Musicali

I tuoi occhi

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi… che tu venga all’ospedale o in prigione nei tuoi occhi porti sempre il sole. I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi questa fine di maggio, dalle parti d’Antalya, sono

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Giudizi Universali – Samuele Bersani (1997)

Si tratta di una delle più belle canzoni d’amore della musica italiana, o forse – meglio – una canzone di “non amore”: la storia parla infatti della disillusione di un uomo innamorato nei confronti della donna che ama, incapace di accontentarsi della semplice bellezza della vita.
Il testo, noto per essere uno dei più belli in assoluto della produzione musicale di Bersani è stato riconosciuto come “miglior testo letterario” nel 1998 e per tale motivo una giuria di critici presieduta da Fernanda Pivano, nota scrittrice e traduttrice lo ha premiato con il “Premio Lunezia“.
Il video è stato realizzato da Sand Animation by SILVIA EMME

Giudizi Universali – Samuele Bersani (1997)

Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il pane
ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote, ma doppiate
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo taglia bene l’aquilone
togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace Liberi com’eravamo ieri dei centimetri di libri sotto i piedi
per tirare la maniglia della porta e andare fuori
come Mastroianni anni fa come la voce guida la pubblicità
ci sono stati dei momenti intensi ma li ho persi già

Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza calpestare il cuore
ci si passa sopra almeno due o tre volte i piedi come sulle aiuole
Leviamo via il tappeto e poi mettiamoci dei pattini per scivolare meglio sopra l’odio
Torre di controllo aiuto, sto finendo l’aria dentro al serbatoio

Potrei ma non voglio fidarmi di te
io non ti conosco e in fondo non c’è
in quello che dici qualcosa che pensi
sei solo la copia di mille riassunti
Leggera leggera si bagna la fiamma
rimane la cera e non ci sei più…

Vuoti di memoria non c’è posto per tenere insieme tutte le puntate di una storia
piccolissimo particolare: ti ho perduto senza cattiveria
Mangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo taglia bene l’aquilone
togli la ragione, lasciami sognare lasciami sognare in pace

Libero com’ero stato ieri ho dei centimetri di cielo sotto ai piedi
adesso tiro la maniglia della porta e vado fuori
come Mastroianni anni fa sono una nuvola fra poco pioverà
e non c’è niente che mi sposta o vento che mi sposterà

Potrei ma non voglio fidarmi di te
io non ti conosco e in fondo non c’è
in quello che dici qualcosa che pensi
sei solo la copia di mille riassunti
Leggera leggera si bagna la fiamma
rimane la cera e non ci sei più
non ci sei più non ci sei…

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Emerson, Lake and Palmer – From the beginning (1972)

“From the Beginning” 4 track from the album “Trilogy” [1972] …is the third studio album by the English progressive rock band Emerson, Lake & Palmer, released in 1972. The front cover depicts Emerson, Lake, and Palmer, while the interior of the original gatefold sleeve features a photomontage showing multiple images of the band in Epping Forest carpeted with Autumn leaves…

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King Crimson – Moonchild (1969)

È generalmente considerato uno dei più grandi album del rock progressivo: la musica in esso contenuta travalica, secondo i critici, i confini del rock e attinge dal jazz e dalla musica classica, costituendo comunque un ponte tra generi diversi. Nel suo libro Rocking the Classic, il critico Edward Macan afferma che l’album «potrebbe essere l’album di rock progressivo più influente mai pubblicato», mentre Pete Townshend, il leader degli Who, lo definì «un capolavoro sbalorditivo»

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Pink Floyd – The Wall – Comfortably Numb (1979)

Comfortably Numb è una canzone dei Pink Floyd pubblicata nel 1979 all’interno dell’album The Wall e, nello stesso anno, come singolo, in combinazione con Hey You.

È una delle tre canzoni dell’album i cui diritti d’autore sono divisi tra Roger Waters e David Gilmour, in quanto la melodia e gran parte della musica sono state scritte da Gilmour e il testo da Waters.

