TOP Tutorial Utili

I 17 “orrori” grammaticali più frequenti che si leggono sui social

Con la speranza che l’uso corretto della grammatica si diffonda il più possibile, almeno per le regole più semplici di base (lasciamo stare i congiuntivi che la storia si fa lunga)  vi elenchiamo qui di seguito i 17 errori più frequenti che si trovano su internet, a vostro uso o da condividere in caso di necessità:

Ne voglio un po’ si scrive con l’apostrofo, pò non significa nulla e il fiume si scrive Po. Po’ è l’abbreviazione della parola “poco”, l’apostrofo in questo caso è una troncatura.
Si scrive sono d’accordo, e non sono daccordo.
“Qual è” non si apostrofa, rappresenta un troncamento e non un’elisione.
Dopo ogni segno di punteggiatura si inserisce lo spazio. Dopo il punto va la lettera maiuscola. 
I puntini di sospensione sono TRE…
“Su qui e su qua l’accento non va, su lì e su là l’accento ci va.”
Su “va” l’accento non va mai.
“Sta” (si sta bene) e “fa” (mi fa male) non vogliono l’accento.
“Sì” come particella affermativa si accenta sempre.
“Affianco” è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo affiancare. Per esprimere qualcosa che è al lato di qualcosa, si scrive “a fianco”.
“Apposto”è la forma del participio passato del verbo apporre (es.: “Ho apposto la mia firma per la petizione”). Se vogliamo intendere “tutto in ordine”, dobbiamo scrivere tutto a posto staccato.
Se invece dobbiamo dire “L’ho fatto apposta” ricordatevi che non si scrive “a posta” staccato come spesso, purtroppo, si legge su facebook (e non perché si rifanno alla lingua antica ormai in disuso, ma solo perché sono ignoranti 😀 )
“Accelerare” si scrive con una sola elle.
“Uscire” è un verbo intransitivo per cui non regge il complemento oggetto. In parole semplici, non puoi “uscire le cose dalla borsa”, ma puoi uscire da un ingorgo o uscire con Lucia. Per cui, “esci le valigie” evitatelo come la peste!
Usare la K al posto della Ch non fa figo, fa “sciatto” 😉
Si scrive “A parte tutto” e non “Apparte tutto”
…Per non parlare di quelli che scrivono “non C’É la posso fare”. NOI non “ce” la possiamo fare!

Una frase ben scritta, in buon italiano è più bella, più comprensibile e darà un’immagine di te migliore. Gli sbrodolamenti di punti di sospensione e punti esclamativi, gli errori gratuiti e sistematici, parleranno di te “male”. Pensaci al tuo prossimo post su Facebook, un secondo di pensiero in più può cambiare completamente la tua immagine online e la tua efficacia comunicativa.

…e ricordati che:

Una virgola salva la vita! “Vado a mangiare nonna” è diverso da “Vado a mangiare, nonna”
…ma anche che:
le persone che vogliono correggere gli errori grammaticali altrui ad ogni costo sono affette da Disturbo Ossessivo Compulsivo 😉
…ma soprattutto:

Da compiangere l’uomo che non sa parlare; da compiangere ancor più quello che non sa tacere. (Arturo Graf, Ecce Homo, 1908)

LEGGI ANCHE:
– I 30 svarioni grammaticali più comuni
– I 18 errori più comuni d’italiano
FAI DEL BENE AL PROSSIMO, CONDIVIDI QUESTA PAGINA!
…e non dimenticarti di diventare fan di Rivelazioni,
clicca su “Mi piace” qui sotto…

 

Interessanti

Il favoloso spot autoironico per le Paralimpiadi di Rio 2016

Divertentissimo spot autoironico per le Paralimpiadi di Rio 2016. Ecco tutto ciò che riescono a fare i ‘Superumani’ protagonisti del trailer girato sulla base di una canzone che recita “Yes, I can” (“Sì, io posso”).

Dal 7 al 18 settembre 2016 si svolgeranno a Rio anche le Paralimpiadi, i giochi dedicati agli atleti con disabilità.
The Superhuman Band vi presenta la ritmatissima “Yes I Can”. Eseguita da un gruppo di musicisti disabili incredibilmente talentuosi provenienti da tutto il mondo e selezionati attraverso un lungo lavoro di ricerca online per trasmettere lo spirito dei “sovrumani”
Se ti senti di essere sfortunato o di non farcela, guarda immediatamente questo video e condividilo ora.

Interessanti

La felicità è fatta di piccole cose

La maggior parte delle volte quando ci si ferma in una stazione di servizio, lo si fa per fare benzina, prendere uno spuntino o un pacchetto di gomma o sigarette, quasi mai per piroettare con uno dei dipendenti 😉

Un impiegato di una stazione di servizio di New Minas, in Canada, è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza mentre fa danzare una donna anziana.

Non si capisce molto bene la dinamica di come siano andati i fatti, si vede la signora che posa la sua borsa e l’impiegato la prende e la fa ballare. Ovviamente loro non sanno di essere ripresi dalla telecamera. Un video dolcissimo e molto curioso.

Sarebbe molto bello se tra i prodotti esposti ci fosse anche un po’ di relax, un po’ di tranquillità, un po’ di felicità….

