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La nuova spugnetta in silicone per applicare il make up

La nuova e rivoluzionaria spugnetta arriva dalla Cina ed è creata in silicone, per non sprecare neanche una goccia di prodotto.
Il nuovo rivoluzionario tool per stendere il make up in modo uniforme arriva da Hong Kong e sta già facendo il giro del web. Da qualche giorno infatti non si parla d’altro che di SiliSponge: ma di cosa si tratta?

Si tratta di un prodotto creato interamente in poliuretano termoplastico, un materiale molto flessibile che permette di muovere in totale autonomia la spugnetta sul viso, raggiungendo anche gli angoli più difficili come il contorno occhi o i lati del naso. Quello che ha lasciato tutti a bocca aperto però, è che grazie alla superficie silicone non poroso i prodotti non verranno più sprecati: la spugnetta infatti non assorbe il fondotinta, ma permette di applicare il 100% di prodotto sul viso.

La SiliSponge è trasparente e ha una forma simile a quella di una saponetta, arrotondata agli angoli per facilitare l’applicazione del make up. Lo dice anche Jeffree Star:

Oltre a permettere di sprecare meno prodotto, la nuova spugnetta sempre essere così morbida e soffice da rendere l’applicazione del make up una vera e propria coccola. Niente più prodotto incastrato nelle setole del pennello o all’interno di una spugnetta quindi, ma anche un’applicazione facile e piacevole. Basterà prelevare il prodotto e tamponarlo sul viso con una leggera pressione, per sfumarlo poi, non servirà altro che un movimento lineare che andrà ad uniformare il tutto.

Un altro vantaggio della nuova e rivoluzionaria SiliSponge sembra essere la pulizia: mentre le classiche spugnette make up vanno lavate a lungo per rimuovere gli eccessi di prodotto e spesso si rompono durante il lavaggio, la nuova spugnetta in silicone si potrà pulire con pochissima acqua tiepida e sapone neutro.

Inoltre, i truccatori e i professionisti potranno disinfettarla con un semplice spray antibatterico. Dove si acquista la SiliSponge?

Su Amazon, ovviamente:

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LA NOVITA’ CHE STA ENTUSIASMANDO…

E’ una vera e propria rivelazione, basta metterli sulle dita, ecco di cosa si tratta 🙂
Anche le unghie hanno bisogno di cure e nutrimento per evitare che ingialliscano, si sfaldino o diventino deboli.

Arrivano dalla Corea, sono maschere in tessuto che vengono utilizzate per nutrire le unghie e renderle più sane e brillanti.

Si tratta di veri e propri cappucci da indossare sulle unghie come se fossero dei piccolissimi guanti: all’interno di questi cappucci sono contenute delle sostanze dalla formula in gel che agiscono direttamente sulle unghie senza bisogno di massaggiare le sostanze: sarà la pressione esercitata dal tessuto a favorirne l’assorbimento.

Ci sono quelle a base di limone che vengono utilizzare per schiarire le unghie e combattere l’ingiallimento, ma esistono anche quelle a base di burro di karitè e olio di Argan, ideali per nutrire le unghie e le cuticole secche e disidratate.

Dove si possono acquistare?

LE TROVATE IN VENDITA SU AMAZON – clicca qui
Ma è anche possibile ricreare un effetto simile, come facevano le nonne, creando una maschera per unghie con ingredienti naturali spalmandola sulle unghie e sulle cuticole prima di indossare dei guanti di cotone, lasciando in posa per 20 minuti circa.

Il primo sistema consiste nell’utilizzare il limone e l’olio di oliva: basta preparare un impacco con due cucchiai di olio e un cucchiaio di succo di limone e il risultato sarà una mano con unghie tanto luminose quanto forti.

Un altro prodotto che merita di essere tenuto in considerazione è l’olio di ricino, conosciuto per la sua capacità di rinforzare le ciglia ma che consente anche di nutrire le unghie, soprattutto se combinato con l’olio di oliva e l’olio essenziale di limone.

Anche il bicarbonato di sodio,è per un impacco salutare: lo si miscela con poche gocce di succo di limone e altrettanto olio di oliva, dosando gli ingredienti in modo da ottenere una crema da massaggiare con movimenti circolari sulle unghie.

