Animali Mistero e Spiritualità

Il mistero dei gatti nei cerchi

Pare che i gatti appena vedano un cerchio non possano fare a meno di entrarci. C’è chi sostiene che il motivo sia di “protezione”. Il sentirsi circondati, l’inserirsi all’interno di un perimetro, richiamerebbe nei gatti un senso di sicurezza.
Il video qui sopra è un esempio di un esperimento che lo dimostra. Se avete un gatto provate anche voi e poi scrivete nei commenti la vostra esperienza.

Animazioni Mistero e Spiritualità

Ecco come ha avuto inizio l’origine dell’Uomo sulla Terra, altro che Adamo ed Eva…

Animazione molto bella e divertente, che trasmette un messaggio che non è da sottovalutare. La storia del corto ci Rivela un’ipotesi sconvolgente : Ecco come potrebbe aver avuto inizio l’origine dell’Uomo sulla Terra.

La storia narra di un piccolo alieno indisciplinato, non incline all’ordine e alla routine del pianeta in cui vive. Per questo motivo viene spedito sul pianeta Terra, insieme a tutti gli alieni ‘difettosi’ . Ebbene sì, noi terrestri potremmo essere gli scarti indisciplinati e anticonformisti dei nostri Creatori! Si spiegherebbero così molte cose… 😉

Il video dura 8 minuti ed è stato realizzato nel 2009 da alcuni studenti della ESMA – École Supérieure des Métiers Artistiques: Benoit Bargeton, Rémy Froment, Nicolas Gracia et Yannick Lasfas.
Se ti interessa questo argomento ti consigliamo di conoscere Mauro Biglino, uno studioso che partendo dalla corretta interpretazione della Bibbia, è arrivato a formulare un’ipotesi molto vicina a questa raccontata nel corto animato che vi abbiamo proposto.
 

 

Mistero e Spiritualità Viaggi

Un borgo visionario, sospeso tra sogno e realtà, che sembra una illustrazione di Escher.

Oasi di raccoglimento, di studio, di lavoro, di musica e di silenzio, di Grandezze e Miseria, di vita sociale e di vita eremitica, di contemplazione in solitudine, regno della Fantasia, delle Favole, dei Miti, Echi e Riflessi fuori dal tempo e dallo spazio.
La Scarzuola è la costruzione surreale progettata da Tomaso Buzzi, architetto, artista e uomo di cultura tra i più importanti del ‘900. Sorge a Montegiove, nel comune di Montegabbione (Tr).
E’ costruita sui resti di un convento del ‘200 fondato da San Francesco nel 1218, il quale vi piantò un cespuglio di lauro e di rose e fece scaturire una fonte d’acqua. Deve il suo nome ad una pianta palustre, la Scarza, che il Santo utilizzò per costruirsi una capanna. L’abside della Chiesa custodisce un affresco della prima metà del XIII secolo che ritrae S.Francesco in levitazione. Nel 1956 il complesso conventuale venne acquistato e restaurato dall’architetto milanese Tomaso Buzzi (1900-1981), che progettò ed edificò tra il 1958 e il 1978 a fianco del convento la sua Città Ideale, concepita quale “macchina teatrale”. La città Buzziana, che comprende un insieme di 7 teatri, ha il suo culmine nell’Acropoli: una montagna di edifici costituiti da una numerosa serie di archetipi che, vuoti all’interno e dotati di tanti scomparti come in un termitaio, rivelano molteplici prospettive. Una relazione di tipo iniziatico viene a stabilirsi tra il convento (città sacra) e le fabbriche del teatro (città profana), sovraccariche di simboli e segreti, di riferimenti e di citazioni. Ispirato all’Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna (1499), lo stile che meglio interpreta la sua licenza è il neomanierismo che egli identifica: nell’uso di scale in tutte le direzioni, volute sproporzioni di alcune parti, un pò di mostri, affastellamento di edifici, di monumenti, che arriva ad un surrealismo, un che di labirintico, di evocativo, di geometrico, di astronomico, di magico.

Tomaso Buzzi l’acquista nel 1956 e costruisce alle sue adiacenze una città ideale, tracciando un percorso simbolico neo-illuminista riferito a conoscenze esoteriche e a sue intuizioni.
Alla Scarzuola, quando qualcuno mi osserva che la parte nuova, creata da me, non è “francescana”, io rispondo: naturalmente, perchè rappresenta il Mondo in generale e in particolare il mio Mondo – quello in cui ho avuto la sorte di vivere e lavorare – dell’Arte, della Cultura, della Mondanità, dell’Eleganza, dei Piaceri
(anche dei Vizi, della Ricchezza, e dei Poteri ecc.) in cui però ho fatto posto per le oasi di raccoglimento, di studio, di lavoro, di musica e di silenzio, di Grandezze e Miseria, di vita sociale e di vita eremitica, di contemplazione in solitudine, regno della Fantasia, delle Favole, dei Miti, Echi e Riflessi fuori dal tempo e dallo spazio perchè ognuno ci può trovare echi di molto passato e note dell’avvenire…

Tomaso Buzzi
 Marco Solari è l’attuale proprietario che introduce i visitatori con entusiasmo ai misteri di questo straordinario e teatrale percorso di meditazione e di iniziazione.

Qui una sua intervista al TG1:

https://www.youtube.com/watch?v=Wz9GArWHsQs

 
DOVE SI TROVA:

Curiosi Mistero e Spiritualità

La Sala meditazione dell’ONU è una sala carica di suggestione, un luogo sacro e magnetico dove l’anima vibra

La sala della meditazione delle Nazioni Unite è costruita a forma di piramide tronca. Nel centro vi è un altare fatto di magnetite, il più grande frammento naturale di magnetite mai estratto.

Il murales misterioso, che pare raffigurare un serpente, aiuta i “fedeli” ad entrare in contatto con energie esoteriche e a raggiungere uno stato di coscienza alterato. E’ una sala carica di suggestione, un luogo sacro e magnetico dove l’anima vibra.

