Trucchi in Cucina

Ricetta dei famosi Fiocchi di Neve (Nuvole) della pasticceria Poppella di Napoli

Il fiocco di neve è una ricetta tipica della cucina napoletana con un certo alone di mistero attorno alla sua ricetta: inventata nel famoso rione Sanità di Napoli dalla pasticceria Poppella, la sua ricetta precisa non è mai stata pubblicata o resa nota, in conseguenza di ciò sono state tantissime le ricette che si sono diffuse. Alcune davano risultati molto simili a quelli originali, altri invece erano molto lontane dal prodotto finale: una piccola brioche ripiena di crema al latte, panna e ricotta.

Abbiamo trovato una ricetta che si avvicina molto a quella originale, almeno così dicono, fornendo anche la preparazione, parte fondamentale per avere un fiocco di neve di altissima qualità. La ricetta si divide in tre parti, a seconda di quello che ci servirà.

Per la brioche gli ingredienti sono:

100 gr. di farina manitoba
250 gr. di farina tipo 0
85 gr. di zucchero
100 gr. di latte fresco intero
1 uovo intero più 1 tuorlo
30 gr. di strutto
30 gr. di burro
8 gr. di lievito di birra fresco
1 cucchiaino di vaniglia
8 gr. di sale marino

Andiamo ora a vedere gli ingredienti per preparare invece la crema:

150 gr. di ricotta, potete scegliere indifferentemente tra quella di vaccina o quella di pecora
60 gr. di zucchero bianco da mescolare con la ricotta
150 gr. di panna montata soda

Gli ingredienti per la crema pasticcera sono:

150 gr. di latte fresco intero
40 gr. di zucchero bianco
2 tuorli piccoli (potete prenderli da uova di taglia media)
20 gr. di farina tipo 00
un pizzico di sale marino
1 cucchiaio di limoncello da mettere poi a fine cottura

Cominciamo col vedere qual è la preparazione per quanto riguarda il fiocco di neve: Con un piccolo lievito, 60 grammi di farina e 35 grammi di acqua preparate il composto e fate lievitare per un’ora circa. Usando la farina rimasta insieme al latte ed al tuorlo impastate preparando un composto abbastanza duro da far riposare poi per circa mezz’ora. Aggiungete pian piano il latte all’impasto, insieme alla farina ed allo zucchero: lavorate bene con la frusta, in maniera energica, aggiungendo solo un cucchiaio di latte per volta e poi, una volta finito il latte da aggiungere, il burro. Dopo un quarto d’ora aggiungete il sale e continuate ad impastare per avere un impasto molto elastico. Create quindi una palla ungendola con l’olio di semi, mettetela in frigo e lasciatela lì per tre ore. Ritiratela, stendete l’impasto a rettangolo e piegatelo in tre, arrotondatelo e rimettetelo in frigo per altre due ore. A questo punto avete l’impasto adatto per creare le brioche: il peso dovrà essere di circa 20 grammi per ognuna e dovranno lievitare per due ore almeno. Lucidate con l’uovo sbattuto e cuocetele a 170° per 20 minuti.

Il procedimento per preparare la crema: Mescolate la ricotta con lo zucchero e setacciatela, a questo punto amalgamate la panna montata e la unite alla crema pasticcera, aggiungete quindi un pezzetto di bacca di vaniglia nel latte e fate un infusione. Ora potete aggiungere la crema nei fiocchi di neve in due modi: o tramite una siringa per dolci, in modo da mantenere integra la brioche, oppure tagliandola a metà e semplicemente spalmando la crema all’interno. Finite dando una spolverata di zucchero a velo.

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Un dessert decisamente SORPRENDENTE

La sfera di cioccolato si scioglie e svela un cuore goloso: ecco il dessert che fa impazzire il web
Ciò che vedrete in questo video, non è un semplice dessert, ma qualcosa di più. Una tentazione a cui non si può resistere, perché oltre ad essere bello, bellissimo da vedere, ha anche un gusto tremendamente buono.

Mettete dunque da parte ogni dieta e permettetevi un’eccezione: questa palla di cioccolato è ciò che fa per voi.

La ricetta è molto particolare, e il suo procedimento, spiegato in questo video tutorial su YouTube, è stato visualizzato da milioni di persone:

Il primo passo è sciogliere del cioccolato, fondente o al latte a vostra scelta, e versarlo in un recipiente a forma di sfera, che andrà poi in frigorifero. Ne verrà fuori una “palla”: appoggiandola su una coppetta rovesciata preriscaldata, riusciremo ad avere un’apertura. Apertura che servirà a coprire il vostro ripieno (che può essere una palla di gelato, della frutta con cereali, o yogurt, quello che volete. Dopo aver appoggiato la palla sul contenuto, basta versare del caramello caldo e liquido, o del cioccolato, o qualsiasi altra cosa (a patto che sia bollente) sulla palla, e il risultato è sotto i vostri occhi.

Questa ricetta è presente nei ristoranti di mezzo mondo da 3 anni, ma è solo ultimamente che ha fatto un vero e proprio boom:  il momento in cui il liquido scioglie la palla, immortalato in decine di video, è diventato un tormentone.

