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Britney Spears – Work B**ch! (2013)

Work B**ch! è una canzone della cantante e ballerina statunitense Britney Spears ed è il primo singolo del nuovo album dal titolo “Britney Jean”. Il brano è stato rilasciato in America il 16 settembre 2013 alle ore 00.00. La località scelta per la registrazione del video è Malibù, in California.

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Britney Spears – Toxic (2003)

Toxic è un singolo, registrato nel 2003, di Britney Spears, il secondo estratto dall’album In the Zone sempre del 2003. La canzone è stata pubblicata in Germania il 2 febbraio, negli Stati Uniti il 24 febbraio e nel Regno Unito il 1º marzo nel primo quadrimestre del 2004. È stata scritta da Cathy Dennis, Christian Karlsson, Henrik Jonback e Pontus Winnberg. La canzone è stata prodotta dal duo Bloodshy & Avant. Il brano è accompagnato da corde di Bollywood ad alta frequenza e da voci sospirate.

Toxic ebbe successo non solo commercialmente, ma fu premiato anche da una parte della critica, cosa che aiutò la Spears a vincere il suo primo Grammy nella categoria “Best Dance Recording”. Il singolo ha venduto in tutto il mondo quasi 7.000.000 di copie, diventando il secondo singolo di maggior successo nell’intera carriera di Britney (dopo …Baby One More Time).

È stato il quarto singolo più venduto nel 2004 a livello mondiale e del brano nel 2007 ne è stata fatta una cover dalla cantautrice franco-israeliana Yael Naim e una dal produttore inglese Mark Ronson.

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Beyoncé – Single Ladies (Put a Ring on It)

Single Ladies (Put a Ring on It) è una canzone della cantante statunitense Beyoncé, pubblicata come secondo singolo dall’album I Am… Sasha Fierce. Insieme ad If I Were a Boy, la canzone è stata trasmessa dalle radio americane dall’8 ottobre 2008. La canzone ha raggiunto la 1ª posizione nella Billboard Hot 100, diventando così la seconda e consecutiva top 3 hit dell’album. Nel weekend del 6 dicembre 2008, Beyoncé occupò contemporaneamente la seconda e la terza posizione con Single Ladies (Put a Ring on It) ed If I Were a Boy. Il weekend successivo, la canzone raggiunse la numero uno, mentre If I Were a Boy rimase stabile alla 3. Il brano ha fatto incetta di premi in numerose manifestazioni musicali, conquistando tre Grammy Awards e tre MTV Video Music Awards, oltre a un Soul Train Award e a un MTV Europe Music Award. Rolling Stone ha inserito la canzone sia nella lista dei 100 migliori singoli del 2008 che in quella delle 100 migliori canzoni degli anni 2000.

Single Ladies (Put a Ring on It) è, attualmente, il singolo più venduto della cantante negli Stati Uniti d’America con una vendita pari a oltre 5.000.000 download digitali

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will.i.am – Scream & Shout ft. Britney Spears (2012)

Scream & Shout è una canzone del cantante statunitense will.i.am in collaborazione con Britney Spears, registrata per il quarto album di will.i.am #willpower. È stata scritta da will.i.am, Jef Martens e Jean Baptiste e prodotta da Lazy Jay, e will.i.am. Dopo che l’RCA annunciò che Britney avrebbe preso una pausa nel 2012, la cantante firmò un contratto per partecipare come giudice alla seconda stagione di X Factor USA. Qualche mese dopo annunciò che avrebbe collaborato con will.i.am: i due avevano già collaborato l’anno precedente per l’album di Britney Femme Fatale, nella traccia Big Fat Bass. Scream & Shout è stata poi confermata come singolo, ed è stata inviata alle radio americane il 19 novembre 2012. Il singolo ha riscosso un ottimo successo mondiale, arrivando alla numero uno nelle classifiche di oltre diciotto Paesi. Negli Stati Uniti, ha raggiunto la numero tre nella Billboard Hot 100 ed è divenuta la prima numero uno nella neonata classifica Dance/Electronic Songs. In Regno Unito, Scream & Shout è divenuta la seconda numero uno consecutiva in classifica di will.i.am e la sesta numero uno di Britney Spears da Everytime.

Ad ottobre 2012 è stato registrato il video, diretto da Ben Mor: il 28 novembre è stato mostrato in anteprima in un episodio di X Factor. Scream & Shout è usata anche come tema musicale nella pubblicità di Beats.

