Pasqua Trucchi in Cucina

COME FARE LE UOVA D’ORO

Questo è un uovo capace di ingannare e stupire i tuoi amici ed è facile e divertente, imparalo per stupire i tuoi invitati.
Comunemente note come Golden Eggs (Uova d’oro), sarebbe più appropriato chiamarle “uova strapazzate ancora nel guscio”.

Tutto quello che devi avere per fare un uovo d’oro è:
– un uovo crudo
– un calzino o la manica di una felpa, l’importante è che siano ben puliti
– una torcia elettrica
– un pentolino con acqua

Fai scivolare l’uovo crudo l’uovo nel calzino e posizionarlo a metà.
Lega le estremità e fai ruotare molto velocemente, come nel video, 15 volte, fai attenzione che il calzino sia ben tirato.
Controlla con la torcia elettrica per verificare se è pronto. E’ OK quando non passerà alcuna luce attraverso l’uovo o al massimo una piccola quantità di luce rossa, mentre invece se non è pronto la luce sarà molto più brillante e avrà una tinta gialla.
Metti l’uovo nel pentolino con l’acqua sul fuoco.
Appena bolle l’acqua spegni il fuoco e lasciarlo riposare col coperchio per 15 minuti nell’acqua bollente.
Fallo raffreddare e sguscialo, hai ottenuto un uovo sodo dal colore uniforme d’orato che farà stupire tutti.

Se tutto ciò ti sembra un po’ troppo complicato, puoi comprare un attrezzo apposito che fa tutto da solo, guardalo qui: www.rivelazioni.com/youtube/accessorio-per-fare-le-uova-doro/

Trucchi in Cucina

10 trucchi per gustare al meglio le UOVA (il n.5 è da provare!)

In questo video troverete sicuramente qualche trucco che ancora non conoscete e che vorrete provare! Scommettiamo?

Come prima cosa vi mostrerà come controllare la freschezza delle uova: se non si conosce la data di deposizione, leggibile sul contenitore, immergete le uova in una ciotola di acqua fredda: se è fresco andrà a fondo e questo vorrà dire che ha un paio di giorni dalla data di deposizione; se si mantiene in piedi avrà intorno a una settimana, mentre se galleggia si aggira intorno ai 20 giorni. Questo dipende dell’estensione della camera d’aria presente tra pellicina e guscio. Il seguito del video è molto vario e creativo, e scommetto che vi verrà voglia di provare almeno uno di questi trucchetti. Buona visione!

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Curiosi Trucchi in Cucina

La cucina eco-chic con acquario incorporato

Una cucina che ha dello stupefacente, si chiama OCEANO. Che cosa la distingue da tutte le altre cucine? È molto semplice: il piano di lavoro della cucina, ideato in forma di isola, ospita un grande acquario al di sotto dei fornelli, del lavandino e dello spazio per cucinare. Proprio così! Il piano di lavoro, realizzato in Corian e per questo resistente alla luce e al calore e durevole nel tempo, si può ammirare in tutta la sua bellezza sopra un acquario con rocce e pesci tropicali. 

Sul sito web dell’interior designer Robert Kolenik di Amsterdam, la cucina Oceano è descritta così:

“Il particolare acquario sotto il piano di lavoro della cucina cattura immediatamente l’occhio. Oltre ad essere un oggetto di design unico nel suo genere, è anche sorprendentemente funzionale: appare come un acquario oversize, ma l’intelligente forma a L nasconde uno spazio per riporre gli oggetti. Questa opera d’arte di arredamento è disponibile in edizione limitata e può essere realizzata su misura.”
Interior design eco chic dall’aspetto di sostenibile opulenza.

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Chips di zucchine

Le chips di zucchine sono un antipasto davvero sfizioso e croccante che si prepara in pochissimo tempo. Ecco la ricetta
Le chips di zucchine sono un contorno o un antipasto davvero sfizioso e molto particolare.

Sottilissime fette di zucchine vengono, infatti, fritte e servite come fossero delle patatine, croccanti e sfiziose, ottime per accompagnare un aperitivo o arricchire un buffet ma all’occorrenza anche perfette per accompagnare secondi piatti sia di carne che di pesce. A rendere il tutto ancora più interessante la preparazione che avviene in pochissimi minuti ed una cottura altrettanto veloce.