La Camera di Meditazione, o stanza della quiete, e’ una saletta aperta al pubblico, sita in prossimita’ dell’ingresso al piano terra del palazzo di vetro. Per accedervi occorre oltrepassare una porta di cristallo sorvegliata da 2 poliziotti, percorrere quasi al buio circa 6 metri di corridoio e girare a dx dove inizia la stanza. La stanza e’ insonorizzata e si presenta priva di finestre, a forma di tronco di piramide adagiato su un fianco con la base minore occupata da un disegno composto da 22 triangoli. Il trapezio che costituisce il pavimento della Camera , a sua volta ha le seguenti misure; base maggiore lunghezza 6 mt, base minore lunghezza 3 mt e altezza 9 mt. Prolungando idealmente i due lati obliqui del trapezio oltre lo spazio dell’affresco, essi si incrociano a definire il vertice di un triangolo la cui altezza rispetto alla base, con semplice figurazione geometrica, si ricava essere 18 mt. Il numero 18 secono E. Levi rappresenta il dogma religioso che e’ tutto poesia e mistero.

Nel centro geometrico della stanza giace un blocco monolitico di magnetite perfettamente squadrato , dono del re di Svezia ad Hammarskjold , del peso di 6,5 tonnellate e dimensioni all’incirca di ; m 1,70×1,20×0,60. Si tratta di un grosso magnete naturale, che si appoggia su un basamento posto in contatto con la roccia della fondazione onde formare un corpo unico con la terra. La camera e’ illuminata debolmente per far si che risalti la luce di una sorgente luminosa nascosta che, dal soffitto, proietta un fascio di luce sulla superficie piana lavorata della pietra.

Ci sono 10 posti a sedere, il che richiama alla simbologia del 10 e alla tetractis pitagorica. Il 22 invece ci riporta ai 22 arcani maggiori.

La stanza e’ stata visitata da Giovanni Paolo II, dall’attuale papa, e da capi di stato di ogni nazione. Dalai Lama compreso.

Una curiosità: Il monolito nero ci ricorda vagamente l’entità divina aliena presente nel romanzo di fantascienza 2001 Odissea nello Spazio scritto da Arthur C. Clarke, dal quale è poi stato realizzato il famoso film di Kubrick

Qui sotto il discorso del segretario generale dell’ONU Dag Hammarskjold (1905-1961) sul senso della sala di meditazione :

Questa è una sala dedicata alla pace e a coloro che danno la vita per la pace. un luogo di quiete dove solo i pensieri dovrebbero aver voce.

Ciascuno di noi si porta dentro un nocciolo di quiete, circondato di silenzio.

Questo palazzo, dedicato al lavoro e alla discussione al servizio della pace, deve avere una sala dedicata al silenzio, in senso esteriore, e alla quiete in senso interiore.

L’obiettivo è stato creare in questa saletta un luogo le cui porte possano essere aperte ai terreni infiniti del pensiero e della preghiera.

Qui si incontreranno persone di fedi diverse, e per questo motivo non si potrà usare nessuno dei simboli cui siamo abituati nella nostra meditazione.

Esistono però cose semplici, che parlano a tutti noi nella stessa lingua. Abbiamo cercato questo tipo di cose, e crediamo di averle trovate nel raggio di luce che colpisce la superficie scintillante della roccia massiccia.

Al centro della sala, dunque, si vede un simbolo di come, a temrpo debito. La luce del cielo dà la vita alla terra su cui tutti ci troviamo: un simbolo, per molti di noi, di come la luce dello spirito dà vita alla materia.

Ma la roccia al centro della sala ci dice anche altro. Possiamo vederla come un altare, vuoto non perché non vi sia un Dio, non perchè si tratti di un altare ad un dio sconosciuto, ma perché è dedicata al Dio che l’uomo adora dandogli molti diversi nomi e molte diverse forme.

La roccia al centro della sala ci ricorda anche di ciò che è stabile e permanente, in un mondo di movimento e mutamento. Il blocco di minerale ferroso ha il peso e la solidità di ciò che dura per sempre. Ricorda quella pietra angolare di resistenza e di fede su cui deve basarsi ogni impegno umano.

Il materiale di cui è fatta la roccia porta i nostri pensieri a considerare la necessità di una scelta fra distruzione e costruzione, tra guerra e pace. Con il ferro l’uomo ha forgiato le sue spade, ma ha anche creato gli aratri. Con il ferro ha costruito i carri armati, ma anche le case dell’uomo. Il blocco di minerale ferroso è parte della ricchezza che abbiamo ereditato su questa nostra terra. In che modo dobbiamo farne uso?

Il raggio di luce colpisce la roccia in una sala di una semplicità totale. Non vi sono altri simboli, nulla che distragga la nostra attenzione o irrompa nella nostra quiete interiore. Quando lo sguardo si muove da questi simboli verso la parete di fronte, incontra un disegno semplice, che apre la sala all’armonia, alla libertà, all’equilibrio dello spazio.

Secondo un antico detto, il senso di un vaso non è il suo guscio, ma il vuoto. In questa sala è proprio così. La sala è dedicata a coloro che si recano qui per riempire il vuoto, con ciò che riescono a trovare nel loro centro interiore di quiete.

 

Mistero e Spiritualità Viaggi

IL SANTUARIO SCAVATO NELLA ROCCIA E I SUOI MISTERI

Il Santuario di San Michele Arcangelo si trova a Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia, in Puglia (Italy).

Risalente al 500 d.C., è una basilica di particolare interesse da poco è nella lista del patrimonio dell’ Unesco, ma è soprattutto un luogo unico al Mondo sia per la sua storia che per la fortissima spiritualità che aleggia al suo interno. Il Santuario è anche un luogo dove sono nascosti molti misteri e dei segreti non ancora svelati, in quanto coperti da antichi giuramenti risalenti a moltissimi secoli fa.