 

 

 

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L’incredibile trucco della pallina di alluminio nella lavatrice

Chi avrebbe mai pensato che della semplice carta alluminio da cucina, avesse risolto così tanti problemi che ci affliggono nella nostra quotidianità?
Se mettiamo una pallina di carta alluminio nel cestello della lavatrice insieme al nostro bucato,  eliminerà l’elettricità statica dai nostri indumenti rendendoli morbidi e di facile stiratura.

Palline di carta di alluminio, della dimensione di una palla da tennis, fatte in un paio di minuti, semplicemente arrotolando la carta alluminio che adoperiamo in cucina, fino ad ottenere una forma tondeggiante. La stessa sfera di carta alluminio potrà essere utilizzata per svariati mesi, risparmiando così sulla carta stessa e su decine di bottiglie d’ammorbidente!
Risultato garantito!

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Il segreto per la lavatrice

Una delle situazioni più fastidiose in cui ci si può imbattere quando ci si veste è quella di avere a che fare con un maglione, con una camicia, con una t-shirt o con qualsiasi altro capo di abbigliamento pieno di pelucchi. Certo, non è un problema dal punto di vista igienico, ma lo è dal punto di vista estetico, nel senso che i pelucchi, oltre ad essere poco piacevoli da vedere, sono anche difficili da rimuovere.

Nella maggior parte dei casi, i pallini si attaccano ai vestiti di lana e hanno il difetto di farli apparire usurati e vecchi anche quando non lo sono. Ma perché si formano? Come si può facilmente immaginare, la colpa è di lavaggi sbagliati: proprio per questa ragione è indispensabile prestare sempre la massima attenzione non solo al tipo di programma che si imposta, ma anche a ciò che si inserisce in lavatrice.

Se si è alle prese con i pelucchi, si può adoperare una spazzola per eliminarli: un prodotto del genere si trova in qualsiasi supermercato, oltre che in tutti i negozi specializzati. In alternativa, si può ricorrere anche a dei metodi fai da te, con un rimedio casalingo come la lametta o impiegando, più semplicemente, del nastro adesivo. Certo è che se ogni volta che ci si accorge della presenza di pallini e peli su una giacca o su un maglione si deve perdere tempo per toglierli, non se ne esce più: è molto meglio, allora, andare alla scoperta di una soluzione che risolve il problema alla radice e che – quindi – evita sin dal principio la formazione dei pelucchi. Il segreto sta nel primo lavaggio che si compie in lavatrice.

Per avere la certezza che i vestiti non siano più “aggrediti” dai pallini, non bisogna fare altro che utilizzare l’aceto di vino bianco: è sufficiente, infatti, versare una tazza di aceto al posto dell’ammorbidente in lavatrice per ottenere risultati quasi sorprendenti.

In più, l’aceto è in grado di eliminare dalle camicie, dalle canottiere, dagli slip, dai reggiseni e dagli altri capi le macchie di sudore, incluse le macchie più resistenti: non bisogna fare altro che strofinare con delicatezza sul punto in questione e nel giro di poco tempo la macchia svanisce.

In conclusione, tra tutti i rimedi della nonna a cui è possibile ricorrere per lavare i capi in lavatrice l’aceto è senza dubbio il più consigliato: una valida alternativa rispetto ai detergenti non solo perché elimina gli odori, ma anche perché è in grado di pulire, di sgrassare e di disinfettare, oltre che di evitare che sui vestiti di lana si attacchino quei pelucchi impossibili da rimuovere. E anche se si ha a che fare con dei capi delicati, non ci sono problemi, perché l’aceto può essere utilizzato anche in questi casi, magari per un lavaggio a mano invece che in lavatrice.

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IL MAGO DELLE FORBICI – lo straordinario stilista che ti taglia le magliette addosso

Ecco il VIDEO di Adam Saaks, il “mago delle forbici” che ritaglia le magliette addosso alle modelle
Questo video mostra come Adam Saaks riesca a creare dei veri e propri capi d’alta moda con il semplice utilizzo di un paio di forbici!
Video girato in Tailandia a Koh Samui, spiaggia Nikki Beach. La modella si chiama Kinga (carina vero?)

COME TI TAGLIUZZO LA T-SHIRT ADDOSSO
Guarda anche questo video di Adam Saaks, forse puoi capire meglio come farlo anche tu

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Il bicarbonato è eccellente per pulire, ma lo sapevate che serve anche a questo?

