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Lo spot di Natale strappalacrime della “Fabbrica dei Manichini”

In vista delle festività natalizie, ecco la storia animata di Justino, impiegato ricco di immaginazione che combatte la sua solitudine facendo rivivere, per gli altri colleghi, i manichini dell’azienda. Preso dal suo desiderio di donare finisce però per trascurare se stesso ma, proprio come in una favola, alla fine tutto tornerà a suo favore.

La magia della Fabbrica dei Manichini, la pubblicità spagnola della Loteria de Navidad (lotteria di Natale), in questi giorni si sta contendendo la palma dello spot “strappa lacrime” con quello de L’uomo che vive sulla Luna realizzato per John Lewis e in poche ore è già diventato virale.

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Lo spot di Natale che ha commosso il mondo.

Come ogni anno per Natale i grandi magazzini inglesi John Lewis hanno realizzato uno spot che punta dritto al cuore. Protagonisti del tenero filmato un bambino e un pinguino di nome Monty. La storia è un concentrato di emozioni che veicola un messaggio preciso: “Date a qualcuno il Natale che ha sempre sognato” .
Il video è stato realizzato con la tecnica CGI dalla casa di post-produzione britannica MPC, che si è occupata dell’animazione di film come Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie e World War Z per un costo superiore al milione di euro. I movimenti di Monty sono stati riprodotti studiando quello dei pinguini: per esempio la scena in cui Monty gioca coi Lego è stata ricreata sul filmato di un pinguino che costruisce il nido.

Gli short movies Natalizi stanno diventando dei veri e propri gioielli cinematografici, attesi dal grande pubblico e apprezzatissimi dalla critica. Lo spot di Natale realizzato dai magazzini Sainsbury sull’armistizio di Natale, uscito pochi giorni fa, è destinato a fare ancora più successo di questo del bambino e del pinguino.

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Lo sapete a cosa servono questi due buchi in più che mai nessuno usa?

Avete mai notato la presenza di due buchi per le stringhe, che mai nessuno usa, vicino al collo del piede, presenti in tutte le calzature sportive? A cosa servono? Finalmente in questo video viene rivelato il loro uso e il modo corretto di allacciare le scarpe quando si fa sport. È un sistema per prevenirele vesciche quando si fa jogging. Incrociando i lacci come mostrato nel filmato, il piede viene bloccato all’interno della scarpa e non si muove. Il filmato è molto chiaro. L’unica cosa da notare, che forse non si capisce se non si sa l’inglese, è di tirare i lacci verso il basso quando si passano attraverso gli occhielli formati passando i lacci nel foro aggiuntivo. Se si tira verso l’alto, gli occhielli restano allentati e la scarpa non si chiude bene.

 

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LA PRIMAVERA NON LO SAPEVA

Era l’11 marzo del 2020, le strade erano vuote, i negozi chiusi, la gente non usciva più.