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Un viaggio musicale attraverso il tempo: ATTENZIONE il video contiene scene sexy di donne bellissime!

Tre ragazze australiane, belle senza appello, regine del playback, già conosciute per il loro video su ‘Bohemian Rapsody’ dei Queen, fanno parte del gruppo comico “Sketch She” e in tre minuti e trentuno secondi vi faranno percorrere, attraverso un video geniale, 70 anni di musica.

Dagli anni ’40 in divisa per interpretare The Andrews Sisters – Boogie Woogie Bugle Boy alla tenuta da collegiale di Britney Spears in Baby One More Time. Dagli anni ’50 con Elvis Presley – Hound Dog, per poi passare ai Beatles, Queen, Nirvana, Beyoncè e concludere con il nudo integrale di Miley Cyrus in Wrecking Ball.

Un remake geniale che in un mese ha raggiunto circa 20 milioni di visualizzazioni.

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Metallica – Nothing Else Matters (1992)

Nothing Else Matters è un singolo del gruppo musicale statunitense Metallica, il terzo estratto dal quinto album in studio Metallica e pubblicato il 20 aprile 1992.

James Hetfield dedicò inizialmente questa canzone alla sua prima ragazza. La considerava una canzone molto personale e non era intenzionato a pubblicarla, ma quando il batterista Lars Ulrich la sentì, la volle a tutti i costi nel Black Album. Ora i Metallica la considerano una canzone dedicata a tutti i loro fan e solitamente la suonano ad ogni concerto.
L’introduzione è un arpeggio in Mi minore che comincia con le corde (a vuoto) Mi, Sol, Si e Mi cantino. All’inizio si disse che Hetfield avesse iniziato a comporre la canzone mentre era al telefono con la sua fidanzata e avesse dunque solo una mano libera; tutto ciò venne poi confermato dallo stesso nel DVD Classic Albums. Tra l’altro si tratta di una delle poche canzoni in cui la band si cimenta con il tempo in 6/8, cosa rara nelle loro canzoni, solitamente in 4/4.

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Le gemelline Camille e Kennerly suonano con l’arpa Nothing Else Matters dei METALLICA

Camille and Kennerly, ossia le Gemelle che hanno rivoluzionato il concetto di repertorio d’arpa proponendo brani rock, metal e chicche nerd riarrangiate nello stile che contraddistingue le Harp Twins. Passando dal Grande Schermo a YouTube le sorelle si sono fatte largo nella scena musicale internazionale, conquistandosi una vasta fetta di pubblico. In questo video che vi proponiamo, suonano il bellissimo brano Nothing Else Matters dei METALLICA.

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L’esibizione spettacolare di Katy Perry al Super Bowl 2015

I commenti e le recensioni della stampa:

The Daily Beast: E’ stato strano. E anche semplicemente favoloso. Ma Katy Perry è anche il motivo per il quale abbiamo visto Missy Elliott eseguire “Work It” nel corso di un Super Bowl Halftime Show nel 2015 e per quanto mi riguarda Katy Perry è un’eroina nazionale. (E una fantastica intrattenitrice) (…) Katy Perry ha fatto un ottimo lavoro! E’ stato un grande momento nella sua carriera. Sì, un sacco di persone stavano per odiarla. Ma quelle persone saranno sempre sul punto di odiarla, motivo per il quale è stata una decisione interessante, rischiosa e intelligente e anche stupida quella di essere la performer dell’halftime del Super Bowl 2015.

DallasNews: Chiama l’halftime show di Katy Perry come vuoi; solo non chiamarlo “poco brillante”. La pop star 30enne ha riversato tutto quello che lei e la Pepsi potevano permettersi sul palco compresi stravaganti immagini spettacolari e un medely di canzoni da una lungimirante leggenda hip-hop. Oh, e Perry rettificato su Lenny Kravitz, mentre lui cintura “I Kissed a Girl”. La Perry ha tenuto il più grande elemento visivo per il finale. Mentre cantava dal vivo (abbastanza bene, potremmo aggiungere) i versi di “Firework”, è stata issata in aria da una stella cadente con una coda che dava vita a scintille. Mentre ha preso il volo intorno allo stadio, addobbata in un abito scintillante, i fuochi d’artificio veri e propri hanno illuminato il cielo sovrastante. L’intera performance della Perry era senza cuciture, esteticamente gradevole e ottimista – proprio quello che ci si aspetta da una pop star navigata del suo calibro.