Il bicarbonato è ben conosciuto come agente pulente. Dal momento che è piuttosto economico e ha diversi usi, è diventato molto popolare.
Vi presentiamo 7 trucchetti che siamo sicuri che alcuni di questi non li conoscete ancora:

1. Si prende cura dei vostri piedi
3 cucchiai da tavola di bicarbonato e 2 litri di acqua sono gli ingredienti migliori per un rilassante e rinvigorente pediluvio. Il trattamento funziona ancora meglio se massaggiate i piedi mentre sono ancora in ammollo.

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I benefici dell’acqua ossigenata: quello che non ti diranno mai.

Molti non lo sanno per ”volere” delle case farmaceutiche perchè costa poco, l’acqua ossigenata risolve molti problemi sia di salute che quotidiani. Ecco quali sono.
La giusta diluizione l’acqua ossigenata che deve essere usata è quella con la percentuale del 3% di perossido d’idrogeno (a 10 volumi – NON utilizzate un altro tipo di volume dell’acqua ossigenata).
Nel 1938 dei ricercatori tedeschi ottennero dei risultati eclatanti contro raffreddori con l’acqua ossigenata e’ importante iniziare il trattamento appena compaiono i sintomi. Sono arrivati a risultati eclatanti contro raffreddori, influenze, otiti anche dopo sole 12-14 ore dalla somministrazione di 3 gocce in ciascun orecchio, prese con il corpo nella posizione sdraiata. L’acqua ossigenata inizia ad agire entro 2 o 3 minuti. La sensazione comune e’ quella d’aver messo nell’orecchio dell’acqua fredda, con un leggero solletico causato dalla formazione delle bollicine d’ossigeno. Dopo circa 10 minuti ci si può alzare, rimuovere l’acqua dal padiglione e ripetere con l’altro orecchio. Il metodo e’ perfettamente sicuro anche per bimbi piccoli, benché la formazione delle bollicine nell’orecchio possa spaventarli. Tenere la soluzione lontana dagli occhi, se c’e’ contatto con l’organo, sciacquare abbondantemente.
Ecco quali sono tutti i benefici dell’acqua ossigenata:

Allevia il raffreddore, influenza o sinusite (mescolare metà e metà con acqua pura, introdurre con un contagocce nelle narici alcune gocce e poi soffiarsi il naso).
Uccide i germi del cavo orale.Versato un cucchiaio in un bicchiere d’acqua è ottimo per i gargarismi e anche come dentifricio, mettendone qualche goccia sullo spazzolino da denti. (ATTENZIONE A NON INGERIRLA)
Rimuove sensibilmente la placca dai denti e rimuove gradualmente il tartaro dai denti (inumidire lo spazzolino con alcune gocce d’acqua ossigenata ed usarlo normalmente, risciacquando la bocca alla fine). (ATTENZIONE A NON INGERIRLA)
Diminusce il sanguinamento delle gengive, io mi lavo i denti e poi faccio gli schiacqui con l’acqua ossigenata. (ATTENZIONE A NON INGERIRLA)
Schiarisce denti (usare un cucchiaino di acqua ossigenata diluita al 10% come un normale collutorio). (ATTENZIONE A NON INGERIRLA)
Disinfetta lo spazzolino da denti evitando contaminazioni ad esempio di gengivite alle altre persone che vivono in casa e condividono lo stesso bagno dove, in genere, tutti gli spazzolini stanno “vicini vicini” (basta immergere lo spazzolino in un bicchiere contenete sufficiente acqua ossigenata).
Elimina i funghi che causano il cattivo odore dei piedi (usarla la sera, prima di andare a letto, impedisce lo sviluppo della tigna e d’altri funghi).
Evita infezioni, disinfetta e uccide germi ed altri microrganismi nocivi.
Aiuta nella guarigione (usata più volte al giorno, in alcuni casi può coadiuvare nella regressione di una cancrena della pelle).
Aiuta a mantenere la salute della pelle (può essere utilizzato in caso di micosi).
Disinfetta i vestiti macchiati di sangue o altre secrezioni corporee (mettere i capi in ammollo in una soluzione d’acqua ossigenata al 10% prima del lavaggio normale).
Elimina le macchie di vino dai tessuti bianchi (versare un pochino d’acqua ossigenata direttamente sulla macchia e poi lavare normalmente, preferibilmente con acqua fredda).
Ridona candore alla seta, sciacquando il tessuto in acqua e acqua ossigenata (1 cucchiaio ogni 3 litri) e stenderlo poi all’ombra.
Disinfetta le superfici meglio di qualsiasi altro prodotto (ottima per bagni e cucine).
Uccide i batteri in cucina, inclusa la salmonella In combinazione con l’aceto bianco, dei test condotti, hanno dimostrato l’eliminazione totale della Salmonella e di E. coli da cucine contaminate con questi batteri. Un risultato del genere è superiore a qualsiasi liquido da cucina o candeggina in commercio.
Schiarisce le macchie sul viso (bagnare la parte che si desidera schiarire usando un cotton-fioc prima di andare a dormire, ripetendo l’operazione fino al conseguimento del risultato desiderato).
Sbianca le unghie (mettere in un pentolino d’acqua calda un cucchiaio di acqua ossigenata, lasciare le unghie immersi in questa soluzione per 10 minuti poi lavarsi le mani. Ovviamente le unghie devono essere pulite e senza smalto).
Toglie l’acqua dal canale auditivo dell’orecchio (basta una goccia di acqua ossigenata per eliminare il fastidioso effetto che spesso capita quando si nuota in piscina o al mare).
Disinfetta anche frutta e verdura, spruzzandola con uno spruzzino, poi sempre risciaccquando sotto l’acqua corrente prima di mangiarli
L’acqua ossigenata a 24 volumi è perfetta per decolorare, potete usarla per schiarire leggermente i capelli, donando un leggero riflesso dorato.