Interessanti

Mai più bare e tombe ma boschi sacri: le capsule di sepoltura trasformeranno i vostri cari in alberi

Una Società italiana ha avuto un’idea innovativa ed ecologica in alternativa alle bare. Invece di andare al cimitero ci si recherebbe a visitare i nostri cari estinti in foreste sacre. Ognuno può scegliere di rinascere nel suo albero preferito.
Capsula Mundi è una proposta culturale, un progetto ampio, che propone un diverso approccio al tema della morte. È un contenitore dalla forma arcaica e perfetta, quella dell’uovo, realizzato con un materiale biodegradabile, nel quale viene posto il corpo del defunto in posizione fetale o le ceneri. La Capsula è messa a dimora come un seme nella terra. Sopra di essa viene piantato un albero, scelto in vita dal defunto, che verrà curato da familiari e amici, come un’eredità per i posteri e per il futuro del pianeta. Il cimitero assumerà dunque un nuovo aspetto, non più grigie lapidi di pietra ma alberi vivi a formare un bosco, un bosco sacro. Il progetto è al momento in una fase di start-up ma, sostenuti dal grande entusiasmo suscitato da questa idea in tutto il mondo, stiamo lavorando per renderlo una realtà.
Capsula Mundi aspira a creare un nuovo modo di ricordare i nostri cari estinti, non più in cimiteri con fredde tombe di marmo o loculi ma con veri e propri boschi sacri.

La capsula ha la forma di un uovo, realizzato con materiale biodegradabile, a base di amido, nel quale deporre il corpo del defunto in posizione fetale. La capsula viene poi sepolta e proprio sopra di essa viene piantato l’albero o la pianta prescelta.

Invece di distruggere alberi per costruire bare che verranno sepolte, i morti daranno vita a nuovi alberi. E, sicuramente, l’idea che i nostri cari e i nostri discendenti possano visitare il nostro albero, prendersi cura di lui e riposare alla sua ombra è davvero confortante.

Al momento purtroppo il progetto è ancora fermo, per notizie aggiornate visitate il sito www.capsulamundi.it, perché la legge italiana vieta questo tipo di sepoltura. Ma se dovesse prendere vita, non sarebbe più necessario abbattere alberi per costruire le bare dei defunti. I morti darebbero vita a nuovi alberi e, sicuramente, l’idea che i nostri cari e i nostri discendenti possano visitare il nostro albero, prendersi cura di lui e riposare alla sua ombra è davvero confortante.

Esistono alternative a questa altrettanto incredibili: per esempio scopri Come diventare una pietra preziosa.

 

TOP

Solstizio d’Estate: Stanotte la Luna diventerà “ROSA”

Un evento raro e spettacolare, da seguire con il naso all’insù: oppure per i nottambuli in diretta streaming su Youtube
Ci siamo: tra poche ore sarà il solstizio d’estate. Esattamente alle 00.34 della notte tra oggi, lunedì 20 giugno, e domani, martedì 21 giugno, comincerà la giornata più lunga dell’anno. Da domani in poi le giornate cominceranno di nuovo, senza fretta, ad accorciarsi, fino a toccare l’estremo opposto con la giornata più breve dell’anno, ovvero il solstizio d’inverno, il 21 dicembre. Intanto però il 21 giugno sarà lunghissimo con ben 15 ore e 15 minuti di luce.

Quest’anno il solstizio d’estate però ci offre anche una Luna piena e uno spettacolare fenomeno astronomico, che non potevamo osservare da tempo, la Luna rosa. Ora: non immaginatevi il nostro satellite che diventa rosa come la macchina di Barbie, è un alone rosato delicato quello che circonderà la Luna, ma è comunque molto affascinante da vedere.

La potrete osservare in streaming su Youtube qui sotto – c’è tanto di countdown verso l’ora x:

Tradizione
Il solstizio quest’anno avverrà il 20 giugno alle 22.34 circa. Ecco cosa significava per gli antichi, cosa comporta a livello energetico e come influisce molto sulla nostra alimentazione. Un fenomeno dell’Universo che è stato investito di leggende, miti, sacralità e scienza

Il termine solstizio deriva dal latino solstitium, parola che significa “sole che staziona” o “sole che si ferma” infatti la Terra nel suo moto ellittico attorno al sole raggiunge il punto di declinazione massima nel solstizio d’estate dove per 3 giorni sembra quasi che il sole non si sposti dal suo percorso.

Per l’anno 2016 il solstizio avverrà il 20 giugno alle 22.34 circa. Preparate la legna da ardere e i canestri per la raccolta delle erbe, poiché ora ci avvieremo nella parte più intima del solstizio: la tradizione o cultura.

Si dice (si dice perché io non c’ero e posso esporvi solo ciò che ho appreso attraverso i racconti e gli articoli dal web) che prima del mondo moderno (avete presente quel periodo storico con la rivoluzione industriale, le guerre mondiali, gli esperimenti di Tesla, la teoria della relatività di Einstein, le macchine veloci, Woodstock, i cinema 3D, internet, i cellulari, la champions league, etc?) durante i giorni dal solstizio d’estate, i contadini accendevano falò come segno di purificazione e buon auspicio in omaggio al sole, che dal suo massimo si apprestava a una lunga discesa fino al declino con l’avvento del solstizio d’inverno. Questi sono i giorni della nascita di San Giovanni battista (24 giugno), contrapposto a quel famoso Gesù di Nazareth legato al solstizio d’inverno: la nascita del sole. Come vedremo più avanti, dopo i miti e le leggende, il solstizio estivo e invernale hanno una componente energetica contrapposta e complementare che ci porta dritti, dritti alla macrobiotica.

Interessanti

Dentro la Costa Concordia “Prima e Dopo”. Per non dimenticare.

