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INTIMO TERMICO FUNZIONALE: NON SOLO PER GLI SPORTIVI. LEGGI PERCHE’

Intimo funzionale, termico, traspirante: sarebbe ideale per tutti da indossare, non solo per gli sportivi, perchè, a pensarci bene, vestiamo sempre (o quasi) capi di biancheria intima, quindi, trattandosi del primo strato a contatto con la pelle non dovremmo sottovalutarne le caratteristiche. La differenza risiede proprio nel termine “funzionale”. Significa che il capo intimo invernale – che sia slip & Boxer, calzamaglie, reggiseni sportivi, completi intimi, magliette tecniche, deve garantire comfort, termicità e smaltire l’umidità in eccesso prodotta dal corpo (sudore) nel modo più efficiente. Ecco alcuni consigli per l’acquisto del tuo intimo funzionale.

INTIMO FUNZIONALE E LE SUE CARATTERISTICHE
Il capo intimo, per essere definito funzionale, deve possedere queste caratteristiche:

altamente traspirante
trattenere il calore del corpo

rapida evaporazione del sudore

asciuga rapidamente

neutralizza la formazione degli odori

elastico e confortevole

L’abbigliamento intimo tecnico termico può essere realizzato in fibre naturali, sintetiche, o un mix tra le due.

I capi intimi in cotone, pur essendo ‘naturali’ e comodi, non sono adatti allo sport perchè non sono traspiranti, nè antiodore, nè asciugano rapidamente.
La viscosa e il Tencel sono un esempio di tessuti ricavati dalla cellulosa (derivata da alberi come bambù, cocco, eucalipto) che vengono trattati con processi chimici per garantirne la resa funzionale.
La maggior parte dell’abbigliamento intimo funzionale è prodotto con poliestere (PES). Questa fibra sintetica è completamente riciclabile, asciuga in fretta, richiede poche cure e trasporta rapidamente l’umidità verso l’esterno, ma non ostacola la crescita dei batteri responsabili dei cattivi odori, perciò il capo viene sottoposto ad ulteriori trattamenti che ne riducono la formazione. Alcuni produttori (vedi Odlo) dotano il capo di ioni d’argento, mentre altre aziende applicano trattamenti chimici antibatterici alle fibre già nella fase di fabbricazione per una maggiore durata della resistenza agli odori.
L’intimo polipropilene (PP), che è un prodotto di scarto del petrolio, ha la proprietà di non assorbire l’umidità ed è inoltre particolarmente leggero. Le versioni del corrispondente materiale Transtex sono sviluppate da Löffler.
Al tessuto sintetico viene spesso aggiunta una piccola quantità di elastan (EL), nominata anche Lycra, per dotare il capo dell’adeguata elasticità, specialmente nei punti che la specifica attività fisica richiede. Una tra le specialiste delle zone di compressione adibite a incrementare le prestazioni è X-Bionic.
Tra le fibre completamente naturali merita un capitolo a parte la lana merino, ricavata appunto dalla tosatura delle pecore merino, allevate oggi in Australia e Nuova Zelanda. La fibra prodotta è sottile e pregiata per i suoi vantaggi naturali: isola efficacemente ed è leggera, favorisce l’equilibrio della temperatura corporea, rinfrescando o trasmettendo calore, riduce la formazione dei batteri e dei cattivi odori, è soffice e traspirante. Infine, è un prodotto ecologicamente sostenibile, provenendo da risorse rinnovabili nel tempo. La lana merinos non è anallergica. Tra i marchi più conosciuti ci sono Odlo e Ortovox.

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COME LAVARE L’INTIMO FUNZIONALE?
L’intimo funzionale è in genere ‘easy care’, cioè non richiede particolari cure di manutenzione. Lavare intimo tecnico in lavatrice rovesciato, ad una temperatura non superiore ai 40° e senza additivi (ammorbidenti) con asciugatura a secco: requisito indispensabile per mantenere intatte le proprietà della lana merino. Un ulteriore consiglio, nel caso di questa fibra pregiata, è quello di non lavare i capi insieme ad altri provvisti ad esempio di zip che possono rovinare il tessuto durante la centrifuga. Raccomandiamo di seguire sempre le istruzioni riportate sulle etichette all’interno di ogni specifico capo.

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6 piccoli segreti per apparire perfetti in foto

Le fotografie catturano gli istanti e li conservano per sempre. Forse è per questo che tutti desiderano apparire perfetti. E ‘una sensazione meravigliosa quando ci si guarda in una foto e ci si vede belli!
E tutti possiamo venire molto meglio in foto, anche senza ritocchi, basta applicare alcune semplici regole. Per aiutarvi, ecco una guida del fotografo professionista Jodee Ball che rivela alcuni degli errori più elementari che le persone fanno quando si mettono in posa – e come migliorare per sembrare perfetti.

 
Trovare un atteggiamento rilassato

Fare una forma a ‘S’ con il tuo corpo è un ottimo atteggiamento che ti fa apparire molto più rilassato, in quanto aiuta a non sembrare ingessato e rigido come un soldato. Inoltre, prestate attenzione alle braccia – è meglio mettere solo i pollici in tasca piuttosto che la mano intera.

 
Ruota il tuo corpo per circa tre quarti

Se si vuole apparire più snelli si dovrebbe evitare di avere le spalle dritte, e girare il corpo di tre quarti. Nel secondo scatto la modella ha tutte e due mani in vista sulla zona dell’anca. Questi piccoli trucchi contribuiscono a rendere il vostro atteggiamento più grazioso.

 
Attenzione alle mani

A volte è una buona idea di toccare il volto per mettersi in posa. In questo caso, però, è molto importante non girare il palmo della mano di fronte alla fotocamera. Molto meglio seguire i contorni del viso.

 
Abbassare le spalle

Abbassare una spalla farà sembrare il vostro collo più a lungo e darà un’impressione più rilassata all’insieme. Inoltre, non nascondere le tue mani. Nella seconda immagine qui sopra, le mani della modella sono state collocate vicino ai gomiti – l’effetto complessivo è migliore.

 
Piegare il ginocchio

Se ti fai fotografare di lato, non dimenticare di adottare una posa a forma di ‘S’. Basta piegare il ginocchio un po’ e abbassare le spalle. Questo vi farà sembrare sia più magri sia più rilassati.

 
Inclinare leggermente la testa

Potrai venire bene in quasi ogni fotografia se non guardi dritto verso la macchina. Basta inclinare leggermente la testa e ti fa apparire magicamente più magri e belli. Si tratta di un semplice trucco che fa miracoli, provare per credere.

 

 

Fonte: jpballphotography
Preview photo: jpballphotography

 
GUARDA ANCHE QUESTI 2 VIDEO:

Come mettersi in posa per sembrare più attraenti (per uomini)

Come mettersi in posa per sembrare più attraenti (per donne)

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La prima catena “non metallica” omologata in Italia e conforme al Codice della Strada

Spettacolari catene da neve morbide che si montano come le calze.
La prima catena “non metallica” omologata in Italia UNI 11313:2010 e conforme al Codice della Strada

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Quando la temperatura scende sotto i 7°C, il grip garantito dalle gomme termiche, o pneumatici invernali, fa la differenza in termini di sicurezza, che l’asfalto sia asciutto, bagnato o innevato. Inoltre, a norma di legge permettono di circolare sulle strade dove vige l’obbligo di catene a bordo. Se invece viviamo in zone in cui la temperatura difficilmente scende sotto i 7°C e quindi la nevicata è rara, le gomme termiche, non sono indicate, visto che si usurano presto, comportano un consumo di carburante superiore, e non garantiscono lo stesso livello di sicurezza di quelle normali.
Quando le ruote slittano e non si riesce più ad avanzare nella neve o sul ghiaccio, è il momento di montare le catene, prima non c’è bisogno. Le catene sono la soluzione più semplice, conosciuta, utilizzata e alla portata di tutti da un punto di vista economico. Oggi sono anche più facili da montare oltre che estremamente sicure.
Vanno installate solo sulle ruote motrici, davanti sulle auto a trazione anteriore, dietro sulle auto a trazione posteriore e su tutte le ruote per le auto 4×4 a trazione integrale. Il prezzo varia dai 30 a 150 euro, e naturalmente devono essere omologate, UNI 11313 o ON V5117, controllate.
Per verificare la compatibilità con la propria macchina, dobbiamo controllare il libretto d’uso e manutenzione dell’auto, perché ci sono catene adatte a differenti veicoli (SUV, utilitarie, auto sportive). Per una buona manutenzione, è necessario lavare le catene con acqua per rimuovere sale o altri residui e lasciarle asciugare prima di riporle.
Le cosiddette “calze da neve”, o “catene da neve in tessuto” (inventate nel 1996 dal norvegese Bård Løtveit) sono ormai omologate. Con la sentenza del 28 giugno 2013 infatti, il TAR del Lazio ha annullato il provvedimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dell’11 luglio 2012, aggiungendo questi dispositivi, come le AutoSock, a quelli permessi dal Codice della strada, rendendoli equivalenti alle tradizionali catene in metallo. Hanno alcuni svantaggi, per esempio, a differenza delle catene da neve, che consentono di percorrere tratti di strada privi di neve, le calze si deteriorano se guidiamo sull’asfalto non innevato, quindi potremmo dover smontarle e rimontarle più volte. In compenso sono economiche e più facili da montare rispetto alle catene.
Le catene da neve Michelin Easy Grip, sono costruite in materiale composito, in pratica è una maglia di materiale plastico e clips in acciaio con una fascia elastica interna. L’installazione è più rapida rispetto alle catene metalliche e hanno un sistema catarifrangente per aumentare la visibilità notturna laterale dell’auto. Easy Grip ha l’omologazione “equipaggiamento speciale” (come le catene da neve tradizionali) dal Ministero dei Trasporti.

 

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Natale

Accensione delle luci dell’Albero di Natale al Rockefeller Center di New York

Il famoso albero di Natale al Rockefeller Center è un’attrazione di per sè. Questo albero è alto almeno 20 metri e largo 7,5 metri (in genere è molto più alto, tra i 23 e 27 metri). Viene addobbato con 8 chilometri di luci e illuminato la prima settimana di dicembre. L’albero resta acceso dalle 17:30 alle 23:30 e il giorno di Natale per 24 ore. La notte di Capodanno le luci vengono spente alle 21:00.

Viaggi

15 luoghi che non sono proprio come te li immagineresti

Le fotografie che ci propongono le agenzie di viaggio ci promettono luoghi turistici che si presentano come il paradiso terrestre. Tuttavia, molte persone non sanno che i luoghi più popolari sulla Terra semplicemente non sono proprio come ce li fanno vedere in foto.
Ecco qui di seguito 15 luoghi molto famosi come ce li propongono, se cliccate sulla foto scoprirete invece come sono in realtà:

Trucchi in Cucina

Gyoza (ravioli giapponesi)

I gyoza sono dei ravioli giapponesi saltati in padella e finiti al vapore, perfetti come antipasto o stuzzichino. Sono farciti con un gustoso composto di macinato di maiale e sapori del Sol Levante.  Gli ingredienti per questa ricetta sono disponibili nei grandi supermercati o nei negozi di cibo orientale. In alternatilva si possono trovare su internet presso siti specializzati in ingredienti per la cucina orientale.

Ingredienti
Quantità: 40 ravioli
340g di carne macinata di maiale
1 uovo
2 cuchiaini di sake (vino di riso)
2 cucchiaini di mirin (vino secco dolce da cucina)
1 cucchiaio di salsa di soia
2 cipollotti affettati
2 cucchiaini di zenzero fresco tritato finemente
50g di verza tagliata a listarelle sottili
40 sfoglie per ravioli al vapore
2 cucchiai di olio di semi
120ml di acqua
Per la salsa
4 cucchiai di aceto di riso
4 cucchiai di salsa di soia
Preparazione
Preparazione: 1ora › Cottura: 10minuti
Unire la carne macinata, l’uovo, il sake, il mirin, 1 cucchiaio di salsa di soia, i cipollotti, lo zenzero e la verza. Amalgamare bene.
Distribuire 1 o 2 cucchiaini di ripieno su ogni sfoglia e umettarne i bordi con un po’ d’acqua. Chiudere a semicerchio. Prendere tra le dita il lato superiore del semicerchio e pieghettarlo in modo decorativo, man mano sigillandolo con bordo inferiore. Fare attenzione a che non rimanga troppa aria dentro il raviolo. Continuare a formare ravioli fino ad esaurimento degli ingredienti.
Scaldare l’olio in una padella su fiamma media. Aggiungervi i ravioli e cuocerli fino a che il fondo è ben rosolato, circa 4-5 minuti.
Aggiungere 120ml di acqua alla padella. Coprirla e cuocere per ancora 5 minuti.
Nel frattempo preparare la salsa mischiando l’aceto e la salsa di soia.
Servire caldi con una ciotolina di salsa.

Curiosi

Pubblica una foto del nonno da giovane, lo scatto spopola sul web

Il volto di un soldato degli anni Cinquanta è diventato molto popolare sul web dopo che il nipote ha pubblicato questa foto per ricordarlo e rendergli omaggio.
Era in procinto di partire per la Corea, di prestare servizio militare per la Patria, ma i suoi occhi erano pieni di speranza e il sorriso luminoso.

Altro che foto ammiccanti e modelle mozzafiato: è un nonno la vera star del web. L’immagine che vedete ritrae un giovane soldato ed è stata scattata nel 1950: a pubblicarla, il nipote dell’uomo, Derek Schwendeman, che ha raccolto numerosi consensi, soprattutto tra le donne. La bellezza e il sorriso del nonno hanno fatto letteralmente impazzire le utenti di tutto il mondo, che hanno commentato con frasi come “È single?”, “Posso diventare tua nonna?”, “Ditegli quanto è sexy”.

Un successo inaspettato, che ha colto Derek di sorpresa: non immaginava che sarebbe divento così popolare. In pochi giorni la foto del nonno è stata visualizzata da oltre due milioni di utenti.
Mio nonno è una persona molto riservata – ha raccontato Derek – così come tutti i veterani. Vuole che la sua identità resti privata, oggi ha 86 anni, è in salute ed è felicemente sposato con sua moglie da 65 anni. Si sono uniti in matrimonio prima della partenza per il fronte e lei, mia nonna, lo ha aspettato con pazienza fino al giorno del suo rientro. I miei nonni sono diventati genitori di tre figli, oggi hanno sei nipoti e il loro primo pronipote, mia figlia, nascerà il mese prossimo. Anche se lui non ne sarà molto d’accordo, sono felice di condividere con voi alcune nostre foto insieme, scattate il giorno del matrimonio con mia moglie, a maggio del 2014.

Un’altra immagine di quando era giovane:

Mica male il nonno!!

 

Viaggi

Una “spiaggia nascosta” che sembra un angolo di Sardegna, ma non è in Sardegna

Secondo te dove si trova questa spiaggia italiana?
Questa spiaggetta meravigliosa che sembra un angolo di Paradiso tipico del sud Italia o delle isole, si trova invece in Liguria, si chiama Punta Crena.

Fondale basso e acqua cristallina, Punta Crena è una delle spiagge più affascinanti della Riviera di Ponente.

Una caletta isolata, circondata da ripide scogliere e scavata dall’erosione costante del mare, uno scrigno nascosto e poco frequentato anche nei giorni di punta della stagione balneare.

COME RAGGIUNGERE PUNTA CRENA
I più avventurosi potranno percorrere un sentiero che dalla montagna scende sulla baia. Un tratto del percorso è piuttosto pericoloso ed è raccomandato calarsi con l’aiuto di una corda. 

Via terra 

Incamminatevi verso il piccolo sentiero che vedrete poco prima dell’imbocco della galleria (sulla SX).Seguite il sentiero fino alla cima del piccolo promontorio e gustatevi il magnifico panorama  e poi scendete.

ATTENZIONE: La discesa verso la spiaggia è abbastanza pericolosa comunque ,anche se non possedete particolari doti da free-climbing, potrete aiutarvi con una corda, posta sul punto più ripido,  che faciliterà la vostra impresa.

Via mare

Dal più affollato molo Varigotti, se voltate lo sguardo alla vostra sinistra intravedrete la spiaggetta. Partite dal punto meno pericoloso  che più si avvicina alla piccola caletta e con un gommone,  con l’aiuto di un materassino, una canoa, un pedalò o semplicemente a nuoto, arriverete in 10 minuti .

 

Questa spiaggetta, come la gran parte delle spiagge imboscate, è frequentata per la maggior parte da nudisti perciò non stupitevi di vedere uomini e donne nudi.

Google Map

Curiosi

LA MOTO CHE STA IN PIEDI DA SOLA E SEGUE IL SUO PADRONE

La Honda ha presentato al CES di Las Vegas (Consumer Electronics Show, salone dedicato alle nuove tecnologie, dal 9 al 12 gennaio) il dispositivo “Honda Riding Assist”, che permette alla moto di stare in equilibrio da sola, muoversi in autonomia e di seguire il proprietario.

Honda dichiara che l’obiettivo di questo concept è quello aumentare la sicurezza del pilota e di facilitare le manovre da fermo del motociclista, che non dovrà più pensare a bilanciare il suo peso.
Al momento non si sa nulla riguardo ad una possibile commercializzazione del prodotto, ma un futuro con moto sempre più tecnologiche ed avanzate non è affatto da escludere…

Pasqua Tutorial Utili

Come tingere le uova con la seta, facile e di grande effetto!

Le uova tinte con la seta vi permettono di decorare la casa per Pasqua con pochi sforzi. Vanno bene vecchi foulard o ancora meglio se la seta è di cravatte vecchie che non usate più, ha delle piccole decorazioni che risultano perfette. L’importante è che sia seta pura al 100%. Leggi qui sotto le istruzioni in italiano:

Tingere le uova di Pasqua

Istruzioni

1 Tagliate le cravatte in seta in quadrati larghi abbastanza da avvolgere un uovo.

2 Tagliate poi dei quadrati di stoffa bianca, larghi abbastanza da avvolgervi un uovo.

3 Usate un pezzo di seta, con la parte stampata rivolta verso il guscio, per avvolgere l’uovo crudo.

4 Mettete l’uovo avvolto nella seta all’interno dei quadrati di stoffa bianca. Assicurate la stoffa con uno spago.

5 Mettete le uova in una pentola e coprite le uova con l’acqua. Aggiungete 3 cucchiai di aceto bianco. Accendete il fuoco.

6 Una volta che l’acqua inizia a bollire, abbassate il fuoco e lasciate cuocere le uova per 20 minuti.

7 Rimuovete le uova dall’acqua con un cucchiaio e lasciatele raffreddare completamente su dei tovaglioli di carta.

8 Rimuovete lo spago e il tessuto dalle uova.