Tutorial Utili

Gli “orrori” grammaticali più frequenti che si leggono sui social

Con la speranza che l’uso corretto della grammatica si diffonda il più possibile, almeno per le regole più semplici di base (lasciamo stare i congiuntivi che la storia si fa lunga)  vi elenchiamo qui di seguito gli errori più frequenti che si trovano su internet, a vostro uso o da condividere in caso di necessità:

Ne voglio un po’ si scrive con l’apostrofo, pò non significa nulla e il fiume si scrive Po. Po’ è l’abbreviazione della parola “poco”, l’apostrofo in questo caso è una troncatura.
Si scrive sono d’accordo, e non sono daccordo.
“Qual è” non si apostrofa, rappresenta un troncamento e non un’elisione.
Dopo ogni segno di punteggiatura si inserisce lo spazio. Dopo il punto va la lettera maiuscola. 
I puntini di sospensione sono TRE…
“Su qui e su qua l’accento non va, su lì e su là l’accento ci va.”
Su “va” l’accento non va mai.
“Sta” (si sta bene) e “fa” (mi fa male) non vogliono l’accento.
“Sì” come particella affermativa si accenta sempre.
“Affianco” è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo affiancare. Per esprimere qualcosa che è al lato di qualcosa, si scrive “a fianco”.
“Apposto”è la forma del participio passato del verbo apporre (es.: “Ho apposto la mia firma per la petizione”). Se vogliamo intendere “tutto in ordine”, dobbiamo scrivere tutto a posto staccato.
Se invece dobbiamo dire “L’ho fatto apposta” ricordatevi che non si scrive “a posta” staccato come spesso, purtroppo, si legge su facebook (e non perché si rifanno alla lingua antica ormai in disuso, ma solo perché sono ignoranti 😀 )
“Accelerare” si scrive con una sola elle.
“Uscire” è un verbo intransitivo per cui non regge il complemento oggetto. In parole semplici, non puoi “uscire le cose dalla borsa”, ma puoi uscire da un ingorgo o uscire con Lucia. Per cui, “esci le valigie” evitatelo come la peste!
Usare la K al posto della Ch non fa figo, fa “sciatto” 😉
Si scrive “A parte tutto” e non “Apparte tutto”
…Per non parlare di quelli che scrivono “non C’É la posso fare”. NOI non “ce” la possiamo fare!

Una frase ben scritta, in buon italiano è più bella, più comprensibile e darà un’immagine di te migliore. Gli sbrodolamenti di punti di sospensione e punti esclamativi, gli errori gratuiti e sistematici, parleranno di te “male”. Pensaci al tuo prossimo post su Facebook, un secondo di pensiero in più può cambiare completamente la tua immagine online e la tua efficacia comunicativa.

…e ricordati che:

Una virgola salva la vita! “Vado a mangiare nonna” è diverso da “Vado a mangiare, nonna”
…ma anche che:
le persone che vogliono correggere gli errori grammaticali altrui ad ogni costo sono affette da Disturbo Ossessivo Compulsivo 😉
…ma soprattutto:

Da compiangere l’uomo che non sa parlare; da compiangere ancor più quello che non sa tacere. (Arturo Graf, Ecce Homo, 1908)

LEGGI ANCHE:
– I 30 svarioni grammaticali più comuni
– I 18 errori più comuni d’italiano
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GESTISCI UNA PAGINA FACEBOOK? “BLOCCA IL BULLO”. SE NON SAI FARLO LEGGI QUI

CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE PER I GESTORI DI PAGINE FACEBOOK
Aggressività, violenza verbale, maleducazione sono le principali caratteristiche del trend comportamentale adottato sui Social Network e tra i problemi più ingrati da gestire per Social Media e Community Manager.
Noi siamo quello che diciamo e il modo in cui parliamo è la rappresentazione del mondo in cui viviamo. E nascondersi dietro un nome falso non servirà a nasconderci dai noi stessi
Forse non sapete che i leoni (in latino Panthera leo) sono grossi felini che solitamente si fanno gli affari propri. Attualmente questa specie è ritenuta vulnerabile in quanto soggetta a un preoccupante calo demografico.