Comfortably Numb è una delle canzoni più famose dei Pink Floyd, specialmente per l’assolo di chitarra che Gilmour esegue alla fine del brano.

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Led Zeppelin – Stairway to Heaven Live

The concert took place in Madison Square Garden, New York City.

Stairway to Heaven è una celebre canzone del gruppo britannico Led Zeppelin e una delle più famose nella storia della musica rock. Fu pubblicata nel 1971 nel quarto album del gruppo, Led Zeppelin IV . È una delle canzoni più richieste dalle stazioni radio FM negli Stati Uniti, nonostante non ne sia mai stato fatto un singolo. Fu invece pubblicata negli Stati Uniti anche come disco promozionale, e come EP acustico in Australia. Negli anni novanta ne è stata fatta una pubblicazione promozionale per il ventesimo anniversario.

È annoverata al 31º posto nella lista delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone. L’assolo di chitarra contenuto nel brano è considerato il migliore mai eseguito dalla rivista Guitar World.

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Sarah Brightman – Closer

La cover di Mike Oldfield’s Tubular Bells, quasi più bella dell’originale.

I’m ready for love for the first time
Ready for love and I know I’m coming home
to the stars.
My heart is in fly
My dreams are alive,
I can feel it.

I know that
there’s something inside
I’m falling into the sky
It’s taking me over now
I’m getting closer now.

Know I’m feeling for so long
Feels like gliding away
You’re like like the sun,
And your light just radiates

I’m ready for love for the first time
Ready for love and I know I’m coming home
to the stars.
My heart is in flight
My dreams are alive,
I can feel it.

I know that
there’s something inside
I’m falling into the sky
It’s taking me over now
I’m getting closer now

Oh I can feel it again
It’s taking me over now

I’m ready for love
I’m ready for love for the first time
Take me away
Take me away to the stars

I’m ready for love for the first time
Ready for love and I know I’m coming home
to the stars.
My heart is in flight
My dreams are alive
I can feel it.

I know that
there’s something inside
I’m falling into the sky
It’s taking me over now
I’m getting closer now

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Emerson, Lake & Palmer – From the Beginning

From the Beginning is a song written by Greg Lake and performed by the progressive rock trio Emerson, Lake & Palmer. It was released on their 1972 album Trilogy. It is driven by an acoustic guitar line with layers of electric guitar (both rhythm and lead), electric bass guitar, and sung by Lake, with some backing on drums (played by Carl Palmer with tympani mallets and without cymbals), and with a distinctive closing synthesizer solo from Keith Emerson, accompanied by overdubbed random synthesizer-generated effects. It hit #39 in the US and was their highest charting single.

The song was covered by the heavy metal band Dokken and Czech folk rock band Marsyas, albeit under a different name (Studená koupel) with a Czech version of the lyrics.

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King Crimson – I Talk To The Wind

In the Court of the Crimson King – An Observation by King Crimson è il primo album del gruppo britannico King Crimson. Fu pubblicato il 10 ottobre 1969. In Inghilterra ha scalato le classifiche fino ad arrivare al quinto posto della UK Albums Chart, mentre negli Stati Uniti ha raggiunto il ventisettesimo posto nella Billboard 200 e in Giappone la prima posizione.

È generalmente considerato uno dei più grandi album del rock progressivo: la musica in esso contenuta travalica, secondo i critici, i confini del rock e attinge dal jazz e dalla musica classica, costituendo comunque un ponte tra generi diversi. Nel suo libro Rocking the Classic, il critico Edward Macan afferma che l’album «potrebbe essere l’album di rock progressivo più influente mai pubblicato», mentre Pete Townshend, il leader degli Who, lo definì «un capolavoro sbalorditivo»

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Spandau Ballet – True (1983)

La dolcezza infinita di questo brano è senza tempo.

