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Un’isola piena di sorprese, di viuzze e di colori

Ogni angolo di questa isola isola greca delle Cicladi nasconde una sorpresa: l’asinello dietro il muretto di pietra a secco, il pellicano dispettoso, i mulini a vento, il mare increspato dal perenne vento che batte l’isola e che rende più sopportabile il clima torrido… Questa è Mykons, una vera chicca piena di viuzze e ancora viuzze, tutte bianche con miriadi di colori che virano dal blu al rosso, dal giallo all’azzurro, con contorno del rosa delle bouganville. Un’incredibile esplosione di gioia per gli occhi.
Guarda le foto nelle pagine seguenti…

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Il parco delle meraviglie è un luogo davvero mozzafiato

Il parco delle meraviglie è questo! Tra piccoli fiumi e imponenti cascate, è davvero un tesoro della natura.

Kanchanaburi e l’intera provincia di riferimento è un vero tesoro naturale della Thailandia, che vanta cascate e grotte tra le più belle del Paese. Uno dei parchi nazionali più spettacolari e visitati è sicuramente quello di Erawan dove è possibile ammirare delle cascate davvero da record!

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Il mondo incantato del Gigante che fa la guardia alle Camere delle Meraviglie dei Mondi di Cristallo Swarovski

Questa è la storia del Gigante, che partì alla volta del mondo per sperimentarne tutti i tesori e tutte le meraviglie.
Dopo aver accumulato conoscenza, il Gigante si stabilì a Wattens, in Tirolo e da allora “fa la guardia” alle sue Camere delle Meraviglie.
Nel 1995, in occasione del centenario Swarovski, l’artista multimediale André Heller creò un mondo di incanto. Heller plasmò i Mondi di Cristallo Swarovski . I Mondi di Cristallo Swarovski, una delle mete turistiche più visitate in Austria, incantano milioni di visitatori. Se vi interessa visitare questo luogo incantato trovate tutti i riferimenti nell’ultima pagina dell’articolo. Scopriamo nelle pagine successive alcune delle Camere delle Meraviglie tra le più belle, a pagina 9 troverai la mappa per raggiungere questo luogo:

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Papaveri giganti che aprono le loro corolle ogni volta che passa qualcuno

Si tratta di vere e proprie sculture interattive ricche di colore e di energia che danno nuova vita alla piazza della città e che sono pensate per fornire illuminazione durante la notte e ombra di giorno, quando i petali dei fiori sono completamente aperti.

Un gruppo di architetti di Tel Aviv ha installato Warde nel centro di Gerusalemme , una serie di quattro sculture simili a papaveri rossi pronti a sbocciare. I papaveri aprono le loro corolle ogni volta che qualcuno passeggia al di sotto della loro struttura o nelle vicinanze. In questo modo, di notte si accendono al passaggio di qualcuno, permettendo di usare l’energia solo al bisogno.

I quattro papaveri sono suddivisi in due coppie. La prima si trova all’ingresso della piazza del mercato della città mentre la seconda è situata nella vicina stazione dei tram. Le strutture dei papaveri reagiscono quando i pedoni passano vicino a loro o quando un tram si avvicina. Per creare ombra dispiegano il loro tessuto di 9 metri di ampiezza.

Secondo gli architetti che hanno realizzato il progetto, fino a questo momento la piazza non si trovava in buone condizioni, soprattutto dal punto di vista estetico, tra bidoni dei rifiuti e spazzatura che rischiava comunque di accumularsi per terra.

Il tentativo di Warde non è comunque quello di combattere il caos ma invece di provare a creare uno spazio urbano più vivibile attorno a degli elementi diversi dal solito. La novità sembra molto apprezzata sia dai cittadini che dai turisti che visitano Gerusalemme.

Speriamo solo che queste strutture siano di lunga durata e che gli architetti abbiano pensato a brillanti strategie di risparmio energetico per il loro funzionamento.

Mistero e Spiritualità Viaggi

È in Italia il più misterioso Parco dei Mostri al mondo

In un piccolo borgo nei pressi di Viterbo, nel Lazio, esiste un posto unico nel suo genere, il Sacro Bosco di Bomarzo.
Statue enigmatiche che rappresentano forse le tappe di un itinerario di matrice alchemica. Il cosiddetto Parco dei Mostri , Sacro Bosco di Bomarzo o villa delle meraviglie, in provincia di Viterbo, è un complesso monumentale situato alle pendici di un vero e proprio anfiteatro naturale.