Sono entrati a filmare gli interni della carcassa della Costa Concordia. Qui sopra la Costa Concordia com’è ora, qui sotto com’era poco prima del disastro del terribile venerdì 13 gennaio 2012 alle 21:45:05,  in un video di un passeggero che ha catturato gli ultimi istanti di vita sfarzosa…

 

Qui sotto la dinamica dell’incidente realizzato con un’animazione molto fedele:

https://www.youtube.com/watch?v=QklERulUpwc

Curiosi Shopping TOP

La macchina che stira e piega qualsiasi abito in meno di un minuto

“FoldiMate” è un’innovativa macchina che stira e piega da sola camicie, pantaloni e qualsiasi vestito in meno di un minuto: semplice, economica e poco ingombrante, è stata realizzata da una start up di Los Angeles che l’ha già presentata in alcune fiere oltreoceano. Il funzionamento è molto semplice: persino più di lavatrice o lavastoviglie, persino un bambino piccolo potrebbe metterla in funzione. Basta appendere il capo appena lavato, selezionare il tipo di indumento e l’avveniristica macchina super-tecnologica inizierà a lavorare il prodotto con una serie di bracci robotici che in pochi secondi asciugheranno e piegheranno l’indumento molto meglio di quanto non possa fare la migliore mano umana.

Infatti un particolare sistema a vapore, studiato appositamente per “FoldiMate”, eliminerà tutte le piegature e stirerà il capo perfettamente, rinfrescandolo con aromi naturali.

La macchina costerà tra i 600 e i 700 euro, dovrebbe essere disponibile sul mercato internazionale a partire dal 2018, e dal 2017 si potranno fare le prime ordinazioni. Ad oggi si sono registrati in più di 150.000 sul sito ufficiale www.foldimate.com, e con un pagamento di 10 dollari (8,80 euro) si poteva ottenere un diritto di prelazione (con avviso via email) per le prime ordinazioni, che si potranno effettuare a partire dal 2017. Questo diritto era riservato ai primi 1.300 registrati, cifra raggiunta in poche ore.

 

Curiosi TOP

DIFFICOLTA’ AD ALZARSI LA MATTINA: E’ SINTOMO DI INTELLIGENZA

Una vita trascorsa a sentirsi dare dei pigri e poi si scopre che le difficoltà ad alzarsi il mattino hanno una causa ben diversa: l’intelligenza, almeno secondo i ricercatori dell’università di Madrid.

I quali hanno studiato i ritmi circadiani concentrandosi su quello sonno-veglia. E scoprendo, in base agli studenti osservati, chi va a letto tardi e tardi si alza presenta una maggiore logica di ragionamento e pensieri più strutturati.

Un ritmo che aiuta anche la creatività

Ma non è tutto. C’è anche il fattore creatività, analizzato questa volta dal dipartimento di psicologia dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: i nottambuli che il mattino non metterebbero mai piede fuori dal letto risultano possedere un’immaginazione più sviluppata e capacitò di interpretazione originali.

La ricercatrice: “Migliora certe qualità”

“Moltiplicare le situazioni che deviano dalle abitudini del soggetto”, spiega Marina Giampietro, che dirige i lavori di ricerca, “incoraggia lo sviluppo di un spirito non convenzionale, adatto a trovare soluzioni alternative i problemi che si presentano. Quindi stare in piedi la notte e dormire di giorno, è assolutamente normale e funzionale. Anzi, vivere in questo modo ‘inverso’ potrebbe migliorare certe nostre qualità intrinseche”.

fonte: epicnews.it

Interessanti

BLACK MIRROR – I MIGLIORI EPISODI

Non c’è dubbio che Black Mirror sia in assoluto una delle migliori serie tv degli ultimi anni: grazie a un intelligente formato antologico (che rende gli episodi totalmente autonomi gli uni dagli altri, sul modello di The Twilight Zone e Alfred Hitchcock Presents), lo show sfrutta gli strumenti della fantascienza, della distopia e della satira sociale per esplorare le problematiche relative all’invadenza della tecnologia nella nostra vita quotidiana, offrendo sempre un punto di vista inedito sul presente, ma traslandolo in forma allegorica. La serie è stata creata su Channel 4 da Charlie Brooker, già autore di Dead Set, ma la terza stagione è stata rilevata da Netflix.

Ripercorriamo 8 episodi delle prime tre stagioni, sempre caratterizzate dall’originalità dei soggetti e dall’assenza di retorica. Qui di seguito vi proponiamo la nostra personale classifica, ma è necessario fare una premessa: anche gli episodi che non abbiamo inserito meritano di essere visti, poiché la qualità media è talmente alta che persino i “peggiori” – se così li vogliamo definire – sono comunque notevoli.
DA LEGGERE PRIMA DI PROSEGUIRE
I filmati di seguito sono integrali, embeddati da Openload. Quando cliccate per far partire il video fate attenzione che per 2 volte dovrete o chiudere la finestra pubblicitaria che si apre se usate il PC, o dovete fare BACK e tornare indietro se siete con Smartphone o Tablet. Non siamo quindi responsabili di questi annunci pubblicitari che si aprono indipendentemente dalla nostra volontà e di alcuna violazione di alcun copyright. Buona visione!
1
3 x 06 – ODIO UNIVERSALE (Hated in the Nation)

L’episodio racconta una delle situazioni più reali che la serie abbia mai affrontato: la gogna pubblica che avviene, ormai quasi ogni giorno, su internet nei confronti degli individui più disparati. Gli utenti dei social network commentano e accusano con una disinvoltura che nella vita reale non avrebbero. È la protagonista dell’episodio (Kelly MacDonald nei panni della detective Karin Parke) a dire: “Le opinioni delle persone, su internet, sono mutevoli come il clima. Non è odio vero, non lo pensano davvero”. Eppure, quelle opinioni che “non esistono” sembrano colpire con la stessa intensità di quelle espresse faccia a faccia.