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Come conservare i cibi sottovuoto con una semplice ciotola d’acqua

Per prima cosa dovrete procurarvi dei sacchetti sottovuoto con “cerniera”. In commercio esistono di diversa grandezza, quindi possiamo scegliere il formato adatto alle nostre esigenze e a quelle della nostra famiglia. Riempiamo il sacchetto di cibo, chiudiamo la “cerniera” ma lasciamo giusto due o tre centimetri la cerniera aperta. Pressate il sacchetto in una ciotola ampia piena d’acqua (mantenendolo in verticale in modo che l’acqua non penetri attraverso l’apertura).  Premendo farete fuoriuscire tutta l’aria dal sacchetto. A questo punto potete chiudere il sacchetto.

I sacchetti li potete trovare da Ikea oppure su Amazon qui: 

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Come assumere la VITAMINA D…el sole anche d’inverno

La chiamano la “vitamina del sole” perché è proprio e soprattutto grazie all’esposizione ai caldi raggi che il nostro organismo riesce a sintetizzarla. Stiamo parlando della vitamina D, importante per prevenire l’osteoporosi, per aiutare il corretto funzionamento del sistema immunitario e di quello cardiocircolatorio.
È fondamentale dunque non rinunciare ai suoi benefici: ad oggi, invece, l’80% della popolazione italiana ne è carente, in particolare si tratta di bambini, donne in menopausa, over 55. La vitamina D in Italia è agli stessi livelli da 20 anni: il contributo fornito dalla dieta è inferiore rispetto ad altri paesi europei, mentre quello dell’esposizione al sole interviene al massimo per il 30%.
I benefici della vitamina D
Ma perché è così importante assumere le giuste dosi di vitamina D? Innanzitutto, il suo ruolo è quello di aiutare il calcio a fissarsi nelle ossa, quindi è la loro resistenza ad essere principalmente influenzata dalla presenza o meno di questa sostanza nel nostro organismo. Anche il corretto funzionamento di muscoli, polmoni, occhi e cuore è imputato in parte alla vitamina D, utile inoltre a diminuire il rischio di asma e allergie, prevenire i sintomi influenzali e migliorare l’intero sistema respiratorio. Ecco perché non assumerne dosi adeguate può diventare pericoloso. A livello patologico, carenze di vitamina D sono legate all’insorgenza del rachitismo nei bambini, ecco perché le donne in gravidanza devono cercare di evitarne carenze sia durante la gestazione che durante l’allattamento, al fine di proteggere il bambino.
Il sole d’estate, il pesce o gli integratori d’inverno
La fonte principale resta comunque il sole: un’esposizione di 10/20 minuti per un paio di volte alla settimana o anche soltanto 3/4 minuti al giorno, sempre propriamente protetti, può essere un esercizio fondamentale. Riguardo all’alimentazione il pesce sicuramente il principale alleato di una dieta ricca di vitamina D. Un aiuto in più può provenire dagli integratori, fondamentali soprattutto per le categorie più a rischio (anziani e donne in gravidanza).

Ecco allora due ricette per consumare in modo gustoso questi prodotti a cura della Cucina Italiana:
Sformato di tonno con patate e zucchine

Ingredienti per una persona: 80 g di tonno sott’olio, un uovo, una patata piccola, una zucchina piccola, due ciliegine di scamorza o di mozzarella, un cucchiaino di formaggio grattugiato, due cucchiai di olio extravergine di oliva, latte q.b., pangrattato q.b., sale q.b.
Preparazione: lessate le patate in acqua fredda, scolatele e sbucciatele. Poi riducetele in purea con uno schiacciapatate. Lavate la zucchina e privatela delle estremità e tagliatela alla julienne (a bastoncino) con la grattugia a fori grandi; saltate la zucchina alla julienne in una padella con un cucchiaio di olio extravergine di oliva e poi lasciatela freddare. Unite in un recipiente la purea di patate con la julienne di zucchina, l’uovo, il formaggio grattugiato, le ciliegine di scamorza o di mozzarella, un po’ di latte sino a sentire che il composto sia morbido e poi salate. Passate il cucchiaio di olio extravergine di oliva rimanente su una teglia da forno piccola, cospargetela di pangrattato e ponetevi dentro i 2/3 dell’impasto lasciando centralmente una piccola conca dove sbriciolerete il tonno sott’olio sgocciolato. Coprite con il restante composto rendendo la superficie liscia. Cospargere di pangrattato e cuocete in forno caldo a 220 gradi fino a che non compare la doratura sulla superficie.
Salmone in scatola con limone e zenzero

Ingredienti per una persona: 150 g di salmone sott’olio, un limone, timo fresco, un pezzetto di radice di zenzero, due cucchiai di olio extravergine di oliva, pepe q.b., sale q.b.
Preparazione: utilizzate un foglio di carta da forno ed adagiatevi il salmone sgocciolato nel centro; condite con due cucchiai di olio extravergine di oliva, un po’ di timo, una spolverata di pepe, poco sale e grattatevi sopra la scorza del limone che avrete ben lavato e poi il succo del limone stesso. Infine grattugiate un pezzetto di radice di zenzero. Chiudete il cartoccio ed infornate a 220 gradi, a forno già caldo, per 10 minuti.

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Patate al forno: 5 errori da evitare

Preparare delle ottime patate al forno, croccanti fuori e morbide all’interno, non è facile come sembra e bisogna stare attenti a non commettere errori molto comuni.

