L’emozionante performance di Ezio Bosso a Sanremo 2016 che ha commosso l’Italia
Ezio Bosso ha regalato una magistrale ed emozionante performance durante la seconda serata del Festival di Sanremo 2016, eseguendo al pianoforte la canzone Following a bird.
Ma anche la sua intervista pre-esibizione ha regalato brividi, emozionando i presenti.
Le sue dichiarazioni:
– Che ci faccio a Sanremo! Sono emozionato, parlo peggio del solito. Ci vorrebbe quella signora che traduce tutti!
Quando inizio un concerto dico “Ciao” che è una parola bellissima. C’era la portiera che, ogni giorno che andavo al conservatorio, mi diceva: “Un giorno andrai a Sanremo!”. Ma io non canto! E invece l’aveva detto…
– La musica siamo noi. La musica è una cosa che condividiamo. Noi mettiamo le mani ma la cosa più importante che esiste è ascoltare.
– La musica è una vera magia, infatti, non a caso i direttore d’orchestra hanno la bacchetta!
– La musica è una fortuna e soprattutto come diceva il grande maestro Claudio Abbado, la musica è la nostra vera terapia.
– Noi uomini diamo per scontate le cose belle. Tutti noi abbiamo una stanza che non ci piace, dove non entriamo. A me piace esplorare quello che noi diamo per scontato. Noi non siamo una linea ma siamo 12 stanze, nell’ultima, che non è l’ultima ma è la prima, perché si cambiano e siamo pronti a ricominciare.
– Following a bird un brano importante con cui apro tutti i miei concerti. Faccio i titoli in inglese che fanno molto più fighetto! Seguendo un uccellino avrebbe fatto schifo! 🙂 Seguendo quell’uccellino che volava mi sono perso e mi sono messo a ragionare sull’importanza di perdersi per imparare a seguire. Perdere i pregiudizi, il dolore e le paure ci avvicina.
– La musica è come la vita, si può fare solo in un modo: insieme
Ezio Bosso
Ezio Bosso (Torino, 13 settembre 1971) è un pianista, compositore, direttore d’orchestra bassista italiano. Affetto da una malattia autodegenerativa che lo ha colpito nel 2011, ma che non è riuscita a fermarlo.
Biografia
Ezio si avvicina alla musica all’età di quattro anni grazie a una prozia pianista e al fratello musicista. A 16 anni debutta già come solista in Francia e inizia a girare le orchestre di mezza Europa, ma è l’incontro con il maestro Ludwig Streicher che segna la svolta della sua carriera artistica, indirizzandolo a studiare Composizione e Direzione d’Orchestra all’Accademia di Vienna.
Solista e direttore d’orchestra
Nel 1985 entra come bassista negli Statuto, con cui resterà per tre anni, decidendo poi di abbandonare la musica pop per la classica
Ancora giovanissimo negli anni ’90 calca le migliori scene internazionali: Royal Festival Hall, Southbank Center London, Sydney Opera House, Palacio de las Bellas Artes di Mexico city, Teatro Colon di Buenos Aires, Carnegie Hall NYC, Teatro Regio di Torino, Houston Symphony, Auditorium Parco della Musica Roma, sono solo alcune delle più importanti stagioni concertistiche internazionali dove si è esibito sia come solista che come direttore o in formazioni da camera.
Tiene corsi in Giappone e a Parigi partecipando alla vita musicale della scena contemporanea di quegli anni con Gerard Caussèe, Pierre Yves Artaud, Laura Chislett. Prolifico, innovativo e raffinato, il suo talento si è esercitato nei più disparati e complessi ambiti musicali, dalle composizioni classiche per le grandi orchestre sinfoniche, da camera o solistiche, alle colonne sonore per il cinema fino al teatro, alla danza e alla sperimentazioni con i ritmi contemporanei. Da anni è ormai considerato uno dei compositori e musicisti più influenti della sua generazione.
Ha diretto, tra le altre orchestre: London Symphony, London Strings, Orchestra del Teatro Regio di Torino, Filarmonica ‘900 e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Compositore e performer
Vincitore di importanti riconoscimenti come il Green Room Award in Australia o il Syracuse NY Award in America, la sua musica viene richiesta nella danza dai più importanti coreografi come Christopher Wheeldon, Edwaard Lliang o Rafael Bonchela, nel teatro da registi come James Thierrèe, mentre nel cinema stringe un sodalizio con Gabriele Salvatores, per il quale firma le colonne sonore di Io Non Ho Paura, Quo Vadis Baby ? e del recentissimo « Il Ragazzo Invisibile ».
Vive dividendosi tra Torino, Bologna e Londra, dove è stato direttore stabile e artistico dell’unica orchestra d’archi di grande numero inglese: The London Strings.
Nel 2013, su suggerimento di Gidon Kremer, il famoso violoncellista Mario Brunello gli scrive chiedendo di incontrarlo. Da questa casualità è nata una intensa collaborazione in duo pianoforte e violoncello e una profonda amicizia. Nel 2014 ha debuttato con la sua Fantasia per Violino e Orchestra alla testa di London Symphony Orchestra con Sergey Krylov al violino solista. Nel 2015 The Arts News Paper e Penelope Curtis (il direttore di Tate Britain) hanno definito il suo concerto alla Ikon Gallery all’interno dell’opera 3 Drawing Rooms del suo amico fraterno David Tremlett l’evento artistico dell’anno del Regno Unito. Sempre nel 2015, Ezio è stato scelto dall’Università Alma Mater di Bologna (la più antica università del mondo occidentale) per comporre e dirigere una composizione dedicata alla Magna Charta dell’Università che contiene il primo inno ufficiale di questa importante istituzione mondiale.
Nonostante l’immensa mole di opere scritte, composizioni e collaborazioni, il suo primo disco ufficiale da solista intitolato The 12th Room esce soltanto il 30 ottobre 2015 per EGEA Music.
Aggiornamento del 15 maggio 2020:
Ezio Bosso è morto. Il grande musicista, pianista, direttore d’orchestra compositore, se n’è andato stanotte nella sua casa di Bologna. Aveva 48 anni. Accanto a lui la sua compagna Annamaria e i suoi cani amatissimi. A portarselo via il cancro con cui conviveva da molti anni e che lo costringeva a lunghi periodi di sosta per le terapie. Ad acuire il quadro clinico malattia neurodegenerativa che l’aveva costretto in carrozzella.