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UN’ESIBIZIONE DA BRIVIDO DEL CORO PIU’ INCREDIBILE AL MONDO

Il coro a cappella BYU Vocal Point della Brigham Young University, fondato dagli studenti nel 1991, canta  “Nearer, My God, to Thee”, canta magistralmente una vecchia canzone di  Sarah Adams and Lowell Mason, con l’arrangiamento sublime e la voce solista incredibile di James Stevens , vera rivelazione del mondo musicale.

IL TESTO IN LATINO:
In articulo mortis
Caelitus mihi vires
Deo adjuvante non timendum
In perpetuum
Dirige nos domine
Ad augusta per angusta
Sic itur ad astra
Excelsior

IL TESTO IN INGLESE:
At the moment of death
My strength is from heaven
God helping, nothing should be feared
For ever
Direct us, O Lord
To high places by narrow roads
Such is the path to the stars
Ever upward

Se ti piacciono i BYU Vocal Point guarda anche il videoclip di Happy di Pharrell Williams cantato a cappella da loro in modo sublime

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Un mondo senza gentlemen è un mondo senza LADIES: lo spot provocazione

UN MONDO SENZA “SIGNORI” E’ UN MONDO SENZA “SIGNORE” è il messaggio di questo spot pubblicitario.

Il filmato, dall’appropriato titolo “Ladies”, è stato prodotto dalla filiale milanese della nota agenzia italiana DLVBBDO, ed è il primo in assoluto ad essere stato commissionato da un sito internet dedicato alla moda maschile che, ai suoi esordi, era un semplice blog personale.

Con “Ladies” vogliamo ribadire i nostri principi, prendendo le distanze dai colleghi della stampa che hanno l’abitudine di riciclare le stesse storie condendole con articoli triti e annunci prevedibili, la cui palese paucità di contenuti si è fatta ancor più rimarchevole da che hanno iniziato ad essere pubblicate in formato digitale.

Attraverso questo breve film Parisian Gentleman intende sottolineare che nella nostra concezione dello stile maschile, nonché della ricerca di esso, non vi è alcunché di frivolo. Siamo convinti che il perseguimento dell’eleganza personale tocchi alcuni dei valori umani più fondamentali, compreso il rispetto di sé, e che il desiderio di dare veste visibile a questi valori meriti il nostro impegno a mostrare la parte migliore di noi non soltanto nella vita sociale, ma anche nell’ambito della vita privata.

Nei sei anni dall’inaugurazione di questo sito, parlare dell’eleganza personale e di come questa si esprima è stata una vera impresa (perseguita non senza fatica), che si è concretizzata nella pubblicazione di oltre mille fra editoriali ed articoli. Ma oggi, con l’aiuto di questo spot esplicito e irriverente, vogliamo spingerci a un nuovo livello, raggiungendo con il nostro messaggio un pubblico ancora più ampio.

Volevamo che il nostro spot fosse diverso. Volevamo un progetto che sfatasse i soliti preconcetti e le aspettative abituali.

È per questo che abbiamo contattato DLV BBDO, a Milano. L’agenzia si è dimostrata all’altezza dell’occasione in un modo a dir poco spettacolare, dando prova di incredibile talento e creatività. Sono riusciti a tradurre il nostro messaggio in un filmato bellissimo e fuori dagli schemi, che auspichiamo possa fungere da utile stimolo per ricordare a tutti che quello dell’eleganza maschile è un argomento che merita di meglio della presentazione anodina che si ritrova spesso nella cosiddetta “stampa specializzata”.

“A World Without Gentlemen, is a World Without Ladies” per noi non è solo uno slogan … è una frase che racchiude con forza, senso dell’umorismo, e forse anche un po’ di coraggio, la vera essenza di Parisian Gentleman.

Se questo spot vi è piaciuto, e se vi ha fatto fermare a riflettere non solo su voi stessi, ma anche su cosa voglia dire essere un “gentleman”, vi chiediamo di condividerlo il più possibile. Aiutateci a diffondere questo messaggio nel mondo.

Oggi più che mai siamo convinti che una buona educazione sartoriale possa cambiare la vita: a voi, e a chi vi sta accanto.

