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Che cosa fare in caso di terremoto

La guida della Protezione Civile con i consigli da seguire, prima, durante e dopo una scossa sismica. Più alcuni consigli su che cosa fare dopo.
La Protezione Civile sul suo sito fornisce una serie di consigli da seguire prima, durante e dopo un terremoto.

IN CASO DI SCOSSA, PRIMA DI TUTTO IDENTIFICARE POSTI SICURI ALL’INTERNO E ALL’ESTERNO

Sotto mobili robusti, come per esempio una pesante scrivania o un tavolo.
Contro un muro interno.
Lontano da dove vetri potrebbero frantumarsi (come nei pressi di  finestre, specchi, quadri) o da dove librerie pesanti o altri mobili pesanti potrebbero cadere.
All’esterno, lontano da edifici, alberi, linee telefoniche ed elettriche, cavalcavia  o autostrade sopraelevate.

 

In dettaglio,

Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave.

Ti può proteggere da eventuali crolli

Riparati sotto un tavolo.

È pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso

Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore.

Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire

Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge.

Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami

Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche.

Potrebbero crollare

Rimani lontano da impianti industriali e linee elettriche.

È possibile che si verifichino incidenti

Sta lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine.

Si possono verificare onde di tsunami

Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale.

Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli

Evita di usare il telefono e l’automobile.

È necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi

 
CHE COSA FARE DOPO LE SCOSSE
Due semplici consigli che ci sentiamo di aggiungere. Non salvano la vita, ma aiutano i soccorsi.

Primo: togliere la password al Wi-Fi, in modo da facilitarne l’uso per aiutare i soccorsi. Va fatto prestando attenzione alla sicurezza e alla privacy.

Secondo: se Facebook ha attivato il Safety Check, il servizio che permette alle persone nelle zone interessate dalle scosse di segnalare ai propri amici dove ci si trova, e se voi siete su Facebook, fate sapere che state bene. È un modo indiretto per indirizzare i soccorsi dove c’è davvero bisogno.

 

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I 30 svarioni grammaticali più comuni

L’elenco dei 30 principali “malori” grammaticali:

stò male (si scrive: sto male)
non lo sò (si scrive: non lo so)
un pò  (si scrive: un po’)
quà  (si scrive: qua)
un’altro (si scrive:”un altro”)
un altra (si scrive:”un’altra”)
qualcun’altro (si scrive: “qualcun altro”)
d’appertutto, dapertutto (si scrive:”dappertutto”)
qual’è  (si scrive: qual è)
…… (il numero di punti di sospensione è sempre e solo 3)
esci il cane che lo piscio (si dice: “porta fuori il cane che gli faccio fare pipì” 😀 )
avvolte ti penso (si scrive: “a volte ti penso”)
più tosto che (nel senso di “invece che” si scrive “piuttosto che”, scritto così significa “più duro che”)
gli dico (riferito a una femmina si dice “le dico”)
non c’è la faccio  (si scrive: non ce la faccio)
se io sarei  (si dice: se io fossi)
anchio (si scrive: anch’io)
buon hanno (si scrive: buon anno)
pultroppo (si dice: purtroppo)
propio (si scrive: proprio)
a secondo del caso (si dice: “a seconda del caso”)
d’avvero (si scrive: “davvero”)
daccordo (si scrive: “d’accordo”)
per senpre (si scrive: “per sempre”)
un’abbraccio (si scrive: “un abbraccio”)
tutto apposto (si scrive: “tutto a posto”)
apparte tutto (si scrive: “a parte tutto”)
sta sera (si scrive: “stasera”)
mi ami? Si  (si scrive: Sì)
un attimino (non si dice)

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I 18 errori più comuni d’italiano

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Una tecnica per tagliare i capelli strepitosa: il risultato è sorprendente

La tecnica incredibile di una parrucchiera in Germania è diventata virale.

La parrucchiera tedesca di M&M Friseure Salon divide i capelli in quattro ciocche uguali, le riempie di cera per farle rimanere dritte in testa alla cliente e poi taglia. Sembra una tecnica azzardata, eppure il risultato è strepitoso. Qui sotto un video amatoriale di una ragazza che prova a tagliarsi i capelli da sola con questa tecnica:

 

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I 18 errori più comuni d’italiano

Elenco dei principali errori di grammatica commessi dalla maggior parte degli italiani.
 

