7 cose che le persone pensano di te appena ti incontrano
La postura
Un altro aspetto che concorre alla prima impressione è la postura. La posizione del corpo può, infatti, essere influenzata dalla situazione, dallo stato d’animo, dalle emozioni e dallo status sociale. Chi è ansioso tende a mostrare un’oscillazione ritmica del corpo e ha problemi di equilibrio, tende inoltre ad avere dei soprassalti senza alcun motivo o a girarsi rapidamente quando sente un rumore inaspettato. Un uomo che vuole impressionare una donna può – mentre conversa con lei – appoggiarsi le mani sui fianchi, massaggiarsi il collo, tenere le gambe larghe e il tronco dritto.
Ci sono diversi elementi da valutare circa la postura:
- La posizione delle gambe. Tenere le gambe scostate è spesso segno di apertura o socievolezza, allargarle troppo è segno di dominanza, sfida o provocazione. Allungare le gambe può significare rilassatezza, almeno che i piedi non siano incrociati, come accade tipicamente sulla poltrona del dentista: in questo caso è una forma di auto-conforto e segnala disagio o impulso a scappare. Mantenere una postura scomposta e asimmetrica delle gambe e dei piedi segnala rilassatezza, apertura e il fatto di sentirsi a proprio agio. Annodare le gambe (piuttosto frequente nelle donne) o unire le ginocchia, curvando le punte dei piedi verso l’interno, sono in genere sinonimi di insicurezza ed introversione; l’uomo invia un messaggio simile intrecciando i piedi alle gambe della sedia. Tenere i talloni sollevati da seduti con il corpo proteso in avanti è indice del fatto che ci si trova a disagio e si preferirebbe essere altrove. Portare i piedi sotto la sedia e tenerli lì indica un impulso a nascondersi. Infine puntare i piedi, le gambe o l’intero bacino verso una direzione diversa da quella del tronco rivela l’istinto di fuga, almeno che non siano orientati verso una persona o un gruppo: in questo caso indicano un interesse per quelle persone e per i loro argomenti.
- Messaggi trasmessi dal tronco. La schiena adagiata sullo schienale di una sedia, il tronco leggermente curvato in avanti e le spalle basse sono tipici segnali di rilassatezza. Si tratta di una postura che comunica disponibilità all’interazione e apertura, ma potrebbe anche suggerire sicurezza in se stessi e dominanza. La tensione è manifestata, invece, da un tronco tenuto rigido e un po’ inarcato in avanti. Un tronco curvo e piegato è segno di disagio, timidezza e introversione. Se il busto sembra ingessato, la testa è sollevata e il volto inespressivo siamo di fronte a una persona fredda che vuole mantenere le distanze. Tenere il tronco in avanti da seduti, invece, esprime interesse e curiosità, a patto che il corpo dimostri una certa tensione; se, al contrario, è molto curvo in avanti e i gomiti sono appoggiati sulle gambe, vuol dire che ci si sta annoiando. Una schiena fortemente inclinata all’indietro esprime rifiuto ed irritazione.
- Segnali delle braccia. Braccia appoggiate mollemente sulle gambe, sul bracciolo o sullo schienale sono segno di apertura e rilassatezza; quando entrambe le braccia sono appoggiate sugli schienali o su un bancone indicano una personalità sicura di sé e dominante. Le braccia conserte possono indicare chiusura o cautela e, se mantenute a lungo, diventano un chiaro segno di disinteresse, altezzosità o disappunto.
- Posizione della testa. Se la testa è portata in avanti può indicare attenzione e curiosità per l’ambiente circostante; mentre una testa inclinata all’indietro o girata di lato e il sollevamento del mento suggeriscono, al contrario, disinteresse oppure atteggiamento seccato.
- Orientamento del corpo. Orientare il corpo o parti di esso verso una persona o un gruppo di persone esprime interesse e partecipazione; mentre un allineamento completamente diverso da quello del resto del gruppo indica insofferenza, noia o esclusione.
La stretta di mano
La prima impressione che ci facciamo di uno sconosciuto dipende anche dalla stretta di mano. Dare la mano è uno dei modi più consueti ed universali di entrare in contatto con un’altra persona. Si tratta di un’azione che compiamo come rituale per rompere il ghiaccio con un estraneo, come saluto all’inizio o alla fine di un incontro, per congratularci o per cercare di riappacificarci. Non sempre, però, utilizziamo la stretta di mano per facilitare l’approccio con gli altri: a volte, è anche un segnale per dire ad un conoscente: “Fermati lì e non invadere il mio spazio vitale.”
Una stretta di mano salda, intensa e decisa genera un’impressione molto favorevole sull’altro e solitamente è associata a diversi comportamenti come il mostrarsi a proprio agio nel conversare, un’alta frequenza di contatti oculari e altre abilità sociali. Si tratta di una stretta di mano tipica di una personalità dominante, sicura di sé e razionale. La pressione eccessiva però è segno di un carattere aggressivo ed esibizionista. Per contro, le persone che danno la mano in modo molle e fiacco sono di solito schive, timide e diffidenti. Anche chi è depresso tende a stringerla in modo blando. Una stretta di mano calorosa ed energica è tipica degli individui estroversi ed espansivi; al contrario, chi è timido o ha un temperamento ansioso dà la mano in modo esitante, maldestro e la sua stretta risulta piuttosto moscia.
Dunque, conoscere ed interpretare tutti questi segnali potrebbe rivelarsi molto utile sia per fare una buona prima impressione sia per cogliere delle informazioni sul nostro interlocutore a prima vista. Insomma, la prima impressione conta; non la sottovalutare mai.