Altri due Santuari importanti nel Mondo sono intitolati a San Michele Arcangelo, il Santuario di Mont Saint Michel in Francia, e la Sacra di San Michele in Val Susa e la straordinaria coincidenza è che i tre luoghi sacri si trovano a 1000 chilometri di distanza l’uno dall’altro, esattamente allineati lungo una retta che, prolungata in linea d’aria, conduce a Gerusalemme.

Anticamente l’ ingresso della grotta celeste dove è custodita l’ impronta dell’Arcangelo Michele, era collocato sotto l’attuale pavimento dove oggi, attraverso un percorso ascensionale, si può rivivere il Santuario dell’epoca longobarda e bizantina verso le cui pareti ancora tutt’ora sono evidenti grafiti e simboli del popolo longobardo, il quale, tra il VII e l’ VIII sec. elesse l’ Arcangelo Michele a patrono nazionale del popolo longobardo, motivo per cui il Santuario da giugno del 2011 fa parte dell’UNESCO, patrimonio mondiale dell’umanità in quanto centro di potere e di culto longobardo. All’ interno del percorso ascensionale vi sono esposti e custoditi numerosi reperti storici risalenti dall’età longobarda fino a quella bizantina, con un vero e proprio museo di inestimabile valore, visitabile su appuntamento. Successivamente, nel 1274, venne chiuso il vecchio ingesso e costruita la Basilica superiore da Carlo D’ Angiò che inaugurò l’ attuale ingresso della Basilica superiore. Sotto la statua di San Michele Arcangelo posta sull’altare della grotta, è custodito l’altare originario in pietra, dove è impressa un’ impronta di piede di un fanciullo attribuita all’Arcangelo Michele, segno della sua personale consacrazione e custodia del luogo come è attestato nella fonte storica del “Liber de apparitione sancti Michaelis in Monte Gargano”.

Prima di scoprire uno dei misteri presenti in questo sacro e santo luogo è giusto sapere chi è l’ Arcangelo Michele. Egli è il Principe delle milizie celesti, una creatura angelica quindi un Arcangelo,ed è colui che per primo si è posto contro Lucifero per difendere Dio dai suoi numerosi attacchi.

Il Suo nome in lingua ebraica “Mi ki el”, significa Chi come Dio, in latino invece “Quis ut Deus”, indica appunto il suo ministero di combattere il male nelle sue più varie realtà e dare la giusta gloria a Dio. All’ Arcangelo si dà la triplica venerazione di guerriero che combatte il male, taumaturgo che guarisce e libera dal male fisico e spirituale e in ultimo quello di psicopompo, pesatore ed accompagnatore delle anime. Il Suo culto nasce in Terra Santa e si diffonde velocemente anche in oriente, la Sua venerazione è testimoniata nella Sacra Scrittura già nell’ Antico Testamento (ne parla infatti il profeta Daniele), dove si presenta come la guida spirituale del popolo ebraico, il custode difensore di Israele. Le Sue apparizioni risalgono al 490, 492 e 493 d.C. ed avvengono al Vescovo di Siponto Lorenzo Maiorano mentre una quarta apparizione avviene al Vescovo Alfonso Pulcinelli nel 1656 quando avviene il miracolo della peste. In quell’ anno infatti Monte Sant’ Angelo fu colpita da una terribile ondata di peste ed allora il Vescovo Pulcinelli invocò l’ Arcangelo il quale gli apparve ordinando lui di prendere dalla Grotta delle pietre ed incidervi sopra il segno della croce e le iniziali dell’ Arcangelo S.M.A. e distribuirle alla popolazione, che si salvò incredibilmente dalla peste. Da quell’ anno ogni 29 settembre, data della Solennità di San Michele Arcangelo, le pietre miracolose vengono portate in processione dagli abitanti di Monte Sant’ Angelo, in segno di devozione.

Nelle tante Sue apparizioni l’ Arcangelo Michele si presenta come il Vigile ed il Custode della Sacra grotta, Lui stesso la consacra e per Sua intercessione dalla Trinità Santissima è concesso il perdono di tutti i peccati.

Queste le Sue parole dette durante le apparizioni:
Qui dove la roccia si spalanca i peccati degli uomini possono essere perdonati. Questa infatti è una Casa speciale in cui qualsiasi colpa può essere cancellata, qualsiasi cosa se chiesta qui nella preghiera ed è per il bene dell’anima richiedente, sarà da me intercessa presso la santissima Trinità ed esaudita.
Infatti questo Santuario gode del titolo di Basilica Giubilare eterna, come ha sottolineato il Santo Padre Giovanni Paolo II durante la Sua ultima visita nel 1987. Il Santuario da molti secoli è meta di innumerevoli pellegrinaggi penitenziali in virtù della grazia dell’ indulgenza plenaria che si può ottenere con la confessione sacramentale.

Bellissime sono le parole che ci accolgono all’ ingresso superiore della Basilica, esse infatti ci preannunciano la bellezza e la potenza spirituale particolare di questo luogo:
Terribile, impressionante è questo luogo, questa è la casa di Dio e la porta del cielo
che ci ricordano la scritta “Terribilis est locus iste” che si trova nel frontone della chiesa di Rennes les Chateau.

Ciò preannuncia quanto sia straordinario questo luogo per l’ esperienza in cui l’uomo è chiamato a fare in maniera personale con Dio, come allo stesso modo terribile è questo luogo contro il maligno in quanto la casa di Dio, il cui custode è proprio l’ Arcangelo Michele che accoglie i figli redenti da Cristo e che combatte il male che si manifesta nelle sue varie forme e realtà, il Santuario infatti è detto nelle parole la porta del cielo perché permette un passaggio da uno stato di peccato ad uno stato di Grazia,rinascita, speranza, vita.

Perciò l’ Arcangelo Michele nelle Sue apparizioni dice ancora: “Celeberrima in tutto l’ orbe terrestre è la grotta dell’ Arcangelo Michele che si è degnato di apparire ai mortali, pellegrino prostrati e venera questi sassi perché la terra nella quale tu stai è terra Santa”.