Vediamo, quindi, insieme come preparare delle ottime chips di zucchine.
Ingredienti

4 zucchine
q.b di farina 00
q.b di sale
q.b di olio extravergine d’oliva

Preparazione
Affettare le zucchine molti sottili, usate uno strumento, a mano è molto difficile. Lo spessore delle fette di zucchine è essenziale per un effetto ben croccante come si conviene a questo piatto. 

Quando avrete realizzato tutte le fette di zucchine cospargetele con dell’olio extravergine d’oliva e poi passatele nella farina, battendo bene con le mani perchè le fette vengano cosparse completamente. A questo punto non vi resta che passare alla frittura.

Scaldate l’olio e quando questo sarà ben caldo friggete poco alla volta le vostre chips di zucchine. Fate attenzione perchè la cottura è molto veloce e vi basteranno pochi minuti perchè sia terminata. Aggiustate di sale e passate le chips di zucchine su un piatto coperto con carta assorbente così da eliminare l’olio in eccesso.

Continuate in questo modo fino a quando avrete terminato tutte le vostre zucchine. Servite ben calde e croccanti.

 

Trucchi in Cucina

La dieta Lemme: cos’è e come funziona

Fasi, menù e opinioni della dieta Lemme, la filosofia alimentare che prevede il consumo di pasta a colazione e che bandisce sale, dolci e verdura
Ideata dal farmacista Alberico Lemme, la dieta Lemme è una filosofia alimentare che si basa sul consumo esclusivo di carboidrati e proteine, bandendo frutta, verdura, dolci e sale. Suddivisa in due fasi, una di dimagrimento e una di mantenimento, la dieta Lemme prevede il consumo dei pasti a orari precisi da rispettare rigorosamente.
La dieta Lemme promette di perdere 10 kg in un mese, ma come funziona? Il dr Lemme propone una fase per dimagrire ed una di mantenimento, ma quali sono i principi base della sua filosofia alimentare?
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Lo schema della dieta Lemme: cosa mangiare e cosa bandire…

Trucchi in Cucina

Il trucco più efficace per mangiare di meno, senza fatica

Una ricerca rivela che se lo fai, fa diminuire la voglia di mangiare il cibo spazzatura.
Specchiarsi durante i pasti rende i cibi più insapori
Secondo un recente studio, specchiarsi mentre si mangia cibo poco sano fa diminuire la voglia di mangiarlo. Addirittura, avrebbe l’effetto di diminuire anche il suo sapore.

Lo studio, pubblicato sul “Journal of the Association of Consumer Research”, è stato condotto da un team della University of Central Florida. I ricercatori hanno selezionato 185 giovani volontari e poi hanno chiesto ad alcuni di mangiare una torta al cioccolato e ad altri di mangiare una macedonia di frutta. Alcuni sono stati posizionati di fronte ad uno specchio, altri no. Come spiega Ata Jami, autore della ricerca, gli studiosi hanno osservato che coloro che si specchiavano durante il pasto finivano per trovarlo meno buono e meno soddisfacente.
Uno sguardo allo specchio comunica molto alle persone, e non dà informazioni solo sull’apparenza fisica, anzi, consente loro di guardarsi in modo oggettivo, li aiuta a giudicare se stessi e il proprio comportamento come se fossero visti da un’altra persona.
Lo specchio, insomma, accentuerebbe il senso di colpa e il disagio di chi mangia cibo poco salutare. Con il cibo sano, invece, i ricercatori non hanno registrato la stessa reazione: chi mangia, in quel caso, può guardarsi negli occhi senza problemi.
Quindi possiamo affermare che “Mangiare davanti allo specchio fa bene alla dieta”, provare non costa nulla, chi non ha in casa uno specchio come questo da mettere sul tavolo della cucina?:

Trucchi in Cucina

La ricetta della tarte Tatin: la famosa torta di mele capovolta

La tarte Tatin  è una torta di mele capovolta, tipica della Francia, in cui le mele sono caramellate in burro e zucchero prima della cottura della torta.

Secondo la leggenda, questo dolce sarebbe originario di Lamotte-Beuvron (nella regione del Centro): le sorelle Stephanie (1838-1917) e Caroline Tatin (1847-1911) gestivano un ristorante, che esiste ancora sotto il nome di “hôtel-restaurant Tatin”, di fronte alla stazione frequentata da molti cacciatori. Una domenica, mentre preparavano una torta di mele per il pasto di alcuni cacciatori, una delle sorelle dimenticò di porre la pasta brisé al di sotto della torta, lasciando caramellare così le mele nel burro e nello zucchero. Per rimediare all’errore pose dunque la pasta brisée al di sopra del composto ottenuto e poi capovolse il tutto in un piatto. I cacciatori apprezzarono questa torta, che divenne così la tarte Tatin.