Usa Today: Negli ultimi anni, l’evento è diventato qualcosa di meno di un concerto in versione miniatura di una cerimonia di apertura delle Olimpiadi. E su quella scala, la performance di Katy Perry è la più vicina a una medaglia d’oro. Eppure, se lo spettacolo è stato un po’ eccessivo, a volte, era anche energico e sciocco ed effervescente e felice. Ed è stato un sollievo dopo una sfilza di spot nel primo tempo costruiti intorno a padri colpevoli e bambini morti.

Los Angeles Times: La Perry, che sembrava cantare dal vivo, ha portato anche il potere reale della voce per la sua performance con un sorprendente atto di umiltà necessaria per ottenere ed essere accompagnata da un’ospite speciale, Missy Elliott. “Canta!” ha ordinato allo stadio durante la sua “California Gurls” e lo hanno fatto.

Time: Data la propensione della Perry ad acrobazie spesso noiose, l’idea di un “divertente” halftime era un dubbio. Ma la sua apertura sul dorso di un animale meccanico gigante è stata legittimamente impressionante e il suo live in una scenografia da ambiente di spiaggia, con ballerini che interpretavano palloni da spiaggia e squali, è stato molto carino.

New York Post: Non sarà mai ricordato come un classico ma in una notte in cui, tutti gli attesissimi spot TV ruotavano attorno a temi allegri come la violenza domestica, incidenti stradali e la mortalità infantile (modo per rovinare la notte di tutti…), l’approccio “bubblegum” della ragazza della California in realtà è apparso come un momentaneo sollievo da quei temi (…) L’atto finale sembrava uscire fuori direttamente da un film Disney. Con la sua hit “Firework” del 2010 zoom attorno alla University of Phoenix Stadium, Perry è apparsa come una sorta di Mary Poppins, volando sotto una stella cadente e sembrando anche terrorizzata dal fatto che solo una cintura di sicurezza scintillante stava separandola da uno strapiombo.

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UN’ESIBIZIONE DA BRIVIDO DEL CORO PIU’ INCREDIBILE AL MONDO

Il coro a cappella BYU Vocal Point della Brigham Young University, fondato dagli studenti nel 1991, canta  “Nearer, My God, to Thee”, canta magistralmente una vecchia canzone di  Sarah Adams and Lowell Mason, con l’arrangiamento sublime e la voce solista incredibile di James Stevens , vera rivelazione del mondo musicale.

IL TESTO IN LATINO:
In articulo mortis
Caelitus mihi vires
Deo adjuvante non timendum
In perpetuum
Dirige nos domine
Ad augusta per angusta
Sic itur ad astra
Excelsior

IL TESTO IN INGLESE:
At the moment of death
My strength is from heaven
God helping, nothing should be feared
For ever
Direct us, O Lord
To high places by narrow roads
Such is the path to the stars
Ever upward

Se ti piacciono i BYU Vocal Point guarda anche il videoclip di Happy di Pharrell Williams cantato a cappella da loro in modo sublime

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Pink Floyd – Another Brick In The Wall (1979)

Another Brick in the Wall è un brano musicale del gruppo musicale britannico Pink Floyd, suddiviso in tre parti e contenuto nell’undicesimo album in studio The Wall, pubblicato il 30 novembre 1979.

Le tre parti del brano, scritte dal bassista e cantante del gruppo Roger Waters, presentano tematiche e strutture simili tra loro, se non uguali. Ciascuna parte ha toni più forti e rabbiosi di quella che la precede, dalla tristezza della prima parte, al messaggio di protesta della seconda, fino alla rabbia ed alla disperazione della terza.

Parte 1

Nella scena che apre il filmato si vede la madre di Pink che prega in una chiesa piangendo la morte del marito in guerra, mentre Pink gioca con il modellino di un aereo. Poi, usciti, Pink sale su una giostra, ma quando l’uomo che lo ha aiutato a salire si allontana con il figlio, Pink lo segue e tenta di prenderlo per mano. Viene respinto più volte e, alla fine, si siede da solo su un’altalena. Ciò sta a simboleggiare la dolorosa mancanza di una figura paterna, che contribuirà all’inizio della costruzione del muro.