 

Attualmente il Santuario è custodito dai Padri Micheliti della Congregazione di San Michele Arcangelo, fondata dal Beato Padre Bronislao Markiewicz nel 1921 nella lontana Polonia.

Curiosi Mistero e Spiritualità

Il mistero dei gatti con le orecchie tonde

Avrete notato che da alcuni giorni stanno circolando in rete foto come queste:

Non fatevi ingannare da chi spaccia queste foto per vere, non è una strana mutazione risultato di esperimenti bizzarri, per fortuna.

E’ solo il risultato di manipolazione di immagini creato con l’aiuto di una nuova applicazione chiamata Cymera che sta diventando molto popolare tra i proprietari di animali domestici in Giappone.

E’ una nuova moda che si sta diffondendo, quella di trasformare cani e gatti, e non solo, in simpatiche nuove creature con le orecchie rotonde in stile topolino.

L’applicazione, creata dalla società sudcoreana SK Communications, permette di manipolare le immagini con una serie di diverse opzioni di modifica foto. La caratteristica “orecchio arrotondato” è piaciuta particolarmente in Giappone. Se chiedete a qualsiasi giapponese proprietario di animali domestici, di scorrere le immagini sui loro telefonini, sicuramente troverete decine di foto di strane creature simili a queste:

  
L’effetto realistico dell’ app è incredibilmente impressionante, e molti cercano di diffonderle facendole passare per reali mutazioni genetiche.

Condividete questo articolo per arginare queste notizie false e metterle a tacere!

E’ solo un’applicazione, si chiama Cymera e può essere scaricata per Android da qui e per iOS qui .

Mistero e Spiritualità Natale

George Michael, l’autore di “Last Christmas”, muore proprio il giorno di Natale

Muore proprio nel giorno di Natale, George Michael, celebre cantante degli Wham!, autore della canzone Last Christmas.
Una brillante carriera e 100 milioni di album per George Michael
George Michael, il cui vero nome era Georgios Kyriacos Panayiotou, divenne celebre quando negli anni ’80, insieme ad Andrew Ridgeley, fondò gli Wham!. Una lunga carriera poi vissuta da solista che lo ha portato a vendere oltre 100 milioni di dischi in più di tre decenni.
Fra i suoi brani più celebri impossibile non ricordare Last Christmas, brano del 1986, che per il cantante scomparso nel giorno di Natale, sembra quasi la colonna sonora del suo addio. E poi Young guns (Go for it!) (1982), Wake me up before you go-go (1984), Careless Whisper (1984), I Want Your Sex (1987), Freedom! 90 (1990).
Gli ultimi anni li ha trascorsi quasi in silenzio: nel 2012 va in scena l’ultimo tour (Symphonica Tour) e la performance alla chiusura delle Olimpiadi londinesi. Nel 2014 il suo ultimo lavoro con l’album, Symphonica, che contiene tutti i suoi grandi successi eseguiti durante i concerti dell’omonimo tour.

Mistero e Spiritualità

Il mistero delle migliaia palle di neve giganti sulle sponde del Golfo di Ob in Russia

Da un paio di giorni sono comparse migliaia di palle di neve misteriose sulla costa intorno alla città Nyda in Siberia occidentale. La gente del posto non ha mai visto niente di simile. Alcune sfere sono grandi come palle da tennis, altre sono grandi come palle da basket. Sono così perfette da sembrare artificiali, fatte a mano una a una, ma non è così.

Secondo i residenti delle palle di neve sono apparse dieci giorni fa.”Ce ne sono a migliaia lungo la costa di 18 chilometri”  dice Ekaterina Chernykh al Times siberiano.
“Sembra come se qualcuno le abbia messe lì di proposito. Siamo tutti molto sorpresi. Molte persone non ci credevano che fino a quando l’hanno visto con i loro occhi. Non era mai accaduto prima. E poi non è neanche caduta molta neve che possa averle generate, è molto interessante. ”
Le sfere si sono evidentemente formate da una combinazione di fattori, quali vento, formazione del ghiaccio e la marea.
Secondo gli esperti, è un fenomeno raro. Qualcosa di simile si è verificato due anni fa presso il lago Michigan in America.

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Il significato del chiodo nella tradizione popolare

A livello simbolico i chiodi, per il fatto di essere appuntiti, rappresentano e sono in grado di richiamare gli spiriti e le forze oscure che possono rivelarsi negative. Ma i chiodi hanno anche un’altra funzione: quella di fissare. E per questo assumono anche una valenza positiva in determinate circostanze. Si credeva in passato che i chiodi tolti dalle bare non più in uso potessero essere usati a scopo terapeutico, se usati sotto forma di anelli per guarire da determinate malattie.

Varie sono le superstizioni sui chiodi che si sono diffusa dall’antichità ad oggi. Si dice per esempio che ci trova un chiodo e non lo raccoglie può andare incontro ad una morte precoce. Infatti trovare un chiodo è considerato un segno di fortuna. In questo caso, per propiziarsi le forze favorevoli, si deve raccoglierlo e conservarlo nella tasca destra dei pantaloni.

In alternativa si può fissarlo alla porta della cucina. In epoca medievale si pensava che mettere un chiodo sulla porta potesse servire a tenere lontani i fantasmi, le forze negative e gli animali feroci. Credenze dal valore diverso che trasformano un oggetto di uso comune in un elemento dai molteplici significati.