1. Da o dà?
Si accenta quando è inteso come voce del verbo dare.
Esempio: Mi dà il benvenuto

Non si accenta invece quando è usato come preposizione semplice
Esempio: Sono appena tornato da Londra

Vuole l’apostrofo invece nel caso in cui si utilizzi come imperativo alla seconda persona singolare
Esempio: Da’ un aiuto nel trasloco per favore
2. E o ed? A o ad?
L’aggiunta della D eufonica (dal greco, significa bel suono) si aggiunge solo nel caso in cui la parola che segue cominci con la stessa vocale

Esempio: Vado ad Amburgo – Era felice ed entusiasta
3. Si o sì?
In caso di particella affermativa, sì va sempre accentato, mentre in tutti gli altri casi no.

Esempio: Sì, vengo con te – Si stanno facendo belle
4. Fa o fà?
Verbo fare, indicativo, terza persona singolare: si usa fa o fà?
La forma corretta è senza accento, quindi fa

Esempio: Questo non fa male
5. L’apostrofo
Quando si apostrofa una parola? La regoletta è semplicissima: si apostrofano tutte le parole al femminile, mentre non necessitano di apostrofo quelle maschili.

Esempio: un amico  e NON un’amico – Un’amica  e NON un amica
6. Per cui o percui?
Vi sono molte parole il cui dubbio consiste nella scrittura attaccata o meno; una di queste riguarda per cui o percui.
La forma giusta è per cui
7. Affianco o a fianco?
Un altro dubbio atroce riguarda l’utilizzo di a fianco o affianco per dire “a lato di“.
Affianco è in realtà la prima persona singolare del presente indicativo del verbo affiancare.
Quindi per dire “a lato di” la forma corretta è a fianco.
PS: Al mio fianco, di fianco, ecc… sono tutti sinonimi, l’importante è non scrivere affianco
8. Entusiasto o entusiasta?
Anche se ci si riferisce a un soggetto maschile, la forma corretta di quest’aggettivo è entusiasta. Questo vale solo quando si parla al singolare perchè invece quando ci si riferisce a più soggetti si distingue nuovamente tra maschile e femminile.
Quindi si avrà entusiasti per il maschile e entusiaste per il femminile, mentre la forma entusiasto è assolutamente incorretta.
9. Accellerare o accelerare?
Una delle parole che più spesso viene scritta in forma errata è accellerare o accelerare. Questo verbo non vuole assolutamente la doppia L!
Ergo la forma giusta è accelerare
10. Qual è o qual’è?
Questo è forse l’errore più diffuso, anche tra persone con un bagaglio culturale universitario.
Leggete qui e fissatevelo bene in mente: qual’è è sbagliato!!!!!!
Il motivo? Qual è è un’apocope vocalica e non un’elisione; lo stesso fenomeno infatti si può verificare anche davanti a una consonante (es. qual buon vento ti porta?).
Allo stesso modo di qual è agiscono anche buon (es. buon uomo e non buon’uomo), pover, tal.

L’apocope si differenzia dall’elisione per la capacità della parola “tronca” di conservare e comunicare il suo significato, anche se pronunciata isolatamente, cioè in assenza di un contesto frasale
11. “A seconda dei casi” o “A secondo dei casi”?
La risposta esatta è “a seconda dei casi”, oppure si può dire anche “secondo i casi”, ma NON “a secondo di”
12. Meteorologia o metereologia?
Poichè questa parola viene da meteora, la forma corretta è meteorologia.

13. Un po, un po’ o un pò?
Altro dubbio diffusissimo: si scrive un po, un pò o un po’?
La forma corretta è un po’; il motivo è molto semplice: si tratta di un troncamento della parola poco, di conseguenza l’apostrofo va messo per mettere in evidenza che in quel punto c’è stata una caduta di una sillaba.
Assolutamente vietato quindi mettere accenti o scriverlo senza apostrofo!
14. E’ piovuto o ha piovuto?
In questo caso entrambe le forme sono corrette. Questo vale se per piovere si intende proprio la caduta della pioggia dal cielo.
In tutti gli altri casi, ad esempio quando si vuole dire piovere critiche, si deve utilizzare il verbo essere, ergo sono piovute critiche
15. Se stesso o sè stesso?
Quando il se è retto da stesso, l’accento non è necessario, quindi si scrive se stesso.
Quando invece troviamo solo il se in posizione non ipotetica, bisogna mettere l’accento.