Questi sono i 5 errori più frequenti secondo La Cucina Italiana:

Non utilizzate patate vecchie. Quelle nuove e povere di amido sono l’ideale se vi piacciono croccanti.

Non sbollentate troppo le patate altrimenti si romperanno inevitabilmente.

Non conditele esageratamente con spezie o formaggi. Sono ottime solo con i condimenti base.

Non utilizzate teglie piccole. Le patate devono essere tutte esposte al calore del forno allo stesso modo. Non ammassatele una sull’altra.

Attenzione a non cuocerle troppo e soprattutto, non servitele mai fredde!

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Torta all’Acqua: Senza Burro, Senza Uova, Senza Latte

Questa torta è perfetta per chi segue una dieta vegana o ipocalorica ma non riesce a rinunciare ai dolci, ma è indicata anche per chi è intollerante al lattosio, allergico alle uova o (con moderazione) per soffre di ipercolesterolemia.

La Torta All’Acqua è un dessert dall’apporto energetico medio; le calorie provengono soprattutto dai carboidrati, seguiti dai lipidi e infine dalle proteine.
I glucidi risultano prevalentemente complessi, gli acidi grassi prevalentemente di tipo polinsaturo e i peptidi a medio valore biologico; il colesterolo è assente e le fibre moderate.
La Torta All’Acqua si presta ai regimi alimentari del vegano e del vegetariano; al contrario, deve essere assunta con moderazione dai soggetti in sovrappeso e/o affetti da iperglicemia e ipertrigliceridemia;  ha effetti negativi sul celiaco ma non sull’intollerante al lattosio.
Ingredienti

250 g di farina bianca di tipo 00
250 ml di acqua
150 g di zucchero a velo
40 ml di olio di semi di mais
16 g (1 bustina) di lievito per dolci
Succo e scorza di limone non trattato
1 pizzico di sale

Preparazione
1. In una ciotola, setacciare la farina bianca insieme a zucchero a velo e lievito, dunque aggiungere il sale e la scorza grattugiata di limone.

2. In un barattolo, riunire l’acqua tiepida e l’olio: emulsionare i liquidi.

3. Versare l’emulsione di acqua ed olio al centro delle polveri, dunque mischiare con le fruste elettriche oppure con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una pastella piuttosto liquida, ma vellutata e priva di grumi. A questo punto, aromatizzare l’impasto con il succo di mezzo limone.

4. Foderare una teglia quadrata dal lato di 18 cm oppure rotonda dal diametro di 22 cm con la carta da forno. Versare l’impasto nella teglia e livellare con un cucchiaio.

5. Infornare il dolce a 160°C (ventilato)e cuocere per 40 minuti. In alternativa, cuocere il dolce a 180°C (forno statico) per 40-45 minuti. È possibile cuocere la torta in padella: in questo caso, scaldare una padella in pietra dal diametro di 24 cm e foderare con carta da forno. Versare l’impasto e coprire con il coperchio. Cuocere per 15 minuti a fiamma bassissima; successivamente, rigirare la torta aiutandosi con un coperchio e proseguire per altri 5-10 minuti, o fino a cottura ultimata.

6. Sfornare il dolce, lasciar intiepidire e spolverizzare a piacere con zucchero a velo. La torta all’acqua è deliziosa anche accompagnata con marmellata alle more.
Idee alternative
È possibile replicare la ricetta utilizzando farina integrale e zucchero di canna integrale. Il limone può essere sostituito con aroma alla vaniglia.
Questa è una ricetta www.my-personaltrainer.it

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Crema Chantilly e Crema Diplomatica: facciamo chiarezza sulle differenze

Spesso tendiamo a confondere i nomi di due creme base della pasticceria: la crema chantilly e la crema diplomatica!

Spesso si tende a chiamare chantilly l’unione di crema pasticcera più panna montata, sbagliato!

La chantilly è panna fresca montata aromatizzata alla vaniglia e zuccherata rispettando il rapporto 1:5 (1 parte di zucchero e 5 di panna), mentre la crema diplomatica è fatta con crema pasticcera e chantilly (di solito 1/3 di chantilly e 2/3 di crema pasticcera). In Italia tendiamo a chiamare la crema diplomatica col nome di chantilly all’italiana, e da questo nascono gli equivoci. Ho visto donne strapparsi i capelli per questo 🙂

Entrambe le creme possono essere adatte alla preparazione di dolci cremosi, per farcire bigné o anche per accompagnare panettoni e pandori. Vediamo nel dettaglio le due ricette:
LA CREMA CHANTILLY

INGREDIENTI

250 g di panna fresca da montare
50 g di zucchero a velo (o semolato)
I semi di una bacca di vaniglia

PROCEDIMENTO

Aromatizzate la panna con la bacca di vaniglia estraendone anche i semini con un coltellino. Tenete la bacca in infusione per alcune ore, refrigerando il contenitore in frigorifero. Filtrate e montate la panna molto fredda con lo zucchero.
LA CREMA DIPLOMATICA (o Chantilly all’italiana)

INGREDIENTI

250 ml di latte intero
3 uova
25 g di farina 00 o amido di mais
75 g di zucchero
180 ml di panna fresca
20 g di zucchero a velo
Vaniglia in bacca

PROCEDIMENTO

Per prima cosa preparate la crema pasticcera:

lavorate tuorli, zucchero e farina setacciata in una ciotola; a parte, scaldate il latte con la bacca di vaniglia; filtrate il latte e unitelo al composto di uova, rimettete poi sul fuoco per addensare la crema pasticcera.

Trasferite la crema in una pirofila con pellicola a contatto, quindi lasciatela raffreddare completamente. Poi, montate la panna con lo zucchero a velo e incorporatela, con movimenti dal basso verso l’alto, alla crema pasticcera.

 

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Ecco finalmente i tempi giusti per cuocere l’uovo sodo ideale

Cuocere l’uovo sodo ideale è più difficile di quanto sembri. O gli albumi sono troppo gommosi e il tuorlo è troppo secco, o è tutto troppo crudo, o rimane attaccato al guscio rendendolo impossibile da sbucciare.

Tutto questo avviene perché un uovo è costituito da due sostanze differenti. E quindi bisognerebbe far bollire il bianco e il tuorlo a temperature diverse per ottenere la consistenza desiderata. La giusta temperatura per un albume è 82 ° C, e per un tuorlo è 77 ° C.

Il cuoco americano J. Kenji López-Alt ha adottato un metodo scientifico per trovare il modo migliore per far bollire le uova. Ha messo 24 uova in acqua bollente per 30 secondi, poi ha aggiunto un paio di cubetti di ghiaccio per abbassare leggermente la temperatura. Ogni 30 secondi ha preso un uovo dall’acqua per verificare la cottura.

Qui ci sono i suoi risultati:

Noi di Rivelazioni consigliamo di stampare questa piccola tabella riassuntiva qui sotto, e di tenerla a disposizione per cucinare le uova come desiderate, senza più sorprese e stress. Buon appetito!

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Le forbici intelligenti: appena le vedrai in azione le vorrai avere!

Queste non sono forbici come tutte le altre, in pratica sono un mini-tagliere con coltello che si usano come le forbici. Tagliano di tutto: pollo, pane, salame, verdure, frutta, in modo più rapido e preciso del coltello con tagliere. Guardatele in azione nel video qui sotto e capirete come mai stanno andando a ruba in tutto il mondo:

Queste nel video si chiamano Clever-Cutter, ma ne esistono di varie marche tra cui JackJason Food Chopper e altre.
Guarda le offerte su Amazon: http://amzn.to/2bR9EEy

 

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Sembra una torta normale, ma guardate che spettacolo quando inizia a girare…

A prima vista potrebbe sembrare una torta normale, ma basta poco per rendersi conto che si tratta di una vera opera d’arte. Basta, infatti, farla girare perché un effetto ottico davvero bello e molto particolare vi terrà incollati allo schermo. Come si vede in questo video, la torta è molto particolare e sicuramente ben fatta, ma la sua caratteristica che la distingue dalle altre la si può osservare quando inizia a girare. Una storia raccontata davanti a noi con tutti i dettagli possibili, che piacerà sicuramente anche ai bambini!

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Il gelato a forma di corolla di rosa sta conquistando il mondo

Amorino è nato nel 2002 in Italia ed è presente in tutto il mondo, poi sono nati I-Creamy a Sydney, Gelarto Rosa a Budapest e molti altri ne nascono in continuazione, sì perchè il cono gelato a forma di corolla di rosa piace proprio a tutti, anche a costo di fare lunghe attese in coda per averlo! La sua particolarità? Il gelato è modellato con maestria sul cono con la paletta come se fossero petali di rosa: il risultato è altamente scenografico e, ovviamente, super fotografato! Guardate il video girato a Sydney qui sopra, ci vuole grande abilità e precisione per realizzarlo, non è da tutti!

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Si prepara così, dentro il limone, il soufflé incredibilmente soffice e leggero. Semplicemente divino!

Oggi vi presentiamo un dessert di impalpabile morbidezza, soffice come una nuvola e delicatissimo… un soufflé al limone che è ideale per l’estate e per terminare un pranzo o una cena nel migliore dei modi!

Cosa vi serve:

6 limoni
3 uova
120 g zucchero
25 g farina

Come procedere:

Tagliare le estremità di ciascun limone, scavarlo all’interno e ottenere la polpa che metterete e filtrerete in un colino.
Dividere gli albumi dai tuorli e mettere questi ultimi in una ciotola. Aggiungervi 60 ml di succo di limone (ricavato in precedenza), 50 g di zucchero e la farina. Mescolare bene il tutto servendosi di una frusta fino ad ottenere un composto spumoso.
Nel frattempo avrete messo una pentola con l’acqua a bollire sul fuoco. Posizionate la vostra ciotola sulla pentola e, sfruttando il calore dell’acqua che evapora, lasciate addensare la vostre crema al limone continuando a mescolare. Quindi levate dal fuoco e fate raffreddare.
Montate a neve gli albumi con lo zucchero restante.
Includete delicatamente gli albumi montati nella crema e, sempre delicatamente, continuate a mescolare.
A questo punto riempite con il composto ciascun limone scavato, come se fosse una coppetta. Posizionate tutti i limoni su una teglia e infornate a 175 gradi per 14-17 minuti.

Questo dessert è davvero buonissimo e porta in tavola anche un tocco di fantasia. Inoltre, a fine pasto, non ci sarà bisogno di pulire i piatti ; ) Buon appetito!

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Mettete un’aspirina nel bucato. Il risultato è perfetto!

Il bucato bianco
Mille accortezze, tanti consigli, ma tanto i capi si ingrigiscono comunque. E lavaggio dopo lavaggio il problema andrà sempre peggiorando. Un’arma segreta c’è, che vi aiuterà a risolvere il famigerato problema.

Cinque aspirine

Procuratevi 5 aspirine da 325 mg, lasciatele sciogliere in 7 litri di acqua calda. Potete anche spezzare le compresse in modo che si sciolgano più in fretta.

Lasciare a mollo

Immergete in questa i vostri indumenti ingrigiti. Lasciateli a mollo nella soluzione per 8 ore. Assicurandovi che i capi rimangano sempre completamente immersi.  Potete anche mettere l’aspirina direttamente nella lavatrice, in alternativa, lasciandola possibilmente sciogliere prima.

Sciacquare

Decorse le 8 ore necessarie, il bucato può essere sciacquato (anche con un ciclo normale di lavatrice) e messo ad asciugare. L’aspira inoltre è utile anche contro le macchie.

La temperatura

In particolar modo con le tracce di sangue, è necessario sciogliere l’aspirina in acqua e poi lasciare i capi in ammollo per 2 ore. Non dimenticatevi di non usare mai l’acqua calda sulle macchie di sangue, questo renderà ancora più difficile rimuoverle.

Il segreto

Questo il segreto: l’aspirina contiene un acido blando che può rivelarsi veramente molto utile. Difatti se avete un paio di pillole in casa, sarà totalmente inutile acquistare prodotti costosi, specifici per il bucato.

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10 Buoni motivi per non essere vegetariani, o peggio, vegani

Il web è pieno di persone che sbandierano ai quattro venti le ragioni per cui qualcuno dovrebbe diventare vegetariano. Ho deciso di andare controcorrente e proporvi 10 motivi per cui invece è meglio non essere vegetariani o vegani (ancora peggio).

Nonostante la carne sia costosa e la sua distribuzione causi la sofferenza di animali innocenti (così dicono i sostenitori del vegetarianismo), alcuni di noi semplicemente non riescono a farne a meno. Io sono tra questi e se lo siete anche voi, ecco ben dieci argomentazioni che potrete usare con chi ha cercato o cercherà di convincervi a diventare vegetariani.
Motivazione storica

Grazie ai miracoli dell’evoluzione, noi esseri umani siamo in grado di sopravvivere anche seguendo una dieta priva di carne. Ma questo non significa che siamo vegetariani naturali. Nel non troppo lontano 2003, alcuni scienziati hanno stabilito che i nostri antenati mangiavano carne già 2 milioni e mezzo di anni fa. In altre parole, il consumo di carne non è il manifesto della decadenza moderna: è parte della nostra dieta tradizionale e ha origine nella notte dei tempi.
Motivazione fisiologica

Avete mai visto lo stomaco di un erbivoro? Nel caso dei ruminanti si parla di ben 4 stomaci, tutti necessari alla digestione dei vegetali. Il più importante di questi è il rumine, dove avviene la digestione microbica. Noi esseri umani non abbiamo la digestione microbica e non siamo in grado di scindere la cellulosa. Se qualcuno volesse fare il saputello e tirar fuori gli erbivori monogastrici (con uno stomaco solo), ricordategli che tra questi vi sono i roditori, noti per alimentarsi delle loro feci allo scopo di migliorare la digestione dei vegetali ingeriti. Volete davvero paragonarvi a loro?
Motivazione evolutiva

Noi esseri umani per certi versi siamo decisamente strani. Forse nessuno ve l’ha mai detto, mail nostro cervello non dovrebbe essere così grande e complesso. Di norma nel regno animale la complessità e le dimensioni cerebrali crescono di pari passo con la stazza. Ma cosa ci rende così speciali? Secondo uno studio del 2011, sarebbe stato merito del nostro appetito per la carne. L’assunzione di carne, soprattutto cotta, ha favorito lo svilupparsi del cervello umano, fino a farci diventare come siamo oggi. Se potete anche solo pensare o decidere di voler diventare vegetariani, è merito della carne, che vi ha reso intelligenti e senzienti.
Motivazione anatomica

Se il discorso relativo allo stomaco non vi è bastato, è il momento di soffermarci sulla bocca. La nostra dentatura è una dentatura da onnivori. Oltre ai molari tanto amati e usati da chi porta avanti una dieta a base di verdura, nella nostra bocca ci sono anche gli incisivi per spezzare e soprattutto i canini per strappare. I canini sono i denti tipici degli animali che prevedono il consumo di carne all’interno della loro dieta.
Motivazione biologica

Un’argomentazione spesso sostenuta dai vegetariani è che gli esseri umani sono gli unici primati a mangiare carne. Ergo, deve essere innaturale. Ma indovinate un po’? Non è assolutamente vero. Nel 1960, la nota etologa Jane Goodall ha osservato degli scimpanzé a caccia che mangiavano altri animali allo stato brado. Negli anni successivi, è stato dimostrato che alcune comunità di scimpanzé mangiano circa una tonnellata di carne all’anno. Quindi, se anche i nostri “cugini” si fanno una buona bistecca ogni tanto, perché noi dovremmo rinunciarci?
Motivazione ambientale (1)

In questo periodo si parla tanto di impatto zero e chilometri zero. La carne, trasportata per mezzo mondo in maniera tale da essere consumata anche a grandi distanze, sarebbe ritenuta dannosa per l’ambiente. Eppure sotto molti aspetti l’allevamento agevola in altri modi il risparmio di carburante. Il letame prodotto dagli allevamenti è la fonte principale di materia organica ed è importante per la fertilità del suolo utilizzato per le produzioni vegetali. Il pascolo degli animali, inoltre, può avvenire in aree agricole non destinate alle coltivazioni: lasciare aree a produzione di foraggio è, infatti, un buon sistema per evitare rotazioni molto frequenti delle stesse colture e per diversificare il sistema agricolo. Ovviamente questo discorso ha un suo fondamento in quegli allevamenti che possono essere definiti biocompatibili.
Motivazione ambientale (2)

E se la prima motivazione ambientale era in difesa degli allevamenti, la seconda vuole precisare alcuni punti circa la produzione del tofu e quindi della soia. La quantità di terreno necessario per la coltivazione della soia è maggiore di quello usato per gli allevamenti. Inoltre il trattamento e la raccolta della soia necessitano di più combustibile fossili, tenuto conto anche del fatto che il prodotto finale deve spesso essere spediti a grandi distanze, se si vive in qualche luogo sfigato come la Gran Bretagna, dove il clima è molto sfavorevole alla coltivazione del sostituto della carne. In altre parole, la soia non è più ecologica.
Motivazione sociale

L’ennesimo luogo comune di cui si fanno scudo i vegetariani nei confronti di chi mangia carne è che questa rende più aggressivi. Ancora una volta smentiamo questo falso mito, grazie allo studio portato avanti da un gruppo di scienziati che ha deciso di esaminare la questione nel dettaglio. Mostrando ad alcuni uomini delle immagini di carne rossa e mettendoli successivamente in una posizione di potere nei confronti di un altro soggetto, i ricercatori hanno scoperto che coloro che vedevano la bistecca erano in realtà molto più rilassati e meno inclini all’aggressività di coloro a cui non veniva mostrata. Alla faccia di chi va in giro a dire il contrario!
Motivazione ecologica

Sapete perché in Italia e nel mondo ci sono ancora abbastanza campagne e abbastanza aree verdi? E’ tutto merito dell’allevamento. Come precisa lo scrittore ecologista Simon Fairlie, il bestiame fornisce la biodiversità che gli alberi da soli non sarebbero in grado di fornire. Esso è il miglior mezzo che abbiamo per mantenere gli ampi spazi verdi. Inoltre sfrutta la biomassa che altrimenti sarebbe inaccessibile e ricicla i rifiuti che sarebbe un problema smaltire. Infine gli animali da allevamento sono la migliore garanzia che il fosfato prodotto dalle coltivazioni venga reintrodotto nella catena alimentare. Ovviamente bisogna tener conto che quello è solo il parere di Fairlie: è vero che la creazione di spazi per l’allevamento è la prima causa della deforestazione in Sud America, ma ciò non toglie che quegli ampi spazi, ad oggi, potrebbero essere disponibili per l’installazione di impianti solari, cosa che non sarebbe stata possibile altrimenti. Si fa presto a dire ecologia…
Motivazione gastronomica

Dopo ben nove motivazioni serie, spero che ne accetterete una un po’ più egoistica rispetto alle precedenti. Per alcuni è difficile, se non impossibile, rinunciare alla carne perché è deliziosa. E’ il miglior modo per assumere proteine e come sapore è imparagonabile a quello degli alimenti che forniscono proteine vegetali. Certo, ogni tanto una grigliata di verdure fa piacere, ma non è un vero barbecue senza una gustosa bistecca.
NB: Questo articolo non vuole giudicare la scelta di diventare vegetariani. Ognuno è libero di fare ciò che vuole. Vuole semplicemente essere un testo (infarcito di informazioni reali e verificabili, dal momento che in alcuni casi ho messo pure la fonte) che consenta a chi ha una dieta variegata di rispondere a quella parte di vegetariani, vegani, fruttariani, etc. che si permettono di giudicare coloro che non la pensano come loro.
 
Giulia Zannoni di Gizzeta
 

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Ecco cosa accade se assumiamo aglio e miele a digiuno per una settimana

L’aglio è uno degli ingredienti più utilizzati nelle cucine di tutto il mondo. Il suo sapore particolare si armonizza con molti altri condimenti ed esalta il sapore di numerosi piatti.

Oltre a essere un grande alleato in cucina, questo alimento veniva apprezzato già dall’antichità come uno dei migliori rimedi curativi. L’aglio ha dimostrato di essere utile  in caso di infiammazione, malattie croniche e vari tipi di infezione.

Gran parte delle sue proprietà si attribuisce alla presenza di allicina, un composto attivo che aiuta a tenere sotto controllo il colesterolo alto, l’ipertensione e altri disturbi del sistema cardiovascolare.

È utile anche nel trattamento dei disturbi digestivi, le malattie dell’apparato respiratorio e le micosi.

Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, inoltre, è un ottimo prodotto contro l’artrite, il cancro e il diabete.

I nutrizionisti consigliano di assumerlo crudo perché, in questo modo, si preservano tutti i suoi principi attivi.

Un buon modo per sfruttare le sue proprietà medicinali consiste nel mescolarlo al miele: in questo modo, diventa più facile da ingerire e ne potenziamo l’effetto.

Scoprite con noi i benefici che si ottengono ingerendo questi due ingredienti insieme per una settimana di seguito.
Aglio e miele per una settimana
1. Migliora la circolazione sanguigna
I composti solforati dell’aglio, insieme ai nutrienti del miele, sono molto utili al sistema circolatorio.

Entrambi esercitano un effetto anticoagulante e tonificante sulle vene e prevengono la comparsa di disturbi come trombosi e vene varicose.
2. Abbassa la pressione arteriosa
La pressione alta è un disturbo che mette a rischio l’intera salute cardiovascolare. Tenetela sotto controllo assumendo questo rimedio naturale tutti i giorni, a digiuno.
3. Tiene sotto controllo il colesterolo cattivo
L’allicina che viene liberata quando tritiamo l’aglio crudo aiuta a disintossicare il sangue ed eliminare l’eccesso di colesterolo. È, inoltre, un rimedio molto efficace per tenere a bada i trigliceridi.
4. Riduce l’infiammazione
È dimostrato che molti dei disturbi di salute cronici sono collegati ad uno squilibrio dei processi infiammatori nel corpo.

Sia l’aglio sia il miele contribuiscono a ridurre l’infiammazione e agiscono come calmante in caso di malattie quali l’artrite, la ritenzione idrica ed i disturbi muscolari.
5. Rafforza il sistema immunitario
Le proprietà antimicrobiche e antimicotiche dell’aglio e del miele sono di grande aiuto al sistema immunitario. Entrambi aumentano la risposta immunitaria contro virus, batteri e tutti i tipi di agenti patogeni che minacciano il nostro l’organismo.
6. Combatte la tosse
Quando la tosse è di origine batterica o virale, non c’è niente di meglio che un semplice sciroppo di miele con aglio tritato.

Calma la sensazione di irritazione alla gola e ha un effetto espettorante che facilita l’espulsione del catarro.
7. Accelera la guarigione dal raffreddore e l’influenza
Tutti i sintomi del raffreddore e dell’influenza possono essere controllati assumendo in modo regolare questo rimedio naturale.

È in grado di eliminare i virus e di stimolare l’attività degli anticorpi preposti a proteggere le vie respiratorie.
Come si prepara il rimedio naturale all’aglio e miele?
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Come pulire facilmente la griglia del barbecue

Strofinare una patata su una griglia può davvero cambiare il risultato della cottura dei nostri cibi. Un piccolo espediente davvero molto utile da applicare ma che sarà davvero molto importante per delle grigliate perfette.
Gli amanti della griglia sono avvisati: una patata potrebbe cambiare il loro modo di cuocere il cibo.

Nel video qui sopra vi mostriamo il metodo più rapido e meno impegnativo. Basta prendere una patata, tagliarla in due parti e privarla della buccia. Una metà andrà poi strofinata, utilizzando una forchetta, sulla griglia già calda.

In questo modo l’amido della patata andrà a creare una patina sulla griglia che vi consentirà di avere una cottura davvero perfetta dei vostri cibi, che non si attaccheranno sulla griglia come spesso succede, soprattutto quando si cucina del pesce.

Se invece volete procedere con una pulizia a fondo, procedete come in questo secondo video qui sotto:

 

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Sai quali sono le differenze tra Estrattore e Centrifuga?

Quale elettrodomestico acquistare per realizzare succhi di frutta e verdura? Vediamo i pro e i contro degli estrattori di succo e delle centrifughe. Le centrifughe e gli estrattori di succo, o masticatori, sono piccoli elettrodomestici che si utilizzano per preparare succhi di frutta e verdura freschi e naturali. Attraverso questi elettrodomestici è possibile ottenere succhi da quasi tutte le varietà di frutta e verdura, permettendo il consumo di ortaggi crudi che vengono solitamente mangiati solo cotti, come nel caso dei broccoli. Esistono delle sostanziali differenze tra centrifughe ed estrattori da valutare prima di procedere nell’acquisto della macchina, a seconda delle proprie esigenze.
CENTRIFUGA – Vantaggi e svantaggi
Le centrifughe sfruttano appunto la forza centrifuga e attraverso rotazioni ad alta velocità sono in grado di allontanare il succo della frutta o della verdura dalla polpa. La centrifuga è un elettrodomestico che non occupa molto spazio ed è composto da un motore, una componente in acciaio che comprende delle piccolissime lame poste in cerchio e un filtro a maglie molto strette al centro. La macchina ha poi altre componenti in plastica tra cui un contenitore per raccogliere la polpa di scarto.

Le centrifughe sfruttano appunto la forza centrifuga e attraverso rotazioni ad alta velocità sono in grado di allontanare il succo della frutta o della verdura dalla polpa. La centrifuga è un elettrodomestico che non occupa molto spazio ed è composto da un motore, una componente in acciaio che comprende delle piccolissime lame poste in cerchio e un filtro a maglie molto strette al centro. La macchina ha poi altre componenti in plastica tra cui un contenitore per raccogliere la polpa di scarto. La frutta e la verdura si inseriscono in un’apertura dopo averle tagliate in modo grossolano, senza doverle sbucciare (ad eccezione degli agrumi). Azionando la macchina e spingendo la frutta e la verdura verso le lame e il filtro, si ottengono il succo e la polpa di scarto. In pochissimi minuti, grazie alla centrifuga, si possono realizzare succhi di frutta e verdura crude. Il succo va consumato appena fatto e subito dopo è consigliabile smontare e lavare la macchina. La polpa di scarto è rappresentata dalle fibre e sebbene qualcuno consigli di riutilizzarla aggiungendola all’impasto di torte e biscotti, il suo potere nutritivo è praticamente nullo. Le centrifughe si trovano facilmente in vendita nei negozi di elettrodomestici e hanno un prezzo spesso inferiore a cento euro.

ESTRATTORE DI SUCCO – Vantaggi e svantaggi
L’estrattore è un elettrodomestico di dimensioni simili alla centrifuga ma a differenza della centrifuga consente di ottenere succhi dalla frutta e dalla verdura macinandola con movimenti simili alla masticazione. La polpa e il succo vengono divise grazie a una coclea in plastica dura che ruota; tale coclea è posta all’interno di un filtro a trama fitta; la polpa e il succo vengono espulse dalla macchina separatamente, come avviene per la centrifuga. Rispetto alle centrifughe, gli estrattori lavorano a velocità inferiori, sono più silenziosi e sono in grado di estrarre quantità maggiori di succo producendo meno scarto. Oltre ad essere più efficiente rispetto a una centrifuga, uno dei vantaggi maggiori dell’estrattore è quello di essere in grado di estrarre il succo anche da verdure a foglia, come spinaci, erbe aromatiche, erba di grano. Inoltre, la pulizia dell’estrattore risulta più semplice e veloce rispetto a quella della centrifuga. In molti sostengono che i succhi degli estrattori siano più ricchi in vitamine e enzimi rispetto ai succhi ottenuti con la centrifuga ma non esistono studi al riguardo. Lo svantaggio degli estrattori è senza dubbio il prezzo: un estrattore costa non meno di 150 euro e il prezzo può raggiungere anche i mille euro. Inoltre, un altro svantaggio, se così vogliamo chiamarlo, è il fatto che, come già accennato sopra, gli estrattori impiegano più tempo rispetto alle centrifughe per estrarre il succo. Una centrifuga impiega circa 2 minuti, contro i 10/15 minuti di un estrattore.

Conclusioni
In conclusione, l’estrattore di succhi a freddo permette di ottenere succhi qualitativamente migliori ma ha un prezzo decisamente maggiore rispetto alla centrifuga. Dato il minore scarto di fibre dell’estrattore rispetto alla centrifuga, si può però avere un risparmio sul lungo periodo se se ne fa un uso frequente; se prevedete di utilizzare l’elettrodomestico spesso, può dunque essere conveniente scegliere un estrattore, magari scegliendone uno tra quelli più economici, il cui prezzo non si discosta molto da quello di una centrifuga.

  

 

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Separatore Tuorlo Albume a forma di Pesciolino

Questo grazioso pesciolino è un pratico accessorio da cucina che vi consentirà di separare con facilità il tuorlo dall’albume. Utilizzarlo è molto semplice:

Rompete le uova in una ciotola
Schiacciate il pesciolino
Avvicinatelo al tuorlo e rilasciate la presa. Come per magia il tuorlo sarà risucchiato dalla bocca del pesciolino
Rilasciate il tuorlo in un altro recipiente
Procedete così fino alla fine

Come per magia il tuorlo sarà risucchiato dalla bocca del pesciolino e voi potrete rilasciarlo in un altro recipiente. Il pesciolino è realizzato interamente in gomma siliconica per alimenti e lo potete acquistare comodamente online.
Acquistalo online a EUR 11,99 qui: Separatore Tuorlo Albume Pesciolino

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Snack notturni: i 10 cibi sani che si possono mangiare prima di andare a letto

Avere fame poco prima di andare a letto, quel classico languore che fa venire una voglia pazza di dolci e a cui spesso non sappiamo resistere…

Come spiega il Wall Street Journal, moltissime persone passano dalla cucina mentre si preparano per la notte, finendo magari per mangiare del gelato, delle patatine, dei biscotti e altri snack poco sani che peggiorano la qualità del sonno e fanno ingrassare!

Questi che vi elenchiamo sono i 10 cibi che si possono tranquillamente consumare a tarda sera, sia come snack che come cena senza rischi né per il riposo né per il girovita:

1. Avocado
Per lo spuntino di mezzanotte è perfetto l’avocado, ricco di minerali sedativi come il magnesio e il potassio.

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Leva Picciolo per Fragole, una novità assoluta!

Questo pratico utensile vi consentirà di rimuovere con estrema facilità e precisione il picciolo delle fragole per consumarle intere o per utilizzarle come decorazioni per torte e crostate.

Grazie a una leggera pressione potrete rimuovere il picciolo e le foglioline senza danneggiare esteticamente i frutti. L’utensile è facile da usare, è dotato di impugnatura antiscivolo ed è lavabile persino in lavastoviglie.

Le tenaglie sono realizzate in resistente acciaio inossidabile di alta qualità e si possono separare dal manico per facilitarne la pulizia.
LO TROVI IN VENDITA SU AMAZON