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LA VERA STORIA DI HALLOWEEN NON E’ AMERICANA

Oggi la festa di halloween gode di grande popolarita’, grazie alla tradizione americana, in cui il 31 ottobre e’ la sera delle streghe e del famoso trick or treat (dolcetto o scherzetto).
Ma in pochi sanno che halloween è tra i più antichi riti celebrativi storicamente documentati.
Secondo il mondo dell’occulto l’ultima sera di ottobre e’ il giorno piu’ magico dell’anno, il capodanno del mondo esoterico.
Il termine halloween nasce in ambito cattolico, secondo la tradizione cattolica infatti, a tutti i santi viene dedicato il giorno del I novembre (in inglese all saints’ day) la cui denominazione antica era hall hallows’ day, ed in antico la celebrazione dei santi aveva inizio al tramonto del 31 ottobre.
La sera precedente al i novembre era chiamata “all hallows eve” abbreviato poi in “hallowe’ en” ed in fine poi, in “halloween”, termine questo attestato per la prima volta, nel 1556.
La tradizione di ognissanti ha origini celtiche, secondo cui l’anno nuovo aveva inizio il I novembre.
Nella notte del 31 ottobre si festeggiava “samhain”, come fine dell’estate in cui si ringraziavano gli spiriti per i raccolti durante la buona stagione.
Proprio durante quella notte le barriere tra il regno dei vivi e quello dei morti si riducevano a tal punto da congiungere quasi i due mondi, permettendo agli spiriti di camminare sulla terra.

Il principe delle tenebre “samhain”, in quell’occasione chiamava a se tutte le anime dei defunti che risiedevano in una terra di eterna giovinezza e felicita’ chiamata “tir na nog”.
Per evitare che i defunti restassero tra i vivi, si spegneva ogni focolare, anche il fuoco sacro veniva spento ed il giorno dopo i sacerdoti druidi, sulla cima di una collina, accendevano un nuovo fuoco ed offrivano sacrifici.
L’uso delle maschere e dei travestimenti risale ancora una volta alla tradizione celtica.
Dopo questi sacrifici infatti, si festeggiava per 3 giorni dal 31 ottobre al 2 novembre mascherandosi con le pelli degli animali uccisi per esorcizzare e spaventare gli spiriti.
Cosi’ travestiti si faceva ritorno al villaggio, accompagnati da lanterne costituite da cipolle intagliate, con all’interno le braci del fuoco sacro, e solo in questo modo gli spiriti spaventati avrebbero fatto ritorno al loro mondo oscuro.
Nell’alto medioevo la chiesa distrusse numerosi templi e molte persone si convertirono anche se il paganesimo non scompari’ mai, anzi si trasformo’.
Ora si credeva all’esistenza delle streghe, e si festeggiavano i sabbath, tra cui i due piu’ importanti il 30 aprile, ed il 31 ottobre, detto anche black sabbath, quando le streghe si rifugiavano sulle colline per invocare il diavolo ed i demoni.
La chiesa cattolica tento’ di sradicare queste tradizioni e nell’835 Papa Gregorio magno spostò la data della festa di ognissanti dal 13 maggio al 1 novembre pensando di modificare il significato dei culti pagani.
Le antiche credenze erano ancora vive pero’, e nel 998 odilo abate di cluny, aggiungeva al calendario cristiano il 2 novembre, il giorno dei morti.
Durante questa festività  si accendevano falo’ ed era previsto mascherarsi da angeli e diavoli.

In definitiva la festa di halloween e’ legata ai cicli di nascita e morte, proprio in questo senso vanno interpretati gli scheletri ed i fantasmi simboli di questa tradizione, la morte e’ quindi vista non come una fine, ma come una parte di un complesso ciclo di nascita, di vita e di morte.
I dolci e le caramelle, risalgono a quando i celti nella notte del 31 ottobre lasciavano dinanzi alle proprie case dei doni, il piu’ delle volte cibo, per propiziarsi le anime dei defunti.
La famosa zucca invece, risale alla tradizione irlandese che parla dell’anima maledetta di jack.
Secondo la leggenda questo fabbro, nella notte di ognissanti stava tornando a casa completamente ubriaco, ed una volta incontrato il diavolo che voleva portarlo con se, gli chiese di mutarsi in moneta per concedergli una ultima bevuta prima della fine.
Il diavolo accetto’ e l’irlandese lo pose nel suo borsello accanto ad un crocifisso in argento, a quel punto, il diavolo in preda al terrore pur di essere liberato concesse a jack un altro anno di vita.
Il 31 ottobre successivo il diavolo fece ritorno ed ancora una volta acconsenti’ ad un ultimo desiderio, questa volta sali’ su un albero a cogliere una mela e mentre si reggeva ad un ramo, jack disegno’ una croce sul tronco, e cosi’ non potendo piu’ scendere al vecchio fabbro furono concessi altri 10 anni di vita.
Un anno dopo pero’ jack mori’ di cirrosi epatica e si ritrovo’ dinanzi alle porte dell’inferno, il diavolo non volendolo nel suo regno con 9 anni di anticipo gli dono’ un tizzone ardente, che fu messo all’interno di una rapa come lanterna per illuminare la strada del ritorno verso casa.

 – http://www.rivelazioni.com/tag/halloween/

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Rivelato il mistero dell’astronauta della cattedrale di Salamanca

L’astronauta di Salamanca ha fatto molto discutere ad inizio anni 90 poichè per molti poteva rappresentare l’anomalia per antonomasia in quanto si trattava della raffigurazione di un astronauta su una facciata di una cattedrale del XVII° secolo. Però come succede in molti casi a volte le spiegazioni sono molto più semplici di quanto si pensi, infatti è ormai appurato che questo bassorilievo sia un falso o per meglio dire sia un anacronismo causato da un equivoco come spiega il sito Ufologia.net

Antonio Tinelli, attivo collaboratore di Ufologia.Net, tornò dalla Spagna verso la metà del settembre 1998 con delle foto interessantissime. Le foto mostravano un rilievo scolpito nel portale della Catedral Nueva di Salamanca, che ritraeva nei minimi particolari un astronauta.
L’astronauta è scolpito su una facciata secondaria della cattedrale ed inserito in un bassorilievo verticale gotico. Tale strana raffigurazione è ben nota agli abitanti della città spagnola. Osservando nei particolari la scultura, si può chiaramente notare la caratteristica suola a “carro armato” sotto gli scarponi e vestiti, casco con accessori del tutto simili ad una moderna tuta spaziale.