Esempio: Viene da sé – Se fosse stato – Essere se stesso
16. C o Q?
Ecco un elenco di parole che si scrivono con la C ma per le quali spesso ci si confonde e si usa la Q:

Evacuare e NON evaquare
Proficuo e NON profiquo
Scuotere e NON squotere
Riscuotere e NON risquotere
Promiscuo e NON promisquo
Scuola e NON squola
Innocuo e NON innoquo
17. Ne o né?
L’accento su né si utilizza quando questo vuole essere utilizzato come negazione.
Esempio: non si può né fotografare né filmare

Nel caso in cui non sia presente la negazione, ne deve essere utilizzato senza accento
Esempio: Te ne vai?
18. Desse o dasse? Stesse o stasse?
Che problema i congiuntivi, specie quelli imperfetti!
Uno degli errori più comuni si ha con i verbi dare e stare. Le forme corrette per la terza persona singolare del congiuntivo imperfetto sono:

Che egli stesse e NON stasse – Che egli desse e NON dasse

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I 17 “orrori” grammaticali più frequenti che si leggono sui social

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Un trucco per pulire l’argento da provare subito!

Un metodo insolito ma infallibile per pulire l’argento
Col tempo, lo sappiamo tutti, l’argento si ossida, perde lucentezza, diventa nero e braccialetti o anelli lasciano segni sulla pelle. Come rimediare a questo inconveniente senza spendere soldi per prodotti appositi? Esiste un rimedio fai-da-te davvero efficace che farà brillare di nuovo il vostro argento utilizzando qualcosa che avete sicuramente in dispensa: il ketchup! Non ci crederete, ma  è davvero un’ottima soluzione per pulire gioielli e vari oggetti in argento. Basta immergere gli oggetti d’argento nel ketchup per un po’ di tempo, come nel video, sciacquare e passare un panno morbido. Il gioco è fatto! Provate!

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I 17 “orrori” grammaticali più frequenti che si leggono sui social

Con la speranza che l’uso corretto della grammatica si diffonda il più possibile, almeno per le regole più semplici di base (lasciamo stare i congiuntivi che la storia si fa lunga)  vi elenchiamo qui di seguito i 17 errori più frequenti che si trovano su internet, a vostro uso o da condividere in caso di necessità:

Ne voglio un po’ si scrive con l’apostrofo, pò non significa nulla e il fiume si scrive Po. Po’ è l’abbreviazione della parola “poco”, l’apostrofo in questo caso è una troncatura.
Si scrive sono d’accordo, e non sono daccordo.
“Qual è” non si apostrofa, rappresenta un troncamento e non un’elisione.
Dopo ogni segno di punteggiatura si inserisce lo spazio. Dopo il punto va la lettera maiuscola. 
I puntini di sospensione sono TRE…
“Su qui e su qua l’accento non va, su lì e su là l’accento ci va.”
Su “va” l’accento non va mai.
“Sta” (si sta bene) e “fa” (mi fa male) non vogliono l’accento.
“Sì” come particella affermativa si accenta sempre.
“Affianco” è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo affiancare. Per esprimere qualcosa che è al lato di qualcosa, si scrive “a fianco”.
“Apposto”è la forma del participio passato del verbo apporre (es.: “Ho apposto la mia firma per la petizione”). Se vogliamo intendere “tutto in ordine”, dobbiamo scrivere tutto a posto staccato.
Se invece dobbiamo dire “L’ho fatto apposta” ricordatevi che non si scrive “a posta” staccato come spesso, purtroppo, si legge su facebook (e non perché si rifanno alla lingua antica ormai in disuso, ma solo perché sono ignoranti 😀 )
“Accelerare” si scrive con una sola elle.
“Uscire” è un verbo intransitivo per cui non regge il complemento oggetto. In parole semplici, non puoi “uscire le cose dalla borsa”, ma puoi uscire da un ingorgo o uscire con Lucia. Per cui, “esci le valigie” evitatelo come la peste!
Usare la K al posto della Ch non fa figo, fa “sciatto” 😉
Si scrive “A parte tutto” e non “Apparte tutto”
…Per non parlare di quelli che scrivono “non C’É la posso fare”. NOI non “ce” la possiamo fare!

Una frase ben scritta, in buon italiano è più bella, più comprensibile e darà un’immagine di te migliore. Gli sbrodolamenti di punti di sospensione e punti esclamativi, gli errori gratuiti e sistematici, parleranno di te “male”. Pensaci al tuo prossimo post su Facebook, un secondo di pensiero in più può cambiare completamente la tua immagine online e la tua efficacia comunicativa.

…e ricordati che:

Una virgola salva la vita! “Vado a mangiare nonna” è diverso da “Vado a mangiare, nonna”
…ma anche che:
le persone che vogliono correggere gli errori grammaticali altrui ad ogni costo sono affette da Disturbo Ossessivo Compulsivo 😉
…ma soprattutto:

Da compiangere l’uomo che non sa parlare; da compiangere ancor più quello che non sa tacere. (Arturo Graf, Ecce Homo, 1908)

LEGGI ANCHE:
– I 30 svarioni grammaticali più comuni
– I 18 errori più comuni d’italiano
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Come fare delle belle bamboline con le calze di nylon

Se avete dei bambini in casa potrebbe essere un’idea quelli di coinvolgerli nella realizzazione di qualche oggetto fai da te.

 

In particolare, dato che i piccoli adorano i giocattoli, potreste realizzare delle bambole utilizzando gli accessori che avere in casa. Avete mai pensato ad esempio a fare delle bambole con un vecchio paio di calze di nylon? Il video qui sopra illustra come realizzare delle bellissime bamboline con le calze, personalizzandole utilizzando altri oggetti come semplici bottoni, pezzi di stoffa e fili di lana.

Non dimenticare mai:
Farsi aiutare dai bambini è un’ottima idea sia per i grandi che per i piccini: mentre i secondi imparano a realizzare oggetti con le proprie mani, i primi capiscono quanto sia importante la fantasia per raggiungere un’obiettivo!

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Acqua di cottura del riso: ecco perchè non buttarla via

Non si butta via nulla, dicevano le nonne: avevano ragione. La vecchia saggezza popolare non è mai stata così di moda come in questi tempi in cui si fa un gran parlare di ecologia e riciclo.

Una moda indubbiamente utile, rispettosa dell’ambiente e ricca di benefici per il nostro organismo, come nel caso dell’acqua di cottura del riso: non si butta, si ricicla! Lo sanno bene in Asia, dove è considerata uno dei migliori segreti di bellezza per la sua grande quantità di vitamine e nutrienti, ottimi per la cura della pelle e dei capelli.
Facile da preparare…

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Come fare delle saponette morbidose a forma di ciambelle Donuts

Se volete darvi una sciacquata alle mani con gusto non usate del sapone qualsiasi, realizzate delle saponette donut come queste nel video e rendete il vostro bagno un posto migliore.

Le saponette donut sono delle produzioni artigianali molto belle, sono delle saponette modellate in maniera magistrale per ricordare proprio delle favolose ciambelle glassate.
Ma fate attenzione: quando si vedono queste ciambelline la prima reazione è quella di volerle mangiare!
Per realizzarle ci vuole del bagnoschiuma gel, della farina di riso e dei coloranti.
Seguite il video-tutorial qui sopra.
Queste Saponette donut potrebbero essere un’idea regalo molto interessante, l’effetto a sorpresa e la soddisfazione di chi le riceve e di chi le userà è certa.

Chi ha il coraggio di consumare simili capolavori?

Se poi volete cimentarvi anche nel realizzare i veri Donuts da mangiare, date un occhio a questa ricetta: www.rivelazioni.com/come-preparare-i-donuts/

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Che cosa succede se si massaggia questo punto sulla fronte?

Ci sono un numero enorme di tecniche di massaggio disponibili per rilassare il corpo umano. Il problema è che la maggior parte di queste richiedono un sacco di tempo libero, soldi, e l’aiuto di uno specialista.

Abbiamo scoperto un metodo semplice che ha un effetto benefico sul corpo senza la spesa di un massaggio normale.

Massaggiare di tanto in tanto l’area tra le sopracciglia:

migliora la concentrazione,
riduce la tensione,
libera dal mal di testa,
rilassa gli occhi (soprattutto se sei stato seduto per molto tempo davanti a un computer),
i praticanti di medicina cinese sono anche convinti che massaggiare questo punto migliora l’intuizione.