La videoricetta della TARTE TATIN

Sbucciate le mele, togliete il picciolo e tagliatele a spicchi. Fate caramellare lo zucchero in un pentolino con poca acqua, senza farlo solidificare, e poi versatelo uniformemente in una teglia tonda di circa 24 cm di diametro ben imburrata. Insaporite spolverando anche un pizzico di cannella. Cominciate a disporre a raggiera un primo strato di spicchi di mela, poi disponete un secondo strato e coprite le fessure, con le mele disposte con il dorso verso l’alto. Coprite quindi con la pasta brisée: stendetela sopra le mele sigillando bene i bordi. Bucherellate la sfoglia con una forchetta e infornate a 180° per circa 30 minuti. Una volta cotta, togliete dal forno e lasciate intiepidire qualche minuto, poi coprite la tortiera con un piatto da portata e rigirate velocemente, così da avere la raggiera di mele in superficie. Non preoccupatevi se alcuni pezzi di mela si rompono: potete tranquillamente ricomporre la torta manualmente.

Tipicamente, la tarte tatin si serve in Francia con crème fraîche, ma un’idea può essere quella di accompagnare una fetta di torta con una pallina di gelato alla vaniglia.

Trucchi in Cucina

Come fare dei soffici paninetti morbidi e fragranti

Questi semplici paninetti sono morbidi e fragranti, ottimi da farcire con formaggio e affettati per una festa, o da servire come accompagnamento ad una cena. Provateli anche la variante con dei semi di sesamo o di papavero.
Ingredienti
Quantità: 16 panini
350ml di acqua tiepida
1 cucchiaio di lievito di birra secco
2 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di olio di semi
1 cucchiaino di sale
500g di farina di manitoba
Preparazione
Preparazione: 10minuti › Cottura: 20minuti › Tempo aggiuntivo:2ore lievitazione › Pronta in: 2 ore 30 minuti

In una ciotola capiente mescolare il lievito con lo zucchero e l’acqua tiepida. Lasciar riposare per 10 minuti o finché si sarà formata una schiumetta.
Alla ciotola con il lievito unire l’olio, il sale e metà della farina. Amalgamare bene. Aggiungere il resto della farina, poco alla volta, fino a formare un panetto compatto che si stacca dai bordi della ciotola. Trasferire il panetto su una superficie di lavoro infarinata e impastare con le mani per almeno 8 minuti.
Oliare leggermente una ciotola pulita, adagiare il panetto e rigirarlo per coprirlo di olio. Coprire la ciotola con un canovaccio umido e lasciar lievitare in un luogo tiepido e al riparo da correnti per almeno 1 ora o finché sarà raddoppiato in volume.
Ritirare il panetto, sgonfiarlo leggermente con un pugnetto e adagiarlo sul piano di lavoro infarinato. Dividerlo in 16 pezzi di ugual grandezza e formare delle palline. Trasferire i paninetti su una placca da forno oliata, ad una distanza di almeno 5cm uno dall’altro. Coprire con un canovaccio umido e lasciar lievitare per altri 40 minuti o finché avranno raggiunto il doppio del volume.
Riscaldare il forno a 200°C.
Infornare e cuocere i panini pr 18-20 minuti o finché saranno dorati.
Per renderli dorati in superficie, prima di cuocerli spennellateli con un composto a base di albume e poca acqua.

Trucchi in Cucina

Treccia di salmone e stracchino

INGREDIENTI
1 rotolo di pasta sfoglia
150g di formaggio cremoso
100g di stracchino
200g di salmone (non affumicato)
erba cipollina q.b.

LA PREPARAZIONE
Come prima cosa preparate la vostra crema alle erbe amalgamando il formaggio cremoso con lo stracchino e le erbe che più vi piacciono, noi abbiamo scelto l’erba cipollina. Stendete la crema su un rotolo di pasta sfoglia (andrà bene sia rettangolare che rotondo), poi poneteci sopra il salmone tagliato a fettine sottili. Arrotolate dalla parte più lunga e ponete il vostro rotolo in frigo per almeno 30 minuti. Una volta indurito leggermente tagliatelo giusto al centro e iniziate ad intrecciarlo. Spennellate sulla superficie un tuorlo sbattuto e infornate a 200° per circa 25/30 minuti.