Questa “statuetta”, è apparsa per la prima volta solo nel numero di gennaio 1999 del mensile “Focus”, il quale scrive che tale bassorilievo potrebbe essere l’ultima e la meno conosciuta prova che in passato la Terra sia stata più volte visitata da esseri provenienti dallo spazio. Ma il mistero fu svelato dal vicedirettore della rivista spagnola Mas Allà, egli precisa che tale statuetta non ha nulla a che vedere con le decorazioni originali.

Quando negli anni Ottanta iniziò il restauro della Puerta de Ramos, fu deciso di lasciare impressi nella pietra anche alcuni ricordi del nostro secolo. Così, dove le ricche decorazioni del XVI secolo erano andate perdute, i restauratori inserirono altre figure significative, come la lince iberica, a rischio di estinzione, la cicogna, di cui si celebrava l’anno internazionale, e un vero astronauta, simbolo della moderna era spaziale del nostro secolo.

 

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La Leggenda della Strega Bianca di Rose Hall

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In Giamaica, e più precisamente a Montego Bay, c’è una villa georgiana chiamata “Rose Hall”, divenuta famosa per la strega bianca che ancora oggi la infesterebbe. Rose Hall venne fatta edificare nel 1770, per la “modica somma” di 30.000 dollari e fu costruita in rigoroso stile georgiano per ordine del ricco proprietario terriero John Palmer.
Il signor Palmer non era di certo uno che badava alle spese, anche perchè con i suoi 650 coltivati a canna da zucchero aveva azzeccato la coltivazione più fruttuosa del mercato di allora.

Quattro anni dopo, nel 1774, in Francia nacque Annie, figlia di Amos Palmer e Anna Windle. in questo caso il cognome uguale è una coincidenza, come fu una coincidenza che alla fine del secolo al famiglia di Annie si trasferì proprio in Giamaica. Anche lei di famiglia benestante, iniziò a frequentare l’alta società del luogo e presto conobbe John Palmer, con cui strinse subito una relazione.
John Palmer non era esattamente un bell’uomo, ma nel 1700 l’unico modo che aveva una donna per raggiungere la ricchezza ed il potere era solitamente l’unione con un potente ed Annie Palmer non faceva eccezione.
Annie era una donna minuta e bassina (si dice fosse alta a mala pena 4 piedi, cioè non arrivasse a un metro e trenta), ma riuscì in ogni caso a diventare la moglie di John che l’accolse a Rose Hall.

Si sa poco della sua vita prima di giungere Rose Hall, ma ciò che è certo è che la donna passò dal fascino delle luci di Parigi alla semplice vita sull’isola, piena di quotidiane difficoltà e lontano dalle grandi città che era abituata a frequentare. In aggiunta a questo pare che il carattere di Annie fosse tutt’altro che mansueto, al contrario del marito che era considerato un bonaccione, quasi ingenuo.
Annie era temuta dagli schiavi che vivevano e lavoravano nella piantagione: comandava con pugno di ferro, in casa e fuori, e gli schiavi disubbidienti venivano puniti con frustate pubbliche, torturati nei sotterranei, o persino uccisi dalla donna. Come un generale dell’esercito Annie cominciava la sua giornata dando gli ordini del giorno dal suo balcone agli schiavi, con tanto di punizioni previste per la disubbidienza.
Forse per noia o per il gusto di evadere da quella vita nel suo scrigno dorato, Annie cominciò ad intrattenersi con alcuni schiavi: per non far spargere la voce o fare in modo che qualcuno facesse la spia a John, le sue relazioni erano fugaci e duravano solo qualche notte, dopo di che lo schiavo “spariva nel nulla”: in effetti gli amanti della donna non venivano più rivisti, nemmeno i loro cadaveri, perchè Annie li assassinava pugnalandoli durante l’amplesso e poi, d’accordo con i suoi servitori, li faceva seppellire in una tomba non marcata nel cimitero vicino.

Il suo primo marito, John Palmer, venne assassinato anche lui, probabilmente quando scoprì la tresca della donna.
Erano periodi dove la legge latitava e la morte improvvisa del padrone della proprietà era quasi ben accetta, almeno per i proprietari terrieri vicini che erano costantemente in concorrenza l’uno con l’altro. Anche le autorità non andavano mai a fondo nelle indagini e chiudevano spesso i casi di morte come incidente o accidentale.
Erano però anche periodi difficili in cui essere una donna, specialmente una vedova ricca in un paese frequentato dai pirati e briganti di ogni tipo.
Forte della sua fama severa, e in seguito alla sua passione Annie per l’arte del voodoo, per qualche tempo la donna riuscì a rimanere indipendente e poco importunata.
Molti degli schiavi conoscevano molto bene i riti voodoo e per entrare nelle grazie della padrona insegnarono ad Annie tutto quello che sapevano a riguardo: la donna iniziò ad appassionarsi a tal punto da premiare gli schiavi più collaborativi facendoli dormire in casa e facendoli mangiare al suo tavolo ( cosa impensabile ai tempi). Mostrò una perversa curiosità per i sacrifici umani, specialmente degli infanti, di cui le ossa venivano utilizzate per i riti di magia nera.

Fu inevitabile però che la fama di Annie degenerasse per tutta la Gamaica e per lei fu coniato il titolo di “La strega bianca della Rose Hall”.
La sua reputazione di persona spietata e con poteri magici le servì a mantenere lontana la sua cassaforte da coloro che normalmente l’avrebbe considerata come una facile preda, ma nonostante tutto furono in molti a presentarsi alla sua magione come aspiranti mariti.
Annie, tra un rito e l’altro, tra uno schiavo “premiato” e l’altro con notti focose, trovò il tempo di sposare altri due nuovi mariti, dai quali cercava più la loro ricchezza che la loro compagnia. I due mariti durarono poco più di un anno a testa, poi morirono “casualmente” in strani incidenti domestici.
Ma per Annie la punizione per i suoi crimini era in agguato.