Capita troppo spesso, nella vita reale, di assistere ad una vera e propria “caccia alle streghe” nei confronti di un individuo per motivi diversi, come un’opinione differente o un comportamento inadeguato, inaccettabile. Le persone si accaniscono esponendo la propria cattiveria come se le proprie parole, scritte attraverso una tastiera, non avessero valore, come se le offese non contassero davvero. Non sembra esistere una conseguenza per le proprie affermazioni su Internet. Black Mirror ci racconta che questa conseguenza, invece, c’è e la mostra agli spettatori nel suo estremo.

Odio Universale racconta una situazione meno surreale rispetto a quelle a cui siamo abituati e lo fa con la solita maestria. La puntata non è caratterizzata da insoliti colpi di scena o momenti di suspance; la sua forza è, in questo caso, la riflessione a cui costringe il suo pubblico. È impossibile portare avanti la visione dell’episodio senza interrogarsi sulla responsabilità in rete e su quanto le conseguenze delle nostre azioni online siano più reali di quanto pensiamo. I casi di cronaca non mancano a ricordarci che l’assenza di questo senso di responsabilità causa non poche vittime. Forse, la visione di Black Mirror dovrebbe diventare obbligatoria per tutti coloro che non si rendono conto delle insidie e delle conseguenze che la rivoluzione tecnologica ha portato con sé.
2
1 x 03 – RICORDI PERICOLOSI (THE ENTIRE HISTORY OF YOU)
Regia: Brian Welsh
Cast: Toby Kebbell, Jodie Whittaker, Tom Cullen, Jimi Mistry

Ricordi pericolosi, terzo episodio della prima stagione, è ambientato in una realtà alternativa (o un futuro prossimo) dove la gran parte della popolazione mondiale ha impiantato dietro l’orecchio un dispositivo chiamato grain, che permette di registrare tutto ciò che una persona fa, vede e sente; è inoltre possibile rivedere queste registrazioni nella propria mente, riavvolgendole o fermandole come un nastro, e mostrarle agli altri attraverso qualunque schermo. Il giovane avvocato Liam Foxwell sospetta che sua moglie abbia una relazione con un altro uomo, e comincia a rivedere le vecchie registrazioni del grain per cogliere altri indizi sul tradimento.

Si tratta dell’episodio che esprime al meglio la “poetica” di Black Mirror: l’elemento fantascientifico è indispensabile alla trama (se non fosse per le possibilità offerte dal grain, Liam non svilupperebbe un comportamento ossessivo), e ciò che ne risulta è un quadro sconfortante di alienazione tecnologica, un riflesso del nostro rapporto con i social network e altri mezzi di comunicazione immediati. Di fatto, Ricordi pericolosi esemplifica la definizione della fantascienza che fu coniata dallo scrittore Damon Knight (mutuata in parte da Theodore Sturgeon), e che considera la science fiction come “una vicenda di esseri umani, con problemi umani, che non potrebbe verificarsi se non nelle circostanze espresse nei precisi assunti speculativi della vicenda stessa”. Ciò che ne deriva è uno dei migliori esempi di sci-fi matura che siano mai passati sul piccolo schermo.
3
1 x 02 – 15 MILIONI DI CELEBRITÀ (15 MILLIONS OF MERIT)
Regia: Euros Lyn
Cast: Daniel Kaluuya, Jessica Brown Findlay, Paul Popplewell, Rupert Everett, Julia Davis, Ashley Thomas

15 milioni di celebrità, secondo episodio della prima stagione, si svolge in un futuro distopico dove i cittadini vivono sepolti in una struttura senza finestre né altri sbocchi sull’esterno, vestiti con tute grigie “spersonalizzanti” e obbligati a pedalare su delle cyclette per generare energia. Ognuno di essi gestisce anche un avatar virtuale, che può essere – quello sì – personalizzato spendendo la valuta corrente, il “Merito”. Questo denaro virtuale è anche l’unico mezzo per saltare le pubblicità martellanti che continuano a interrompere i programmi televisivi, trasmessi dagli enormi schermi che fanno da pareti nelle stanze dei cittadini. Bingham “Bing” Madsen ha ereditato ben 15 milioni di Meriti, quindi può saltare le pubblicità e spenderli come vuole. Un giorno, in bagno, sente cantare una ragazza di nome Abi, e la incoraggia a partecipare a un talent show che, in caso di vittoria, promette successo e libertà. Affascinato dalla purezza della ragazza, Bingham esaurisce tutti i suoi Meriti per pagarle la tassa di partecipazione, ma le cose non vanno come entrambi sperano.