Parte 2

Dopo essere stato rimproverato e preso in giro dal suo insegnante (The Happiest Days of Our Lives) Pink inizia a fantasticare durante la lezione. Immagina un’immensa fila di studenti, privi di volto, che marciano al ritmo della canzone lungo un sentiero che li porta verso un enorme tritacarne. Quando inizia l’assolo di chitarra di Gilmour gli studenti in marcia si ribellano e distruggono l’edificio scolastico usando dei martelli e, infine, lo incendiano. Il filmato si conclude con Pink che si accarezza la mano che il professore ha colpito con un righello.

Curiosità: le due file di studenti mostrate nel video (la prima di spalle che si allontana dall’inquadratura mentre la seconda, parallela alla prima, è diretta verso il tritacarne con tutti i volti degli studenti “annullati” da delle maschere informi), evoca l’analoga sequenza da Metropolis di Fritz Lang: nella sequenza citata gli operai escono in fila a fine turno, marciando lenti e stanchi mentre in parallelo un’altra fila entra nella fabbrica a passo più spedito, metafora della spersonalizzazione alienante della vita in una fabbrica. Evidentemente la stessa metafora è suggerita a proposito dell’altrettanto alienante sistema di educazione scolastica descritto in “The Wall”.

Parte 3

Il filmato inizia con Pink che distrugge il suo televisore con una chitarra elettrica. Il brano, poi, è accompagnato da una serie di sequenze che mostrano gli eventi che hanno contribuito alla costruzione del muro. Molte delle immagini sono state tratte dal filmato, non incluso nel film, del brano Hey You.

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Air – Cherry blossom girl

Gli AIR sono un duo musicale francese di musica elettronica nato nel 1995 a Versailles. Il duo è composto da Nicolas Godin e Jean-Benoît Dunckel. Il nome della band andrebbe scritto tutto maiuscolo, AIR (come infatti compare sempre sulle copertine dei CD, nel sito web ufficiale e nei vari materiali promozionali), poiché si tratta in realtà di un acronimo che sta per Amour, Imagination, Rêve, e cioè “Amore, Immaginazione, Sogno”. Si tratta di un omaggio all’architetto svizzero naturalizzato francese Le Corbusier.
Jean-Benoît Dunckel, professore di matematica, studiava musica classica al conservatorio di Parigi e per hobby suonava in una band di matrice pop chiamata Orange, insieme all’amico Alex Gopher. Proprio Gopher lo mette in contatto con Nicolas Godin, neo-laureato in architettura, appassionato di musica elettronica. Nascono così, nel 1995, gli AIR.
I due differenti stili dei due componenti del gruppo (musica classica ed elettronica) confluiscono creando una musica sui generis, che verrà definita da alcuni critici con un termine coniato appositamente per loro: “easytronica”. Anche se la loro musica è spesso attribuita all’elettronica o al trip hop, il loro genere sembra richiamare maggiormente i suoni sintetici degli anni sessanta e settanta, come quelli di Jean-Michel Jarre e Vangelis, ma anche di compositori quali Ennio Morricone. Altre influenze più vicine alla house e alla techno, possono essere fatte risalire a gruppi di rock psichedelico, come i Pink Floyd e i Tangerine Dream, afferenti al krautrock, ma nella loro produzione ci sono anche accenni di disco music. Un’ulteriore influenza è quella del filone melodico e sperimentatore più tipico degli chansonniers francesi quali, tra gli altri, Serge Gainsbourg. La musica degli AIR presenta anche inflessioni jazz da cui attingono per stimolare la loro capacità di improvvisazione, ben visibile sui palchi dei loro live.
Nel 1996 pubblicano il primo singolo, Modular Mix, seguito da Casanova 70 e Le Soleil Est Prés De Moi. Si tratta di canzoni raffinate e divertenti che vengono inserite nell’EP Premiers Symptômes. Il gruppo incomincia così a farsi notare e viene contattato dai Depeche Mode e da Neneh Cherry, che li reclutano per remixare dei loro brani. Inoltre vengono contattati anche da Jean-Jacques Perrey, esponente di spicco della cosiddetta musica concreta.