Leggi anche la Teoria delle finestre rotte

 

 

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Solstizio d’Estate: Stanotte la Luna diventerà “ROSA”

Un evento raro e spettacolare, da seguire con il naso all’insù: oppure per i nottambuli in diretta streaming su Youtube
Ci siamo: tra poche ore sarà il solstizio d’estate. Esattamente alle 00.34 della notte tra oggi, lunedì 20 giugno, e domani, martedì 21 giugno, comincerà la giornata più lunga dell’anno. Da domani in poi le giornate cominceranno di nuovo, senza fretta, ad accorciarsi, fino a toccare l’estremo opposto con la giornata più breve dell’anno, ovvero il solstizio d’inverno, il 21 dicembre. Intanto però il 21 giugno sarà lunghissimo con ben 15 ore e 15 minuti di luce.

Quest’anno il solstizio d’estate però ci offre anche una Luna piena e uno spettacolare fenomeno astronomico, che non potevamo osservare da tempo, la Luna rosa. Ora: non immaginatevi il nostro satellite che diventa rosa come la macchina di Barbie, è un alone rosato delicato quello che circonderà la Luna, ma è comunque molto affascinante da vedere.

La potrete osservare in streaming su Youtube qui sotto – c’è tanto di countdown verso l’ora x:

Tradizione
Il solstizio quest’anno avverrà il 20 giugno alle 22.34 circa. Ecco cosa significava per gli antichi, cosa comporta a livello energetico e come influisce molto sulla nostra alimentazione. Un fenomeno dell’Universo che è stato investito di leggende, miti, sacralità e scienza

Il termine solstizio deriva dal latino solstitium, parola che significa “sole che staziona” o “sole che si ferma” infatti la Terra nel suo moto ellittico attorno al sole raggiunge il punto di declinazione massima nel solstizio d’estate dove per 3 giorni sembra quasi che il sole non si sposti dal suo percorso.

Per l’anno 2016 il solstizio avverrà il 20 giugno alle 22.34 circa. Preparate la legna da ardere e i canestri per la raccolta delle erbe, poiché ora ci avvieremo nella parte più intima del solstizio: la tradizione o cultura.

Si dice (si dice perché io non c’ero e posso esporvi solo ciò che ho appreso attraverso i racconti e gli articoli dal web) che prima del mondo moderno (avete presente quel periodo storico con la rivoluzione industriale, le guerre mondiali, gli esperimenti di Tesla, la teoria della relatività di Einstein, le macchine veloci, Woodstock, i cinema 3D, internet, i cellulari, la champions league, etc?) durante i giorni dal solstizio d’estate, i contadini accendevano falò come segno di purificazione e buon auspicio in omaggio al sole, che dal suo massimo si apprestava a una lunga discesa fino al declino con l’avvento del solstizio d’inverno. Questi sono i giorni della nascita di San Giovanni battista (24 giugno), contrapposto a quel famoso Gesù di Nazareth legato al solstizio d’inverno: la nascita del sole. Come vedremo più avanti, dopo i miti e le leggende, il solstizio estivo e invernale hanno una componente energetica contrapposta e complementare che ci porta dritti, dritti alla macrobiotica.

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Si baciano dietro uno schermo a raggi X… e il pubblico rimane senza parole…

La campagna pubblicitaria americana L’amore non ha etichette “LOVE HAS NO LABELS” ci sfida ad aprire gli occhi sui nostri pregiudizi e a superarli, invitandoci a condividere queste immagini con la famiglia, con gli amici e con i colleghi… Perché l’amore va davvero oltre le diversità, che si tratti di razza, età , sesso, religione, disabilità o sessualità. E questo video ci regala davvero delle emozioni molto significative…

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Seduta in silenzio con sconosciuti, ma quando arriva lui è da brivido

L’artista Marina Abramović stava facendo una performance dal vivo come parte della sua retrospettiva al MoMA 2010 ‘The Artist is Present’. La performance prevedeva che chi si sedeva davanti a Marina potesse starci TUTTO IL TEMPO CHE VOLEVA, ovviamente durante le 8 ore di presenza dell’artista, che non si muoveva MAI dal suo posto, per nessuna ragione.. Ecco il video straordinario che testimonia un momento da pelle d’oca. Al minuto 1:18 del video, Ulay, suo ex compagno per molti anni si siede di fronte a lei. Marina e Ulay avevano rotto più di 30 anni fa. Questa è la prima volta che si vedono da allora. E’ un momento emozionante e scioccante per lei e lui. Questo video trasmette una profondità e un sentimento travolgenti.