Quello che all’apparenza può sembrare un episodio più retorico, cela in realtà una satira caustica e affilatissima della società dello spettacolo e della reificazione dei corpi (soprattutto femminili, ma non solo), dove l’intrattenimento ha una funzione sedativa che anestetizza le coscienze. Un incubo colorato e scintillante, che include la sequenza più bella e straziante di tutta la storia di Black Mirror: senza più Meriti per saltare la pubblicità, Bingham è costretto a guardare la purezza di Abi che le viene strappata via, corrotta da un’illusoria promessa di libertà. Memorabile.
4
2 x 04 – BIANCO NATALE (WHITE CHRISTMAS)
Regia: Carl Tibbets
Cast: Jon Hamm, Rafe Spall, Natalia Tena, Oona Chaplin, Janet Montgomery, Rasmus Hardliker, Zahra Ahmadi, Robin Weaver

White Christmas è un lungo speciale natalizio (dura circa 73 minuti) che si può idealmente suddividere in tre parti, collegate fra loro da una cornice narrativa. In un futuro imprecisato. Matt Trent e Joe Potter vivono da cinque anni in una casupola isolata dal mondo, immersa nel bianco abbacinante della neve. Non sappiamo quale sia il loro incarico. Il giorno di Natale, Matt decide di preparare un pranzo speciale, e racconta a Joe la sua storia per spronarlo ad aprirsi. Così, prima di scoprire la vera natura del contesto in cui vivono i due uomini, insieme alle ragioni del loro isolamento, assistiamo a tre storie diverse, ma legate dal medesimo filo conduttore: i cosiddetti “Zed Eyes”, un impianto oculare che permette di condividere le proprie esperienze, attraverso i propri stessi occhi, con gli altri utenti che possiedono il medesimo impianto. Gli Zed Eyes uniscono le risorse di un dispositivo mobile (telefono, navigazione in rete, fotografie ecc.) con quelle di un social network… al punto che si possono persino “bloccare” le altre persone.

Quello di White Christmas è un Natale davvero terrificante, ricco di intuizioni narrative che mettono in luce il nostro rapporto deviato con la tecnologia: il nostro cinismo (e, per certi aspetti, il sadismo) è direttamente proporzionale alla complessità dei dispositivi che abbiamo a disposizione, secondo una visione cupa e anti-positivista. Gli stessi “Zed Eyes” esprimono – e portano all’eccesso – l’ansia della condivisione e della connessione perenne, l’idea di fondere l’individuo in una rete globale cui accedere direttamente con i propri occhi. Mentre oggi ci sforziamo di applicare i codici della vita reale ai social network, il futuro immaginato da Charlie Brooker ribalta la prospettiva, e ci racconta un mondo che funziona in senso opposto: le logiche e le consuetudini dei social network vengono applicate alla vita reale, al punto che si possono addirittura “bloccare” le persone, senza curarsi delle conseguenze emotive e psicologiche che questo gesto comporta (proprio come accade su internet, spesso considerato un “porto franco” per atteggiamenti intimidatori e discriminatori).
5
2 x 02 – TORNA DA ME (BE RIGHT BACK)
Regia: Owen Harris
Cast: Hayley Atwell, Domhnall Gleeson, Claire Keelan, Sinead Matthews, Flora Nicholson, Glenn Hanning, Tim Delap, Indira Ainger

Torna da me, secondo episodio della seconda stagione, racconta la storia di Martha e Ash, giovane coppia che si trasferisce in una casa di campagna. Purtroppo, Ash muore in un incidente stradale poco dopo il loro trasferimento, e Martha, incapace di elaborare il lutto, decide di rivolgersi a un servizio on-line che permette di rimanere in contatto con i defunti. In che modo? Prelevando le informazioni da tutti i profili social che il caro estinto aveva su internet, comprese le conversazioni e altri materiali: con questo sistema, il servizio è in grado di simulare la personalità del defunto. All’inizio le comunicazioni tra Martha e “Ash” sono limitate ai messaggi testuali, ma la ragazza decide di approfondire il rapporto, e fornisce alcuni video che consentiranno al servizio di replicare anche la voce dell’amato. C’è però un passo ulteriore: caricare il servizio stesso (e quindi la “coscienza” simulata di Ash) in un corpo di carne sintetica.

Anticipando di qualche mese l’uscita di Her, Torna da me mette in scena l’impossibilità di elaborare il lutto in un’epoca dove le tracce di ognuno di noi si moltiplicano a dismisura, tra social network, registrazioni e messaggistica istantanea; ma, soprattutto, ci ricorda che i profili social non potranno mai essere esaustivi, poiché incapaci di restituire la completezza della persona in tutte le sue sfumature, in tutte le sue lacune e le sue imprecisioni.
6
2 x 03 – ORSO BIANCO (WHITE BEAR)
Regia: Carl Tibbetts
Cast: Lenora Crichlow, Michael Smiley, Ian Bonar, Tuppence Middleton

Orso bianco, terzo episodio della seconda stagione, ci immerge nel punto di vista di Victoria Skillane, giovane donna che si sveglia su una sedia e non ricorda niente della sua vita. All’esterno viene circondata da persone che la filmano con il cellulare, senza ascoltare le sue richieste d’aiuto, e presto Victoria scopre cosa sta succedendo: un trasmettitore chiamato chiamato “Orso Bianco” emette un segnale che trasforma le persone in zombie ossessionati dall’idea di riprendere tutto con il proprio smartphone, mentre gli individui immuni – come lei – vengono inseguiti da “cacciatori” armati di fucile. Al termine della sua fuga, Victoria deve affrontare la verità: la storia dell’Orso Bianco è tutta una farsa organizzata ai suoi danni, come pena del contrappasso per un crimine orribile.