Oggigiorno però è presente un’altra tipologia di leoni dalle caratteristiche sostanzialmente opposte alle fiere di cui sopra. Questi infatti non si fanno mai gli affari propri e sono in preoccupante aumento demografico. Si tratta dei cosiddetti Leoni da Tastiera (in latino Tastieram leo)

Anziché starsene all’aria aperta in convivialità come i Panthera leo, essi popolano i social network e passano il tempo ad attaccare le loro prede: ogni giorno un Leone da Tastiera si sveglia e sa che dovrà ricoprire di insulti qualunque cosa o persona di successo gli capiti a tiro con commenti denigratori e verbalmente violenti.
Ogni mattina un leone da tastiera si sveglia, perché sa che dovrà urlare e insultare più forte della gazzella.
Ogni mattina una gazzella si sveglia, perché sa che dovrà bloccare il leone coglione da tastiera di turno.
Questi soggetti sono infatti gli abbonati dell’offesa rivolta al prossimo, propagatori del va tutto male, rovina del buonsenso, vendicativi in grado di riversare su tastiera così tanta malvagità che si stenta a crederlo.

Proprio per questo bisogna considerare che molti Leoni da Tastiera mantengono un profilo aggressivo fino a quando si trovano a scrivere davanti a un monitor che funge da filtro con il mondo esterno dando loro una quasi certa impunità alle loro malefatte.

Nella vita reale infatti non riscontreremo altrettanta forza bruta: questi esemplari non son burberi malavitosi bensì studenti sbarbatelli, casalinghe, padri di famiglia, nonni in pensione.

Quando ci si imbatte accidentalmente nei Leoni da Tastiera non è comunque facile ignorarli in quanto estremamente fastidiosi. La loro negatività può diventare addirittura contagiosa: nel tentativo di arginare il fenomeno veniamo infatti presi dall’irrefrenabile voglia di stiacciagni i’capo a martellate come al grillo di Pinocchio, ma questo sarebbe un approccio sbagliato.

D’altronde lo sappiamo,con la violenza non si risolve niente.

Questi leoni vanno arginati, va tolta loro la possibilità di commentare qualsiasi cosa su Facebook.

E’ facile, ma pare che nessuno lo sappia perchè in pochi lo fanno: basta semplicemente bloccarli e magicamente si ritroveranno impossibilitati a commentare, mentre potranno ancora leggere. Una vera tortura per loro, assicurato.

Se tutti i gestori delle Pagine su Facebook adottassero questo sistema, probabilmente cominceremo a vivere meglio la nostra vita sociale.

Per i gestori delle pagine Facebook che ancora non sanno come si fa:
COME BLOCCARE I LEONI DA TASTIERA
Se gestisci una pagina facebook e ti incappi in un commento aggressivo e volgare, clicca sulla freccetta a destra e scegli “Nascondi commento”

ti comparirà questa scritta:

Ora è sufficiente cliccare su BLOCCA e da questo momento quell’utente potrà solo leggere ma non commentare.

Se tutte le pagine adottassero questo sistema vivremmo tutti molto meglio ed eviteremmo l’emulazione dei giovani.

CONDIVIDETE QUESTA PAGINA IL PIU’ POSSIBILE!
Fatela conoscere ai gestori delle Pagine che ancora subiscono le angheria di questi elementi.

DICIAMO BASTA AI LEONI DA TASTIERA!

INVITATE TUTTI I GESTORI DI PAGINE A BLOCCARLI.

(Lettura consigliata: PERCHÉ FACEBOOK E TWITTER ALIMENTANO L’AGGRESSIVITÀ? ANALISI DI UNA SOCIETÀ NARCISISTICA DIGITALE )

Riflessioni

Un consiglio per evitare brutte figure sui Social

Tra i comportamenti più superficiali e stupidi riscontrabili sui social ai giorni nostri, ci sono quelli dei CII, ovvero, i commentatori-impulsivi-incontinenti.
Si riconoscono all’istante, sono quelli che commentano impulsivamente qualsiasi immagine vedano, senza leggere assolutamente ciò che c’è scritto sotto o nel link riportato, commettendo il più delle volte degli errori clamorosi di valutazione, e rendendosi ridicoli agli occhi degli altri.

Questi poveretti sono destinati a rimanere a poco a poco senza amici, soprattutto se tra i loro amici ci sono persone che non sono superficiali.

Fate quindi molta attenzione a quello che scrivete nei commenti, il consiglio è di leggere bene prima di esprimere giudizi avventati: cliccate sul link, se c’è un link, o leggete la didascalia della foto, ma non basatevi solo sulla prima impressione superficiale, perchè spesso è quella sbagliata e rischiate di sembrare stupidi agli occhi degli altri.

A livello sociale non esiste probabilmente niente di peggio della superficialità. Viviamo in una società che ci spinge a comportarci almeno in parte superficialmente, illudendoci che serva a non rimanere soli. Nulla di più sbagliato oggi, con l’avvento dei Social è esattamente il contrario.

Essere superficiali significa molto semplicemente non riflettere attentamente sulle cose, sulle situazioni, sui rapporti umani, su se stessi. La conseguenza del poco riflettere sta nel mettere in atto comportamenti che sono fin da subito, o comunque nel lungo termine, dannosi per il prossimo, per la collettività e soprattutto per la propria persona.

Un classico esempio di superficialità è la mancanza di educazione. Gli altri non vengono più visti come essere umani simili a noi, meritevoli dunque di rispetto e attenzione, ma come “mezzi” da utilizzare per ottenere determinati fini, se non addirittura come veri e propri ostacoli lungo il nostro cammino. Questo modo poco sano di vedere la vita ci porta a mettere in atto comportamenti superficiali, dannosi e spesso pure stupidi. Il maleducato non è altro che una persona superficiale, che non pensa alle conseguenze di ciò che sta facendo e manca della necessaria sensibilità per mettersi nei panni degli altri. Potremmo dunque inquadrare la superficialità come una mancanza di sensibilità, che di fatto è una mancanza di intelligenza.

Riflessioni

PRIMA DI COMMENTARE CONTA FINO A 10

Attenzione a ciò che si scrive sui social perché potrebbe non solo rovinarvi la vita sociale, ma costarvi molto caro. Stanno aumentando ogni giorno le condanne per calunnia e diffamazione, e sempre di più recentemente anche per istigazione al suicidio, a mezzo Facebook.

Ogni cosa che si scrive su Facebook, sia sul proprio profilo personale, ma anche e “soprattutto” nei commenti su una pagina “pubblica”, è come se la si scrivesse sulle colonne di un giornale.

In particolare, è bene tenere sempre presente questi 4 punti :

CONSEGUENZE SOCIALI
Ogni cosa che commentate in qualsiasi pagina Facebook, compresa la nostra, è visibile a tutti i vostri contatti.
I vostri amici si possono fare un’idea più precisa di voi e conoscere i lati più oscuri del vostro carattere di cui non andate molto fieri, e che avete sempre cercato di nascondere. Nei rapporti reali si cerca di moderare il linguaggio e di sembrare persone migliori, sui social invece succede spesso che molti si lascino andare a sfoghi eccessivi e volgari, che di persona non avrebbero mai. Ricordatevi che tutto ciò che scrivete rimane lì leggibile a tutto il mondo, e che tutto il mondo vi giudica, spesso in silenzio. Ah, dimenticavo, prima di commentare leggete bene quello che state commentando, soprattutto se ci sono link che riportano ad articoli esterni a facebook prima leggeteli per evitare figuracce.,

CONSEGUENZE CIVILI
Assumetevi la responsabilità civile per qualsiasi considerazione che esprimete nei commenti. Chiunque può citarvi per calunnia con più facilità di quanto si possa fare nei rapporti “verbali”. Ricordatevi che qualsiasi cosa voi scriviate rimane negli archivi di Facebook, anche se poi vi pentite e la cancellate. Offendere la reputazione su Facebook è da considerarsi reato anche se non si indica il nome e cognome della persona a cui è rivolta un’allusione offensiva: se la “vittima” è facilmente individuabile e la frase incriminata è postata sul proprio o l’altrui stato di Facebook o in commento a qualche altro post, scatta ugualmente il reato di diffamazione.

CONSEGUENZE PENALI
Accertatevi che quello che scrivete non sia perseguibile penalmente. Istigare in un commento alla discriminazione razziale o di genere, può costarvi molto caro e farvi pagare conseguenze molto pesanti. Per non parlare dell’istigazione al suicidio, un capitolo molto doloroso dei casi di cronaca più recenti.

L’ANONIMATO NON ESISTE
E non si creda che l’utilizzo di nick name falsi o di fantasia possano mettere al riparo da denunce e conseguenze civili e penali. Tutto ciò che scrivete è tracciato, e per gli inquirenti è facilissimo risalire al computer, al tablet o al cellulare da cui si è digitato il commento, non si pensi di farla franca.

E’ bene, quindi, stare sempre attenti a ciò che si scrive e si pubblica (foto, video, ecc…). Il prezzo da pagare per aver dato sfogo a un momento di invidia, vendetta, rabbia e aggressività, più o meno giustificata, può diventare davvero alto. Una mannaia sulle dita di chi, dall’altra parte dello schermo, è spesso convinto di poter dire di tutto e di più impunemente. Per cui accettate il nostro consiglio: contate fino a 10 prima di commentare negativamente qualcosa e valutate bene tutte le conseguenze del vostro sfogo.

Insomma, ci si sfoghi pure attraverso un monitor e una tastiera, ma senza travalicare i limiti, non tanto del buon senso, quanto quelli della tutela della dignità delle persone.
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Tutorial Utili

I 30 svarioni grammaticali più comuni

L’elenco dei 30 principali “malori” grammaticali:

stò male (si scrive: sto male)
non lo sò (si scrive: non lo so)
un pò  (si scrive: un po’)
quà  (si scrive: qua)
un’altro (si scrive:”un altro”)
un altra (si scrive:”un’altra”)
qualcun’altro (si scrive: “qualcun altro”)
d’appertutto, dapertutto (si scrive:”dappertutto”)
qual’è  (si scrive: qual è)
…… (il numero di punti di sospensione è sempre e solo 3)
esci il cane che lo piscio (si dice: “porta fuori il cane che gli faccio fare pipì” 😀 )
avvolte ti penso (si scrive: “a volte ti penso”)
più tosto che (nel senso di “invece che” si scrive “piuttosto che”, scritto così significa “più duro che”)
gli dico (riferito a una femmina si dice “le dico”)
non c’è la faccio  (si scrive: non ce la faccio)
se io sarei  (si dice: se io fossi)
anchio (si scrive: anch’io)
buon hanno (si scrive: buon anno)
pultroppo (si dice: purtroppo)
propio (si scrive: proprio)
a secondo del caso (si dice: “a seconda del caso”)
d’avvero (si scrive: “davvero”)
daccordo (si scrive: “d’accordo”)
per senpre (si scrive: “per sempre”)
un’abbraccio (si scrive: “un abbraccio”)
tutto apposto (si scrive: “tutto a posto”)
apparte tutto (si scrive: “a parte tutto”)
sta sera (si scrive: “stasera”)
mi ami? Si  (si scrive: Sì)
un attimino (non si dice)

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Ne voglio un po’ si scrive con l’apostrofo, pò non significa nulla e il fiume si scrive Po. Po’ è l’abbreviazione della parola “poco”, l’apostrofo in questo caso è una troncatura.
Si scrive sono d’accordo, e non sono daccordo.
“Qual è” non si apostrofa, rappresenta un troncamento e non un’elisione.
Dopo ogni segno di punteggiatura si inserisce lo spazio. Dopo il punto va la lettera maiuscola. 
I puntini di sospensione sono TRE…
“Su qui e su qua l’accento non va, su lì e su là l’accento ci va.”
Su “va” l’accento non va mai.
“Sta” (si sta bene) e “fa” (mi fa male) non vogliono l’accento.
“Sì” come particella affermativa si accenta sempre.
“Affianco” è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo affiancare. Per esprimere qualcosa che è al lato di qualcosa, si scrive “a fianco”.
“Apposto”è la forma del participio passato del verbo apporre (es.: “Ho apposto la mia firma per la petizione”). Se vogliamo intendere “tutto in ordine”, dobbiamo scrivere tutto a posto staccato.
Se invece dobbiamo dire “L’ho fatto apposta” ricordatevi che non si scrive “a posta” staccato come spesso, purtroppo, si legge su facebook (e non perché si rifanno alla lingua antica ormai in disuso, ma solo perché sono ignoranti 😀 )
“Accelerare” si scrive con una sola elle.
“Uscire” è un verbo intransitivo per cui non regge il complemento oggetto. In parole semplici, non puoi “uscire le cose dalla borsa”, ma puoi uscire da un ingorgo o uscire con Lucia. Per cui, “esci le valigie” evitatelo come la peste!
Usare la K al posto della Ch non fa figo, fa “sciatto” 😉
Si scrive “A parte tutto” e non “Apparte tutto”
…Per non parlare di quelli che scrivono “non C’É la posso fare”. NOI non “ce” la possiamo fare!

Una frase ben scritta, in buon italiano è più bella, più comprensibile e darà un’immagine di te migliore. Gli sbrodolamenti di punti di sospensione e punti esclamativi, gli errori gratuiti e sistematici, parleranno di te “male”. Pensaci al tuo prossimo post su Facebook, un secondo di pensiero in più può cambiare completamente la tua immagine online e la tua efficacia comunicativa.

…e ricordati che:

Una virgola salva la vita! “Vado a mangiare nonna” è diverso da “Vado a mangiare, nonna”
…ma anche che:
le persone che vogliono correggere gli errori grammaticali altrui ad ogni costo sono affette da Disturbo Ossessivo Compulsivo 😉
…ma soprattutto:

Da compiangere l’uomo che non sa parlare; da compiangere ancor più quello che non sa tacere. (Arturo Graf, Ecce Homo, 1908)

LEGGI ANCHE:
– I 30 svarioni grammaticali più comuni
– I 18 errori più comuni d’italiano
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