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Questo è il video più intenso che si sia mai visto, attenzione al finale

I genitori protagonisti di questo video decidono di adottare una bimba. Lei diventa subito parte della famiglia e crescendo fa quelle piccole, normali cose che tutti i bimbi fanno: disturba i genitori mentre sono impegnati, litiga con la sorella più grande. Con il passare del tempo i genitori sono sempre più indispettiti da questo comportamento e smettono di accudirla come agli inizi. Un giorno il papà decide di prendere una decisione drastica e quello che fa, colpisce nel cuore. Guardate il video fino alla fine…
Questo video, con una metafora commovente, è stato realizzato come spot contro l’abbandono degli animali. Il cane viene impersonato da una bambina che una volta adottata viene coccolata e amata dai suoi genitori. Il finale non ce l’aspettiamo, ma sicuramente ci farà riflettere.
Ogni anno quando si avvicina il periodo estivo o in concomitanza con alcune festività particolari, chi possiede un cane si trova a dover organizzare le proprie vacanze in funzione del fedele amico. Molte sono le soluzioni, da quella di scegliere luoghi e soggiorni organizzati anche a misura di cani, o semplicemente rivolgersi ad un parente o amico di fiducia che per quel periodo possa prendersene cura con la stessa vostra amorevolezza.  Quando adottate un animale, ricordatevi che è un essere vivente. Se non siete disposti a riservargli le stesse attenzioni che dareste a un bambino, lasciate perdere.

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Questa è mia figlia: ha 4 mesi, 2 gambe, 2 braccia, 2 guance paffute e 1 cromosoma in più

Le parole di una mamma di una bimba con la Sindrome di Down
Una mamma con un figlio con la Sindrome di Down, nel corso della sua vita, è costretta ad ascoltare tante frasi superficiali, a volte persino stupide, pronunciate magari da chi dovrebbe mostrarsi più sensibile nei confronti dei bambini con disabilità.

Caroline Boudet, giornalista e mamma di una bimba con la Sindrome di Down, di ritorno da un appuntamento con il medico, presa dallo sconforto per un commento rivolto alla sua bambina ha deciso di condividere alcune osservazioni su Facebook.

Le parole contano

“Questa è la mia bambina: Louise, ha 4 mesi, due gambe, due braccia e un cromosoma in più. Per piacere quando incontrate Louise non chiedete alla sua mamma: “come hai fatto a non scoprirlo durante la gravidanza?” Magari l’hanno fatto e i genitori hanno deciso di tenere il bambino. Oppure non l’hanno fatto ed è già stato abbastanza sorprendente per loro, parlarne ancora, ancora e ancora. Tenete a mente che le mamme hanno la tendenza a sentirsi in colpa per qualsiasi cosa, così pure per un cromosoma a sorpresa. Vi lascio indovinare. Non dite alla sua mamma:  è la tua bambina, non importa com’è. No, è la mia bambina, punto. Inoltre “nonimportacom’è” è davvero un brutto nome. Preferirei chiamarla Louise. Non dire alla sua mamma: “dal momento che è una bimba Down, allora lei sarà…ecc..” No. Lei è una bambina di 4 mesi a cui è capitato di avere la Sindrome di Down. Questo non è ciò che è, è ciò che ha. Non direste: “è una bambina cancro”. Non dire: “sono come questo, sono come quello”. Hanno tutti le loro caratteristiche, il loro carattere, i loro gusti, la loro vita. Sono diversi tra di loro come voi lo siete con i vicini. So che se uno non lo sperimenta non pensa che le parole contino. Possono confortare o ferire. Quindi prestate attenzione, specialmente se siete un medico o un’infermiera. Di solito non rendo il mio stato “pubblico” su Facebook, ma con questo lo farò. Potete leggerlo e condividerlo come volete. Perché ci sono in Francia 500 nuove mamme di Louise che possono avere la giornata rovinata da quel genere di parole. Lo so che non vi è intenzione di ferire di proposito, ma dovete saperlo”.