Tra gli episodi di Black Mirror, questo è uno dei più didascalici: la satira della società moderna – dove tutto si trasforma in spettacolo grazie alla proliferazione dei sistemi di ripresa – è meno arguta e imprevedibile rispetto alle altre puntate, nonché leggermente retorica. Ma le buone intuizioni non mancano nemmeno qui, soprattutto nella costruzione della suspense.
7
2 x 01 – VOTA WALDO (THE WALDO MOMENT)
Regia: Bryn Higgins
Cast: Daniel Rigby, Tobias Menzies, Jason Flemyng, Chloe Pirrie, Daniel Tatarsky

Vota Waldo, terzo episodio della seconda stagione, racconta la storia di Jamie Salter, un comico fallito che usa la tecnica del motion capture per animare un orsetto blu di nome Waldo, molto popolare per le sue interviste ai politici e ad altre figure autorevoli. Il produttore Jack Napiersuggerisce scherzosamente che Waldo partecipi alle elezioni straordinarie della cittadina di Stentonford, ma lo scherzo si trasforma in realtà, e Jamie si ritrova ad animare l’orsetto nella campagna elettorale. Disgustato dalla politica, il comico abbandona il lavoro, ma Waldo prosegue sulla sua strada: la sconfitta elettorale non ha importanza, quando si esercita un’influenza così forte sulla popolazione.

Anche Vota Waldo offre alcune intuizioni molto valide, ma nel complesso la sua satira politica si rivela un po’ troppo banalizzante e populista, soprattutto quando mette sullo stesso piano un ridicolo pupazzo animato e i candidati in carne e ossa (come a dire: non c’è differenza, sono tutti pupazzi). Il contesto, però, influisce moltissimo: un episodio del genere risulta più efficace per il pubblico inglese, meno disilluso dalla politica rispetto a quello italiano, già molto abituato all’idea di vedere un comico – o altri personaggi dello spettacolo – alle prese con la “cosa pubblica”. Per certi versi, la satira grottesca di Vota Waldo è fuori tempo massimo, poiché ampiamente superata dalla realtà.
8
1 x 01 – MESSAGGIO AL PRIMO MINISTRO (THE NATIONAL ANTHEM)
Regia: Otto Bathurst
Cast: Rory Kinnear, Lindsay Duncan, Tom Goodman-Hill, Donald Sumpter, Lydia Wilson, Allen Leech, Anna Wilson-Jones

Messaggio al Primo Ministro è la puntata d’esordio della prima stagione, e anche quella che si allontana di più dal genere fantascientifico. Quando l’amatissima principessa Susannah (duchessa di Beaumont e membro della famiglia reale inglese) viene rapita, il Primo Ministro Michael Callowè sottoposto a uno scandaloso ricatto: se vuole che la ragazza torni a casa sana e salva, dovrà avere un rapporto sessuale completo con un maiale in diretta nazionale. La richiesta suona assurda, e Callow prende le contromisure per salvare la principessa con un’azione di forza, ma il fallimento della missione fa crollare i consensi dell’opinione pubblica, finché la rabbia crescente dei cittadini non obbliga il Primo Ministro a soddisfare la richiesta del rapitore.

Black Mirror si presenta agli spettatori così, con una satira politica feroce e grottesca che rievoca molti vizi della società contemporanea: la venerazione delle celebrità, il populismo dell’opinione pubblica, la morbosità dell’esposizione mediatica e l’ossessione per l’atto stesso di “guardare”, anche oltre il proprio senso del limite e del disgusto.

TOP Trucchi in Cucina

Dieta Plank: da 6 a 9 chili in 2 settimane e ti sistema il metabolismo

La dieta Plank è un sistema di calo ponderale da utilizzare solo per 2 settimane, al termine delle quali si dovrebbe concludere un dimagrimento fino a 9 chilogrammi. Dopo questi 14 giorni, il peso dovrebbe rimanere costante per circa 1 anno, grazie alle modifiche di natura metabolica imposte all’organismo.
Quasi tutti quelli che l’hanno fatta confermano di fatto che la perdita di peso alla fine delle due settimane è reale e che essa si aggira fra i 6 e i 9 chilogrammi persi, in base alla meticolosità con cui si segue la tabella.

La dieta Plank dura 2 settimane, ed attenendosi scrupolosamente alle sue indicazioni si possono perdere fino a 9 chili, ovviamente il rendimento dipende anche dal punto di partenza ed i risultati sono direttamente proporzionali al grado di “sovrappeso” iniziale. Ideale da fare una volta all’anno, al massimo 2, e non di più, per mantenersi in forma.

Una premessa fondamentale prima di iniziare la dieta è stare in buona salute e chiedere consiglio al medico se siete indecisi o se avete qualche problema di salute.

I risultati sono certi, ovviamente non tutti arriveranno a perdere 9 kg in due settimane, c’è chi ne perde solo 5 o 6 o chi ne perde addirittura 10, dipende ovviamente da come seguirete la dieta e dall’attività fisica che svolgerete.

I primi giorni della dieta sono molto ferrei e si basano prevalentemente su proteine e fibre e poco su altri alimenti.

Per ottenere i risultati sperati dovete seguire alla lettera la dieta, quindi se si parla di uovo sodo dovete mangiare uova sode e non uova fritte o frittata.
Come funziona…

Interessanti

Strani rumori in fondo al pozzo: scendono giù ed ecco cosa trovano

Questo gruppo di coraggiosi ragazzi  è pronto a tutto pur di salvare un essere in difficoltà in fondo al pozzo.
Non sappiamo se il povero cagnolino è stato gettato in fondo al pozzo o è caduto. Ma una cosa è certa: l’animale non avrebbe avuto alcuna possibilità di cavarsela in quella situazione se non fosse stato per questi ragazzi che lo hanno sottratto alla sua triste e inevitabile fine. Grazie alla loro determinatezza la vita del cagnolino è salva. Bravi!