Ma la primavera non sapeva nulla.
Ed i fiori continuavano a sbocciare
Ed il sole a splendere
E tornavano le rondini
E il cielo si colorava di rosa e di blu
La mattina si impastava il pane e si infornavano i ciambelloni
Diventava buio sempre più tardi e la mattina le luci entravano presto dalle finestre socchiuse
Era l’11 marzo 2020 i ragazzi studiavano connessi a discord
E nel pomeriggio immancabile l’appuntamento a tressette
Fu l’anno in cui si poteva uscire solo per fare la spesa
Dopo poco chiusero tutto
Anche gli uffici
L’esercito iniziava a presidiare le uscite e i confini
Perché non c’era più spazio per tutti negli ospedali
E la gente si ammalava
Ma la primavera non lo sapeva e le gemme continuavano ad uscire
Era l’11 marzo del 2020 tutti furono messi in quarantena obbligatoria
I nonni le famiglie e anche i giovani
Allora la paura diventò reale
E le giornate sembravano tutte uguali
Ma la primavera non lo sapeva e le rose tornarono a fiorire
Si riscoprì il piacere di mangiare tutti insieme
Di scrivere lasciando libera l’immaginazione
Di leggere volando con la fantasia
Ci fu chi imparò una nuova lingua
Chi si mise a studiare e chi riprese l’ultimo esame che mancava alla tesi
Chi capì di amare davvero  separato dalla
vita
Chi smise di scendere a patti con l’ignoranza
Chi chiuse l’ufficio e aprì un’osteria con solo otto coperti
Chi lasciò la fidanzata per urlare al mondo l’amore  per il suo migliore amico
Ci fu chi diventò dottore per aiutare chiunque un domani ne avesse avuto bisogno
Fu l’anno in cui si capì l’importanza della salute e degli affetti veri
L’anno in cui il mondo sembrò fermarsi
E l’economia andare a picco
Ma la primavera non lo sapeva e i fiori lasciarono il posto ai frutti
E poi arrivò il giorno della liberazione
Eravamo alla tv e il primo ministro disse a reti unificate che l’emergenza era finita
E che il virus aveva perso
Che gli italiani tutti insieme avevano vinto
E allora uscimmo per strada
Con le lacrime agli occhi
Senza mascherine e guanti
Abbracciando il nostro vicino
Come fosse nostro fratello
E fu allora che arrivò l’estate
Perché la primavera non lo sapeva
Ed aveva continuato ad esserci
Nonostante tutto
Nonostante il virus
Nonostante la paura
Nonostante la morte
Perché la primavera non lo sapeva
Ed insegnò a tutti
La forza della vita.
..
(Irene Vella)

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La Notte di Natale (1933)

La notte di Natale (The Night Before Christmas) è un cartone animato del 1933, incluso nella collana Sinfonie allegre, creato apposta per il periodo natalizio da Walt Disney, con protagonista Babbo Natale.
Il film è il seguito di Papà Natale, uscito un anno prima.

In una casetta stanno dormendo tanti piccoli bambini in un solo lettone aspettando il suono della slitta. Babbo Natale si cala dal camino e vuota tutto il sacco ordinando ai balocchi di preparare un bell’albero di Natale, visto che la famiglia è molto povera, e di decorarlo nel migliore dei modi. Tutto ciò avviene sotto lo sfondo di un’altra allegra musichetta suonata dal vecchio uomo da un pianoforte in miniatura.
Ma all’improvviso i bambini si svegliano e Babbo Natale è costretto ad andarsene per le altre case, ma ormai tutto è stato predisposto in tempo e i bambini possono giocare con i loro regali.

 

La notte di Natale
Titolo originale The Night Before Christmas
Lingua originale inglese
Paese di produzione Stati Uniti d’America
Anno 1933
Durata 8 minuti

Colore Technicolor
Audio sonoro
Genere animazione
Regia Wilfred Jackson
Produttore Walt Disney
Casa di produzione Walt Disney Productions
Distribuzione (Italia) United Artists
Doppiatori originali
Donald Novis: voce narrante

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La macchina che stira e piega qualsiasi abito in meno di un minuto

“FoldiMate” è un’innovativa macchina che stira e piega da sola camicie, pantaloni e qualsiasi vestito in meno di un minuto: semplice, economica e poco ingombrante, è stata realizzata da una start up di Los Angeles che l’ha già presentata in alcune fiere oltreoceano. Il funzionamento è molto semplice: persino più di lavatrice o lavastoviglie, persino un bambino piccolo potrebbe metterla in funzione. Basta appendere il capo appena lavato, selezionare il tipo di indumento e l’avveniristica macchina super-tecnologica inizierà a lavorare il prodotto con una serie di bracci robotici che in pochi secondi asciugheranno e piegheranno l’indumento molto meglio di quanto non possa fare la migliore mano umana.

Infatti un particolare sistema a vapore, studiato appositamente per “FoldiMate”, eliminerà tutte le piegature e stirerà il capo perfettamente, rinfrescandolo con aromi naturali.

La macchina costerà tra i 600 e i 700 euro, dovrebbe essere disponibile sul mercato internazionale a partire dal 2018, e dal 2017 si potranno fare le prime ordinazioni. Ad oggi si sono registrati in più di 150.000 sul sito ufficiale www.foldimate.com, e con un pagamento di 10 dollari (8,80 euro) si poteva ottenere un diritto di prelazione (con avviso via email) per le prime ordinazioni, che si potranno effettuare a partire dal 2017. Questo diritto era riservato ai primi 1.300 registrati, cifra raggiunta in poche ore.

 

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La fidanzata è sul wakeboard quando alle sue spalle accade qualcosa di incredibile!

Questa ragazza mentre fa sci d’acqua a un certo punto scopre di essere inseguita da un branco di delfini in festa. Immagini di una bellezza mozzafiato: cosa dareste per essere al posto di questa giovane? Un’esperienza unica per questa fortunata donna, nel golfo della California, a Cortez. Decine di delfini sono dietro di lei e si avvicinano sempre di più, accompagnandola in mare. Un’emozione unica!

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La Cheesecake Con Soli 3 Ingredienti Che Sta Facendo Impazzire Il Mondo

Una variante giapponese della famosa cheesecake americana. Questa ricetta deve il suo successo alla sua semplicità, bastano solo tre ingredienti:
tre uova, 120 grammi di cioccolato bianco e 120 grammi di Philadelphia.
PREPARAZIONE
Separare gli albumi dai tuorli e mettere gli albumi in frigorifero. Preriscaldare il forno a 170 gradi per 6 minuti e nel frattempo sciogliere il cioccolato bianco a bagnomaria. Montare a neve gli albumi ben freddi con un mixer elettrico finché non diventano densi e schiumosi. Quando il cioccolato bianco è fuso completamente, mescolarlo finché non diventa una crema e poi unirlo con  il Philadelphia e i tuorli.  Infine aggiungere  l’albume montato.
Oliare la carta forno e rivestire un recipiente di vetro assicurandosi che la carta sia alta 15 centimetri.
Versare l’impasto nel recipiente e posarlo su una teglia da forno ricoperta di acqua bollente.
Infornare il preparato e lasciarlo cuocere per 15 minuti a 170 gradi, poi abbassare la temperatura a 160 gradi e lasciare ancora per 15 minuti.
Spegnere il forno e lasciare che la torta si cuocia con il calore residuo per altri per altri 15 minuti.
Far raffreddare la torta al formaggio e poi cospargerla con zucchero a velo.

 

Per chi volesse vedere la versione del video in giapponese, eccolo qui:

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La bambina accarezza il leone dietro il vetro, e guardate il felino cosa fa

Stupendo come un gesto d’amore venga percepito attraverso il vetro che ostacola il tatto, l’olfatto, ma non lo sguardo degli occhi.

Questo video girato tre anni fa allo Zoo Franklin di Boston ha ricevuto ultimamente moltissime visualizzazioni. Il filmato mostra una bambina, che si chiama  Devin James,  accarezzare un leone attraverso il vetro di separazione, e l’animale abbassare timidamente la testa, proprio come avrebbe fatto un gatto. 

I molti commenti a questo video chiaramente si soffermano sul comportamento del leone, che in un momento ruggisce e mostra gli artigli e poco dopo sembra cercare le carezze della piccola, nonostante il vetro gli impedisca di sentirle.

Belva feroce o grande micione? Forse niente di tutto questo, ma solo un animale con due grandi occhi tristi, che interagisce con chi ha di fronte perché il bisogno di amore è comune a tutti gli esseri viventi.

Sarebbe auspicabile salvare gli animali che si trovano in questi luoghi definiti “zoo”, compiendo dei sequestri d’urgenza e togliendoli dai ‘lager’ in cui sono tenuti prigionieri, portandoli in luoghi di riabilitazione ed infine possibilmente renderli liberi.

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INTERVISTA A ELEONORA FANI

La prima intervista ufficiale a Eleonora Fani in esclusiva su Rivelazioni.com

Ho deciso di intervistare questa attrice esordiente, che interpreta il ruolo di Lady Airre nel colossal sci-fi Creators – The Past il ruolo di Lady Airre incuriosito dalla sua poliedrica personalità e dal luogo in cui vive, Arianrhod, una casa molto particolare di cui ci siamo già occupati con un articolo su “Rivelazioni” alcuni anni fa. Ci incontriamo proprio in quella casa.

Quando apre la porta rimango sorpreso dal suo aspetto fisico: capelli biondissimi molto lunghi e pelle chiara. Abissale la differenza della sua immagine con quella del personaggio di Lady Airre che si presenta asciutto, slanciato, con la pelle scura e i lunghi capelli neri ed inoltre, in quanto essere alieno, occhi bilobati e orecchie simili a conchiglie.
Deposta la divina solennità Eleonora ci accoglie con un radioso sorriso.

 

Entriamo e ci troviamo in un ambiente a dir poco stupefacente, siamo ad Arianrhod nella “dimora degli Dei”.

Eleonora, la prima cosa che salta agli occhi di te è che sei una vera trasformista… hai tantissime versioni estetiche di te in cui sembri addirittura un’altra persona e ricopri anche moltissimi ruoli professionali. E’ stato difficile interpretare un personaggio così diverso, addirittura un’aliena, dove ovviamente non ci sono modelli di riferimento?
Non ho mai cercato l’identificazione in un’unica personalità, tutti assumono una maschera, quella che reputano più funzionale rispetto al proprio modello di vita ma poi questa diventa la pelle del viso
che limita la loro libertà di sperimentarsi, di crescere e di esprimere ciò che veramente sono.
Noi siamo uno nessuno centomila, come ha scritto il grande Pirandello, e il mestiere dell’attore è sicuramente quello che più mi ha permesso di confrontarmi con la molteplicità delle maschere.
Rispetto alla tua domanda posso dire che mi sono sentita molto a mio agio nel personaggio che ho interpretato, anche perché, avendolo creato come sceneggiatrice, me lo sono disegnato addosso e perciò
mi calza a pennello; e poi, chi non vorrebbe essere una divinità? Direi che non occorrono modelli di riferimento è sufficiente connettersi con la scintilla divina che ci appartiene.
Hai scritto la sceneggiatura e hai recentemente pubblicato un romanzo con la trama di Creators – The Past, vorrei a questo proposito chiederti come ti è venuta questa idea? Ci sono punti in
comune fra le due opere e quali sono le differenze?
Se ti dicessi che la trama è stata suggerita da fonti aliene mi crederesti? La sceneggiatura è nata attraverso l’incontro con Piergiuseppe Zaia  che ne aveva già un’idea embrionale poi sviluppata e arricchita di nuovi elementi grazie ad “incontri” significativi. Il romanzo è più completo: un’attenta analisi della psicologia dei personaggi giustifica ed evidenzia le loro azioni anche sulla base delle differenti storie personali; mi è stata utile la mia formazione professionale di psicologa e psicoterapeuta anche se ora non esercito più perché faccio molte altre cose.
Infatti tu rivesti molti ruoli, ma iniziamo con quello più evidente, quello dell’attrice. Sei protagonista insieme a Jennifer Mischiati; se ho capito bene ci sono due mondi paralleli che si interfacciano con due protagoniste femminili, una per il mondo umano e una per quello alieno… forse con questo volevi evidenziare una superiorità femminile?
Ci sono otto Dèi Creatori, il numero otto è di per sé un numero di rinascita, ha mai fatto caso che i battisteri hanno otto lati? (ndr: anche Arianrhod ha 8 lati) ed è femminile. La bellezza è armonia, equilibrio ed è la qualità femminile che salverà il mondo. È un discorso ampio che viene trattato in modo completo nelle mie pubblicazioni.
Tu non sei  di madrelingua inglese, hai una formazione classica alle spalle e fino al 2014 praticamente non parlavi inglese ma sappiamo che, due anni dopo, hai fatto l’interprete in simultanea sul set durante le riprese con William Shatner e, prima di doppiarti in italiano, hai recitato il tuo intero ruolo in inglese, con un accento perfetto quel tanto che basta per essere un alieno credibile… come hai fatto?

Eleonora mi guarda, sorride e tra il serio e il faceto mi dice in tono confidenziale:
sono una divinità e gli Dèi possono fare tutto
A questo punto, ovviamente, non posso prenderla sul serio e continuo con le mie domande.

Tu sei psicologa, psicoterapeuta, omeopata, ipnositerapeuta, scrittrice e, durante questo film, produttrice cinematografica, sceneggiatrice, attrice e direttore di produzione ed ora ti occupi anche della distribuzione. Ma come fai a tenere insieme tutti questi ruoli?
Non è stata una passeggiata considerando anche la distanza che separa la mia casa dagli uffici della produzione. Faccio da dieci anni 200 km al giorno, ma questa cosa mi ricarica di energia, e questo è stato un elemento determinante. Il mio ruolo richiedeva un trucco prostetico di 8 ore ed una volta terminato, per evitare di rovinarlo, era sconsigliato mangiare, sedersi o andare in bagno, ma dovevo comunque dirigere la produzione, ed è capitato molte volte di finire di girare la mia parte alle 23.00, avere giusto il tempo di lavarmi e dopo solo due ore, spesso l’orario fissato era l’1.00 am, iniziare nuovamente la sessione di trucco prostetico per il giorno seguente. Diciamo che sono dotata di una grande resistenza fisica che mi premette di essere efficiente anche dopo molte ore o giorni in condizioni difficili… Desideri un caffè?
Comprendo che per Eleonora l’intervista sta volgendo al termine; rispondo di sì e lei momentaneamente si sposta in cucina.
Metto a fuoco i particolari dell’ambiente in cui mi trovo, sono circondato dall’azzurro del lago che pare attraversare le grandi arcate di pietra grigia e le bianche svettanti colonne di candido marmo proveniente dalla Grecia, il gorgogliare sommesso dell’acqua di una fontana accompagna i miei pensieri; seduto su un grande divano lungo un lato di un ottagono non posso distogliere lo sguardo da una Gorgone Medusa che nel centro del pavimento pare emergere da un fondo acquoso, mentre dall’alto mi sento osservato da maschere e gargoyle

Comunque, io so perfettamente chi ha progettato questa dimora fantastica… e non sei tu, vero?
Hai perfettamente ragione, questa è opera di mia madre, progetto e varie esecuzioni dal decoro dei pavimenti alle vetrofusioni come la Gorgone e le maschere, i quadri, i mosaici… insomma tutto. Io l’ho aiutata e lei ha aiutato me, si chiama Gea Mizzani Corio ed è l’altra autrice dei miei libri. Noi siamo una famiglia particolare, da generazioni… ma questa è un’altra storia e te la racconterò un’altra volta…
Mi congeda, la chiacchierata è finita, purtroppo non ancora la mia curiosità.
Esco dalla porta fucsia e salgo la scala di pietra verso l’uscita, si apre il cancelletto a fianco del cancello più grande, dove sono impresse a intaglio due grosse pantere che sorreggono una corona al centro, rivedo i
due grandi quadri visti all’interno della casa, con l’immagine di due figure: una che sorregge una pantera e l’altra un leone…

Si, qui è tutto molto strano.

Per conoscere meglio Eleonora…
Il suo website: www.eleonorafani.com

Instagram personale: https://www.instagram.com/fanieleonora/

Instagram ufficiale: https://www.instagram.com/eleonorafani_official/

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Il commovente spot di Natale del nonno che vive sulla luna

Neanche la Luna è troppo lontana quando desiderate stare con qualcuno.
Una bambina osservando la luna da un telescopio scopre che sul satellite vive, da solo, un uomo anziano. Lily, questo il nome della protagonista, cerca di fare di tutto per farsi vedere dall’uomo, il quale, ovviamente, non può, perché troppo lontano. Si sbraccia, cerca di salutarlo, di spedirgli una lettera, ma niente. Lui non può accorgersi della sua presenza.

L’anziano, nel frattempo, osserva la terra con aria malinconica, la stessa aria malinconica che probabilmente hanno tutti coloro che osservano “il mondo esterno” sentendosi soli.

Poi arriva il Natale, e finalmente Lily ha un’idea. Mandare sulla luna un pacchetto regalo attaccato a dei palloncini. Il regalo si rivela essere un telescopio, grazie al quale lui potrà finalmente accorgersi della sua presenza, ed essere, così, meno solo.

Il video di Natale della John Lewis è un appuntamento con le emozioni. Ogni anno la catena di grandi magazini inglese realizza uno spot commovente, una storia ricamata sui buoni sentimenti, la generosità d’animo e l’altruismo. Vi ricordate lo spot del pinguino dell’anno scorso? Quella di quest’anno racconta di una bambina e il suo telescopio, la scoperta di un uomo che vive sulla Luna, una metafora dell’isolamento e della solitudine. E lo sforzo, premiato da una lacrima di gioia, per annullare le distanze e restituire il sorriso a chi l’aveva perduto.

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Il ballo più sensuale del mondo si chiama Kizomba

Kizomba è un ballo che è un mix di culture e di ritmi. Una via di mezzo tra Tango, Milonga, Lambada e Compas, Semba dell’Angola e Zouk di Capo Verde. Letteralmente significa “festa”. In questi giorni si è tenuto l’International Kizomba Flashmob in Mexico da cui è tratto questo video qui sopra. Mentre normalmente viene ballato in coppia, come da QUESTO VIDEO

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I figli chattano col cellulare a tavola. La reazione del padre è da PREMIO OSCAR!

Ma quale oscuro aggeggio si è messo ad usare il padre per attirare l’attenzione dei suoi figli? Ma lo sapete che molti ragazzi di oggi non ne hanno mai visto uno?

“Pass The Salt” ovvero “Passami il sale”, è il titolo di questo divertente cortometraggio ideato da Matthew Abeler, uno studente di comunicazione mediatica ed elettronica alla Università di Northwestern.
Il video parla dell’influenza della tecnologia sulle relazioni, commenta lo stesso Matthew sul canale youtube.
Uno spunto di riflessione su come i social media hanno estraniato le persone dalla realtà che li circonda, una società dove i rapporti sociali sono stati sostituiti da sms e comunicazioni indirette di qualsiasi genere.

La storia è ambientata in una tipica cena di famiglia, dove genitori e figli, seduti a tavola, condividono uno dei momenti più importanti dal punto di vista relazionale. Come sempre più spesso accade tra i giovani di oggi, i due figli chattano col loro smarthpone disinteressandosi della cena e ovviamente dei genitori. Il padre invece di rimproverare i due figli del loro totale menefreghismo, con un’idea brillante mette in scena un qualcosa che li lascerà a bocca aperta.
Questo divertente cortometraggio ideato da Matthew Abeler, uno studente di comunicazione mediatica ed elettronica alla Università di Northwestern, ha vinto il Best Comedy Award at the 2014 Five16 Film Festival.

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I 17 “orrori” grammaticali più frequenti che si leggono sui social

Con la speranza che l’uso corretto della grammatica si diffonda il più possibile, almeno per le regole più semplici di base (lasciamo stare i congiuntivi che la storia si fa lunga)  vi elenchiamo qui di seguito i 17 errori più frequenti che si trovano su internet, a vostro uso o da condividere in caso di necessità:

Ne voglio un po’ si scrive con l’apostrofo, pò non significa nulla e il fiume si scrive Po. Po’ è l’abbreviazione della parola “poco”, l’apostrofo in questo caso è una troncatura.
Si scrive sono d’accordo, e non sono daccordo.
“Qual è” non si apostrofa, rappresenta un troncamento e non un’elisione.
Dopo ogni segno di punteggiatura si inserisce lo spazio. Dopo il punto va la lettera maiuscola. 
I puntini di sospensione sono TRE…
“Su qui e su qua l’accento non va, su lì e su là l’accento ci va.”
Su “va” l’accento non va mai.
“Sta” (si sta bene) e “fa” (mi fa male) non vogliono l’accento.
“Sì” come particella affermativa si accenta sempre.
“Affianco” è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo affiancare. Per esprimere qualcosa che è al lato di qualcosa, si scrive “a fianco”.
“Apposto”è la forma del participio passato del verbo apporre (es.: “Ho apposto la mia firma per la petizione”). Se vogliamo intendere “tutto in ordine”, dobbiamo scrivere tutto a posto staccato.
Se invece dobbiamo dire “L’ho fatto apposta” ricordatevi che non si scrive “a posta” staccato come spesso, purtroppo, si legge su facebook (e non perché si rifanno alla lingua antica ormai in disuso, ma solo perché sono ignoranti 😀 )
“Accelerare” si scrive con una sola elle.
“Uscire” è un verbo intransitivo per cui non regge il complemento oggetto. In parole semplici, non puoi “uscire le cose dalla borsa”, ma puoi uscire da un ingorgo o uscire con Lucia. Per cui, “esci le valigie” evitatelo come la peste!
Usare la K al posto della Ch non fa figo, fa “sciatto” 😉
Si scrive “A parte tutto” e non “Apparte tutto”
…Per non parlare di quelli che scrivono “non C’É la posso fare”. NOI non “ce” la possiamo fare!

Una frase ben scritta, in buon italiano è più bella, più comprensibile e darà un’immagine di te migliore. Gli sbrodolamenti di punti di sospensione e punti esclamativi, gli errori gratuiti e sistematici, parleranno di te “male”. Pensaci al tuo prossimo post su Facebook, un secondo di pensiero in più può cambiare completamente la tua immagine online e la tua efficacia comunicativa.

…e ricordati che:

Una virgola salva la vita! “Vado a mangiare nonna” è diverso da “Vado a mangiare, nonna”
…ma anche che:
le persone che vogliono correggere gli errori grammaticali altrui ad ogni costo sono affette da Disturbo Ossessivo Compulsivo 😉
…ma soprattutto:

Da compiangere l’uomo che non sa parlare; da compiangere ancor più quello che non sa tacere. (Arturo Graf, Ecce Homo, 1908)

LEGGI ANCHE:
– I 30 svarioni grammaticali più comuni
– I 18 errori più comuni d’italiano
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DIFFICOLTA’ AD ALZARSI LA MATTINA: E’ SINTOMO DI INTELLIGENZA

Una vita trascorsa a sentirsi dare dei pigri e poi si scopre che le difficoltà ad alzarsi il mattino hanno una causa ben diversa: l’intelligenza, almeno secondo i ricercatori dell’università di Madrid.

I quali hanno studiato i ritmi circadiani concentrandosi su quello sonno-veglia. E scoprendo, in base agli studenti osservati, chi va a letto tardi e tardi si alza presenta una maggiore logica di ragionamento e pensieri più strutturati.

Un ritmo che aiuta anche la creatività

Ma non è tutto. C’è anche il fattore creatività, analizzato questa volta dal dipartimento di psicologia dell’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: i nottambuli che il mattino non metterebbero mai piede fuori dal letto risultano possedere un’immaginazione più sviluppata e capacitò di interpretazione originali.

La ricercatrice: “Migliora certe qualità”

“Moltiplicare le situazioni che deviano dalle abitudini del soggetto”, spiega Marina Giampietro, che dirige i lavori di ricerca, “incoraggia lo sviluppo di un spirito non convenzionale, adatto a trovare soluzioni alternative i problemi che si presentano. Quindi stare in piedi la notte e dormire di giorno, è assolutamente normale e funzionale. Anzi, vivere in questo modo ‘inverso’ potrebbe migliorare certe nostre qualità intrinseche”.

fonte: epicnews.it