La Boudet sa che molte persone che pronunciano le frasi che lei ha riportato sono in realtà ben intenzionati e non sanno dire niente di meglio.

“Sei mesi fa ero una di queste persone. Non sapevo della Sindrome di Down prima che Louise nascesse. Magari ho detto anch’io quelle frasi senza rendermi conto di ferire le persone” osserva la donna “ora però so che le parole possono ferire o tirar su. Ho capito che dovevo spiegarlo alle persone. Non potevo semplicemente arrabbiarmi ma spiegare perché quelle parole sono nocive e perché le persone dovrebbero dire le cose in un altro modo”.

La donna si è chiesta come mai anche tante persone che non hanno parenti con la Sindrome di Down hanno condiviso il suo post arrivando alla conclusione che questo era dovuto alla sua sincerità. “Forse perché l’ho scritto con il cuore, forse perché parla delle differenze, ci sono molte persone che sono diverse nella nostra società, quindi magari capita a tutti, o forse perché parla del mio amore di mamma verso mia figlia, o perché parla della colpa che ogni mamma prova”.

La Boudet ha detto di aver ricevuto centinaia di messaggi di sostegno, ma quello che le ha fatto più piacere appartiene a un medico che le ha scritto che il suo post l’ha indotto a usare un linguaggio più appropriato.

 

In tempi in cui ancora si discriminano i ragazzi con la Sindrome di Down perché sono lenti a fare il biglietto in stazione, le parole di questa mamma vanno diffuse perché si abbia maggior consapevolezza.

Cosa ne pensate di questo messaggio?

 

La campagna ‪#‎MyFriendsMyCommunity‬ (I miei amici, la mia comunità) dà voce alle persone con sindrome di down e alle persone che condividono la vita con loro

 

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Playa Escondida: la spiaggia nascosta più bella del mondo!

Acque incontaminate, coralli da ammirare, sole e silenzio. Guarda dove si trova…

Il suo vero nome sarebbe Playa del Amor, ma vista la posizione si è guadagnata il nuovo nome di Playa escondida (Spiaggia nascosta o Hidden beach). Siamo nell’arcipelago delle Isole Marieta ad ovest di Puerto Vallarta, in Messico (guarda la mappa dei luoghi più affascinanti del mondo). La spiaggia segreta si trova all’interno di un grosso buco nella roccia, con sabbia chiarissima e acqua cristallina. Non si vede dall’esterno e l’unico modo di raggiungerla è percorrere un tunnel lungo 6 metri a cui si accede dal mare, nuotando o pagaiando dall’oceano: cosa che i turisti fanno spesso e volentieri per ammirare questo luogo incredibile.

Un posto da sogno l’arcipelago delle Marieta Islands, formatesi probabilmente secoli fa a seguito dell’intensa attività vulcanica della zona. Durante i primi anni del 1900, il governo messicano approfittò del fatto che le isole fossero completamente disabitate e utilizzò in particolare Hidden Beach per condurre degli esperimenti militari.

Fortunatamente oggi non è più così, infatti in seguito ad una serie di proteste le isole sono diventate patrimonio protetto e meta di escursioni. Ora questo paradiso fa parte dell’Unesco, grazie anche all’intervento di Jacques Cousteau.  Nel 1960 lo scienziato guidò una protesta contro le attività umane che stavano devastando sulle isole ma solo nel 2005 le isole sono state dichiarate Parque Nacional Islas Marietas. Ora le uniche attività autorizzate sono il nuoto e la canoa, per evitare di turbare gli animali e le piante che dopo decenni sono tornati a prosperare su queste isole.

Dopo anni di ricerche e di sforzi per proteggere legalmente l’arcipelago, egli riuscì a guidare un gruppo di scienziati a convincere le autorità messicane a dichiarare le Marietas un parco nazionale protetto contro la pesca, la caccia e le altre attività umane potenzialmente dannose per il microcosmo creatosi nell’arcipelago.