Interessanti

LO ZOO PIU’ TRISTE DEL MONDO

Animals Asia chiede con una petizione l’immediata chiusura del Grandview Aquarium.
Intrappolato nel mezzo di un centro commerciale in Cina – la sua candida pelliccia stride decisamente con il finto sfondo di colore blu nel quale è stato collocato – quest’orso polare non ha vie di fuga. Nessun posto dove nascondersi dalla folla che scatta foto – in preda alla disperazione, colpisce le finestre e bramisce. Niente di naturale, nemmeno il tentativo di creare un ambiente che possa in qualche maniera venire incontro ai bisogni di un orso in vita, non importa se si tratta di una meravigliosa creatura.

L’orso è solo uno dei tanti animali rinchiusi all’interno del centro commerciale Grandview in Guangzhou. Questa struttura è stata soprannominata “lo zoo più triste del mondo”, e insieme ai due orsi polari ci sono anche sei giovani beluga, cinque trichechi, un lupo e alcune volpi artiche.
Gli internauti cinesi hanno ripetutamente sollecitato il pubblico di stare alla larga da questo luogo – in effetti mettendolo alla berlina fin dalla sua apertura. Ci sono stati comunque molti visitatori curiosi di capire quali fossero le reali condizioni degli animali, tormentati dai ripetuti colpi sulle finestre da parte del pubblico desideroso di richiamare la loro attenzione per una foto.

Dave Neale, Responsabile del programma Animal Welfare di Animals Asia, dice:
“Non ci sono scuse per intrappolare un animale in questa maniera, ma si crede che gli orsi polari siano fra gli animali più difficili da tenere in cattività. Gli orsi polari spesso manifestano comportamenti ‘stereotipati’ a causa delle restrizioni imposte ai loro naturali istinti dall’isolamento, come per esempio la ricerca di cibo.
“Gli orsi polari hanno bisogno di molto spazio. Abbastanza per camminare, correre, arrampiacarsi e andare a caccia. La lista delle cose di cui avrebbero bisogno è molto lunga – ma si può rispondere che l’unica cosa di cui un orso polare ha davvero “bisogno” è vivere libero in natura.  
“È un animale senza pace e privo di qualsiasi conforto naturale. Oltretutto, le informazioni per venire incontro alle esigenze psicologiche e comportamentali degli orsi polari in cattività sono libere, numerose e disponibili, ma fino a questo momento sono state tutte ostinatamente ignorate.
“Ci appelliamo al pubblico cinese perché non assista a questo spettacolo. Vogliamo che una simile struttura venga chiusa. Questo è un orso che soffre per cosa? Per i selfie della gente? Per lo shopping?”

La controversia continua a mettere in ombra il Grandview. A conferma delle numerose situazioni critiche rilevate, trovano posto le indagini condotte dal Dipartimento per l’Industria Ittica e lo zoo di Guangzhou, seguite ai sospetti sulla morte di alcuni animali e al ferimento di altri durante le operazioni di trasporto.
Nel frattempo nei social media cinesi sono numerose le indiscrezioni che circolano sulla presunta morte di alcuni animali, successivamente sostituiti. Si crede inoltre che non ci sia affatto in loco alcuna forma di assistenza veterinaria.
FIRMA LA PETIZIONE PER CHIUDERE LO ZOO PIU’ TRISTE DEL MONDO

Animali Interessanti

Il bellissimo spot pubblicitario sulla Prevenzione del Melanoma.

Asimmetria, bordi irregolari, colore, dimensioni ed evoluzione progressiva. Per sensibilizzare sull’importanza del controllo (annuale) dei nei per prevenire il melanoma La Roche-Posay ha creato uno spot dove alcuni cani dalmata diventano, proprio per il loro simpatico manto a pois, testimonial della campagna pubblicitaria controllandosi a vicenda e con attenzione le macchie nere. Se uno o più dei cinque punti sopra citati è indispensabile farsi vedere al più presto da un dermatologo.

La regola ABCDE dei nei consente di individuare alcune peculiari caratteristiche dei nei e valutare le loro condizioni. Ognuna delle lettere indica una condizione che dovrebbe allertare la nostra attenzione e spingerci a effettuare, nei casi sospetti, un controllo specialistico.
A – Asimmetria dei nei. Se proviamo a dividere idealmente con una linea centrale i nostri nei e notiamo che le due metà ottenute non hanno una forma simmetrica tra loro, è il caso di farli controllare.
B – Bordi irregolari dei nei. Se anziché essere regolarmente tondeggianti, cominciano ad avere delle frastagliature, delle irregolarità, potrebbero essere melanomi.
C – Colore dei nei. I soggetti con la pelle chiara hanno dei nei meno pigmentati, alcuni di colore roseo. I soggetti con la pelle scura hanno, invece, nei più pigmentati, alcuni di colore quasi ardesiaco. Se i nei da chiari diventano scuri o viceversa, vanno guardati con sospetto.
D – Dimensioni dei nei. Se le dimensioni sono elevate (in genere, quando hanno un diametro maggiore di 6 millimetri) è il caso di fare ulteriori indagini.
E – Evoluzione progressiva dei nei. Questa è la caratteristica più importante. I nei che diventano asimmetrici, acquisiscono bordi irregolari, variano di colore o aumentano di dimensioni… i nei che si trasformano, insomma, sono, a rischio.

