Io sono il mio eroe. Ma non sarò mai il mio eroe.

Matthew McConaughey agli Oscar: per migliorare e raggiungere obiettivi più grandi, mai sentirsi arrivati

L’interpretazione di Matthew McConaughey in Dallas Buyers Club nel 2014 gli è valsa l’Oscar al miglior attore protagonista. Il suo discorso di è stato breve e da tradizione ricco di ringraziamenti: al regista, ai colleghi, ai genitori, alla moglie. E al suo eroe. Proprio questa parte merita di essere condivisa, perché il messaggio celato andrebbe sempre ricordato e reso un caposaldo della nostra vita: per migliorare e raggiungere obiettivi più grandi, mai sentirsi arrivati.

[E grazie] al mio eroe. Che è colui che rincorro. Quando avevo 15 anni, c’è stata una persona molto importante nella mia vita, che venne da me e mi disse: “Chi è il tuo eroe?”, e io risposi: “Non lo so, devo pensarci su. Dammi un paio di settimane”. Tornai due settimane più tardi, questa persona si avvicinò e mi disse: “Chi è il tuo eroe?”, e io dissi: “Ci ho pensato. Sai chi è? Sono io tra 10 anni”. Così compii 25 anni. Dieci anni più tardi, quella stessa persona venne da me e disse: “Quindi, sei un eroe?”, e io risposi qualcosa come “Non mi ci avvicino nemmeno. No, no, no”. Lei domandò: “Perché?”, io dissi: “Perché il mio eroe sono io a 35 anni”. Così, vedete, per ogni giorno, ogni settimana, ogni mese e ogni anno della mia vita, il mio eroe sono sempre stato io 10 anni dopo. Non sarò mai il mio eroe. Non raggiungerò mai quello stato. So di non esserlo e sono in pace con questo, perché continuerò ad avere sempre qualcuno da rincorrere.

Quindi, per tutti noi, qualunque cosa siano quelle cose, qualunque cosa sia ciò a cui guardiamo con ammirazione, qualunque cosa sia ciò che aspettiamo con impazienza e chiunque sia colui che rincorriamo, a tutto questo io dico: “Amen”. A tutto questo io dico: “Va bene, va bene, va bene”. A tutto questo io dico: “Semplicemente continua a vivere”. Grazie.