Che cosa è necessario fare?
È sufficiente appoggiare il dito tra le sopracciglia, spostarlo verso l’alto per circa 3 cm in linea verticale. Premere su questo punto per circa 45 a 60 secondi. Non dovrete aspettare a lungo per il risultato.

Gli esperti spiegano che questa procedura attiva una zona del cervello che, a sua volta, aiuta a ridurre la tensione nervosa. Inoltre migliora l’aspetto della pelle, soprattutto intorno agli occhi e la bocca, e aiuta con processi rigenerativi. 

Quindi, se ti capita di avere mal di testa, o gli occhi stanchi, dopo una lunga giornata, adesso sai che cosa fare!

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4 trucchi per avere asciugamani più morbidi e più profumati

 
I cattivi odori, la ruvidezza e la scarsa capacità di assorbimento sono difetti riscontrabili in moltissimi tipi di asciugamani, anche in quelli nuovi. Dopo una bella doccia rinfrescante e tonificante, asciugarsi con un accappatoio poco assorbente, maleodorante o ruvido può essere una sensazione davvero spiacevole. Da che cosa dipendono questi fastidiosi problemi? Le tinture utilizzate per la preparazione degli asciugamani possono renderli sempre più ruvidi, lavaggio dopo lavaggio. Tuttavia, scegliere tessuti più naturali non è una garanzia di qualità: indipendentemente dal materiale utilizzato, gli asciugamani possono comunque trattenere l’umidità ed emanare un cattivo odore, con conseguente comparsa di batteri.
 Scopri come avere asciugamani più morbidi, più profumati e più assorbenti con questi 4 trucchi:

1) Sostiuire l’ammorbidente con l’aceto

L’ammorbidente non è indispensabile per rendere più morbidi gli asciugamani. L’aceto bianco, che tutte hanno in casa, è un ottimo sostituto naturale perchè ammorbidisce meglio il tessuto senza produrre effetti negativi. I risultati sono nettamente migliori: asciugamani più piacevoli al tatto e più assorbenti.

 

2) Usare poco detergente durante il lavaggio

Spesso si pensa che, per ottenere risultati migliori, sia necessario utilizzare grandi quantità di detergente. In realtà, questi detergentitendono ad accumulare sostanze chimiche che, lavaggio dopo lavaggio, ostruiscono il tessuto, rendendolo più ruvidio e impedendo così l’assorbimento dell’acqua.

 

3) Appendere gli asciugamani all’aria aperta dopo l’uso

I batteri trovano terreno fertile nell’umidità, pertanto è importante far asciugare bene gli accappatoi e gli asciugamani dopo la doccia, stendendoli all’aria aperta. Non è necessario lavarli ogni volta, è sufficiente che siano ben asciutti. In questo modo, si evita anche la formazione dei cattivi odori.

 

4) Un lavaggio a base di acqua, aceto e bicarbonato di sodio

Per avere asciugamani più assorbenti e più profumati, non serve abusare di ammorbidenti o detersivi troppo chimici: questi prodotti, infatti, non solo non favoriscono l’assorbimento, ma rendono i tessuti meno duraturi. Bastano pochi e semplici ingredienti, facilmente reperibili in casa, e due soli passaggi in lavatrice per ottenere subito risultati efficaci. Dopo aver programmato la lavatrice per il lavaggio con acqua calda, è necessario caricarla con una tazza di aceto bianco diluito in un bicchiere di acqua. Alla fine del primo ciclo completo di lavaggio, si ripete l’operazione sostituendo l’aceto con il bicarbonato di sodio. L’acido acetico contenuto nell’aceto bianco contribuisce a eliminare i batteri e l’umidità, ammorbidendo gli asciugamani, mentre il bicarbonato favorisce l’eliminazione dello sporco e neutralizza gli odori.

