Musicali Vintage

THE KINKS – Set me free (live 1965)

Scritta da Ray Davies, Set Me Free è una canzone dei The Kinks, pubblicata nel 1965 come singolo. Nel 1966 Sonny & Cher ne hanno inciso una cover inserita nel loro album The Wondrous World of Sonny & Cher.

L’azienda di abbigliamento H&M ha utilizzato questa canzone come colonna sonora della pubblicità per presentare la collezione primavera/estate 2017.

Qui sotto il video originale del 1965:

I Kinks sono considerati uno dei gruppi rock più importanti ed influenti degli anni sessanta. Nonostante la loro fama, almeno in Italia, non sia mai stata pari a quella di loro connazionali contemporanei come Beatles, Rolling Stones, The Who, ecc. è impossibile sminuire la loro importanza nella storia della musica leggera del Novecento. Stephen Thomas Erlewine definì i Kinks “una delle band più influenti della British invasion”.

il musicologo Joe Harrington ha descritto l’influenza dei Kinks sullo sviluppo di generi musicali quali hard rock e heavy metal: “You Really Got Me, All Day and All of the Night e I Need You erano tutti brani predecessori dell’intero “movimento dei tre accordi”… I Kinks contribuirono molto alla trasformazione dal “rock ‘n’ roll” delle origini (Jerry Lee Lewis) al “rock” (Led Zeppelin, Black Sabbath, The Stooges)”

 

 

Musicali Vintage

Vacuum – I Breathe (1996)

Era il 1996, anno dell’esordio discografico della band svedese.

Il gruppo, formato da Alexander Bard, Anders Wolbeck, Mattias Lindblom e Marina Schiptjenko  (di almeno vent’anni più vecchia degli altri due) si fa notare subito da pubblico e critica per il primo singolo I Breathe.

Era impossibile guardare una puntata di Mtv Select senza imbattersi in questa ballata pop cantata da Wolbeck, con la sua voce profonda e i suoi capelli biondo oro.

Il video alterna immagini in bianco e nero ambientate in una sorta di laboratorio scientifico con scarni effetti speciali, raggiunge posizioni altissime nelle classifiche dei singoli dell’epoca.

TESTO I BREATH di VACUUM

I Breath

Io Respiro

I breathe clouds beneath my window.
I see rockets in the sky.
I feel satellites in limbo.
I breathe oxygen up high. I load lead inside my engine,
lead and alcohol.
On the radio depending
I sign the protocol.
Hail the audience, the media, peoples everywhere.
In the hours ahead I´ll see your?Green biosphere,
clean biosphere.
Castles in air
Climbing the stair,
way to haven when?I’ve been trained to navigate my futurist balloon.
After years a week will see me landing on the moon.
Raise a banner on the planets,
life grows everywhere.
In the manner of the mission?

Green biosphere,
clean biosphere.
Castles in air
Climbing the stair,
way to haven when?

Respiro nuvole sotto la mia finestra
vedo razzi nel cielo
vedo satelliti nel limbo
respiro ossigeno in alto. Carico energia dentro il mio motore
energia e alcool
contando sulla radio
segno il protocollo
chiamare l’audience, i media, persone ovunque
nelle ore avanti ti vedrò? biosfera verde
biosfera pulita
castelli nell’aria
scalando le scale
dov’è la strada per il paradiso?sono stato trainato per navigare dal mio pallone futurista
dopo un anno una settimana mi vedrete sbarcare sulla luna
piantare una bandiera sul pianeta
la vita cresce ovunque
nella maniera della missione?

biosfera verde
biosfera pulita
castelli nell’aria
scalando le scale
dov’è la strada per il paradiso?

Vintage

15 cose che chi è nato dopo il 1995 non conosce

Il floppy disk
Provate a chiedere a un ragazzo di 20 anni che cosa rappresenta questa iconcina.. 90 su 10 non lo sa, garantito!

Però sa a cosa serve!

Ma questo è solo il primo dei 15 oggetti che i ragazzi di oggi non hanno mai visto, ecco quali sono gli altri 14:

Il telefono a gettoni
La famosa cabina telefonica dove Clark Kent correva per cambiarsi e trasformarsi in Superman: quando non era occupata da lui, veniva utilizzata dai comuni mortali per le telefonate urgenti, che potevano durare pochi secondi o parecchi minuti e si era sempre muniti di gettoni o delle inseparabili schede telefoniche.

