Il Castello di Sammezzano: un tesoro d’Oriente in Toscana

Costruito sulla sommità di una collina, nel IX secolo svolgeva il ruolo di fortezza medievale e pare che abbia ospitato il re dei Franchi Carlo Magno.

Nel corso dei secoli la proprietà del Castello passò tra le mani di alcune delle famiglie nobili fiorentine: i Gualtierotti, gli Altoviti e infine i Medici.

Nel 1605 il Castello venne acquistato dal nobile portoghese Sebastiano di Tommaso Ximenes d’Aragona, unito in matrimonio con Caterina de’ Medici (figlia di Raffaello de’ Medici).

La tenuta rimase in loro possesso fino al 1816, anno di morte dell’ultimo erede maschio diretto, Ferdinando.

Per rescritto granducale il nome, lo stemma e i titoli della famiglia Ximenes passarono a Pietro Leopoldo, figlio di Vittoria Ximenes d’Aragona e del nobile pistoiese Niccolò Panciatichi. Alla morte di Pietro Leopoldo i suoi beni passarono al figlio Ferdinando, tra cui anche il Castello di Sammezzano.

Tra il 1842 ed il 1890 il marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona stravolse completamente l’aspetto seicentesco del Castello, modificandone la struttura preesistente, sulla scia della corrente dell’ Orientalismo che in quegli anni divampava in Europa.

 

Oggi il Castello appartiene ad una società italo – inglese (Sammezzano Castle Srl) che l’acquistò all’asta nel 1999 e vi avvio alcuni urgenti lavori di restauro. Purtroppo però tale società non ebbe abbastanza fondi per realizzare l’ambizioso piano di recupero e valorizzazione che aveva presentato per farne un grande resort di lusso e conseguentemente il Castello è stato lasciato in sostanziale stato di abbandono, rimanendolo per oltre 20 anni.

L’ultima tappa di questo percorso drammatico ha visto il castello andare all’asta giudiziaria per ripagare i debiti della Sammezzano Castel Srl: la base d’asta per potersi impossessare del maniero è partita da 22 milioni di euro per la prima asta che era stata fissata per il 20 ottobre e che è stata rimandata a causa della mancanza di offerte. Il 27 ottobre si è tenuta la seconda asta con una base di 20 milioni di euro, anche a questa seconda asta però non si è presentato alcun compratore. L’ asta che si sarebbe dovuta tenere il 24 di maggio 2016 (per 15 milioni di euro) è stata sospesa dal Giudice per motivi ancora sconosciuti.

Essendo un bene privato, le istituzioni comunali, regionali e statali non hanno avviato alcun genere di intervento per tutelarlo o valorizzarlo.

Un comitato di cittadini locali, in accordo con la proprietà, ne ha permesso l’apertura pubblica 2/3 volte l’anno raccogliendo fondi con cui ha poi realizzato alcuni lavori urgenti come la sistemazione di finestre e la chiusura di aperture nei muri che negli ultimi anni hanno permesso a molti vandali di entrare dentro al castello, dove hanno recato vari danni.

Al momento però la situazione si è aggravata, porte e finestre sono nuovamente distrutte e atti vandalici aumentano di giorno in giorno rendendo il castello e il parco circostante, in stato di degrado.