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I 30 svarioni grammaticali più comuni

L’elenco dei 30 principali “malori” grammaticali:

stò male (si scrive: sto male)
non lo sò (si scrive: non lo so)
un pò  (si scrive: un po’)
quà  (si scrive: qua)
un’altro (si scrive:”un altro”)
un altra (si scrive:”un’altra”)
qualcun’altro (si scrive: “qualcun altro”)
d’appertutto, dapertutto (si scrive:”dappertutto”)
qual’è  (si scrive: qual è)
…… (il numero di punti di sospensione è sempre e solo 3)
esci il cane che lo piscio (si dice: “porta fuori il cane che gli faccio fare pipì” 😀 )
avvolte ti penso (si scrive: “a volte ti penso”)
più tosto che (nel senso di “invece che” si scrive “piuttosto che”, scritto così significa “più duro che”)
gli dico (riferito a una femmina si dice “le dico”)
non c’è la faccio  (si scrive: non ce la faccio)
se io sarei  (si dice: se io fossi)
anchio (si scrive: anch’io)
buon hanno (si scrive: buon anno)
pultroppo (si dice: purtroppo)
propio (si scrive: proprio)
a secondo del caso (si dice: “a seconda del caso”)
d’avvero (si scrive: “davvero”)
daccordo (si scrive: “d’accordo”)
per senpre (si scrive: “per sempre”)
un’abbraccio (si scrive: “un abbraccio”)
tutto apposto (si scrive: “tutto a posto”)
apparte tutto (si scrive: “a parte tutto”)
sta sera (si scrive: “stasera”)
mi ami? Si  (si scrive: Sì)
un attimino (non si dice)

LEGGI ANCHE:

I 18 errori più comuni d’italiano

I 17 “orrori” grammaticali più frequenti che si leggono sui social

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I 18 errori più comuni d’italiano

Elenco dei principali errori di grammatica commessi dalla maggior parte degli italiani.
 

1. Da o dà?
Si accenta quando è inteso come voce del verbo dare.
Esempio: Mi dà il benvenuto

Non si accenta invece quando è usato come preposizione semplice
Esempio: Sono appena tornato da Londra

Vuole l’apostrofo invece nel caso in cui si utilizzi come imperativo alla seconda persona singolare
Esempio: Da’ un aiuto nel trasloco per favore
2. E o ed? A o ad?
L’aggiunta della D eufonica (dal greco, significa bel suono) si aggiunge solo nel caso in cui la parola che segue cominci con la stessa vocale

Esempio: Vado ad Amburgo – Era felice ed entusiasta
3. Si o sì?
In caso di particella affermativa, sì va sempre accentato, mentre in tutti gli altri casi no.

Esempio: Sì, vengo con te – Si stanno facendo belle
4. Fa o fà?
Verbo fare, indicativo, terza persona singolare: si usa fa o fà?
La forma corretta è senza accento, quindi fa

Esempio: Questo non fa male
5. L’apostrofo
Quando si apostrofa una parola? La regoletta è semplicissima: si apostrofano tutte le parole al femminile, mentre non necessitano di apostrofo quelle maschili.

Esempio: un amico  e NON un’amico – Un’amica  e NON un amica
6. Per cui o percui?
Vi sono molte parole il cui dubbio consiste nella scrittura attaccata o meno; una di queste riguarda per cui o percui.
La forma giusta è per cui
7. Affianco o a fianco?
Un altro dubbio atroce riguarda l’utilizzo di a fianco o affianco per dire “a lato di“.
Affianco è in realtà la prima persona singolare del presente indicativo del verbo affiancare.
Quindi per dire “a lato di” la forma corretta è a fianco.
PS: Al mio fianco, di fianco, ecc… sono tutti sinonimi, l’importante è non scrivere affianco
8. Entusiasto o entusiasta?
Anche se ci si riferisce a un soggetto maschile, la forma corretta di quest’aggettivo è entusiasta. Questo vale solo quando si parla al singolare perchè invece quando ci si riferisce a più soggetti si distingue nuovamente tra maschile e femminile.
Quindi si avrà entusiasti per il maschile e entusiaste per il femminile, mentre la forma entusiasto è assolutamente incorretta.
9. Accellerare o accelerare?
Una delle parole che più spesso viene scritta in forma errata è accellerare o accelerare. Questo verbo non vuole assolutamente la doppia L!
Ergo la forma giusta è accelerare
10. Qual è o qual’è?
Questo è forse l’errore più diffuso, anche tra persone con un bagaglio culturale universitario.
Leggete qui e fissatevelo bene in mente: qual’è è sbagliato!!!!!!
Il motivo? Qual è è un’apocope vocalica e non un’elisione; lo stesso fenomeno infatti si può verificare anche davanti a una consonante (es. qual buon vento ti porta?).
Allo stesso modo di qual è agiscono anche buon (es. buon uomo e non buon’uomo), pover, tal.

L’apocope si differenzia dall’elisione per la capacità della parola “tronca” di conservare e comunicare il suo significato, anche se pronunciata isolatamente, cioè in assenza di un contesto frasale
11. “A seconda dei casi” o “A secondo dei casi”?
La risposta esatta è “a seconda dei casi”, oppure si può dire anche “secondo i casi”, ma NON “a secondo di”
12. Meteorologia o metereologia?
Poichè questa parola viene da meteora, la forma corretta è meteorologia.

13. Un po, un po’ o un pò?
Altro dubbio diffusissimo: si scrive un po, un pò o un po’?
La forma corretta è un po’; il motivo è molto semplice: si tratta di un troncamento della parola poco, di conseguenza l’apostrofo va messo per mettere in evidenza che in quel punto c’è stata una caduta di una sillaba.
Assolutamente vietato quindi mettere accenti o scriverlo senza apostrofo!
14. E’ piovuto o ha piovuto?
In questo caso entrambe le forme sono corrette. Questo vale se per piovere si intende proprio la caduta della pioggia dal cielo.
In tutti gli altri casi, ad esempio quando si vuole dire piovere critiche, si deve utilizzare il verbo essere, ergo sono piovute critiche
15. Se stesso o sè stesso?
Quando il se è retto da stesso, l’accento non è necessario, quindi si scrive se stesso.
Quando invece troviamo solo il se in posizione non ipotetica, bisogna mettere l’accento.

Esempio: Viene da sé – Se fosse stato – Essere se stesso
16. C o Q?
Ecco un elenco di parole che si scrivono con la C ma per le quali spesso ci si confonde e si usa la Q:

Evacuare e NON evaquare
Proficuo e NON profiquo
Scuotere e NON squotere
Riscuotere e NON risquotere
Promiscuo e NON promisquo
Scuola e NON squola
Innocuo e NON innoquo
17. Ne o né?
L’accento su né si utilizza quando questo vuole essere utilizzato come negazione.
Esempio: non si può né fotografare né filmare

Nel caso in cui non sia presente la negazione, ne deve essere utilizzato senza accento
Esempio: Te ne vai?
18. Desse o dasse? Stesse o stasse?
Che problema i congiuntivi, specie quelli imperfetti!
Uno degli errori più comuni si ha con i verbi dare e stare. Le forme corrette per la terza persona singolare del congiuntivo imperfetto sono:

Che egli stesse e NON stasse – Che egli desse e NON dasse

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I 17 “orrori” grammaticali più frequenti che si leggono sui social

I 30 svarioni grammaticali più comuni

 

 

 

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I 17 “orrori” grammaticali più frequenti che si leggono sui social

Con la speranza che l’uso corretto della grammatica si diffonda il più possibile, almeno per le regole più semplici di base (lasciamo stare i congiuntivi che la storia si fa lunga)  vi elenchiamo qui di seguito i 17 errori più frequenti che si trovano su internet, a vostro uso o da condividere in caso di necessità:

Ne voglio un po’ si scrive con l’apostrofo, pò non significa nulla e il fiume si scrive Po. Po’ è l’abbreviazione della parola “poco”, l’apostrofo in questo caso è una troncatura.
Si scrive sono d’accordo, e non sono daccordo.
“Qual è” non si apostrofa, rappresenta un troncamento e non un’elisione.
Dopo ogni segno di punteggiatura si inserisce lo spazio. Dopo il punto va la lettera maiuscola. 
I puntini di sospensione sono TRE…
“Su qui e su qua l’accento non va, su lì e su là l’accento ci va.”
Su “va” l’accento non va mai.
“Sta” (si sta bene) e “fa” (mi fa male) non vogliono l’accento.
“Sì” come particella affermativa si accenta sempre.
“Affianco” è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo affiancare. Per esprimere qualcosa che è al lato di qualcosa, si scrive “a fianco”.
“Apposto”è la forma del participio passato del verbo apporre (es.: “Ho apposto la mia firma per la petizione”). Se vogliamo intendere “tutto in ordine”, dobbiamo scrivere tutto a posto staccato.
Se invece dobbiamo dire “L’ho fatto apposta” ricordatevi che non si scrive “a posta” staccato come spesso, purtroppo, si legge su facebook (e non perché si rifanno alla lingua antica ormai in disuso, ma solo perché sono ignoranti 😀 )
“Accelerare” si scrive con una sola elle.
“Uscire” è un verbo intransitivo per cui non regge il complemento oggetto. In parole semplici, non puoi “uscire le cose dalla borsa”, ma puoi uscire da un ingorgo o uscire con Lucia. Per cui, “esci le valigie” evitatelo come la peste!
Usare la K al posto della Ch non fa figo, fa “sciatto” 😉
Si scrive “A parte tutto” e non “Apparte tutto”
…Per non parlare di quelli che scrivono “non C’É la posso fare”. NOI non “ce” la possiamo fare!

Una frase ben scritta, in buon italiano è più bella, più comprensibile e darà un’immagine di te migliore. Gli sbrodolamenti di punti di sospensione e punti esclamativi, gli errori gratuiti e sistematici, parleranno di te “male”. Pensaci al tuo prossimo post su Facebook, un secondo di pensiero in più può cambiare completamente la tua immagine online e la tua efficacia comunicativa.

…e ricordati che:

Una virgola salva la vita! “Vado a mangiare nonna” è diverso da “Vado a mangiare, nonna”
…ma anche che:
le persone che vogliono correggere gli errori grammaticali altrui ad ogni costo sono affette da Disturbo Ossessivo Compulsivo 😉
…ma soprattutto:

Da compiangere l’uomo che non sa parlare; da compiangere ancor più quello che non sa tacere. (Arturo Graf, Ecce Homo, 1908)

LEGGI ANCHE:
– I 30 svarioni grammaticali più comuni
– I 18 errori più comuni d’italiano
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Hai vecchie custodie di CD in giro per casa? Non crederai mai a cosa ci puoi fare!

Lentamente ma inesorabilmente, si conclude l’era del CD. Il download digitale e l’ascolto via streaming stanno ormai progressivamente prendendo il sopravvento. Ma cosa fare dei vecchi CD e delle loro custodie? Naturalmente, riciclarle in un modo utile!