L’anno della svolta è il 1998: il gruppo pubblica l’album d’esordio Moon Safari in gennaio. A questo disco collaborano la cantante statunitense Beth Hirsch (voce in All I Need e You Make It Easy) e i musicisti di Beck. A farla da padrone in questo lavoro sono i sintetizzatori analogici, gli archi (registrati presso gli Abbey Road Studios) e le chitarre acustiche, e tutto ciò fornisce un connubio perfetto tra trip hop, chill out e musica psichedelica. Due singoli sono estratti dall’album, Kelly Watch The Stars (omaggio a Kelly Garrett delle Charlie’s Angels) e Sexy Boy. Per entrambi i singoli, che avranno un grande successo in America e in Europa, vengono pubblicati dei videoclip diretti da Mike Mills, che è anche l’autore della copertina del disco. Oltre a rendere gli AIR noti a livello internazionale, Moon Safari ricevette giudizi molto positivi da parte della critica. Considerato “una proposta musicale di grande maturità”, è stato inserito in un libro dedicato ai “500 dischi fondamentali della storia del rock”. Per quanto riguarda le vendite, Moon Safari venderà oltre un milione di copie in pochi mesi. Conquista la Victoire de la Musique come “album tecno/dance dell’anno”.

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Air – All I Need

Gli AIR sono un duo musicale francese di musica elettronica nato nel 1995 a Versailles. Il duo è composto da Nicolas Godin e Jean-Benoît Dunckel. Il nome della band andrebbe scritto tutto maiuscolo, AIR (come infatti compare sempre sulle copertine dei CD, nel sito web ufficiale e nei vari materiali promozionali), poiché si tratta in realtà di un acronimo che sta per Amour, Imagination, Rêve, e cioè “Amore, Immaginazione, Sogno”. Si tratta di un omaggio all’architetto svizzero naturalizzato francese Le Corbusier.
Jean-Benoît Dunckel, professore di matematica, studiava musica classica al conservatorio di Parigi e per hobby suonava in una band di matrice pop chiamata Orange, insieme all’amico Alex Gopher. Proprio Gopher lo mette in contatto con Nicolas Godin, neo-laureato in architettura, appassionato di musica elettronica. Nascono così, nel 1995, gli AIR.
I due differenti stili dei due componenti del gruppo (musica classica ed elettronica) confluiscono creando una musica sui generis, che verrà definita da alcuni critici con un termine coniato appositamente per loro: “easytronica”. Anche se la loro musica è spesso attribuita all’elettronica o al trip hop, il loro genere sembra richiamare maggiormente i suoni sintetici degli anni sessanta e settanta, come quelli di Jean-Michel Jarre e Vangelis, ma anche di compositori quali Ennio Morricone. Altre influenze più vicine alla house e alla techno, possono essere fatte risalire a gruppi di rock psichedelico, come i Pink Floyd e i Tangerine Dream, afferenti al krautrock, ma nella loro produzione ci sono anche accenni di disco music. Un’ulteriore influenza è quella del filone melodico e sperimentatore più tipico degli chansonniers francesi quali, tra gli altri, Serge Gainsbourg. La musica degli AIR presenta anche inflessioni jazz da cui attingono per stimolare la loro capacità di improvvisazione, ben visibile sui palchi dei loro live.
Nel 1996 pubblicano il primo singolo, Modular Mix, seguito da Casanova 70 e Le Soleil Est Prés De Moi. Si tratta di canzoni raffinate e divertenti che vengono inserite nell’EP Premiers Symptômes. Il gruppo incomincia così a farsi notare e viene contattato dai Depeche Mode e da Neneh Cherry, che li reclutano per remixare dei loro brani. Inoltre vengono contattati anche da Jean-Jacques Perrey, esponente di spicco della cosiddetta musica concreta.

L’anno della svolta è il 1998: il gruppo pubblica l’album d’esordio Moon Safari in gennaio. A questo disco collaborano la cantante statunitense Beth Hirsch (voce in All I Need e You Make It Easy) e i musicisti di Beck. A farla da padrone in questo lavoro sono i sintetizzatori analogici, gli archi (registrati presso gli Abbey Road Studios) e le chitarre acustiche, e tutto ciò fornisce un connubio perfetto tra trip hop, chill out e musica psichedelica. Due singoli sono estratti dall’album, Kelly Watch The Stars (omaggio a Kelly Garrett delle Charlie’s Angels) e Sexy Boy. Per entrambi i singoli, che avranno un grande successo in America e in Europa, vengono pubblicati dei videoclip diretti da Mike Mills, che è anche l’autore della copertina del disco. Oltre a rendere gli AIR noti a livello internazionale, Moon Safari ricevette giudizi molto positivi da parte della critica. Considerato “una proposta musicale di grande maturità”, è stato inserito in un libro dedicato ai “500 dischi fondamentali della storia del rock”. Per quanto riguarda le vendite, Moon Safari venderà oltre un milione di copie in pochi mesi. Conquista la Victoire de la Musique come “album tecno/dance dell’anno”.