Per questo motivo oggi, le isole sono disabitate anche se visitate da migliaia di turisti che, previa autorizzazione, possono vedere da vicino le meraviglie naturali nascoste in esse.

Hidden Beach è senza dubbio una delle più ambite attrazioni del luogo. Letteralmente “spiaggia nascosta”, è raggiungibile soltanto in barca, il viaggio dura circa 45 minuti, e nell’ultimo tratto a nuoto.

Questo luogo magico è accessibile soltanto attraverso un tunnel lungo circa 8 metri: i visitatori devono attraversarlo a nuoto per scoprire il paradiso terreste che nasconde. Il tunnel è abbastanza spazioso, tra l’acqua e la roccia ci sono circa 6 metri, motivo per cui non occorre dotarsi di attrezzatura subacquea.

La spiaggia è scavata all’interno di un grosso buco nella roccia ricoperta della fauna selvatica e caratterizzata da sabbia chiarissima e acqua cristallina. Si ritiene che Playa del Amor, a differenza dell’arcipelago che è nato da un’eruzione vulcanica, sia stata originata proprio dalle esplosioni che, dall’inizio del Novecento, si sono succedute in zona.

La spiaggia sarebbe diventata una meta popolare dopo che le sue immagini hanno fatto impazzire il web. Senza i social network ed i media, sarebbe ancor oggi nascosta oppure solo un’altra spiaggia in attesa di essere scoperta e rivelata al mondo. Possiamo affermare quindi di avere trovato l’ottava meraviglia. La spiaggia più nascosta sulla faccia del pianeta, alla quale,come dicevamo, è possibile accedere solo attraverso il famoso tunnel d’acqua che una volta superato si apre sul suo panorama mozzafiato.
Un vero e proprio angolo di paradiso ideale per rilassarsi e dimenticare lo stress della vita quotidiana.

Ricorda molto il luogo dove hanno girato il film The Beach con Leonardo di Caprio, diretto nel 2000 da Danny Boyle e tratto dall’omonimo romanzo di Alex Garland, che si trova in Tailandia e si chiama  Maya bay in Ko Phi Phi Lee. 

 

Animazioni TOP

PIPER, il bellissimo corto della Pixar che ci insegna a guardare le cose da un’altra prospettiva

Piper racconta la storia di un piccolo adorabile Piovanello alle prese con le prime difficoltà della vita. Invitato da sua mamma ad avvicinarsi all’oceano, Piper non ha alcun timore e si incammina tranquillo verso la riva incurante della potenza dirompente di quelle onde che da lì a poco lo avrebbero travolto e spaventato. A chi non è capitato da bambino di essere spaventati dalla forza del mare? Per Piper la questione si chiude lì: impossibile per lui pensare anche solo all’ipotesi di provare a riavvicinarsi al mare.

Ma, come spesso accade, arriva un momento in cui la vita ti pone di fronte a una scelta con sfide e paure che vanno inevitabilmente affrontate. E se al pressante richiamo della fame si aggiunge anche la curiosità e il desiderio di scoperta, ecco arrivato per Piper il momento di mettere da parte qualsiasi timore per provare a superare quelli gli apparenti ostacoli insormontabili. È così la paura si fa da parte e la scoperta si fa magica.

Curato nei minimi dettagli, Piper non ha bisogno di inutili frasi o dialoghi per comunicare la bellezza di una storia in grado di parlare sono attraverso il potere di immagini spettacolari. Basta fermarsi a guardare con attenzione a come gli autori siano riusciti a delineare le differenti sfumature di colore della sabbia, con tonalità che variano dall’arancione al marrone e al bianco, o quelle del mare che appare talmente reale da suscitare stupore.

C’è sempre qualcosa di magico nei cortometraggi della Pixar. Non solo la cura nei dettagli, la delicatezza dei disegni e i colori, ma soprattutto la potenza di storie in grado di emozionare grandi e piccini. Un’animazione splendida creato da Alan Barillaro con le meravigliose musiche di Adrian Belew, storico membro dei King Crimson.

Scrivi il tuo commento qui su facebook: www.facebook.com/rivelazioni

 

Riflessioni TOP

Perché le persone intelligenti hanno pochi amici? Leggi cosa dice la scienza.