Trucchi in Cucina

10 Buoni motivi per non essere vegetariani, o peggio, vegani

Il web è pieno di persone che sbandierano ai quattro venti le ragioni per cui qualcuno dovrebbe diventare vegetariano. Ho deciso di andare controcorrente e proporvi 10 motivi per cui invece è meglio non essere vegetariani o vegani (ancora peggio).

Nonostante la carne sia costosa e la sua distribuzione causi la sofferenza di animali innocenti (così dicono i sostenitori del vegetarianismo), alcuni di noi semplicemente non riescono a farne a meno. Io sono tra questi e se lo siete anche voi, ecco ben dieci argomentazioni che potrete usare con chi ha cercato o cercherà di convincervi a diventare vegetariani.
Motivazione storica

Grazie ai miracoli dell’evoluzione, noi esseri umani siamo in grado di sopravvivere anche seguendo una dieta priva di carne. Ma questo non significa che siamo vegetariani naturali. Nel non troppo lontano 2003, alcuni scienziati hanno stabilito che i nostri antenati mangiavano carne già 2 milioni e mezzo di anni fa. In altre parole, il consumo di carne non è il manifesto della decadenza moderna: è parte della nostra dieta tradizionale e ha origine nella notte dei tempi.
Motivazione fisiologica

Avete mai visto lo stomaco di un erbivoro? Nel caso dei ruminanti si parla di ben 4 stomaci, tutti necessari alla digestione dei vegetali. Il più importante di questi è il rumine, dove avviene la digestione microbica. Noi esseri umani non abbiamo la digestione microbica e non siamo in grado di scindere la cellulosa. Se qualcuno volesse fare il saputello e tirar fuori gli erbivori monogastrici (con uno stomaco solo), ricordategli che tra questi vi sono i roditori, noti per alimentarsi delle loro feci allo scopo di migliorare la digestione dei vegetali ingeriti. Volete davvero paragonarvi a loro?
Motivazione evolutiva

Noi esseri umani per certi versi siamo decisamente strani. Forse nessuno ve l’ha mai detto, mail nostro cervello non dovrebbe essere così grande e complesso. Di norma nel regno animale la complessità e le dimensioni cerebrali crescono di pari passo con la stazza. Ma cosa ci rende così speciali? Secondo uno studio del 2011, sarebbe stato merito del nostro appetito per la carne. L’assunzione di carne, soprattutto cotta, ha favorito lo svilupparsi del cervello umano, fino a farci diventare come siamo oggi. Se potete anche solo pensare o decidere di voler diventare vegetariani, è merito della carne, che vi ha reso intelligenti e senzienti.
Motivazione anatomica

Se il discorso relativo allo stomaco non vi è bastato, è il momento di soffermarci sulla bocca. La nostra dentatura è una dentatura da onnivori. Oltre ai molari tanto amati e usati da chi porta avanti una dieta a base di verdura, nella nostra bocca ci sono anche gli incisivi per spezzare e soprattutto i canini per strappare. I canini sono i denti tipici degli animali che prevedono il consumo di carne all’interno della loro dieta.
Motivazione biologica

Un’argomentazione spesso sostenuta dai vegetariani è che gli esseri umani sono gli unici primati a mangiare carne. Ergo, deve essere innaturale. Ma indovinate un po’? Non è assolutamente vero. Nel 1960, la nota etologa Jane Goodall ha osservato degli scimpanzé a caccia che mangiavano altri animali allo stato brado. Negli anni successivi, è stato dimostrato che alcune comunità di scimpanzé mangiano circa una tonnellata di carne all’anno. Quindi, se anche i nostri “cugini” si fanno una buona bistecca ogni tanto, perché noi dovremmo rinunciarci?
Motivazione ambientale (1)