 

 

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Come realizzare il barattolo leva smalto

Poche cose annoiano la donna più che il momento in cui bisogna togliere lo smalto, infiniti minuti a strofinare le unghie, rischiando inoltre di rovinarle con questo continuo strofinio..
La cura delle mani interessa quasi tutte le donne. Ogni donna ha il suo modo di curare le mani: chi preferisce dedicarsi solo all’idratazione, chi ama giocare ed osare con lo smalto, chi è molto precisa e riesce a creare nail art molto fini e classiche, chi è una maga del french.. ma tutte, nessuna esclusa, odiano il momento in cui bisogna eliminare lo smalto dalle nostre unghie. Che sia ancora intatto o ormai a brandelli, lo smalto richiede impegno e tempo per essere eliminato dalle unghie. Il continuo strofinio delle unghie con cotone ed acetone però, rischia di danneggiare le nostre unghie, già spesso fragili a causa di precedenti trattamenti. Quindi il momento in cui siamo costrette ad eliminare lo smalto, per applicarne uno nuovo o, per lasciare le nostre unghie del loro colore naturale, ci troviamo a dover dedicare tempo e fatica a questa pratica noiosa e spesso dannosa. Vediamo quindi come fare per rendere questa pratica meno lunga e sopratutto meno dannosa possibile per le nostre unghie, realizzando a casa con pochissimi materiali di recupero, un efficientissimo barattolino leva smalto.
OCCORRENTE:

una spugna abbastanza grande

un barattolo non troppo grande
un tappo per il barattolo che riesca a sigillarlo
una forbice
acetone

PROCEDIMENTO:

Prendiamo la nostra spugna e, attraverso l’uso delle forbici cerchiamo di dare ad essa una forma tale da poter entrare totalmente nel barattolo aderendo al perimetro in modo più preciso possibile. Una volta data alla spugna la forma e la dimensione ideale, inseriamola nel barattolo ed assicuriamoci di aver fatto un buon lavoro. Se la spugna aderisce alle pareti del barattolo in modo perfetto vorrà dire che abbiamo lavorato perfettamente, ora prendiamo le forbici e realizziamo un piccolo taglietto di circa un centimetro o un centimetro e mezzo, al centro della nostra spugna sul lato che vediamo nel momento in cui guardiamo nel barattolo (sul lato di superficie). Nel caso non si avessero a disposizione spugne grandi, si potrà adoperare due spugne piccole da assembrare nel modo migliore per raggiungere il risultato migliore, lasciando che la parte in cui le due si toccano funga da apertura nella quale inserire il dito.

Una volta data alla spugna la dimensione e la forma esatta e, una volta realizzato il taglietto centrale, avendo inserito la spugna nel barattolo, riempiamo quest’ultimo di acetone. Facciamo in modo che la spugna sia completamente impregnata di acetone ma che non ne fuoriesca dal barattolo e non ne rimanga in superficie sulla spugna.

Chiudiamo il nostro barattolo contenente la spugna imbevuta di acetone con il tappo che più si adatta, se è il tappo originale del barattolo molto meglio . Decoriamo il nostro barattolo come più ci piace: possiamo dipingerlo, coprirlo con del nastro o della stoffa, segnarlo con un’etichetta. L’importante, dal momento che si tratta di un barattolo contenente acetone è che non venga in alcun modo confuso con altri barattoli e non venga mai ingerito il contenuto. Teniamolo infatti ben lontano dalla portata dei bambini.

Per eliminare lo smalto non servirà altro che inserire il dito nella fessura realizzata sulla spugna e farlo ruotare. In questo modo il dito sarà immerso nell’acetone e lo smalto verrà via senza troppo strofinio. Inoltre è un metodo molto utile nei casi in cui si voglia togliere lo smalto da una sola unghia facendo si che le altre non vengano a contatto con cotone ed acetone.

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Come eliminare le occhiaie rapidamente

Le occhiaie interessano la zona appena al di sotto degli occhi, in cui la pelle assume un colorito più scuro e spento, e normalmente si presentano in modo simmetrico. Per quanto la causa più conosciuta sia quella dell’affaticamento, non si tratta affatto dell’unico motivo per cui queste carenze estetiche si evidenziano. Per esempio, la colpa può essere attribuita all’abuso di sostanze alcoliche, alla mancanza di sonno, e addirittura a una serie di malattie, o più semplicemente a fattori genetici.

Ecco una lista con le cause più comuni delle occhiaie:

Fattori ereditari: questo problema può apparire spesso durante l’infanzia, come carattere ereditario. Per alcuni bambini il problema non raggiungerà l’età adulta, ma per altri si tratterà di una particolarità con cui fare i conti per tutto il corso della vita.
Allergie: la congestione nasale, dovuta soprattutto alla presenza nell’aria di sostanze diffuse durante i periodi primaverili, può dilatare i vasi sanguigni circostanti, inducendoli a una colorazione più scura.
Insonnia: si tratta della causa più comune e di quella più semplice da evitare. Allo stesso tempo, anche l’ipersonnia (l’eccesso di sonno) può causare le occhiaie.
Sollecitazioni fisiche: con l’età, la nostra pelle si assottiglia. Questo potrebbe renderla più sensibile alle lacrime e ai disturbi dello strato superficiale del derma.
Carenza di ferro: con questa comune mancanza, il sangue potrebbe non essere in grado di portare abbastanza ossigeno ai tessuti oculari, determinando la comparsa delle occhiaie.
Stile di vita: qualsiasi abitudine di vita malsana, come il fumo eccessivo, l’alcol, l’eccesso di caffeina e l’uso di varie droghe, può favorire in modo significativo la comparsa delle occhiaie.
Anomalie della pelle: i problemi relativi alla pigmentazione sulla pelle del viso sono piuttosto comuni, in particolare fra le donne. La mancanza dell’uniformità nella distribuzione della melanina, per esempio, può rendere la pelle più trasparente, evidenziando i vasi sanguigni sotto gli occhi. Si tratta di un problema a cui gli individui di origine asiatica e africana sono notevolmente sensibili.
Eccessiva esposizione solare: quando si esagera con la permanenza sotto i raggi del sole, per esempio durante i periodi estivi, gli equilibri nella naturale produzione di melanina vengono compromessi, e la pelle potrebbe reagire in modi inaspettati.
Età: quando si comincia ad invecchiare, una parte dei grassi e del collagene presenti intorno agli occhi viene persa irrimediabilmente. In abbinamento all’indebolimento della pelle, questo può originare la comparsa di cerchi scuri.
Cellulite periorbitale: si tratta di un’infezione batterica che colpisce le palpebre. A patto che si contrasti prima possibile con un trattamento a base di antibiotici, non c’è nulla di cui preoccuparsi, dato che gli effetti scompaiono col tempo.
Eccesso di sale: anche una quantità eccessiva di sale nella propria alimentazione può favorire le occhiaie, con l’attivazione di una serie di meccanismi in grado di creare ritenzione idrica.

Contrariamente a quanto si pensi, il problema delle occhiaie colpisce anche gli uomini. Normalmente, e in modo probabilmente nocivo, si ricorre ai prodotti cosmetici, per coprire il problema senza comunque risolverlo. Ma c’è un espediente molto più efficace: una semplice miscela di bicarbonato di sodio e acqua.
Bicarbonato Sul Viso Tre Volte Alla Settimana: Risultati Strabilianti!
Per una maschera viso contro le occhiaie, aggiungi un cucchiaino di bicarbonato do sodio ad una tazza di acqua calda e mescola fino a farlo sciogliere. Applica l’impasto direttamente sotto gli occhi con un cucchiaio come nel video per circa 15 minuti. Poi lava il viso e applica della crema idratante. Fatelo 3 volte alla settimana, i risultati sono garantiti!
 

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Con i noccioli di ciliegia si può realizzare qualcosa di molto utile, non buttateli! Leggete qui.

E’ tempo di ciliege, se vi piacciono tanto e ne consumate tante, non buttate via i noccioli!
Possono essere utilizzati per dare vita a un pratico e utile strumento per  trovare sollievo nel caso in cui si abbia a che fare con i dolori mestruali o si soffra di crampi muscolari, ma anche se si è alle prese con dei fastidiosi dolori alla cervicale. Il cuscino di noccioli. Proprio così: un cuscino riempito di noccioli di ciliegia!

I cuscini naturali riscaldabili per la termoterapia sono conosciuti come un antico rimedio per la cura di vari malanni e per tutte quelle situazioni in cui il calore può essere di aiuto.

Le origini dei cuscini riempiti con materiale naturale, fra cui i più conosciuti sono quelli con noccioli di ciliegia o semi di uva (vinaccioli), risalgono alle tradizioni alpine Svizzere e Austriache; sono tipici articoli artigianali del Tirolo e Sud-Tirolo.
Vediamo di seguito come realizzarlo…

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10 usi straordinari del Detersivo per i Piatti, scoprili!

Avete sempre usato il detersivo dei piatti solo per lavare i piatti? Avete poca fantasia! 😜😄
Probabilmente siamo abituati a pensare che questo detersivo serva solo sul lavabo in cucina, in realtà le sue caratteristiche lo rendono perfetto anche per altri usi, vediamo quali sono gli utilizzi alternativi del detersivo per piatti.

Le proprietà del Detersivo Piatti sgrassanti e brillantanti lo rendono perfetto per questi 10 usi alternativi, vediamo quali sono scorrendo le pagine:

1. LENTI DEGLI OCCHIALI
Lavare gli occhiali sotto un leggero getto d’acqua fredda o tiepida, si applica un poco di detersivo liquido sulle lenti e con i polpastrelli si lavano delicatamente, sciacquandoli noterete da subito che l’acqua tende a scivolare via dalle lenti in piccole goccioline, per asciugare utilizzate un panno morbido e pulito, le lenti saranno limpidissime.

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L’incredibile trucco della pallina di alluminio nella lavatrice

Chi avrebbe mai pensato che della semplice carta alluminio da cucina, avesse risolto così tanti problemi che ci affliggono nella nostra quotidianità?
Se mettiamo una pallina di carta alluminio nel cestello della lavatrice insieme al nostro bucato,  eliminerà l’elettricità statica dai nostri indumenti rendendoli morbidi e di facile stiratura.

Palline di carta di alluminio, della dimensione di una palla da tennis, fatte in un paio di minuti, semplicemente arrotolando la carta alluminio che adoperiamo in cucina, fino ad ottenere una forma tondeggiante. La stessa sfera di carta alluminio potrà essere utilizzata per svariati mesi, risparmiando così sulla carta stessa e su decine di bottiglie d’ammorbidente!
Risultato garantito!

Tutorial Utili

Il segreto per la lavatrice

Una delle situazioni più fastidiose in cui ci si può imbattere quando ci si veste è quella di avere a che fare con un maglione, con una camicia, con una t-shirt o con qualsiasi altro capo di abbigliamento pieno di pelucchi. Certo, non è un problema dal punto di vista igienico, ma lo è dal punto di vista estetico, nel senso che i pelucchi, oltre ad essere poco piacevoli da vedere, sono anche difficili da rimuovere.

Nella maggior parte dei casi, i pallini si attaccano ai vestiti di lana e hanno il difetto di farli apparire usurati e vecchi anche quando non lo sono. Ma perché si formano? Come si può facilmente immaginare, la colpa è di lavaggi sbagliati: proprio per questa ragione è indispensabile prestare sempre la massima attenzione non solo al tipo di programma che si imposta, ma anche a ciò che si inserisce in lavatrice.

Se si è alle prese con i pelucchi, si può adoperare una spazzola per eliminarli: un prodotto del genere si trova in qualsiasi supermercato, oltre che in tutti i negozi specializzati. In alternativa, si può ricorrere anche a dei metodi fai da te, con un rimedio casalingo come la lametta o impiegando, più semplicemente, del nastro adesivo. Certo è che se ogni volta che ci si accorge della presenza di pallini e peli su una giacca o su un maglione si deve perdere tempo per toglierli, non se ne esce più: è molto meglio, allora, andare alla scoperta di una soluzione che risolve il problema alla radice e che – quindi – evita sin dal principio la formazione dei pelucchi. Il segreto sta nel primo lavaggio che si compie in lavatrice.

Per avere la certezza che i vestiti non siano più “aggrediti” dai pallini, non bisogna fare altro che utilizzare l’aceto di vino bianco: è sufficiente, infatti, versare una tazza di aceto al posto dell’ammorbidente in lavatrice per ottenere risultati quasi sorprendenti.

In più, l’aceto è in grado di eliminare dalle camicie, dalle canottiere, dagli slip, dai reggiseni e dagli altri capi le macchie di sudore, incluse le macchie più resistenti: non bisogna fare altro che strofinare con delicatezza sul punto in questione e nel giro di poco tempo la macchia svanisce.

In conclusione, tra tutti i rimedi della nonna a cui è possibile ricorrere per lavare i capi in lavatrice l’aceto è senza dubbio il più consigliato: una valida alternativa rispetto ai detergenti non solo perché elimina gli odori, ma anche perché è in grado di pulire, di sgrassare e di disinfettare, oltre che di evitare che sui vestiti di lana si attacchino quei pelucchi impossibili da rimuovere. E anche se si ha a che fare con dei capi delicati, non ci sono problemi, perché l’aceto può essere utilizzato anche in questi casi, magari per un lavaggio a mano invece che in lavatrice.