True è un brano musicale del gruppo inglese degli Spandau Ballet, estratto come singolo dall’album True del 1983.
La canzone, composta dal leader del gruppo Gary Kemp, è una ballata di sei minuti (nella versione originale sull’album), in parte ispirata alle sonorità dell’artista Marvin Gaye. La canzone era stata registrata un anno prima della morte di Gaye.
La canzone fu un enorme successo internazionale, raggiungendo la prima posizione nel Regno Unito (dove rimase per quattro settimane) ed in altri 20 paesi superando Everything Counts dei contemporanei Depeche Mode. Si tratta del più grande successo, ed il brano più ricordato degli Spandau Ballet. Anche per tale motivo, gli Spandau Ballet, pur avendo una lunga carriera piena di successi, sono conosciuti in diversi paesi come one hit wonder.
Il gruppo eseguì il brano due anni dopo la sua uscita, in occasione del concerto benefico Live Aid. Un nuovo remix realizzato da Tony Swain e Gary Kemp è stato realizzato nel 2002 per l’album Reformation

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Duran Duran – Save A Prayer (1982)

Dolcezza infinita di un brano senza tempo.
Save a Prayer è un singolo del gruppo musicale britannico dei Duran Duran, pubblicato il 9 agosto 1982 dall’etichetta discografica EMI. È il terzo singolo estratto dall’album Rio. È stata la canzone di maggior successo dell’album, arrivando a posizionarsi al secondo posto della UK Singles Chart.
Nel 1985 la canzone fu ripubblicata in versione live come singolo di lancio dopo The Wild Boys dall’album Arena.

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Duran Duran – Ordinary World (1992)

Ordinary World è un brano musicale dei Duran Duran, pubblicato nel 1992 negli USA e nel 1993 negli altri paesi come primo singolo tratto dall’album Duran Duran.
Nei primi anni ’90 la popolarità della band era scemata: il loro precedente album Liberty e i due singoli estratti erano stati un fiasco commerciale sia negli USA che in Gran Bretagna ma quando nell’autunno del 1992 la Capitol distribuì “Ordinary World” a una radio della Florida l’interesse si riaccese improvvisamente. Il singolo ebbe tanto gradimento che la Capitol dovette anticiparne l’uscita americana per dicembre.
La parte tastieristica fu arrangiata ed eseguita da Nick Rhodes e dal sessionista Matt Thomas, la batteria da Steve Ferrone; il pezzo fu prodotto da John Jones. La parte strumentale centrale del brano è l’assolo di chitarra, arrangiato ed eseguito da Warren Cuccurullo.
La canzone ha vinto un premio Ivor Novello nel maggio del 1994 ed è stata inclusa nella colonna sonora del film The Pusher nel 2005.
Il video è stato diretto da Nick Egan e girato al giardino botanico Huntington di San Marino (California).
Il testo di “Ordinary World” è stato scritto da Simon Le Bon come seconda parte di una trilogia dedicata al suo defunto amico David Miles (le altre due sono “Do You Believe in Shame?” del 1988 e “Out of My Mind” del 1997.
Il singolo ha ottenuto un grande successo in Gran Bretagna e Stati Uniti, ma soprattutto in Italia, dove è arrivato alla posizione numero 1.

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Led Zeppelin – All of My Love (1979)

All of My Love è il titolo di una canzone scritta nel 1979 a firma Jones/Plant per ricordare Karac, il figlio di Plant, morto a 5 anni d’infezione gastrica nel 1977. Pur non essendo il fatto mai stato confermato, la canzone è stata dedicata alla memoria del piccolo.
Sesta traccia dell’LP In Through the Out Door, il pezzo fu registrato in una singola sessione.
È stata, insieme a South Bound Saurez dello stesso LP In Through the Out Door, la sola canzone priva della firma di Jimmy Page nella discografia dei Led Zeppelin.