In questo periodo si parla tanto di impatto zero e chilometri zero. La carne, trasportata per mezzo mondo in maniera tale da essere consumata anche a grandi distanze, sarebbe ritenuta dannosa per l’ambiente. Eppure sotto molti aspetti l’allevamento agevola in altri modi il risparmio di carburante. Il letame prodotto dagli allevamenti è la fonte principale di materia organica ed è importante per la fertilità del suolo utilizzato per le produzioni vegetali. Il pascolo degli animali, inoltre, può avvenire in aree agricole non destinate alle coltivazioni: lasciare aree a produzione di foraggio è, infatti, un buon sistema per evitare rotazioni molto frequenti delle stesse colture e per diversificare il sistema agricolo. Ovviamente questo discorso ha un suo fondamento in quegli allevamenti che possono essere definiti biocompatibili.
Motivazione ambientale (2)

E se la prima motivazione ambientale era in difesa degli allevamenti, la seconda vuole precisare alcuni punti circa la produzione del tofu e quindi della soia. La quantità di terreno necessario per la coltivazione della soia è maggiore di quello usato per gli allevamenti. Inoltre il trattamento e la raccolta della soia necessitano di più combustibile fossili, tenuto conto anche del fatto che il prodotto finale deve spesso essere spediti a grandi distanze, se si vive in qualche luogo sfigato come la Gran Bretagna, dove il clima è molto sfavorevole alla coltivazione del sostituto della carne. In altre parole, la soia non è più ecologica.
Motivazione sociale

L’ennesimo luogo comune di cui si fanno scudo i vegetariani nei confronti di chi mangia carne è che questa rende più aggressivi. Ancora una volta smentiamo questo falso mito, grazie allo studio portato avanti da un gruppo di scienziati che ha deciso di esaminare la questione nel dettaglio. Mostrando ad alcuni uomini delle immagini di carne rossa e mettendoli successivamente in una posizione di potere nei confronti di un altro soggetto, i ricercatori hanno scoperto che coloro che vedevano la bistecca erano in realtà molto più rilassati e meno inclini all’aggressività di coloro a cui non veniva mostrata. Alla faccia di chi va in giro a dire il contrario!
Motivazione ecologica

Sapete perché in Italia e nel mondo ci sono ancora abbastanza campagne e abbastanza aree verdi? E’ tutto merito dell’allevamento. Come precisa lo scrittore ecologista Simon Fairlie, il bestiame fornisce la biodiversità che gli alberi da soli non sarebbero in grado di fornire. Esso è il miglior mezzo che abbiamo per mantenere gli ampi spazi verdi. Inoltre sfrutta la biomassa che altrimenti sarebbe inaccessibile e ricicla i rifiuti che sarebbe un problema smaltire. Infine gli animali da allevamento sono la migliore garanzia che il fosfato prodotto dalle coltivazioni venga reintrodotto nella catena alimentare. Ovviamente bisogna tener conto che quello è solo il parere di Fairlie: è vero che la creazione di spazi per l’allevamento è la prima causa della deforestazione in Sud America, ma ciò non toglie che quegli ampi spazi, ad oggi, potrebbero essere disponibili per l’installazione di impianti solari, cosa che non sarebbe stata possibile altrimenti. Si fa presto a dire ecologia…
Motivazione gastronomica

Dopo ben nove motivazioni serie, spero che ne accetterete una un po’ più egoistica rispetto alle precedenti. Per alcuni è difficile, se non impossibile, rinunciare alla carne perché è deliziosa. E’ il miglior modo per assumere proteine e come sapore è imparagonabile a quello degli alimenti che forniscono proteine vegetali. Certo, ogni tanto una grigliata di verdure fa piacere, ma non è un vero barbecue senza una gustosa bistecca.
NB: Questo articolo non vuole giudicare la scelta di diventare vegetariani. Ognuno è libero di fare ciò che vuole. Vuole semplicemente essere un testo (infarcito di informazioni reali e verificabili, dal momento che in alcuni casi ho messo pure la fonte) che consenta a chi ha una dieta variegata di rispondere a quella parte di vegetariani, vegani, fruttariani, etc. che si permettono di giudicare coloro che non la pensano come loro.
 
Giulia Zannoni di Gizzeta
 

Trucchi in Cucina

Lo zenzero in cucina: 4 ricette facili e salutari

Per godere di tutte le  proprietà dello zenzero è sufficiente masticare 1 o 2 gr di radice fresca prima dei pasti, ma non a tutti piace, o usare lo zenzero fresco o essiccato come condimento e grattugiato su tanti piatti, per dargli un tocco esotico in più per il quale il vostro apparato digerente ringrazierà. Vediamo qui di seguito 4 facili ricette per poterlo assumere con gusto in cucina, durante i pasti di tutti i giorni:

Spaghetti, olio, aglio e zenzero.
Questa è una semplice variante ai solito spaghetti aglio, olio e peperoncino. Per la preparazione va bene sia lo zenzero fresco che quello in polvere.