 

Le videocassette
Quante ore passate a guardare i cartoni della Disney, incollati allo schermo del nostro televisore, fino a stropicciarci gli occhi per lo stupore e la stanchezza; quel tasto replay usurato per tutte le volte che volevamo vedere la nostra scena preferita e quanto tempo per riavvolgere il nastro e rivedere tutto dall’inizio! Grafica non proprio definita, utilizzo poco pratico… sì, i DVD sono molto meglio.

 

Il fax
Oggi per le comunicazioni importanti usiamo le mail, veloci e comode, ma prima era il fax lo strumento di comunicazione ufficiale per eccellenza. Oggi la carta stessa è diventata un supporto sempre meno utilizzato, e talvolta trovare un fax in un ufficio è una missione.

 

Il modem dial-up
Se solo sapessero quante ore spese davanti al pc abbiamo dovuto trascorrere, in attesa di scaricare un’immagine, una canzone, un piccolo video. Siete davvero fortunati, voi della Generazione Z! 😉

 

La segreteria del telefono di casa
Avete presente i film degli anni ’90? E quelle classiche scene in cui qualche poverino doveva inventarsi lunghi messaggi di scuse da lasciare alla segreteria telefonica, mentre il più delle volte il diretto interessato era proprio lì all’ascolto, troppo arrabbiato o risentito per alzare la cornetta? Il telefono fisso, ormai una rarità, ci costringeva a stare fermi in uno stesso punto, senza poter girare per tutta la stanza, come siamo ormai abituati.

 

I primi telefoni cellulari
Avevano solo una funzione: telefonare. Magari fare qualche partita a Snake. Indistruttibili, goffi, ma la carica della batteria durava una vita e si poteva giocare tranquillamente per ore… a Snake.

 

I lettori Mp3
Ora abbiamo tutto nel nostro smartphone, ma i primi lettori Mp3 erano per noi una tecnologia assolutamente rivoluzionaria, che ci liberava da metri e metri di musicassette!

 

I rullini fotografici
Settimane intere per sviluppare delle foto e pregare che almeno una uscisse bene: mica come adesso, che basta un filtro di Instagram o uno Snap, per migliorare ogni piccolo difetto!

 

I telefoni fissi
Chi mai, oggi, potrebbe pensare ad un telefono che non i segue ovunque andiamo? E che non scatti foto? O registri filmati?

 

Il walkman
Ma a questi ragazzi chi lo spiega che prima, per ascoltare il tuo cantante preferito, dovevi avere un vinile, per passare poi al walkman e dopo ancora al lettore mp3?

 

I palmari
Sostituiti dai Blackberry, sono in effetti gli antenati dei nostri smartphone. A chi li ha inventati, dobbiamo dunque molto.

 

Il vinile
Tutt’altro che scomparso, il vinile è forse l’unica vecchia tecnologia che ha ancora un folto seguito di appassionati che ne esaltano le magnifiche virtù.

 

La macchina da scrivere
Permetteva la trascrizione di pagine e pagine, senza bisogno della corrente; le ricerche importanti che le maestre ci assegnavano a scuola, le scrivevamo così. Obsoleta sì, ma sempre piena di fascino.

 

Il cercapersone
Uno strumento probabilmente più fastidioso del cellulare, che suonava nei momenti meno opportuni (Grey’s Anatomy docet): permetteva di comunicare tramite messaggi istantanei, con l’aggiunta di qualche emoticon, un pò come i PDAs, gli “antenati” dei Blackberry. Ecco, tra tutte el tecnologie di un tempo, forse questa sarebbe la più affine alla Generazione Z.

 

 

Musicali Vintage

Le 3 versioni di “Please Don’t Go” (KC & The Sunshine Band – Double You – Fiorello)

Please Don’t Go è un singolo del 1979 dei KC and the Sunshine Band. Si tratta della prima canzone d’amore del gruppo, nel cui testo viene chiesta una seconda opportunità. Il gruppo si sciolse dopo appena un mese dalla pubblicazione del singolo.