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Massive Attack – Teardrop (1998)

Questo videoclip è una stupenda celebrazione della vita: non capita tutti i giorni di vedere un bambino, ancora nel ventre materno, che canta!
Forse uno dei video più famosi dei Massive Attack, probabilmente visto da tutti almeno una volta, e impossibile da dimenticare. Pubblicata come singolo il 27 aprile 1998, inclusa nell’album Mezzanine.
L’idea è nata dal fatto che durante la registrazione del brano Elizabeth Fraser [voce dei Cocteau Twins, che in Mezzanine canta proprio “Teardrop”] fosse incinta, così i Massive Attack le hanno chiesto, con molta delicatezza, se approvasse l’idea… una scelta dettata dal fatto che, come ha detto 3D, “Secondo noi toccava in primo luogo a lei approvare una idea del genere. Era una cosa molto delicata, e non spettava a noi giudicare, perché essendo uomini, non possiamo capire che rapporto c’è tra una madre e il suo bambino.”
È stato proprio catturando il movimento delle labbra della futura mamma che si è riusciti a far “cantare” il feto nel video.
L’immagine di fondo, un pò inquietante, viene presto spazzata via dall’assoluta dolcezza della canzone, e comunica solo purezza incontaminata…
Nel video questa canzone riesce a trasmettere ancora meglio il suo messaggio profondo, che rappresenta l’inizio e la fine al tempo stesso… “la paura prima di nascere e quella prima di morire sono la stessa cosa, perché in tutti i due casi ti trovi ad affrontare qualcosa di sconosciuto.”
E rimane una stupenda celebrazione della vita…

Una curiosità: Il video vinse il premio come miglior video dell’anno agli MTV Awards del ’98. Durante la cerimonia, il riconoscimento fu consegnato da Sarah Ferguson, membro o ex-membro della famiglia reale inglese, che presentò il gruppo dicendo di non averli mai sentiti, e storpiò il loro nome. Robert “3D” Del Naja ritirò il premio e ringraziò: “Fuck you very much”.

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Led Zeppelin – Stairway To Heaven (1971)

Stairway to Heaven è una celebre canzone del gruppo britannico Led Zeppelin e una delle più famose nella storia della musica rock. Fu pubblicata nel 1971 nel quarto album del gruppo, Led Zeppelin IV (). È una delle canzoni più richieste dalle stazioni radio FM negli Stati Uniti, nonostante non ne sia mai stato fatto un singolo. Fu invece pubblicata negli Stati Uniti anche come disco promozionale, e come EP acustico in Australia. Negli anni novanta ne è stata fatta una pubblicazione promozionale per il ventesimo anniversario.
È annoverata al 31º posto nella lista delle 500 migliori canzoni secondo Rolling Stone. L’assolo di chitarra contenuto nel brano è considerato il migliore mai eseguito dalla rivista Guitar World.

La band iniziò a scrivere la canzone durante le sessioni di registrazione dell’album Led Zeppelin III a Bron-Yr-Aur, in Galles, ma venne completata a Headley Grange, nell’Hampshire, e registrata agli Island Studios a Londra, nel dicembre 1970.

Non è chiaro se l’ispirazione per la canzone sia venuta dal titolo di un film, Scala al paradiso (A Matter of Life and Death), uscito nelle sale negli Stati Uniti con il titolo Stairway to Heaven. Il primo riferimento conosciuto di una scalinata verso il paradiso si trova nella Bibbia, nel libro della Genesi 28:12.

La canzone venne eseguita dal vivo per la prima volta il 5 marzo 1971 alla Ulster Hall di Belfast e rimase nella scaletta dei concerti dei Led Zeppelin ininterrottamente dal 1975 al 1980. Normalmente la canzone faceva parte del bis finale, ed era eseguita prevalentemente verso la fine del concerto. Stairway to Heaven fu anche suonata al Live Aid nel 1985, alla festa per il quarantesimo anniversario della Atlantic Records nel 1988 e da Jimmy Page in versione strumentale durante i suoi tour da solista. A proposito della canzone, Page, disse durante un’intervista a Rolling Stone: “[La canzone] ha cristallizzato l’essenza della nostra band. Aveva tutto e ci ha rappresentato al meglio. È stata una pietra miliare. Ogni musicista vuole fare qualcosa di duraturo, qualcosa che rimarrà a lungo nel tempo. Noi lo abbiamo fatto con Stairway”.

La partitura di Stairway to Heaven è una delle più vendute nella storia del rock: le copie acquistate sono infatti oltre un milione. Nonostante il suo enorme successo, Robert Plant non ama questo pezzo e ha dichiarato che “preferirebbe avere l’orticaria piuttosto che doverla eseguire a ogni spettacolo”.

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Led Zeppelin – All of My Love (1979)

All of My Love è il titolo di una canzone scritta nel 1979 a firma Jones/Plant per ricordare Karac, il figlio di Plant, morto a 5 anni d’infezione gastrica nel 1977. Pur non essendo il fatto mai stato confermato, la canzone è stata dedicata alla memoria del piccolo.
Sesta traccia dell’LP In Through the Out Door, il pezzo fu registrato in una singola sessione.
È stata, insieme a South Bound Saurez dello stesso LP In Through the Out Door, la sola canzone priva della firma di Jimmy Page nella discografia dei Led Zeppelin.

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Duran Duran – Ordinary World (1992)

Ordinary World è un brano musicale dei Duran Duran, pubblicato nel 1992 negli USA e nel 1993 negli altri paesi come primo singolo tratto dall’album Duran Duran.
Nei primi anni ’90 la popolarità della band era scemata: il loro precedente album Liberty e i due singoli estratti erano stati un fiasco commerciale sia negli USA che in Gran Bretagna ma quando nell’autunno del 1992 la Capitol distribuì “Ordinary World” a una radio della Florida l’interesse si riaccese improvvisamente. Il singolo ebbe tanto gradimento che la Capitol dovette anticiparne l’uscita americana per dicembre.
La parte tastieristica fu arrangiata ed eseguita da Nick Rhodes e dal sessionista Matt Thomas, la batteria da Steve Ferrone; il pezzo fu prodotto da John Jones. La parte strumentale centrale del brano è l’assolo di chitarra, arrangiato ed eseguito da Warren Cuccurullo.
La canzone ha vinto un premio Ivor Novello nel maggio del 1994 ed è stata inclusa nella colonna sonora del film The Pusher nel 2005.
Il video è stato diretto da Nick Egan e girato al giardino botanico Huntington di San Marino (California).
Il testo di “Ordinary World” è stato scritto da Simon Le Bon come seconda parte di una trilogia dedicata al suo defunto amico David Miles (le altre due sono “Do You Believe in Shame?” del 1988 e “Out of My Mind” del 1997.
Il singolo ha ottenuto un grande successo in Gran Bretagna e Stati Uniti, ma soprattutto in Italia, dove è arrivato alla posizione numero 1.

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Duran Duran – Save A Prayer (1982)

Dolcezza infinita di un brano senza tempo.
Save a Prayer è un singolo del gruppo musicale britannico dei Duran Duran, pubblicato il 9 agosto 1982 dall’etichetta discografica EMI. È il terzo singolo estratto dall’album Rio. È stata la canzone di maggior successo dell’album, arrivando a posizionarsi al secondo posto della UK Singles Chart.
Nel 1985 la canzone fu ripubblicata in versione live come singolo di lancio dopo The Wild Boys dall’album Arena.

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Spandau Ballet – True (1983)

La dolcezza infinita di questo brano è senza tempo.

True è un brano musicale del gruppo inglese degli Spandau Ballet, estratto come singolo dall’album True del 1983.
La canzone, composta dal leader del gruppo Gary Kemp, è una ballata di sei minuti (nella versione originale sull’album), in parte ispirata alle sonorità dell’artista Marvin Gaye. La canzone era stata registrata un anno prima della morte di Gaye.
La canzone fu un enorme successo internazionale, raggiungendo la prima posizione nel Regno Unito (dove rimase per quattro settimane) ed in altri 20 paesi superando Everything Counts dei contemporanei Depeche Mode. Si tratta del più grande successo, ed il brano più ricordato degli Spandau Ballet. Anche per tale motivo, gli Spandau Ballet, pur avendo una lunga carriera piena di successi, sono conosciuti in diversi paesi come one hit wonder.
Il gruppo eseguì il brano due anni dopo la sua uscita, in occasione del concerto benefico Live Aid. Un nuovo remix realizzato da Tony Swain e Gary Kemp è stato realizzato nel 2002 per l’album Reformation