L’idea di questo parco davvero insolito, mistico, grottesco e fiabesco nello stesso tempo, fu del principe Pier Francesco Orsini, detto Vicino Orsini che, avvalendosi dell’aiuto dell’architetto e antiquario Pirro Ligorio, diede vita a questo parco insolito e del tutto diverso dai giardini all’italiana che all’epoca andavano per la maggiore.

Visitare questo parco regala un’emozione unica, quasi mistica; immaginate un boschetto di conifere, cespugli e latifoglie che si estende per 3 ettari e, mentre lo percorrete guardandovi attorno curiosi, immaginate di scoprire, scolpite nei massi di peperino che affiorano numerosi dal terreno o realizzate in basalto, enigmatiche e insolite sculture di mostri, draghi, soggetti mitologici e animali esotici, oltre che strutture architettoniche irrazionali, obelischi, fontane e sedili ricchi di incisioni con motti e iscrizioni.

Il sacro bosco di Bomarzo è un luogo unico, irregolare e illogico in cui avventurarsi con il cuore che batte e da scoprire passo a passo.

Non sappiamo perché il parco venne costruito e quale fosse il suo scopo.
Non sappiamo nemmeno perché la disposizione delle sculture, apparentemente casuale e irregolare, fosse stata pensata in un certo modo. Anche i criteri iconologici, la non congruenza di proporzioni, di prospettiva e il legame tra i diversi elementi e simboli che ricorrono nel parco restano ancora un mistero aperto per gli studiosi appassionati. Non sappiamo di per certo nemmeno chi realizzò le sculture grottesche e affascinanti che si celano tra i cespugli del parco anche se gli studiosi ritengono probabile si tratti di Simone Moschino. Sappiamo invece che Orsini dedicò il parco a sua moglie Giulia Farnese.

Tante domande ancora senza risposta avvolgono questo parco meraviglioso e contribuiscono ad accrescere l’aura di mistero che lo circonda.
Nel corso degli anni tante ipotesi sono state formulate: si è pensato ad esempio che il bosco fosse un percorso iniziatico personale oppure un viaggio per tornare alla natura o ancora un percorso nel proprio io, alla scoperta dei propri demoni, dell’irrazionalità e delle paure ancestrali; di nessuna delle numerose ipotesi formulate si è però mai avuta conferma.
Chi visita il parco è stranito e atterrito, non sa cosa aspettarsi e cosa si possa celare dietro ogni angolo.
Il percorso è ricco di sorprese e, addentrandosi nel parco, il visitatore si trova immerso in un mondo fantastico, popolato da figure di ogni tipo e dimensione che a volte incutono timore e altre volte lasciano letteralmente a bocca aperta.

Ad esempio l’orco, simbolo del parco stesso, è la scultura enorme e inquietante di un volto spaventoso.
L’orco ha la bocca spalancata ed è possibile entrarvi all’interno, dove si scopre una camera scavata nel tufo nella quale le voci dei visitatori risultano amplificare e distorte in modo inquietante.

La casetta pendente è un’attrazione insolita e particolare: si tratta di un piccolo edificio appunto pendente perché volutamente costruito su un masso inclinato.
L’interno è visitabile ed è realizzato per lasciare sconcertato il visitatore poiché risulta invece pendente in senso opposto. Chi si addentra a visitare l’interno della casetta perde i propri punti di riferimento e di equilibro e ne esce con un senso di smarrimento e anche di mal di testa.

Anche il noto regista e sceneggiatore Michelangelo Antonioni rimase affascinato da questo luogo magico, dedicandogli nel 1950 il documentario “La villa dei mostri”.

Non resta dunque che visitare di persona questo luogo unico nel suo genere, affascinante, mistico e grottesco, che si oppone alle regole razionali e a quelle architettoniche, lasciando ad ogni visitatore la possibilità di vivere e interpretare il percorso a seconda delle proprie sensazioni e dei sentimenti che la visione di queste sculture e costruzioni suscita.

Arte a Architettura Viaggi

In questo negozio realizzano “quadri succulenti”

Ecco gli strabilianti quadri di piante grasse dei Flora Grubb Gardens di San Francisco, veri e propri giardini verticali da appendere al muro…da appendere al muro di un elegante patio, o anche in casa, perchè no?:

Si chiama “Succulent Design” e consiste nel creare quadri e oggetti d’arredo ricoprendo le superficie con le piante grasse. Ebbene sì, umili piante grasse che si trasformano in pizzi, decori e “tessuti” che rivestono, con il loro fascino discreto, forme di tutti i tipi: dalle tele, alle borse, ai mobili, a pareti intere.

Jerrold Ave, San Francisco, CA  •  Monday – Saturday 9:00 – 5:00  •  Sunday 10:00 – 5:00
www.floragrubb.com

Natura Viaggi

Il Giardino dei Miracoli ha 45 milioni di fiori

Il Giardino dei Miracoli: questo il nome di un parco straordinario. Tra tappeti e sculture di fiori, è un posto così bello da sembrare finto.

Miracle Garden, il coloratissimo giardino colmo di fiori profumatissimi più grande del mondo, si trova nel deserto, nella più grande città degli Emirati Arabi Uniti: Dubai . E’ stato inaugurato il giorno di San Valentino del 2013.

Guarda il video qui sopra e scorri la PhotoGallery nella pagine successive qui sotto:

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BENVENUTI NELLA FORESTA DI BAMBOO

Avete mai visto il film La foresta dei pugnali volanti? Siete per caso rimasti affascinati dalla foresta di bambù? Bene, questa è una delle foreste di bambù più belle del mondo. La foresta di bamboo di Arashiyama Sagano è uno dei siti naturali più pittoreschi dell’intero Giappone.

Si trova a 20 minuti dalla stazione centrale di Kyoto. Attraversato il centro di Arashiyama, si raggiunge questo incredibile sito, composto da vari sentieri circondati da un fitta vegetazione composta quasi totalmente da canne di bamboo che sembrano toccare il cielo e che creano giochi di luce, spettacolari facendo filtrare il sole in modo sempre differente durante l’arco della giornata.

Il suono del lento movimento oscillante delle canne di bamboo provocato dal vento, definito dal governo giapponese come “uno dei cento suoni del Giappone da preservare”, contribuisce a rendere ulteriormente mistica l’atmosfera della foresta, che è percorribile a piedi o a bordo di una jinrikisha, il classico risció.

Qui sotto un video tratto dal film La foresta dei pugnali volanti di Zhang Yimou.

 

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LA MERAVIGLIOSA CITTA’ BLU

Chefchaouen è in Marocco, a poca distanza da Tangeri, questa cittadina deliziosa è nota come la città blu per il colore delle sue strade. È proprio nel quartiere della Medina, tra i maggiori punti di interesse turistico di Chefchaouen, che potete trovare la maggior concentrazione di blu, ed è probabilmente tra i luoghi cittadini che vi lasceranno maggiormente senza fiato. È un dedalo di vicoli lunghi e stretti, dove le strade e le case sono tutte rigorosamente blu e regalano un colpo d’occhio unico e una una magica atmosfera.
Ma non fermatevi a questa prima – e coloratissima! – impressione poiché sono anche altre le cose da vedere a Chefchaouen, anche in quanto considerata una delle città sante del Paese. Per nominare solo alcune delle attrazioni imperdibili, dopo un salto obbligato alla citata Medina non mancate di ammirare la piazza Hamman, la moschea e la kasbah.   Dichiarata dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, Chefchauoen è una piccola perla tutta d da scoprire anche perché è ancora ai margini rispetto ai principali itinerari turistici del Marocco.

La città fu fondata nel 1471. La sua popolazione originaria era composta principalmente da esiliati andalusi, tanto musulmani quanto ebrei, ragion per la quale la parte antica della città ha un aspetto molto simile a quella dei paesi andalusi, con piccole vie dal tracciato irregolare. Chaouen si adagia su di una piccola valle. La parte più antica della città cresce verso l’alto della montagna, e nel punto più alto si trovano le sorgenti di Ras al-Ma. Il centro della città è la piazza di Uta al-Hamman, dove si trova la fortezza e una moschea con torre di base ottagonale. La città nuova è stata costruita più in basso.

La città fu durante secoli considerata come una città sacra, dove era proibita l’entrata agli stranieri. I cambi sono molto recenti. Furono le truppe spagnole che aprirono Chaouen una volta preso il controllo della zona nord del Marocco per instaurare il loro protettorato. Chaouen fu una delle principali basi dell’esercito spagnolo, e in questa città si alzò l’ultima bandiera spagnola nel 1956. Come in altre città che facevano parte del protettorato spagnolo, gran parte dei suoi abitanti parla la lingua spagnola. Oggigiorno, Chaouen è un importante centro turistico.

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La Porta del Paradiso

In Cina, nella provincia di Hunan vicino alla città di Zhangjiajie, c’è il Monte Tianmen, noto anche come la Porta del Paradiso.
Per raggiungere la sua cima bisogna percorrere dapprima una strada (Tongtian, che vuol dire Viale verso il Cielo) ricca di vertiginosi tornanti, 99 in tutto, percorsi i quali bisogna inerpicarsi per la cosiddetta scala verso il cielo (Tianti), composta da 999 gradini.

I percorsi sono meravigliosi e molto esposti, con pavimentazioni trasparenti per godere del panorama in modo ancora più suggestivo.

Per salire su questa gradinata occorre tanto coraggio poiché lo sforzo è elevato. Per fortuna, però, questa fatica è largamente ricompensata dalla vista spettacolare di cui si gode una volta arrivati a destinazione, dove, oltre a un tempio buddista di 550 anni, si trova il meraviglioso arco di roccia naturale, profondo 70 metri e largo 30 metri, che, secondo i cinesi, sarebbe l’ingresso per il Paradiso. La cosa bizzarra è che da lontano la scalinata ha una forma a croce tipica del mondo cristiano.

Per tutti quelli che non se la sentono di mettere a dura prova il proprio corpo nel percorrere la strada tortuosa è possibile approfittare della funivia che percorre 7,5 chilometri accompagnando i suoi passeggeri proprio ai piedi della Tianti.

La funivia, sospesa a 1280 metri, è dotata di 98 cabine ciascuna delle quali può ospitare 8 persone ed è studiata contro le tempeste e i terremoti. Impiega circa 20 minuti dalla città alla cima e offre uno spettacolo unico e indimenticabile.

Guarda qui sopra il suggestivo video che ci mostra la meraviglia di questo luogo incantato.

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CASTEL DEL MONTE come non l’avete mai visto

Non è solo uno dei maggiori monumenti italiani, ma anche uno dei più misteriosi. L’antica rocca ottagonale è un patrimonio UNESCO d’eccezione.

Sulla cima di una verdeggiate collina pugliese si trova Castel Del Monte, un castello costruito nel 1240.

Tutti gli interni in marmo sono stati rimossi nel Diciottesimo secolo, lasciando solo la nuda pietra basale: ed è questa pietra che è diventata la cornice ideale per Magic Carpets di Miguel Chevalier, un’animazione digitale interattiva di arazzi medievali arricchiti da colori psichedelici e onde, proiettati dall’alto sul pavimento ottagonale del castello.

Gli ipnotici tappeti magici di Chevalier in passato hanno ricoperto il pavimento del Sacré Coeur in Marocco. Per questa installazione, Chevalier ha tratto ispirazione dalla “tradizione del mosaico fortemente presente in Italia, una prefigurazione dei pixel,” secondo la descrizione dell’opera.
I pixel nelle proiezioni si modificano con la musica, creando forme e movimenti che ricordano colate di lava o amebe, che reagiscono ai movimenti dei visitatori che vi camminano sopra.
“Questo mondo di colori e forme in movimento, come un gigantesco caleidoscopio, ci conduce in un mondo immaginario, poetico,” afferma Chevelier. Le musiche di Jacopo Baboni Schilingi completano l’opera, ricreando l’esperienza uditiva dell’ingresso in un abisso futuristico.

Qui sotto un bellissimo documentario su Castel del Monte andato in onda su MarcoPolo TV

Video promo del libro di Giuseppe Fallacara e Ubaldo Occhinegro sul segreto del Castel del Monte collegato al manoscritto Voynich:

Puntata della trasmissione Voyager di Rai 2 condotta da Roberto Giacobbo sulle ultime scoperte di Giuseppe Fallacara e Ubaldo Occhinegro sul significato e destinazione d’uso del Castel del Monte

Dove si trova Castel del Monte:

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È italiana la spiaggia rosa più bella del mondo

Bianche, nere, di sassi o di sabbia: al mondo ci sono spiagge di tutti i tipi. Ma la spiaggia rosa più bella del mondo è lei, ed è italiana: la spiaggia rosa di Budelli, in Sardegna, nell’arcipelago della Maddalena
Nel 1964 il regista Michelangelo Antonioni, girò il suo primo film a colori: una storia di nevrosi e depressione con al suo interno un unico spiraglio di luce nel film, la storia di una bambina e delle sue giornate trascorse nuotando in una baia solitaria, uno stacco, inatteso che alleggerisce tutta la trama. I colori azzurro e rosa sono quelli del mare, dei graniti e della spiaggia dell’isola di Budelli nell’arcipelago della Maddalena, nella Cala di Roto che tutti conosciamo come Spiaggia Rosa , preservatasi fino ad oggi, come per miracolo, senza tracce di inquinamento, ne corruzioni da cemento. Nel 2013 l’isola abitata stabilmente solo dal custode Mauro Morandi, è stata messa all’asta partendo dalla cifra di 3 milioni di euro, più o meno il costo di un appartamento di pregio in zona semi centrale a Milano o a Roma.

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Alberobello a Natale si accende di mille colori

Dal tramonto del 5 Dicembre a tutta la notte del 6 Gennaio, tutti i giorni per un mese intero i TRULLI di Alberobello (BA) si vestono di luce multicolore. Le luci del Natale si accenderanno dal tramonto all’alba e interesseranno non solo i caratteristici tetti dei trulli, ma anche gli interni, dove potrete incantarvi a vedere come gli artisti hanno trasformato gli spazi, rendendoli della stessa materia delle stelle. Un’occasione per vivere la tradizione tra spettacoli, performance e appuntamenti, ma anche per commemorare e riflettere sugli episodi tragici accaduti in Francia. Il tema è infatti Pace e solidarietà per le vittime che nel mondo cadono sotto i colpi del terrorismo. Gli organizzatori, l’Associazione giovani imprenditori turistici (Agit) e l’Associazione Lightcones, hanno chiamato a raccolta artisti e performers per le illuminazioni che hanno attratto già più di 400 mila visitatori.

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La CASCATA d’ACQUA INFUOCATA

Sembra una cascata di fuoco, ma non lo è. In realtà si trattai di uno strano fenomeno naturale che succede nel Parco Nazionale di Yosemite, in California (USA), meta ogni anno di milioni di visitatori da tutto il mondo, che vengono qui per ammirare una natura selvaggia e incontaminata e a assistere a questo straordinario spettacolo naturale! Se sei particolarmente interessato al fenomeno, ascolta questa spiegazione qui sotto:

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25 luoghi straordinari da vedere almeno una volta nella vita

Questi luoghi fuori dal mondo vi faranno sentire come se veniste da un altro pianeta. Qualche volta possono esserci dei posti magnifici ed esotici proprio sotto il vostro naso. Spesso siamo stanchi di quello che ci sta attorno anche se ad occhi estranei, a chi vive dall’altra parte del pianeta, potrebbe apparire esotico.

Queste 25 foto sono state scattate nei 5 continenti:

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La leggenda dello Scoglio dell’Ulivo (Calabria – Palmi)

Lo scoglio dell’ulivo è un po’ l’emblema di Palmi, cittadina sulla costa calabrese, immortalato anche in un francobollo emesso nel 1987. Il giornalista e scrittore Domenico Zappone scrisse “Leggenda di un albero” che ci permette di immergerci nel fantastico mondo dei miti. Ci culla, con magia misteriosa, lasciandoci affascinati con lo stupore e l’incanto dei bimbi davanti ad una gradevole scoperta. Non tutti conoscono la leggenda legata allo scoglio dell’ulivo di Palmi.
Pare che in un tempo lontano, prima che una forza divina le incatenasse alle azzurre grotte del Mediterraneo, le Isole Eolie vagabondassero per il mare. “Ruotano su se stesse… percorse da un lieve sussulto . scattano come furie pel mare. Il sole le illumina e il Mar Mediterraneo diviene uno specchio argenteo”.
Immediatamente dopo la creazione grossi macigni incandescenti franavano giù dalle vette mentre il mare ribolliva e friggeva …. tutto era rosso, nero …. Infernale …. Le coste sono foreste di ulivi alti come torri “forti e giganti” con le chiome grigio-argentee che si muovono al vento.
Le Isole Eolie, videro i primi ulivi e se ne innamorarono, tanto che si muovevano fin qui desiderandone anche un solo ramo… Fu allora che un uccellino pietoso scelse la più piccola delle isole e vi lasciò cadere sopra un seme di ulivo. Il seme lottò contro i venti, le onde e riuscì a resistere spremendo dalla roccia succhi di vita e CREBBE. Oggi l’ulivo vive su questa piccola isola con le sue radici si è incatenato al fondale marino di una misteriosa e segreta conca, anfratto. Le isole Eolie, continuano a cercare la piccola sorella perduta e ne piangono la triste sorte.  La piccola isola, le vede. Si dispera, vorrebbe farsi vedere, chiamarle, ma non può. Le resta soltanto di muovere “la selvaggia chioma popolata di nidi e di uccelli dell’albero d’ulivo” .

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Il villaggio cinese abbandonato che la Natura si è ripreso

Shengsi è un arcipelago composto da circa 400 isole vicino alla foce del fiume Yangtze, in Cina. Il fotografo Tang Yuhong ha immortalato in questi meravigliosi scatti un villaggio di pescatori abbandonato che la natura ha completamente rivendicato. Madre natura ha riscattato quello che per diritto è sempre stato suo. Ora ogni casa, ogni singolo edificio, scala e angolo del villaggio di Gouqui island è tornato alla legittima proprietà, che ha reso questo luogo un posto incredibile!