Nel 1992, Double You incise una cover della canzone in chiave dance che ottenne gran successo in tutta Europa. In Italia, la canzone è stata spesso usata durante il programma di Gianni Boncompagni Non è la RAI, diventando uno dei segni distintivi della trasmissione.

Nel 1993 uscì la versione in chiave italo dance cantata da Fiorello dal titolo Si o no (Please don’t go), contenuta nell’album Spiagge e lune.


Quale preferisci tra le 3 versioni?
Scrivilo nei commenti su Facebook, grazie:  www.facebook.com/rivelazioni/

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Nancy Sinatra – These Boots Are Made for Walkin’ (1966)

Nancy Sinatra è la primogenita del cantante Frank Sinatra e della prima moglie Nancy Barbato. Ebbe grandissimo successo soprattutto negli anni sessanta, con classici che sono diventati il simbolo di una generazione, come These Boots Are Made for Walkin’ (Questi stivali sono fatti per camminare), cantata con i celeberrimi stivaletti (simbolo di trasgressione per quegli anni). Cresce in mezzo alle star che passano in casa Sinatra, e fin dalla metà degli anni cinquanta si avvicina al mondo della musica e dello spettacolo, accompagnando il padre in alcune tournée per il mondo, come in Australia, nel 1957. Sempre alla fine del decennio compare nello spettacolo televisivo Frank Sinatra Timex Show, duettando con il padre con alcune celebrità invitate come ospiti, quali Dean Martin, Elvis Presley, Bing Crosby e Peggy Lee.
Nancy Sinatra nel 1971

Nancy Sinatra oggi

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La Kidman con Ciavarro nell’87, qui in Italia, prima di Tom Cruise, prima di Hollywood :-)

Nicole Kidman nel film Un’Australiana a Roma del 1987, chi se la ricorda?

 

Un’australiana a Roma è un film per la televisione italiano prodotto da Rai Tre nel 1987, con Nicole Kidman e Massimo Ciavarro. Tra gli altri interpreti vi sono Lara Wendel, Lorenzo Grabau e Maurizio Mattioli.
Trama
Film appartenente ad un progetto europeo riguardante le disabilità, narra dell’arrivo a Roma di due turiste australiane, Jill (Nicole Kidman) e Susan (Lara Wendel), scoprirà le bellezze nascoste della città eterna grazie a un baldo giovane capitolino Pierluigi (Massimo Ciavarro), che le farà da cicerone portandola in giro per la città. I due giovani finiranno per innamorarsi, ma lui, vittima di un incidente stradale, condannato a vivere su una carrozzina, si spara. Il fratello seminarista, si innamora corrisposto della fanciulla.

 

 

Vintage

Barbara Bouchet – Shake it all over (The Guess Who – 1972)

Un capolavoro di bellezza per gli occhi e per le orecchie. Non per niente Barbara Bouchet è stata una Bond Girl! Abbiamo montato la scena tratta dal film Milano Calibro 9 (1972) con Barbara Bouchet che balla da cubista nel night, e la musica Shake It All Over (The Guess Who), rendendola perfetta.

Milano calibro 9 è un film noir-poliziottesco del 1972, scritto e diretto da Fernando Di Leo, con Gastone Moschin, Barbara Bouchet, Mario Adorf e Philippe Leroy, uscito in Italia il 25 febbraio 1972.

Se ti interessa la sua biografia, guarda anche questo video:

 

Sondaggi Vintage

I Cinque Grandi del cinema italiano: contribuisci anche tu alla classifica di gradimento

Sordi, Tognazzi, Manfredi, Gassman e Mastroianni. I Cinque Grandi del cinema italiano, li chiamavano anche i 5 MOSTRI DELLA COMMEDIA ALL’ITALIANA.

CLICCA SULLE FRECCE A SINISTRA DELLE FOTO PER CONTRIBUIRE ALLA CLASSIFICA DI GRADIMENTO:

Sordi, il più grande di tutti, il più adorato, anche dai non-romani. Straordinario attore comico, ancora più grande a mio parere come attore tragico, da Una vita difficile e Tutti a casa fino al Borghese piccolo piccolo. Il “Padre putativo” di tutti gli attori nazionali, “romani” e non, anche “i più infimi”, venuti dopo.