Il più apprezzato insegnante di Annie era uno schiavo conosciuto per essere un potente stregone voodoo; la figlia dell’uomo sposò un bel giovane, anche lui schiavo nella piantagione Palmer e bene presto Annie decise di invitarlo a “rallegrare” la padrona della casa.
Lo stregone, che prima di allora era anche l’amante di Annie, venuto a sapere della cosa, si sentì due volte tradito e prese a fare riti contro al sua padrona. Ciò purtroppo non impedì ad Annie di far “sparire” il ragazzo, poco più che maggiorenne, scatenando la collera dell’uomo che aveva perso il genero ed aveva una figlia inconsolabile.
Era giunto il momento in cui Annie doveva morire…
Fece costruire una bara apposita scavata nel legno e consacrata al voodoo con un lungo rito, poi ne incise i bordi con simboli esoterici e la cosparse di sangue di gallina. Diede ordine agli altri schiavi di innalzare un altare di mattoni e di rinchiudervi la bara con altri mattoni affinchè la cassa di legno fosse completamente coperta, infine andò a prendere il corpo che la bara doveva ospitare.
L’uomo irruppe nella casa, confrontandosi con la strega bianca e ingaggiando con uno scontro fisico e magico ( se così si può definire). Annie riuscì a colpirlo con una delle spade da cerimonia lasciategli dal primo marito, ma l’uomo riuscì ad uccidere la donna gettandola dalle scale. L’uomo passò alcune ore di agonia e alla fine morì anche lui di emorragia per una ferita profonda al costato.
Gli schiavi, che erano stati informati delle intenzioni del loro sovrintendente seppellirono il corpo della strega bianca nella tomba speciale, una tomba destinata a contenere il suo spirito in eterno come punizione per la sua malvagità terrena.
Pare però che gli schiavi non riuscirono a completare correttamente il rituale spiegato loro dallo stregone, perchè secondo molti abitanti di quelle zone la strega bianca vaga ancora oggi per la grande casa di Rose Hall.

Secondo la leggenda locale lo spirito di Annie Palmer ancora oggi frequenta la casa e ghermirebbe tutti gli intrusi o curiosi che non le vanno a genio. Sempre secondo le storie bisbigliate dai locali la si può ancora vedere di notte nelle proprietà della Rose Hall e di Ironshore, vestita con un vestito bianco di velluto, in groppa di un grande cavallo nero e con la sua frusta stretta tra le mani.
Ci sono poi le storie legate ai sotterranei della casa, di passi provenire dalle scale che portano nei piani inferiori e dall’interno delle pareti, dove si teme che vennero murati alcuni sfortunati amanti della donna.
Rose Hall venne acquistata dall’uomo che la trasformò nell’hotel di Ritz-Carlton , ma la sua fama di casa infestata si è preservata nel tempo, fino ad oggi che è diventata un museo.
E’ aperta al pubblico e tantissima gente ha fotografato fenomeni insoliti nelle stanze o ha segnalato apparizioni eteree dalla forma umana. Il fenomeno più comune a Rose Hall è l’apparizione di qualcuno nello specchio, unico cimelio del tempo di Annie Palmer: si dice che sia stato fortemente voluto dalla donna che lo fece arrivare dall’Inghilterra.

 

 

Ecco dove si trova la casa:

 

Curiosi Mistero e Spiritualità

20 Celebrità che hanno viaggiato nel tempo

Voi credete nei viaggi nel tempo ? bene Nella Top 10 di The Zapper vedremo tutti gli attori che sembra siano venuti direttamente dal passato o addirittura si siano reincarnati ai giorni nostri per lavorare ad Hollywood di sicuro rimarrete a bocca aperta nello scoprire che Jennifer Lawrence era un attrice egiziana, o che Nicolas Cage si pensa essere un vampiro ed una sua antica foto è venduta su e-Bay per 1 milione di dollari… Guardate il video!

Mistero e Spiritualità Viaggi

82 Luoghi sacri e misteriosi nel mondo (da guardare col PC)

Il mondo è pieno di luoghi misteriosi e affascinanti. In questa mappa vi abbiamo inserito i luoghi più enigmatici e spirituali presenti in tutto il mondo. L’unica avvertenza è che guardiate questa pagina con un pc e non col telefono.
Nella mappa sono presenti 82 siti:

Allineamenti di Carnac
Angkor Wat Baphuon
Antelope Canyon
Antro della Sibilla
Aramu Muru – La porta degli Dei
Arbor Low Stone Circle and Gib Hill Barrow
Archangel Michael of Panormitis Monastery
Arianrhod – La casa degli Dei
Avebury
Baalbek
Bamboo Sea Scenic Spot, La foresta di Hei Zhy Gou, Cina
Basilica di San Michele
Bayan Kara Ula
Borobudur Temple Compounds
Bucegi Natural Park
Bugarach
Callanish Stone Circle
Castel del Monte ” Unesco ”
Castlerigg Stone Circle
Chichén Itzá
Chocolate Hills National Monument
Craco
Crop circle (cerchio nel grano)
Dallol
Damanhur, Federation of Communities
Door To Hell
Eremo di S. Onofrio al Morrone o Celestino V
Esercito di terracotta di Lingtong
Gilgal Refa’im Rujum el-Hiri
Goa Velha
GÖBEKLI TEPE, LA CULLA DEGLI DEI
Goreme Valley Cave House
Great Pyramid of Giza
Hanging Rock
I Giganti di Mont’e Prama
Ipogeo di Hal Saflieni
Isola di Pasqua – Moai
Karahunj
Karnak – Luxor
La Scarzuola
Lalibela – San Giorgio La chiesa nella roccia
Leshan Giant Buddha
Luang Prabang
Machu Picchu
Megaliti dell’Argimusco
Menhir di Goni – Cagliari Pranu Muttedu
Moeraki Boulders
Mont-Saint-Michel
Moschea del Profeta
Mount Carmel National Park
Mostri di Bomarzo
Nara
Nazca Lines
Nemrut Dagi
Nuestra Señora de La Merced
Petra
Piramidi Bosniache
Piramidi di Montevecchia
Rennes-le-Château
Río Tinto
Sacra di San Michele
Sainte Baume
Saintes-Maries-de-la-Mer
San Augustin
Shi Cheng – L’antica città sommersa
Sigiriya
Silbury Hill
Skellig Michael
Socotra
St Michael’s Mt
Stone Forest Scenic Area
Stonehenge
Sukhothai
Tempio del Paradiso
Tempio di Serabit el Khadem
Tempio di Teotihuacan
The Alton Barnes White Horse
The Pinnacles Desert
Tianmen Mountain – La porta del Paradiso
Tulou di Fujian
Vaitheeswarankoil
Wat Phra Kaew – Tempio del Buddha di Smeraldo

