MARIA MADDALENA – Un racconto danzante attraverso la storia dell’arte

« Quando farete dei due uno, e quando farete l’interno come l’esterno e l’esterno come l’interno, e il sopra come il sotto, e quando farete di uomo e donna una cosa sola, così che l’uomo non sia uomo e la donna non sia donna, quando avrete occhi al posto degli occhi, mani al posto delle mani, piedi al posto dei piedi, e figure al posto delle figure allora entrerete nel Regno.» – dal Vangelo di Tommaso

« La Sofia, che è chiamata sterile, è la madre degli angeli. E la compagna del Salvatore è Maria Maddalena. Cristo la amava più di tutti gli altri discepoli e soleva spesso baciarla sulla bocca. Gli altri discepoli ne furono offesi ed espressero disapprovazione. Gli dissero: “Perché la ami più di tutti noi?” »
– dal Vangelo di Filippo, foglio 63

Nella mia ricerca sul femminile nel sacro non potevo non incontrare Maria Maddalena, fra le molte straordinarie donne che hanno attraversato e testimoniato la dimensione spirituale nei secoli, nei millenni. Donne quasi sempre ‘sirene’, a cui la Storia ha tolto la voce, attutendone l’importanza, alterandone i contorni, negando la loro specificità.
Su Maria Maddalena in questi anni c’è stato un risveglio di attenzione e molti hanno ormai avuto modo di leggere versioni della sua storia terrena e di avere visioni alternative allo stereotipo della “peccatrice redenta” in cui fino a qualche decennio fa la Chiesa Cattolica l’aveva relegata – Santa solo perchè annunciatrice della Resurrezione di Cristo. “Solo”?…
Attingendo a tradizioni apocrife che evidentemente conoscevano molto bene nonostante gli indici della Chiesa, artisti in ogni secolo hanno celebrato questa donna discepola di Gesù, prediletta, amata e lodata per la sua capacità di accogliere il Verbo, il Logos.
Compagna, moglie? Sono in molti a suggerirlo, come si può vedere nei dipinti di questo video, e …se anche così fosse un giorno definitivamente accertato, credo che i Cristiani, anche se non il clero, ne sarebbero “contenti “ piuttosto che scandalizzati o disorientati.
Ma quello che la lettura dei testi apocrifi ci restituisce è la testimonianza di un’Unione Spirituale innegabile e assoluta, come si dovrebbe evincere del resto anche dagli accenni che di lei fanno i quattro Vangeli Canonici, che testimoniano la presenza della ‘Maddalena’ in ogni momento chiave della vita di Gesù, fino alla cura del Suo Corpo morto, mansione fra le più intime e struggenti, di certo allora svolto dalle persone più vicine al defunto …la madre, la sorella, la moglie… Ma questo è un mio pensiero.
Al di là di ciò, quello che la verità dell’Arte ci tramanda è la celebrazione di Maria Maddalena in centinaia e centinaia di dipinti, statue, icone, chiese in cui questa donna viene iconicamente rappresentata in molte sfaccettature, nella sua carnalità terrena e nel suo spirito che si eleva a Cristo.
MM in abiti ricchi – MM che legge libri – MM mirrofora con l’ampolla dell’Unzione fra le mani – o con un teschio, simbolo della mortalità terrena, ma anche di ciò che resta, amore eterno oltre la morte – la sua croce ha l’asse verticale lungo, è una croce che eleva – Apostola degli Apostoli – predicatrice – e poi la Maddalena “penitente” – ma anche in estasi – nella casa con Marta a Betania – e nella grotta (St Baume) in Francia – assistita e nutrita dagli angeli durante il suo eremitaggio – nuda e vestita di soli capelli – incoronata da Dio nei Cieli – feconda qui sulla Terra, nel suo incontro con Gesù il Cristo, e dunque Sophia non più “sterile”, Graal Alchemico, SOPHIA del Cristianesimo.

« La verità non è venuta nuda in questo mondo, ma in simboli e immagini. Non la si può afferrare in altro modo.»
– dal Vangelo di Filippo


Maria Maddalena è stata, secondo il Nuovo Testamento, una importante discepola di Gesù; è venerata come santa dalla Chiesa cattolica, che celebra la sua festa il 22 luglio. La sua figura viene descritta sia nel Nuovo Testamento che nei Vangeli apocrifi. Il soprannome Maddalena non è di facile interpretazione. L’ipotesi che derivi da Magdala – una piccola cittadina sulla sponda occidentale del Lago di Tiberiade, detto anche di Genezaret – si scontra con alcuni problemi oggettivi legati alla toponomastica del I secolo e all’identificazione della località. L’appellativo “Maddalena” potrebbe avere invece una suggestiva valenza simbolica derivata dal termine ebraico/aramaico migdal /magda