 

Interessanti

Questa mamma tedesca morirà presto. Il suo addio su Facebook ha commosso l’intera nazione.

Nina Zacher ha 46 anni e vive a Monaco. Da 4 anni, questa moglie e madre di 4 figli soffre di una forma incurabile di malattia neurodegenerativa chiamata SLA. Purtroppo la sua lotta è arrivata alla fine, alla donna non rimane ancora tanto tempo da vivere, così ha deciso di pubblicare su Facebook un messaggio d’addio che ha commosso l’intera nazione:
“Una volta che avrai perso tutto, sarai la persona più tranquilla del mondo”, dice la citazione.
Nel messaggio si legge:

“A causa di alcune gravi complicazione sopraggiunte nelle ultime settimane, questo sarà probabilmente il mio ultimo post. Continuo a sorprendermi ogni giorno per il fatto di essere ancora qui. Sono solo l’ombra di chi ero un tempo, con i miei appena 35 kg per 1.78 m di altezza, sono praticamente più morta che viva. Ormai non riesco neanche più a parlare, se escludiamo quell’incomprensibile borbottio che mi esce dalla bocca. La cosa peggiore di questa mia difficoltà nel comunicare è che ormai nessuno mi capisce più. Mentre sono seduta, continua a cadere ora da un lato, ora dall’altro e riesco a stento a tenere su la testa. Questo feroce deterioramento è straziante, non capisco perché sia permesso che accada.
“Uno non muore così facilmente” dice sempre mia madre. E, a questo punto, credo che abbia ragione, la morte te la devi guadagnare. Lo so bene adesso. Tra la consapevolezza di sapere che morirai a breve e “farlo”, c’è un lungo e agonizzante percorso, di cui tutti noi, a un certo punto, abbiamo sentito parlare. Ma è qualcosa che rimuoviamo anche velocemente perché non è un argomento di conversazione allegro e si pensa sempre che sia una cosa che succede agli “altri”. 
Al momento sono sola con i miei pensieri, non posso condividerli con nessuno. E mi fa paura. 
Mando tanto amore a voi, che siete con me ogni giorno e mi avete nel cuore. Vi ringrazio e vi auguro il meglio.
Scrivere su questo computer a controllo ottico richiede tante energie ed è sempre più faticoso. Chiedo a tutti voi che aspettate ancora una risposta alle lettere o ai messaggi  che mi avete inviato di avere comprensione perché, purtroppo, non ce la faccio più”.

Le parole di questa madre sono davvero commoventi. Sta affrontando la situazione con grande coraggio.

Nina sta cercando, fino alla fine, di usare la sua storia per fare conoscere meglio la SLA (Sclerosi laterale amiotrofica), che porta gradualmente alla paralisi completa dei muscoli. Solo negli Stati Uniti, la malattia è stata diagnosticata a ben 6.400 persone, e si stima che siano almeno in 30.000 a soffrirne. Purtroppo non esiste ancora una cura.

Interessanti

Una nonna da record: ha 101 anni e percorre cento metri in poco più di un minuto

Ida Keeling ha 101 anni. Ha cominciato a fare sport solo a 67 anni, dopo aver vissuto una drammatica tragedia familiare. Due dei suoi figli erano tossicodipendenti e sono stati uccisi per questioni legate alla droga.

Lei ha cominciato a fare jogging solo perché sua figlia l’ha quasi costretta ad indossare le scarpette da ginnastica e a seguirla nei suoi allenamenti.

In questo modo, la donna è riuscita a combattere la depressione in cui era caduta. Correndo, riusciva infatti a liberare la mente.
“Il mio consiglio per tutti? Amate voi stessi. Mangiate per stare bene, non per il gusto di farlo. E fate esercizio fisico almeno una volta al giorno”
ha spiegato Ida. La sua speranza è quella di continuare a correre ancora per molto, anche se qualche problema d’artrite inizia a farsi sentire.

 

Interessanti

Per fortuna che ci sono persone così…

La signora forse non ha ben chiaro che se cerca di attraversare la strada fuori dalle strisce pedonali può rischiare la vita, ma per fortuna che ci sono “signori”, come questo nel video, che con tolleranza e amore vanno incontro a chi è in difficoltà senza sottilizzare troppo su torti o ragioni… Bravo!

Interessanti

Nasce senza occhi, ogni volta che entra in piscina sorride felice

Questa storia vi farà venire un nodo alla gola.
Il sorriso di Daisy è straordinario.
Daisy Smith è una bambina di 13 mesi, di Newport, in Galles, ed è nata senza occhi a causa di una condizione rara chiamata anoftalmia.

I medici avevano detto che la bambina sarebbe nata con gravi problemi di salute a causa di una cisti al cervello “Dopo lo shock iniziale, ci siamo resi conto che Daisy è uguale a qualsiasi altra bambina. Sono contenta di non aver interrotto la gravidanza, è stata la decisione giusta”, ha spiegato la madre Danielle. La piccola Daisy ha anche l’udito compromesso e non riesce a muoversi bene. E’ proprio per questo che la mamma la sottopone a regolari sessioni di nuoto e di fisioterapia.

La cosa sembra divertire la piccola, visto che ogni settimana nel momento in cui comincia a sentire il cigolio delle porte della piscina comincia a ridere.

Per il momento non può fare a meno di commuovere il web con il suo sorriso. Daisy è sempre felice e a confermarlo è anche la sua mamma. Danielle si sente fortunata, ha dato alla luce il bambino più dolce e tenero al mondo.