Mastroianni, il più bello. Attore e uomo di un fascino straordinario e di levatura internazionale, forse l’unico nella storia del cinema italiano (tolto Rodolfo Valentino). Ha lavorato tanto in tutto il mondo con registi i più diversi, da Nikita Mihalkov a Theo Angelopoulos e si dice abbia avuto donne a migliaia (Sophia su tutte, con la quale mi sa che qualcosa ha da esse successo… chè avevano troppa sintonia in scena). Impersonificazione dell’alter-ego di Federico Fellini, Mastroianni era artista di grande registro drammatico ma memorabile anche da comico. Potrei recitare il suo Mimì Soriano a memoria, battuta per battuta (“sinnò t’accide, Mimì… t’accide…schtatte sitta, Filume’… ie t’accide… schtatte sitta…”).

Tognazzi, forse il più bravo. Non popolare, però. Aveva qualcosa di sofisticato, di altezzoso, di elevato e di elegante anche quando interpretava gente umile o persino nel grottesco Petomane. Forse per questo piaceva tanto ai francesi. Memorabile come Conte Mascetti.

Manfredi, senza dubbio il più sottovalutato. Ma di bravura straordinaria, particolarmente nella fase “risorgimentale” del periodo di collaborazione con Gigi Magni, da Nell’anno del Signore ai due Nel nome (del Papa Re e del Popolo Sovrano). Ha interpretato decine e decine di film, sopratutto commedie, anche memorabili, penso a Brutti sporchi e cattivi, a Straziami, a Pane e Cioccolata. Spaghetti House (“bona, ma perchè la pasta non la magnamo cruda? … perche cotta è mejo!!!) film tutto sommato minore, che ancora si lascia vedere.

Gassman. Magico, istrione, unico. Un carattere reale che era una via di mezzo fra il Bruno Cortona del Sorpasso, Pe-e-ppe er Pantera e Brancaleone da Norcia. Un gigante del teatro italiano e del cinema internazionale, ha lavorato con Altman, con Mazursky e Levinson (chi può scordare il King Benny di Sleepers). Un gigante che soffriva, perchè in vecchiaia fu devastato dalla depressione.

I Cinque Grandi li chiamavano. Tutti nati più o meno negli anni ’20. Una volta, quando si vedeva passare una Maserati o una Ferrari in giro per le povere strade italiane, subito si pensava che fosse uno di loro (oggi si pensa che al volante ci possa essere un qualche mafioso…). Hanno spesso lavorato insieme, mai tutti insieme. Ce n’erano anche altri, di quella generazione, forse altrettanto bravi. Ma nessuno così popolare. Walter Chiari, Renato Salvatori, Franco Interlenghi, Paolo Stoppa, tanti altri.

I Cinque Grandi della generazione precedente? Totò, ovviamente. E Peppino De Filippo, Massimo Girotti, Vittorio De Sica e Aldo Fabrizi. E di quella successiva? Mah, forse Benigni, Verdone, Christian De Sica, Massimo Troisi. Probabilmente aggiungerei Diego Abatantuono, che è bravo. E Castellitto. Ah, dimenticavo Giancarlo Giannini.

E oggi? Facile: Favino, Scamarcio, Stefano Accorsi, Alessio Boni, Raul Bova. E Giuseppe Fiorello, Kim Rossi Stuart, Albanese. Ma nessuno ancora, nessuno davvero di quella statura.

Curiosi Vintage

Primo video virale della storia di Internet (1998)

Noi di Rivelazioni.com siamo stati i primi a farlo conoscere in Italia. “Dancing Baby”, chiamata anche “Baby Cha-Cha” è un’animazione 3D rendering di un bambino che danza. E ‘ diventato rapidamente un fenomeno mediatico e uno dei primi video virali della storia di Internet, nel 1998. Questa particolare versione del video, legato alla canzone, è ampiamente diffuso e indicato come  Ugachaka (o Oogachaka) Bambino. Per altre informazioni potete consultare la pagina dedicata  su Wikipedia: 

Vintage

Indimenticabile Charlize super sexy per Martini

Ecco lo spot per la Martini che, nel 1993, lanciò la splendida Charlize Theron. 

Charlize Theron nasce a Benomi, in Sudafrica, il 7 Agosto 1975. Trascorre un’infanzia difficile: viene spesso lasciata sola nella fattoria di famiglia presso Johannesburg dai genitori Charles e Gerda. A tredici anni viene mandata in collegio e a quindici anni assiste alla tragica morte del padre per mano dalla madre mentre cerca di difendersi dall’aggressione di questo, alcolizzato. Charlize vince il concorso internazionale New Model Today a Positano e decide di rimanere in Italia, dove lavora come modella a Milano. Nel 1993 partecipa alla pubblicità che la rende famosa in Italia: è lei la protagonista dello spot della Martini dove si mostra il suo fondoschiena, lentamente svelato al pubblico grazie ad un filo  impigliato a una sedia.

Traferitasi a New York, torna per un breve periodo al suo vero amore, la danza, che deve però lasciare per un infortunio al ginocchio. Torna a sfilare, ma viene poi notata da un produttore e debutta al cinema con le prime pellicole. Il film che le dà notorietà è “L’Avvocato Del Diavolo” del 1997, dove recita accanto ad Al Pacino e Keanu Reeves. Con la partecipazione a “Le Regole Della Casa Del Sidro” di due anni dopo, si erge a nuova stella di Hollywood. Bionda, bella e brava, dimostra le sue capacità artistiche anche ne “La Leggenda di Bagger Vance” del 2000 per la regia di Robert Redford, in “Sweet November”, dove interpreta una ragazza malata di cancro, e nel popolare “The Italian Job” con Mark Wahlberg, Edward Norton, Jason Statham e Donald Sutherland.

La consacrazione arriva nel 2004 con “Monster”, film per il quale l’attrice si sottopone a lunghe ore di trucco: sullo schermo appare imbruttita e ingrassata, ma questo vuol dire una performance straordinaria, che le vale l’Oscar come ‘Miglior Attrice’. Charlize ha avuto storie d’amore con Craig Bierko e Stephan Jenkins. Dal 2002 al 2010 è legata al collega Stuart Townsend. Nel 2005 è impegnata in “North Country – Storia di Josey”, ispirato alla prima causa per molestie sessuali sul lavoro negli Stati Uniti. Nel 2008 è in “Hancock”, nel 2011 in “Young Adult” e nel 2012 recita nel “Prometheus” di Ridley Scott. Nello stesso anno diventa mamma – tramite adozione – di Jackson Theron. Dal 2013 è legata sentimentalmente a Sean Penn.

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Una canzone dedicata a Laura Antonelli scritta nel 2013 da Simone Cristicchi

Con le note della canzone LAURA che Simone Cristicchi le ha dedicato, una carrellata di belle immagini di Laura Antonelli, nome d’arte di Laura Antonaz  (Pola, 28 novembre 1941 – Ladispoli, 22 giugno 2015). Proprio Laura è stata al centro di un pezzo inciso da Simone Cristicchi e dedicato all’attrice. Il brano -dal titolo Laura- è stato inserito nel disco del 2013 Album di famiglia. Il cantante raccontò, ai tempi, il motivo di tale scelta:
La sua vicenda mi ha toccato molto. Una donna, peraltro scagionata da una sentenza che le ha levato di dosso le accuse, che ha patito mille sofferenze per colpa della morale comune che ci mette un secondo a metterti in croce. Per anni ha vissuto in una villa di Cerveteri, oggi in svendita, che ho visitato poiché si trova accanto a un sito archeologico. Chi mi accompagnava mi ha raccontato la storia di Laura e di lì a poco ho buttato giù il testo: “Ora i muri della villa/sono targhe alla memoria/ora che scorrono i titoli di coda/cammini libera e ti perdi fra la gente”. Lei ha apprezzato ma, in linea con la sua filosofia di vita, non mi ha voluto incontrare
Qui sotto le parole di Laura:
Simone Cristicchi, Laura
Cara Laura, questa sera
vorrei darti una carezza
ma mi batte forte il cuore
se ripenso alla bellezza
che fermava gli orologi
congelava ogni secondo
che davanti alla tua grazia
si inchinava tutto il mondo

Ora i muri della vita
sono targhe alla memoria
ed ogni oggetto parla
mi racconta la tua storia
una storia come tante
per la pubblica opinione
e che ancora adesso
grida il tuo nome

Lauraaa-aa-a
Lauraaa-aa-a

Le tue curve così dolci
date in pasto alla gente
il tuo corpo da vendere
al migliore offerente
circondata da fantasmi
e da miseri pidocchi
eri carne da pellicola
da masticare con gli occhi

Laura attrice che si spoglia
per un popolo guardone
diventata il sogno erotico
di una generazione
la creatura più divina
dilaniata dal successo
per la tua lapidazione
bastò un sasso

Lauraaa-aa-a
Lauraaa-aa-a

Maresciallo buona sera
si accomodi alla festa
c’è il mio manager, il produttore
manca solo il regista
Laura nella sua vestaglia
sola come un cane beve
sopra il tavolo in salotto
una montagna di neve

Laura pazza, Laura ingenua
Laura povera drogata
Laura fragile, sensibile
alla gogna trascinata
Laura aspetta la sentenza
crocifissa sul giornale
condannata per dieci anni
ad impazzire

Lauraaa-aa-a
Lauraaa-aa-a
Lauraaa-aa-a

Cara Laura, forse è vero
è tutta colpa dell’amore
che riavvolgerà il destino
riscrivendoci il copione
ma se in ogni fotogramma
resti sempre la più bella
la tua anima è leggera
come un volo di farfalla

Mentre scorrono veloci
i titoli di coda
non è ancora troppo tardi
per riavere la tua vita
ora che cammini libera
e ti perdi tra la gente
con il nome di una donna
come tante

Lauraaa-aa-a

 

«Sono bassina, un po’ tondetta e ho le gambe piuttosto corte: chissà perché piaccio ?» (Laura Antonelli)

Musicali Vintage

Guns N’ Roses – Sweet Child O’ Mine (1988)

Sweet Child O’ Mine è un singolo del gruppo musicale statunitense Guns N’ Roses, il terzo estratto dal primo album in studio Appetite for Destruction e pubblicato nel 1988. Sweet Child O’ Mine è stato il primo brano del gruppo ad entrare al numero uno di Billboard. In tale posizione è rimasto per due settimane, nell’estate del 1988. È anche una delle canzoni più famose del gruppo Hard Rock di Los Angeles. È al 37º posto tra i “100 Migliori Brani con Assoli di Chitarra”, elenco stilato dalla rivista Guitar World, e al 198º della lista delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone. Nel marzo del 2005, “Q magazine” l’ha piazzata al sesto posto tra le 100 migliori tracce “guitar-based” rock. Il celebre riff di apertura è stato anche ritenuto il migliore di sempre, da Total Guitar magazine. Si dice che Slash, ex chitarrista solista dei Guns, abbia disprezzato a posteriori il brano, perché la riteneva un semplice esercizio di tecnica chitarrista e uno scherzo dei tempi. Nel 2014 è stata indicata come la seconda più grande canzone pop metal da Yahoo! Music

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California Dreamin’ – Mamas & The Papas (1965)

I The Mamas & the Papas (originariamente The Mama’s & the Papa’s) sono stati un gruppo musicale folk rock statunitense attivo tra il 1965 e il 1971, ricordato come uno dei più popolari complessi vocali d’America. Ha al suo attivo cinque album musicali e numerosi singoli, tra i quali Go Where You Wanna Go che è il primo singolo datato 1965 e California Dreamin’, datato anch’esso 1965, uno dei più famosi della band che ebbe un grande successo anche al di fuori degli Stati Uniti.

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Rocco Siffredi intervistato molti anni fa

Abbiamo scovato questa chicca per le fan di Rocco Siffredi che, dopo la sua partecipazione all’Isola dei Famosi 2015, ha suscitato parecchio interesse e molti consensi da parte del pubblico femminile. Soprattutto da parte di chi non lo conosceva sotto le sue vesti di “attore particolare”. Non sappiamo in quale anno sono state girate le due interviste nel video, ma considerando la sua giovane età si può ipotizzare verso la fine degli anni ’70 / inizio anni ’80.