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DAMANHUR, il tempio sotterraneo più grande del mondo

Nascosta nel cuore di una montagna, a nord di Torino, c’è una costruzione magica: una moderna cattedrale che molti hanno definito l’Ottava Meraviglia del Mondo.
Migliaia di persone da tutto il mondo ogni anno visitano DAMANHUR: una grande cattedrale contemporanea “sotterranea” scavata nella roccia, l’unica al mondo nel suo genere. Molti la utilizzano come strumento per la ricerca interiore e per aprire in sé strade all’ispirazione e alla creatività.
Damanhur è una comunità etico-spirituale. Si basa sul credo del proprio capo spirituale, Oberto Airaudi (1950-2013), chiamato anche Falco Tarassaco, che vede l’essere umano come portatore di una scintilla divina, della quale prendere consapevolezza attraverso la meditazione su di sé e sulla sacralità dell’universo. I damanhuriani usano assumere un nome di animale e di vegetale, a simbolo di rinnovamento e unione con la natura. Damanhur, fondata nel 1975, è il nome di una Federazione di comunità creata da un gruppo di persone che vivono insieme seguendo una filosofia basata sull’ottimismo, sulla ricerca, sull’arte e la solidarietà. È una nuova società che oggi conta attività produttive, un centro d’arte, di medicine integrate e di benessere, una propria valuta complementare, scuole per piccoli e corsi per adulti, centri ed ambasciate in tutto il mondo. Premiata da un’agenzia del – le Nazioni Unite come modello per un futuro sostenibile, Damanhur oggi conta circa 1000 cittadini e si estende su circa 500 ettari di ter – ritorio in Valchiusella e nella zona dell’Alto Canavese, ai piedi delle Alpi piemontesi.
Il motivo per il quale Damanhur è stata costruita nell’alto Canavese è la presenza contemporanea di quattro linee sincroniche – condizione presente, oltre che qui solamente nell’area del Tibet – con le quali è possibile entrare in contatto attraverso i Templi dell’Umanità.

Damanhur è una filosofia di vita applicata, nella quale spiritualità significa dare significati e riconoscerli in ogni aspetto della vita.

La filosofia di Damanhur è basata sul pensiero positivo, affermano che ogni essere umano ha un origine divina e deve quindi ritrovare la consapevolezza di questo stato, ogni uomo è un ponte tra il mondo materiale e quello spirituale e il suo pensiero ha una forza creatrice. Tutto quindi all’interno della comunità viene indirizzato verso questo scopo, la ricerca spirituale diventa parte della vita quotidiana.

Raggiunse la fama quando, nel 1992, sentendo voci su delle costruzioni abusive, i carabinieri decidono di investigare, sicuramente non si aspettavano di trovare i templi dell’umanità, dal ’78 per 14 anni i dhamanuriani hanno scavato delle enormi sale all’interno della montagna, gli investigatori accedendo al tempio si ritrovarono in un alta volta scavata nella montagna sorretta da un enorme figura maschile e da una femminile con vetri decorati mosaici e affreschi. Solo una piccola del tempio che nel 2006 verrà dichiarato come il tempio sotterraneo più grande del mondo, costruito appositamente essere un ricettacolo di opere artistiche oltre che un luogo spirituale.
LA STRUTTURA DEI TEMPLI
La struttura è composta principalmente da 8 Templi definiti “dell’Umanità”, 8 sale scavate sotto terra fino a una profondità di 72 metri, decorate con mosaici, vetrate policrome, affreschi e sculture. La struttura dei Templi è formata da otto Sale che raggiungono una profondità di oltre trenta metri. Distribuite su cinque diversi livelli, le Sale sono collegate tra loro da corridoi che si snodano per centinaia di metri.

Un’opera ciclopica, 8.500 metri cubi su 5 livelli, in grado di ospitare fino a 300 persone, che ha impegnato nei lavori, condotti in gran segreto, un centinaio di damanhuriani dagli anni Settanta fino ai nostri giorni. Vediamo i templi nel dettaglio nelle prossime pagine…

Mistero e Spiritualità

LE 15 FOTO PIÙ MISTERIOSE DI TUTTI I TEMPI, IMPOSSIBILI DA SPIEGARE

  
Non crederete mai e poi mai ai vostri occhi: ecco 15 foto che vi lasceranno a bocca aperta
L’attrazione verso il mistero e l’ignoto che porta l’uomo a interrogarsi su cose e fatti inspiegabili è talmente innata nella natura umana che spesso è difficile spiegarla razionalmente. Ecco perché siamo tutti attratti dall’idea di vedere quali sono queste foto impossibili da spiegare e capire la natura del loro mistero. Vi accontentiamo subito mostrandovi le 15 foto più misteriose trovate nel web. Tra inquietanti misteri irrisolti, terreno fertile per complottisti e sensitivi, ecco alcune foto impossibili da spiegare: (VAI ALLA PAGINA 2)