Con pochi semplici passi ecco realizzato un porta foto per la vostra casa o che potete utilizzare per un regalo creativo da destinare a qualche persona speciale… ingegnoso, no? Buon divertimento!

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Hai una lampada anonima in casa? guarda come la puoi trasformare…

Prende vecchi giocattoli e uno spray dorato… Quello che realizza lo vorrai fare anche tu! Con vecchi giocattoli e uno spray dorato realizza una lampada che i bambini ameranno sicuramente, ma non solo loro 😉

Quando è il momento di fare le pulizie di primavera si trovano sempre degli oggettini che non si usano più e si vorrebbero buttare via, non fatelo! Questa ragazza ha avuto una bellissima idea: ha preso i suoi vecchi modellini in azione, li ha spruzzati con del primer e poi con la vernice spray oro e li ha trasformati in una nuova lampada originale! Non solo ha potuto riciclare i suoi vecchi giocattoli a cui era affezionata, ma ora ha un nuovo oggetto decorativo e utile per la sua casa!

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Gli “orrori” grammaticali più frequenti che si leggono sui social

Con la speranza che l’uso corretto della grammatica si diffonda il più possibile, almeno per le regole più semplici di base (lasciamo stare i congiuntivi che la storia si fa lunga)  vi elenchiamo qui di seguito gli errori più frequenti che si trovano su internet, a vostro uso o da condividere in caso di necessità:

Ne voglio un po’ si scrive con l’apostrofo, pò non significa nulla e il fiume si scrive Po. Po’ è l’abbreviazione della parola “poco”, l’apostrofo in questo caso è una troncatura.
Si scrive sono d’accordo, e non sono daccordo.
“Qual è” non si apostrofa, rappresenta un troncamento e non un’elisione.
Dopo ogni segno di punteggiatura si inserisce lo spazio. Dopo il punto va la lettera maiuscola. 
I puntini di sospensione sono TRE…
“Su qui e su qua l’accento non va, su lì e su là l’accento ci va.”
Su “va” l’accento non va mai.
“Sta” (si sta bene) e “fa” (mi fa male) non vogliono l’accento.
“Sì” come particella affermativa si accenta sempre.
“Affianco” è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo affiancare. Per esprimere qualcosa che è al lato di qualcosa, si scrive “a fianco”.
“Apposto”è la forma del participio passato del verbo apporre (es.: “Ho apposto la mia firma per la petizione”). Se vogliamo intendere “tutto in ordine”, dobbiamo scrivere tutto a posto staccato.
Se invece dobbiamo dire “L’ho fatto apposta” ricordatevi che non si scrive “a posta” staccato come spesso, purtroppo, si legge su facebook (e non perché si rifanno alla lingua antica ormai in disuso, ma solo perché sono ignoranti 😀 )
“Accelerare” si scrive con una sola elle.
“Uscire” è un verbo intransitivo per cui non regge il complemento oggetto. In parole semplici, non puoi “uscire le cose dalla borsa”, ma puoi uscire da un ingorgo o uscire con Lucia. Per cui, “esci le valigie” evitatelo come la peste!
Usare la K al posto della Ch non fa figo, fa “sciatto” 😉
Si scrive “A parte tutto” e non “Apparte tutto”
…Per non parlare di quelli che scrivono “non C’É la posso fare”. NOI non “ce” la possiamo fare!

Una frase ben scritta, in buon italiano è più bella, più comprensibile e darà un’immagine di te migliore. Gli sbrodolamenti di punti di sospensione e punti esclamativi, gli errori gratuiti e sistematici, parleranno di te “male”. Pensaci al tuo prossimo post su Facebook, un secondo di pensiero in più può cambiare completamente la tua immagine online e la tua efficacia comunicativa.

…e ricordati che:

Una virgola salva la vita! “Vado a mangiare nonna” è diverso da “Vado a mangiare, nonna”
…ma anche che:
le persone che vogliono correggere gli errori grammaticali altrui ad ogni costo sono affette da Disturbo Ossessivo Compulsivo 😉
…ma soprattutto:

Da compiangere l’uomo che non sa parlare; da compiangere ancor più quello che non sa tacere. (Arturo Graf, Ecce Homo, 1908)

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– I 30 svarioni grammaticali più comuni
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