50 ml di olio d’oliva
uno spicchio d’aglio
un pizzico di zenzero grattugiato o in polvere

Fate insaporire l’olio in una padella con l’aglio e lo zenzero, scaldando il tutto senza farlo friggere. Buttateci gli spaghetti appena scolati e saltateli per un paio di minuti.

Trucchi in Cucina

10 modi di usare lo zenzero fresco per trarne beneficio

Negli ultimi anni si parla sempre di più di zenzero, ingrediente importante nella medicina tradizionale orientale ma sempre più apprezzato in Occidente non solo per il suo sapore e la sua versatilità in cucina, ma soprattutto per le proprietà.

Ecco come sfruttare al meglio i benefici della radice fresca:

1. Masticare lo zenzero (senza mangiarlo): soffrite di mal d’auto? Per evitare la nausea e il malessere dei viaggi in macchina, masticate la radice. I marinai cinesi la usavano anche per diminuire gli effetti del mal di mare, quindi perché non seguire l’esempio? Alcuni consigliano questa abitudine anche per combattere la nausea in gravidanza ma, come spiegato prima, in questo caso chiedete prima consiglio al medico. Masticare la radice di zenzero serve anche per migliorare problemi di alito cattivo. Usate questo metodo all’occorrenza, anche più volte al giorno se è necessario, sia per l’alitosi che per il mal d’auto o di mare.

2. Mangiare un pezzettino di zenzero: se invece di masticare solo la radice ne mangiate una fettina dopo un pasto abbondante, vi sentirete subito meglio, più leggeri e attivi, perché questo ingrediente aiuta la digestione stimolando i movimenti di stomaco e intestino. Il rimedio aiuta anche a combattere mal di gola, raffreddore e tosse perché favorisce lo scioglimento del catarro, ma a questo scopo è utile anche la tisana o il decotto.

Trucchi in Cucina

Sembra un una goccia di pioggia, ma è una torta giapponese, si chiama Raindrop Cake

Dicono che sia una torta, ma ricorda una protesi di silicone. Non si smetterebbe mai di toccarla e giocare con la consistenza. Però, se tenuta a temperatura ambiente dopo mezz’ora si scioglie, meglio non perdere tempo.

La Raindrop cake a prima vista potrebbe essere scambiata per una goccia d’acqua gigante: in realtà è una torta di invenzione del cuoco giapponese Darren Wong.

A basso contenuto calorico, il piatto è a base di agar, un polisaccaride usato come gelificante naturale e ricavato dalle alghe rosse. Al momento in Italia non si è ancora vista.

La preparazione non è particolarmente difficile, va trovato il giusto equilibrio tra acqua e gelatina, perché la Raindrop cake non è soltanto forma, ma una consistenza delicata, simile a quella dell’acqua:

1 . Mescolare 15 grammi di agar e 12 grammi di zucchero semolato in una pentola

2. Unire a poco a poco 500 centilitri di acqua per sciogliere bene il composto di agar e zucchero

3. Sciogliere del tutto l’agar facendo bollire il composto sul fuoco

4. Versare in uno stampo rotondo

5. Raffreddare in frigorifero

6. Una volta indurita rimuovere la torta dallo stampo, aggiungere miele e farina

7. Mangiare nel giro di mezz’ora, altrimenti si scioglie tutto e addio Raindrop Cake.

Trucchi in Cucina

Infilza il WURSTEL con uno stecchino. Questo trucco è DELIZIOSO!!!

Volete cucinare il Wurstel in un modo originale e sorprendere i vostri amici?
Il trucco è semplicissimo: Infilate uno stecchino lungo all’interno del Wurstel, per tutta la sua lunghezza.
Prendete un coltello e tagliate il Wurstel come illustrato nel video. Togliete lo stecchino e mettete il vostro Wurstel sulla griglia, il risultato sarà gustoso! Il vantaggio è anche quello di poter aggiunger salse, condimenti e insalata all’interno del Wurstel evitando che scivolino dal panino per un Hot-Dog perfetto.