Le persone intelligenti hanno pochi amici: più alto è il quoziente intellettivo, minore sembra essere il bisogno umano di interagire intimamente con gli altri
Le persone intelligenti hanno pochi amici ed alcuni scienziati hanno cercato di spiegarne la ragione. Sicuramente è necessario avere degli amici su cui contare e la comunicazione costante ha i suoi vantaggi, ma i ricercatori hanno cercato di rispondere alla seguente domanda: bisogna veramente avere degli amici per essere felici e pienamente soddisfatti della propria vita? A questo scopo, hanno effettuato uno studio su 15.000 persone di età compresa tra i 18 e i 28 anni; ragazzi e ragazze che vivono in luoghi con diversa densità di popolazione e che comunicano con i loro amici con frequenze diverse.

Gli psicologi evoluzionisti Satoshi Kanazawa della London School of Economics e Norman Lee dell’Università di Singapore, dopo aver analizzato i risultati delle indagini, pubblicati poi sul British Journal of Psychology, sono arrivati ad alcune conclusioni. Innanzitutto affermano che le persone che vivono in luoghi ad alta densità di popolazione, di solito, si sentono meno felici. In secondo luogo, per sentirsi appagati e sereni, devono frequentare delle persone che condividono il loro pensiero: più stretta è la comunicazione, maggiore sembra essere il livello di felicità che si può raggiungere.

I ricercatori sostengono, però, che le persone più intelligenti sono un’eccezione a questa regola. Più alto è il quoziente intellettivo, minore sembra essere il bisogno umano di interagire con gli amici e di ottenere un riconoscimento nel gruppo. Il cervello di una persona con elevate capacità intellettuali funziona infatti in modo diverso e questa differenza include anche l’aspetto della socialità. L’attività sociale per i soggetti con un’intelligenza sopra la media non rappresenta una necessità di vita: le persone intelligenti, di conseguenza, hanno pochi amici ed una piccola cerchia sociale.

La maggior parte dei geni sono solitari; questo in parte è dovuto al fatto che poche persone li capiscono e li accettano, ma per loro questo non è affatto un problema. Al contrario, più si sforzano di socializzare, meno si sentono felici. Le persone intelligenti preferiscono infatti impegnarsi per conseguire importanti risultati a lungo termine piuttosto che per fare amicizia e mantenere in vita i rapporti interpersonali.

La socializzazione rischia di distrarli dall’obiettivo principale e di cancellare la loro armonia interiore: le persone intelligenti hanno quindi pochi amici e solo occasionalmente sentono il bisogno di interagire intimamente con gli altri.

 

(FONTE: Supereva.it)

Curiosi TOP

Perché il tappino della BIC ha un buchino sulla punta?

Tutti noi conosciamo queste penne a sfera ma pochi sanno perché il tappino abbia un buco sulla punta.

Molte persone non ci hanno fatto mai caso, ma questo buchino negli anni ha salvato la vita ad un gran numero di bambini nonché a qualche adulto.

Capita più spesso di quanto possiate immaginare che il tappino venga inghiottito per sbaglio bloccandosi nella trachea. Quel buchino, in questo caso, serve ad evitare il soffocamento facendo passare aria a sufficienza per permettere alla persona di essere portata in ospedale.
Dal blog ufficiale di Bic:
Quante volte da piccoli le vostre mamme vi hanno detto di non mettere in bocca il cappuccio di una penna? Sicuramente tante e non solo per buona educazione o per evitare che il mordicchiare nervosamente una penna diventi un tic sintomo di stress psico-fisico. Il rischio di soffocamento nel caso un bambino ingerisca questo tipo di prodotto è, infatti, molto alto. Anche per questo Bic ha predisposto quel caratteristico forellino sul cappuccio, che tante volte ci hanno detto serva a non far seccare l’inchiostro.
 

Spettacolari TOP

Mettono uno specchio nella foresta e le reazioni degli animali sono spettacolari!