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Led Zeppelin – Stairway To Heaven (1971)

Stairway to Heaven è una celebre canzone del gruppo britannico Led Zeppelin e una delle più famose nella storia della musica rock. Fu pubblicata nel 1971 nel quarto album del gruppo, Led Zeppelin IV (). È una delle canzoni più richieste dalle stazioni radio FM negli Stati Uniti, nonostante non ne sia mai stato fatto un singolo. Fu invece pubblicata negli Stati Uniti anche come disco promozionale, e come EP acustico in Australia. Negli anni novanta ne è stata fatta una pubblicazione promozionale per il ventesimo anniversario.
È annoverata al 31º posto nella lista delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone. L’assolo di chitarra contenuto nel brano è considerato il migliore mai eseguito dalla rivista Guitar World.

La band iniziò a scrivere la canzone durante le sessioni di registrazione dell’album Led Zeppelin III a Bron-Yr-Aur, in Galles, ma venne completata a Headley Grange, nell’Hampshire, e registrata agli Island Studios a Londra, nel dicembre 1970.

Non è chiaro se l’ispirazione per la canzone sia venuta dal titolo di un film, Scala al paradiso (A Matter of Life and Death), uscito nelle sale negli Stati Uniti con il titolo Stairway to Heaven. Il primo riferimento conosciuto di una scalinata verso il paradiso si trova nella Bibbia, nel libro della Genesi 28:12.

La canzone venne eseguita dal vivo per la prima volta il 5 marzo 1971 alla Ulster Hall di Belfast e rimase nella scaletta dei concerti dei Led Zeppelin ininterrottamente dal 1975 al 1980. Normalmente la canzone faceva parte del bis finale, ed era eseguita prevalentemente verso la fine del concerto. Stairway to Heaven fu anche suonata al Live Aid nel 1985, alla festa per il quarantesimo anniversario della Atlantic Records nel 1988 e da Jimmy Page in versione strumentale durante i suoi tour da solista. A proposito della canzone, Page, disse durante un’intervista a Rolling Stone: “[La canzone] ha cristallizzato l’essenza della nostra band. Aveva tutto e ci ha rappresentato al meglio. È stata una pietra miliare. Ogni musicista vuole fare qualcosa di duraturo, qualcosa che rimarrà a lungo nel tempo. Noi lo abbiamo fatto con Stairway”.

La partitura di Stairway to Heaven è una delle più vendute nella storia del rock: le copie acquistate sono infatti oltre un milione. Nonostante il suo enorme successo, Robert Plant non ama questo pezzo e ha dichiarato che “preferirebbe avere l’orticaria piuttosto che doverla eseguire a ogni spettacolo”.

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Massive Attack – Teardrop (1998)

Questo videoclip è una stupenda celebrazione della vita: non capita tutti i giorni di vedere un bambino, ancora nel ventre materno, che canta!
Forse uno dei video più famosi dei Massive Attack, probabilmente visto da tutti almeno una volta, e impossibile da dimenticare. Pubblicata come singolo il 27 aprile 1998, inclusa nell’album Mezzanine.
L’idea è nata dal fatto che durante la registrazione del brano Elizabeth Fraser [voce dei Cocteau Twins, che in Mezzanine canta proprio “Teardrop”] fosse incinta, così i Massive Attack le hanno chiesto, con molta delicatezza, se approvasse l’idea… una scelta dettata dal fatto che, come ha detto 3D, “Secondo noi toccava in primo luogo a lei approvare una idea del genere. Era una cosa molto delicata, e non spettava a noi giudicare, perché essendo uomini, non possiamo capire che rapporto c’è tra una madre e il suo bambino.”
È stato proprio catturando il movimento delle labbra della futura mamma che si è riusciti a far “cantare” il feto nel video.
L’immagine di fondo, un pò inquietante, viene presto spazzata via dall’assoluta dolcezza della canzone, e comunica solo purezza incontaminata…
Nel video questa canzone riesce a trasmettere ancora meglio il suo messaggio profondo, che rappresenta l’inizio e la fine al tempo stesso… “la paura prima di nascere e quella prima di morire sono la stessa cosa, perché in tutti i due casi ti trovi ad affrontare qualcosa di sconosciuto.”
E rimane una stupenda celebrazione della vita…

Una curiosità: Il video vinse il premio come miglior video dell’anno agli MTV Awards del ’98. Durante la cerimonia, il riconoscimento fu consegnato da Sarah Ferguson, membro o ex-membro della famiglia reale inglese, che presentò il gruppo dicendo di non averli mai sentiti, e storpiò il loro nome. Robert “3D” Del Naja ritirò il premio e ringraziò: “Fuck you very much”.

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Air – All I Need

Gli AIR sono un duo musicale francese di musica elettronica nato nel 1995 a Versailles. Il duo è composto da Nicolas Godin e Jean-Benoît Dunckel. Il nome della band andrebbe scritto tutto maiuscolo, AIR (come infatti compare sempre sulle copertine dei CD, nel sito web ufficiale e nei vari materiali promozionali), poiché si tratta in realtà di un acronimo che sta per Amour, Imagination, Rêve, e cioè “Amore, Immaginazione, Sogno”. Si tratta di un omaggio all’architetto svizzero naturalizzato francese Le Corbusier.
Jean-Benoît Dunckel, professore di matematica, studiava musica classica al conservatorio di Parigi e per hobby suonava in una band di matrice pop chiamata Orange, insieme all’amico Alex Gopher. Proprio Gopher lo mette in contatto con Nicolas Godin, neo-laureato in architettura, appassionato di musica elettronica. Nascono così, nel 1995, gli AIR.
I due differenti stili dei due componenti del gruppo (musica classica ed elettronica) confluiscono creando una musica sui generis, che verrà definita da alcuni critici con un termine coniato appositamente per loro: “easytronica”. Anche se la loro musica è spesso attribuita all’elettronica o al trip hop, il loro genere sembra richiamare maggiormente i suoni sintetici degli anni sessanta e settanta, come quelli di Jean-Michel Jarre e Vangelis, ma anche di compositori quali Ennio Morricone. Altre influenze più vicine alla house e alla techno, possono essere fatte risalire a gruppi di rock psichedelico, come i Pink Floyd e i Tangerine Dream, afferenti al krautrock, ma nella loro produzione ci sono anche accenni di disco music. Un’ulteriore influenza è quella del filone melodico e sperimentatore più tipico degli chansonniers francesi quali, tra gli altri, Serge Gainsbourg. La musica degli AIR presenta anche inflessioni jazz da cui attingono per stimolare la loro capacità di improvvisazione, ben visibile sui palchi dei loro live.
Nel 1996 pubblicano il primo singolo, Modular Mix, seguito da Casanova 70 e Le Soleil Est Prés De Moi. Si tratta di canzoni raffinate e divertenti che vengono inserite nell’EP Premiers Symptômes. Il gruppo incomincia così a farsi notare e viene contattato dai Depeche Mode e da Neneh Cherry, che li reclutano per remixare dei loro brani. Inoltre vengono contattati anche da Jean-Jacques Perrey, esponente di spicco della cosiddetta musica concreta.

L’anno della svolta è il 1998: il gruppo pubblica l’album d’esordio Moon Safari in gennaio. A questo disco collaborano la cantante statunitense Beth Hirsch (voce in All I Need e You Make It Easy) e i musicisti di Beck. A farla da padrone in questo lavoro sono i sintetizzatori analogici, gli archi (registrati presso gli Abbey Road Studios) e le chitarre acustiche, e tutto ciò fornisce un connubio perfetto tra trip hop, chill out e musica psichedelica. Due singoli sono estratti dall’album, Kelly Watch The Stars (omaggio a Kelly Garrett delle Charlie’s Angels) e Sexy Boy. Per entrambi i singoli, che avranno un grande successo in America e in Europa, vengono pubblicati dei videoclip diretti da Mike Mills, che è anche l’autore della copertina del disco. Oltre a rendere gli AIR noti a livello internazionale, Moon Safari ricevette giudizi molto positivi da parte della critica. Considerato “una proposta musicale di grande maturità”, è stato inserito in un libro dedicato ai “500 dischi fondamentali della storia del rock”. Per quanto riguarda le vendite, Moon Safari venderà oltre un milione di copie in pochi mesi. Conquista la Victoire de la Musique come “album tecno/dance dell’anno”.

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Air – Cherry blossom girl

Gli AIR sono un duo musicale francese di musica elettronica nato nel 1995 a Versailles. Il duo è composto da Nicolas Godin e Jean-Benoît Dunckel. Il nome della band andrebbe scritto tutto maiuscolo, AIR (come infatti compare sempre sulle copertine dei CD, nel sito web ufficiale e nei vari materiali promozionali), poiché si tratta in realtà di un acronimo che sta per Amour, Imagination, Rêve, e cioè “Amore, Immaginazione, Sogno”. Si tratta di un omaggio all’architetto svizzero naturalizzato francese Le Corbusier.
Jean-Benoît Dunckel, professore di matematica, studiava musica classica al conservatorio di Parigi e per hobby suonava in una band di matrice pop chiamata Orange, insieme all’amico Alex Gopher. Proprio Gopher lo mette in contatto con Nicolas Godin, neo-laureato in architettura, appassionato di musica elettronica. Nascono così, nel 1995, gli AIR.
I due differenti stili dei due componenti del gruppo (musica classica ed elettronica) confluiscono creando una musica sui generis, che verrà definita da alcuni critici con un termine coniato appositamente per loro: “easytronica”. Anche se la loro musica è spesso attribuita all’elettronica o al trip hop, il loro genere sembra richiamare maggiormente i suoni sintetici degli anni sessanta e settanta, come quelli di Jean-Michel Jarre e Vangelis, ma anche di compositori quali Ennio Morricone. Altre influenze più vicine alla house e alla techno, possono essere fatte risalire a gruppi di rock psichedelico, come i Pink Floyd e i Tangerine Dream, afferenti al krautrock, ma nella loro produzione ci sono anche accenni di disco music. Un’ulteriore influenza è quella del filone melodico e sperimentatore più tipico degli chansonniers francesi quali, tra gli altri, Serge Gainsbourg. La musica degli AIR presenta anche inflessioni jazz da cui attingono per stimolare la loro capacità di improvvisazione, ben visibile sui palchi dei loro live.
Nel 1996 pubblicano il primo singolo, Modular Mix, seguito da Casanova 70 e Le Soleil Est Prés De Moi. Si tratta di canzoni raffinate e divertenti che vengono inserite nell’EP Premiers Symptômes. Il gruppo incomincia così a farsi notare e viene contattato dai Depeche Mode e da Neneh Cherry, che li reclutano per remixare dei loro brani. Inoltre vengono contattati anche da Jean-Jacques Perrey, esponente di spicco della cosiddetta musica concreta.

L’anno della svolta è il 1998: il gruppo pubblica l’album d’esordio Moon Safari in gennaio. A questo disco collaborano la cantante statunitense Beth Hirsch (voce in All I Need e You Make It Easy) e i musicisti di Beck. A farla da padrone in questo lavoro sono i sintetizzatori analogici, gli archi (registrati presso gli Abbey Road Studios) e le chitarre acustiche, e tutto ciò fornisce un connubio perfetto tra trip hop, chill out e musica psichedelica. Due singoli sono estratti dall’album, Kelly Watch The Stars (omaggio a Kelly Garrett delle Charlie’s Angels) e Sexy Boy. Per entrambi i singoli, che avranno un grande successo in America e in Europa, vengono pubblicati dei videoclip diretti da Mike Mills, che è anche l’autore della copertina del disco. Oltre a rendere gli AIR noti a livello internazionale, Moon Safari ricevette giudizi molto positivi da parte della critica. Considerato “una proposta musicale di grande maturità”, è stato inserito in un libro dedicato ai “500 dischi fondamentali della storia del rock”. Per quanto riguarda le vendite, Moon Safari venderà oltre un milione di copie in pochi mesi. Conquista la Victoire de la Musique come “album tecno/dance dell’anno”.

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Pink Floyd – Another Brick In The Wall (1979)

Another Brick in the Wall è un brano musicale del gruppo musicale britannico Pink Floyd, suddiviso in tre parti e contenuto nell’undicesimo album in studio The Wall, pubblicato il 30 novembre 1979.

Le tre parti del brano, scritte dal bassista e cantante del gruppo Roger Waters, presentano tematiche e strutture simili tra loro, se non uguali. Ciascuna parte ha toni più forti e rabbiosi di quella che la precede, dalla tristezza della prima parte, al messaggio di protesta della seconda, fino alla rabbia ed alla disperazione della terza.

Parte 1

Nella scena che apre il filmato si vede la madre di Pink che prega in una chiesa piangendo la morte del marito in guerra, mentre Pink gioca con il modellino di un aereo. Poi, usciti, Pink sale su una giostra, ma quando l’uomo che lo ha aiutato a salire si allontana con il figlio, Pink lo segue e tenta di prenderlo per mano. Viene respinto più volte e, alla fine, si siede da solo su un’altalena. Ciò sta a simboleggiare la dolorosa mancanza di una figura paterna, che contribuirà all’inizio della costruzione del muro.

Parte 2

Dopo essere stato rimproverato e preso in giro dal suo insegnante (The Happiest Days of Our Lives) Pink inizia a fantasticare durante la lezione. Immagina un’immensa fila di studenti, privi di volto, che marciano al ritmo della canzone lungo un sentiero che li porta verso un enorme tritacarne. Quando inizia l’assolo di chitarra di Gilmour gli studenti in marcia si ribellano e distruggono l’edificio scolastico usando dei martelli e, infine, lo incendiano. Il filmato si conclude con Pink che si accarezza la mano che il professore ha colpito con un righello.

Curiosità: le due file di studenti mostrate nel video (la prima di spalle che si allontana dall’inquadratura mentre la seconda, parallela alla prima, è diretta verso il tritacarne con tutti i volti degli studenti “annullati” da delle maschere informi), evoca l’analoga sequenza da Metropolis di Fritz Lang: nella sequenza citata gli operai escono in fila a fine turno, marciando lenti e stanchi mentre in parallelo un’altra fila entra nella fabbrica a passo più spedito, metafora della spersonalizzazione alienante della vita in una fabbrica. Evidentemente la stessa metafora è suggerita a proposito dell’altrettanto alienante sistema di educazione scolastica descritto in “The Wall”.

Parte 3

Il filmato inizia con Pink che distrugge il suo televisore con una chitarra elettrica. Il brano, poi, è accompagnato da una serie di sequenze che mostrano gli eventi che hanno contribuito alla costruzione del muro. Molte delle immagini sono state tratte dal filmato, non incluso nel film, del brano Hey You.

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UN’ESIBIZIONE DA BRIVIDO DEL CORO PIU’ INCREDIBILE AL MONDO

Il coro a cappella BYU Vocal Point della Brigham Young University, fondato dagli studenti nel 1991, canta  “Nearer, My God, to Thee”, canta magistralmente una vecchia canzone di  Sarah Adams and Lowell Mason, con l’arrangiamento sublime e la voce solista incredibile di James Stevens , vera rivelazione del mondo musicale.

IL TESTO IN LATINO:
In articulo mortis
Caelitus mihi vires
Deo adjuvante non timendum
In perpetuum
Dirige nos domine
Ad augusta per angusta
Sic itur ad astra
Excelsior

IL TESTO IN INGLESE:
At the moment of death
My strength is from heaven
God helping, nothing should be feared
For ever
Direct us, O Lord
To high places by narrow roads
Such is the path to the stars
Ever upward

Se ti piacciono i BYU Vocal Point guarda anche il videoclip di Happy di Pharrell Williams cantato a cappella da loro in modo sublime