Non ci può essere spettacolo più strano del vedere per la prima volta il proprio riflesso, e questi animali sembrano molto entusiasti di ammirarsi nello specchio. L’innovativo fotografo francese Xavier Hubert Brierre ha viaggiato in Gabon con la moglie per installare uno specchio in diverse località per un esperimento molto divertente: catturare le reazioni degli animali. I risultati sono sbalorditivi

Animazioni Riflessioni TOP

Lui le dona tutto il suo cuore e guardate poi cosa succede. Il corto animato che vi farà riflettere

Il breve film  spiega il sentimento più complicato che ci sia, senza usare neanche una parola… Narra la storia di una coppia ordinaria: quando il ragazzo dona alla sua amata una sfera proveniente direttamente dal suo petto, lei non riesce più a separarsene, nemmeno quando si lasceranno. Per risollevare l’animo del giovane c’è bisogno dell’intervento di qualcuno…

The Gift “Il Dono: Un cortometraggio che ha vinto 15 premi nel mondo:
-Best Animation and Best in Event, Sound & Image Challenge 2014. Macau, China.
-Adult Jury Prize and Kid’s Jury Prize, YoungAbout international film festival 2014. Bologna, Italy.
-Audience award, Innersound international new arts festival. Bucarest, Rumania.
-Best script, Curtmiratges festival, Barcelona, Spain. Finalist “Jury prize” y “Best music”.
-Best animated shortfilm. FECLAC 2013. Santiago, Chile.
-Best animated shortfilm. Mecal Chile 2013. Santiago, Chile.
-Mention animated shortfilm. Unframe festival 2013, La rioja, Argentina.
-Special mention. Libélula Fest 2013. Barcelona, Spain.
-Honorable mention. Fam Fest 2014. South Carolina, EEUU.
-Special Mention, V Festival de Cine: Infancia y Adolescencia “Ciudad de Bogotá” 2014, Bogotá, Colombia.

Selezionato in più di 80 international festivals, tra i quali Animamundi (Brasil), Animpact (South Korea), CutOut Fest (México), Busan (South Korea), Mar del Plata Film Festival (Argentina) and Siggraph Asia.

Prodotto da Cecilia Baeriswyl e diretto da Julio Pot

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Lo spot natalizio 2015 dei magazzini Sainsbury’s

Per il suo spot natalizio, la catena di supermercati Sainsbury’s ha resuscitato il personaggio della gatta Mog creandone una versione animata. Nello spot la gatta Mog vive con il signore e la signora Thomas, e i loro due figli.
Mog appicca involontariamente un incendio in casa della sua famiglia, ma sempre accidentalmente riesce a chiamare i pompieri, e viene acclamata come eroina per aver salvato i suoi padroni, che celebrano il Natale con i vicini e la premiano con un uovo (il suo cibo preferito).

Mog è la gatta protagonista di una serie di libri per bambini scritti da Judith Kerr. In ogni libro Mog si mette in qualche modo nei guai. La stessa Judith Kerr compare nello spot, come una dei vicini della famiglia Thomas.
Lo spot è per pubblicizzare l’uscita di un nuovo libro su Mog: “Mog’s Christmas Calamity”, i cui proventi andranno interamente a Save The Children.

Qui trovi un altro spot dei magazzini Sainsbury sull’armistizio di Natale

 

 

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Lo spot di Natale: LA BUGIA DEL NONNO

Cosa si inventa il nonno per avere tutti i suoi cari A CASA il giorno di Natale? Una bugia a fin di bene…
Un anziano riceve dai suoi tre figli dei biglietti d’auguri con la triste notizia che nessuno di loro potrà essere presente per le feste di Natale. Cosa fa il nonnino a questo punto? Invia dei telegrammi ai suoi figli annunciando la sua morte. Ovviamente tutti i suoi figli si precipitano a casa sua, abbandonando tutti gli impegni. Al loro arrivo, il papà li lascia a bocca aperta e giustifica la sua bugia: “Come altro sarei potuto riuscire ad avervi qui tutti insieme?”. Il perdono gli viene concesso in un attimo, tra lacrime, abbracci e brindisi.

Questo è lo spot pubblicitario della catena di supermercati tedesca Edeka, realizzato per il Natale 2015.

 

LA MUSICA UTILIZZATA PER LO SPOT LA TROVATE QUI: